28 maggio, 2006

Apophis

Apophis è il serpente gigante della mitologia egizia che condensa in sé tutti i rettili nemici dell’armonia cosmica. Attestato dal Primo periodo intermedio (2195-2064 a.C.), Apophis figura nei Testi dei sarcofagi come nemico di Ra e del defunto con i quali combatte una battaglia senza fine, descritta dai libri funerari del Nuovo Regno (1543.1069 a.C.). Il serpente dimora nelle viscere della terra dove non filtra la luce del sole ed entra in azione in tutte le tappe del viaggio celeste del sole per ostacolarlo, dall’alba a l tramonto. Dèi come Seth. Iside e Neith danno manforte a Ra, nella sua strenua lotta contro il pernicioso serpente, che il dio dalla testa di falco, con le sembianze di gatto, annienta presso l’albero ished, pianta legata al culto solare, ad Eliopoli.

Che cosa adombra questo antico mito? Il serpente nella cultura egizia è “solo” un simbolo, l’emblema di un’energia distruttrice, di una luce oscura oppure è il ricordo di una razza ostile che, da tempo immemorabile, decide il destino dell’umanità, sopraffacendo tutti coloro che le si oppongono.

È noto che le piramidi di Gizah riproducono con la loro disposizione l’allineamento stellare della cintura di Orione, così come è stato scoperto che uno dei “canali di aerazione” della “piramide di Cheope” puntava verso l’astro Thuban, nella costellazione del Draco, l’altro verso Zeta Orionis, intorno al 10.500 a.C. Tali orientamenti hanno unicamente un significato astronomico? Circa 4700 anni fa Alpha Draconis era la stella che indicava il nord celeste, quando regnava la seconda dinastia thinita nella terra dei faraoni ed al tempo del re di Uruk, Gilgamesh. Se, invece, alludessero ai sistemi stellari da cui provennero degli… invasori cosmici?

Chi può rispondere a questi interrogativi? Quale significato e quali risonanze acquisirebbe una risposta, che si nasconde tra le volute delle galassie e nel labirinto dei miti?

Qual è la vera origine di culture come quella egizia, sumera, cinese…? Furono create dai superstiti di una civiltà atlantidea semidistrutta da un cataclisma o da una guerra? I testi, l’archeologia, l’archeoastronomia, l’antropologia, la paleontologia, la paleobotanica… ci offrono degli indizi che a volte sembrano convergere verso la risoluzione dell’enigma, talora conducono sull’orlo di abissi. Tuttavia la domanda fondamentale non è tanto quella sulla genesi: quelle antiche civiltà furono fondate dai discendenti di Atlantide, da genti dello spazio o, come vogliono gli storici e gli archeologi ufficiali, da gruppi umani del Neolitico? Il quesito cruciale è un altro: per quale motivo il disegno della storia, a circa cinque mila anni di distanza da quando fiorirono quelle civiltà medio-orientali, tende a formare le spire di un serpente che stritola le sue prede?

Credo che le classi dirigenti nell’antichità, nel Medioevo, nell’età moderna e contemporanea abbiano perseguito e perseguano il fine di rafforzare il loro infame potere attraverso il controllo della conoscenza e della coscienza: furono elaborate, anzi inventate, le religioprigioni e più tardi i sistemi empirico-razionalisti. Per quanto possa apparire strano, la “scienza” e la religioprigione non furono mai veramente avversarie, perché ambedue si fondano sulla scissione, sulla divisione, sulla frattura. La “scienza” era ed è destinata ad intelletti più svegli, mentre la religioprigione è ammannita al vulgus: entrambe, però, con il loro schematismo manicheo (vero/falso; res cogitans/res extensa; giusto/ingiusto; Inferno/Paradiso) sono idonee per disgiungere i due emisferi della mente. Divide et impera: dividi in primo luogo l’anima. “L’uomo non osi separare ciò che Dio ha unito”: gli stolti pensino pure all’indissolubilità del matrimonio; in realtà non avremmo dovuto scindere i due principi.

Ancora una volta per tentare di capire bisogna considerare i simboli, simili a stigmate profondamente incise, indelebili. La triade divina è un archetipo radicato presso le etnie che popolarono le regioni solcate dal Nilo, dal Tigri e dall’Eufrate. Il modello fu ripreso dal primo concilio di Costantinopoli, nel 381 d.C. che sancì il dogma della Trinità, in nuce già ideato nel sinodo di Nicea del 325 d.C. Mutatis mutandis, il solito trucco diventò “verità” di fede. La dea sparì sostituita dallo Spirito Santo che, però, in ebraico (Ruach) è femminile. La luce selenica fu quasi del tutto eclissata dall’abbacinante bagliore di dèi ed eroi solari, la sua energia si affievolì. Il chiarore della “ragione” e della “verità” accecò le menti. Lo stato e la chiesa stipularono la loro alleanza sotto il segno dell’in hoc signo vinces, in seguito con il cristianesimopagano che assurse a religione ufficiale dell’Impero romano, auspice Teodosio.

Qualcuno tentò di opporsi al grande inganno che come la “purga” di montaliana memoria, dura da sempre, senza un perché? Penso di sì: Urukagina, Amenophis IV, Giuliano, Celestino V, Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Giordano Bruno, Giacomo Leopardi, Giovanni XXIII, John Fitzgerald Kennedy, John Lennon… Uno strano elenco, mai quanto la realtà che essi intravidero e di cui svelarono o ri-velarono qualche scorcio.

In che cosa consiste la liberazione dalle catene? Nella conoscenza, la stessa che i potentati economici, “scientifico-culturali”, le chiese occultano per continuare a raccontare le loro immonde menzogne, per esercitare il loro dominio in modo incontrastato con “buone novelle” che non sono buone e ancor meno nuove, essendo vetustissime, superstiziose credenze, via via aggiornate, secondo il contesto e le necessità.


Conoscenza di che cosa? Specialmente dei simboli segreti più rivelatori di mille prove scientifiche. Si pensi, ad esempio, alle cattedrali gotiche: s’innalzano nel cielo quelle magnifiche costruzioni simili ad enormi stalagmiti. Ci hanno sempre insegnato che lo slancio verticale delle chiese gotiche esprime l’anelito mistico verso Dio e la trascendenza, ma altri due sensi oltre a questo exoterico si nascondono tra gli archi, le vetrate policrome, i pilastri polistili: uno esoterico ed uno occulto. Il primo evoca la venerazione per la Vergine celeste, quale principio cosmico: le chiese gotiche di Francia e Germania sono disposte a formare il profilo della costellazione di Astrea. Non di meno le gargouilles, i draghi alati ed altre sculture raffiguranti animali terrifici sono soltanto decorazioni apotropaiche? A Denver, nell’Impero di USAtana, è stato costruito un aeroporto internazionale che pullula di simboli simili. È una coincidenza oppure è la medesima sinopia che contorna luoghi e messaggi occulti?

La fioritura improvvisa dell’arte gotica prima nell’Ile de France, quindi in altre regioni europee, si deve ai Templari: tra i loro iniziati agivano soltanto avidi banchieri e ministri di culti oscuri oppure qualcuno di loro custodì e trasmise a pochi eletti una veneranda tradizione che sia la Chiesa sia gli ordini massonici tentarono in ogni modo di cancellare?

Insomma nell’oscurità che impenetrabile, densa ci avvolge, la luce che, a volte, balugina è quella di una stella o è un fuoco fatuo?

2 commenti:

  1. Sicuramente fuoco fatuo...

    Ho visto i murales dell'aeroporto di Denver...rappresentano l'oggi e il domani?
    Sono fatti per riflettere sulla condizione umana? auspicano la pace?...o la negano?
    Sono di non facile "lettura". Certamente sono efficaci nel provocare turbamento e inquietudine,a me hanno fatto questo effetto...
    La mia lettura è stata...NON AVETE VIA DI SCAMPO...anche se il MALE a un certo punto sembra abbattuto, a me sembra solo addormentato...
    Devo tornare a rivederli...
    Ciao Zret,PC oggi in tilt,solo stasera sistemato da mio nipote,a domani...Serena notte da Angela e grazie come sempre!

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  2. Ciao Angela, grazie delle tue parole. Il regno del male è qui. Troveremo una via di scampo? Denver è un luogo... Hai capito. Ciao.

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