Carl Edward Sagan (1934-1996) è il celebre astronomo statunitense, noto soprattutto per aver indagato con zelo il tema della possibile esistenza di civiltà tecnologiche nel cosmo e l’eventualità di comunicare con loro. A questo fine partecipò, con esperimenti e progetti, ai programmi spaziali Mariner, Viking e Voyager. Questi programmi della N.A.S.A. erano volti all’esplorazione dei pianeti e dei satelliti. Sagan studiò anche l’evoluzione(?) della vita sulla Terra fino all’uomo tecnologico. Ispirò pure il film Contact, con protagonista l’attrice Jodie Foster. La sceneggiatura della pellicola dipende dall’omonimo romanzo scritto dal cosmologo.
Sagan era un uomo che sapeva assai più di quanto osasse ammettere di fronte alla comunità degli scienziati(?) ed all’opinione pubblica. Il suo cognome è nagas al contrario. Nagas, in sanscrito, l’antica lingua indiana, significa “serpente”: questa – è ovvio – è solo una coincidenza, ma non mi sembra un caso che, negli anni ’70 del XX secolo, lo studioso predispose per la sonda Pioneer 10 un messaggio destinato a civiltà stellari che comprendeva musiche di un complesso mariachi ed auguri scritti in sumero, per illustrare a nazioni extraterrestri i caratteri precipui della vita sul nostro pianeta.
Infatti, convinto che anche altre civiltà stavano compiendo le stesse ricerche, ebbe l'idea di collocare sulla Pioneer 10, attualmente ancora in viaggio fuori dal sistema solare verso la stella Proxima Centauri, una targa d'oro con incisi i simboli della Terra, dell'uomo e della donna, del DNA ed altre informazioni sul nostro pianeta, affinché un giorno qualche intelligenza aliena potesse scoprire da dove proveniva la sonda.
Non bisogna stupirsi se il sagace Sagan scelse per gli auguri la lingua dei Sumeri, gli antichi Anunnaki, ossia “coloro che dal cielo (anu) scesero sulla Terra”. L’idioma degli Annunaki è la lingua degli “dèì”, mentre gli uomini continuano a cercare lontano, negli sconfinati spazi siderali, ciò che probabilmente è vicino.
Fonti:
Enciclopedia dell’astronomia e della cosmologia, a cura di John Gribbin, Milano, 1998-2005, s.v. Sagan
Un messaggio laser destinato agli alieni, 2006
Zret, Dèi delle tenebre, 2006
Sagan era un uomo che sapeva assai più di quanto osasse ammettere di fronte alla comunità degli scienziati(?) ed all’opinione pubblica. Il suo cognome è nagas al contrario. Nagas, in sanscrito, l’antica lingua indiana, significa “serpente”: questa – è ovvio – è solo una coincidenza, ma non mi sembra un caso che, negli anni ’70 del XX secolo, lo studioso predispose per la sonda Pioneer 10 un messaggio destinato a civiltà stellari che comprendeva musiche di un complesso mariachi ed auguri scritti in sumero, per illustrare a nazioni extraterrestri i caratteri precipui della vita sul nostro pianeta.
Infatti, convinto che anche altre civiltà stavano compiendo le stesse ricerche, ebbe l'idea di collocare sulla Pioneer 10, attualmente ancora in viaggio fuori dal sistema solare verso la stella Proxima Centauri, una targa d'oro con incisi i simboli della Terra, dell'uomo e della donna, del DNA ed altre informazioni sul nostro pianeta, affinché un giorno qualche intelligenza aliena potesse scoprire da dove proveniva la sonda.
Non bisogna stupirsi se il sagace Sagan scelse per gli auguri la lingua dei Sumeri, gli antichi Anunnaki, ossia “coloro che dal cielo (anu) scesero sulla Terra”. L’idioma degli Annunaki è la lingua degli “dèì”, mentre gli uomini continuano a cercare lontano, negli sconfinati spazi siderali, ciò che probabilmente è vicino.
Fonti:
Enciclopedia dell’astronomia e della cosmologia, a cura di John Gribbin, Milano, 1998-2005, s.v. Sagan
Un messaggio laser destinato agli alieni, 2006
Zret, Dèi delle tenebre, 2006
E' interessante la teoria di Sitchin ( ho letto quasi tutti i suoi libri. Il sumerico è una lingua del resto, che è stata la Madre di tutte: tracce sono presenti ancora in molti linguaggi e sopratutto nella lingua Ungherese, zona in cui i Sumeri emigrarono dopo il Diluvio.
RispondiEliminaSarebbe lecito a questo punto, chiedersi il perchè la sonda sia stata mandata con quelle scritte sumeriche: una richiesta di aiuto alla madrepatria? Un "lasciapassare" spaziale? Chissà se qualcuno si è mai interrogato sull'effettiva utilità di includere un messaggio del genere.ciao
RispondiEliminaNon sappiamo cercare; angela, né forse sappiamo quello che cerchiamo. Così siamo invischiati in una ragnatela di contraddizioni e di antinomie.
RispondiEliminaSembra proprio che il sumerico sia la lingua più antica.
Ciao a tutti.