Ho scoperto qualche giorno fa, seguendo cinque minuti di una dozzinale e soporifera trasmissione di RAI 3, che in Italia esistono quattro partiti comunisti con tanto di simbolo raffigurante la falce ed il martello. La proliferazione di queste formazioni politiche sedicenti comuniste è, in primo luogo, il risultato di una degenerazione irreversibile del P.C.I., progressivamente integratosi nel sistema, fino a diventare un movimento borghese di falliti. Visto che, però, una per quanto sparuta classe operaia esiste ancora, insieme con gruppuscoli di pseudo-intellettuali marxisti, alcuni pure animati da ideali sinceri, si avverte la necessità di rivendicare i diritti delle classi più deboli, attraverso gli strumenti della “democrazia” parlamentare, diritti di cui Rifondazione e Comunisti italiani non hanno nemmeno la più pallida idea, essendo partiti di manichini ossobuchivori perfettamente adattasi al mercimonio della “politica”.
Questi neo-comunisti, però, che temo non abbiano neppure mai letto un rigo del Capitale, ignorano che, se veramente fossero comunisti, sarebbero dei rivoluzionari intenti a rovesciare lo stato borghese con la violenza e non dei velleitari ed insinceri contestatori del capitalismo, il cui unico strumento di "lotta" è un linguaggio ormai obsoleto ed insignificante, utile solo ad abbindolare una manciata di elettori in modo da conquistare qualche seggio. Ad ogni seggio di parlamentare corrisponde uno stipendio di più di 15.000 euro: una bella cifra!
Insomma, costoro sono soltanto degli enfants gatés, sempre zelantissimi quando bisogna puntellare governi ultracattolici ed ultramassonici, come quello attuale del dottor Balanzone. È sintomatico che il segretario o presidente o non so che cos’altro (non importa: tanto sono tutti uguali) del nuovo partito comunista non abbia risposto a chi gli chiedeva provocatoriamente di inserire nel suo programma i temi della lotta al signoraggio ed alle scie chimiche.
Non è il caso di soffermarsi sugli aspetti dell’ideologia marxista che risultano caduchi, anche se Marx, pur controllato dai soliti manipolatori, fu un economista di vaglia. Perché ricordare che gli aspetti economici, sebbene importanti, non sono cruciali per le élites che sono dominate, invece, da un incoercibile e furioso istinto di morte? Perché ricordare che la dialettica marxista ed engelsiana è uno strumento messo a punto da Hegel? Come sorvolare sull’ingenuo ed insopportabile antropocentrismo dell’ideologia marxista?
In ogni caso, considerato il rispetto per le persone che dimostrano una certa coerenza, anche quando le loro idee non sono condivisibili, non vorrei che questi sedicenti marxisti fossero ritenuti dei comunisti, ma solo dei furbi, dei mestatori, dei falsari della parola.
Il comunismo, per quanto rarissimo nella storia, fu propugnato e parzialmente concretato dal Messia politico (Giovanni di Gamala): egli era contrario alla proprietà privata e favorevole alla lotta armata contro i dominatori romani. Sue alcune frasi emblematiche: “Chi non lavora, non mangi”; "E' più facile che una gomena entri nella cruna di un ago che un ricco nel Regno dei cieli"; “Il Regno dei cieli si conquista con la violenza”. Giacomo il Giusto, fratello del Cristo, fu a capo di una comunità comunista di fanatici apocalittici che attendevano il ritorno del Messia. Il Messia non tornò: in compenso arrivarono le legioni romane che sterminarono un po’ alla volta gli Ebioniti (letteralmente significa “poveri”) alias giudeo-cristiani, di cui i Romani avevano già crocifisso il Maestro. (1) Ecco come finì uno dei pochi veri comunisti della storia, mentre Bertinotti, che è comunista come la lingua cinese assomiglia all’italiano, è diventato presidente della Camera.
(1) Secondo alcuni storici, sulla croce fu inchiodato Simone di Cirene.
Questi neo-comunisti, però, che temo non abbiano neppure mai letto un rigo del Capitale, ignorano che, se veramente fossero comunisti, sarebbero dei rivoluzionari intenti a rovesciare lo stato borghese con la violenza e non dei velleitari ed insinceri contestatori del capitalismo, il cui unico strumento di "lotta" è un linguaggio ormai obsoleto ed insignificante, utile solo ad abbindolare una manciata di elettori in modo da conquistare qualche seggio. Ad ogni seggio di parlamentare corrisponde uno stipendio di più di 15.000 euro: una bella cifra!
Insomma, costoro sono soltanto degli enfants gatés, sempre zelantissimi quando bisogna puntellare governi ultracattolici ed ultramassonici, come quello attuale del dottor Balanzone. È sintomatico che il segretario o presidente o non so che cos’altro (non importa: tanto sono tutti uguali) del nuovo partito comunista non abbia risposto a chi gli chiedeva provocatoriamente di inserire nel suo programma i temi della lotta al signoraggio ed alle scie chimiche.
Non è il caso di soffermarsi sugli aspetti dell’ideologia marxista che risultano caduchi, anche se Marx, pur controllato dai soliti manipolatori, fu un economista di vaglia. Perché ricordare che gli aspetti economici, sebbene importanti, non sono cruciali per le élites che sono dominate, invece, da un incoercibile e furioso istinto di morte? Perché ricordare che la dialettica marxista ed engelsiana è uno strumento messo a punto da Hegel? Come sorvolare sull’ingenuo ed insopportabile antropocentrismo dell’ideologia marxista?
In ogni caso, considerato il rispetto per le persone che dimostrano una certa coerenza, anche quando le loro idee non sono condivisibili, non vorrei che questi sedicenti marxisti fossero ritenuti dei comunisti, ma solo dei furbi, dei mestatori, dei falsari della parola.
Il comunismo, per quanto rarissimo nella storia, fu propugnato e parzialmente concretato dal Messia politico (Giovanni di Gamala): egli era contrario alla proprietà privata e favorevole alla lotta armata contro i dominatori romani. Sue alcune frasi emblematiche: “Chi non lavora, non mangi”; "E' più facile che una gomena entri nella cruna di un ago che un ricco nel Regno dei cieli"; “Il Regno dei cieli si conquista con la violenza”. Giacomo il Giusto, fratello del Cristo, fu a capo di una comunità comunista di fanatici apocalittici che attendevano il ritorno del Messia. Il Messia non tornò: in compenso arrivarono le legioni romane che sterminarono un po’ alla volta gli Ebioniti (letteralmente significa “poveri”) alias giudeo-cristiani, di cui i Romani avevano già crocifisso il Maestro. (1) Ecco come finì uno dei pochi veri comunisti della storia, mentre Bertinotti, che è comunista come la lingua cinese assomiglia all’italiano, è diventato presidente della Camera.
(1) Secondo alcuni storici, sulla croce fu inchiodato Simone di Cirene.
Secondo me, non sbagli: sono pseudo-comunisti. Faustino ha mai condiviso con disoccupati e cococo le sue laute prebende, come faceva Giacomo il Giusto? Non mi pare.
RispondiEliminaI comunisti ebioniti furono eliminati, ma anche gli gnostici di una setta comunista... Fanatici, ma coerenti. Ciao.