08 gennaio, 2007

Epifania

Epifania, letteralmente significa “manifestazione”: il giorno 6 gennaio l’agente del Nuovo ordine mondiale, “Benedetto” XVI, obbedendo ad un’intimazione del suo capo, Hans Peter Kolvenbach, generale superiore dei Gesuiti, ha mandato un messaggio ai suoi subalterni (coadiutori temporali, “uomini” di governo…) affinché il processo per la realizzazione del funesto sistema planetario (il famigerato New world order) sia accelerato. Il sommo orefice ha quindi palesato in modo inequivocabile la sua volontà, non a caso nel giorno dell’Epifania. Da notare la sospetta insistenza sull’espressione Nuovo ordine mondiale: chi ancora pensa che il Vaticano sia solo una fiancheggiatore, per giunta recalcitrante, e non l’artefice della cospirazione globale, forse comincerà a ricredersi. Speriamo non sia troppo tardi.

Di seguito il discorso del papa, nel quale sono chiari i riferimenti al Nuovo ordine mondiale. Proprio come per le concioni di Bush e sodali, emblematiche sono le ultime parole, che si devono leggere attraverso il rovesciamento semantico: per libertà, B 16 intende la schiavitù, per giustizia l’iniquità, per pace la guerra. Orwell docet.


“Il gigantismo dei media può far perdere di vista la vera sfida della globalizzazione per un nuovo ordine politico ed economico ed un nuovo umanesimo”. Lo ha detto il papa nell'omelia per la Messa dell'Epifania, celebrata in San Pietro davanti ad alcune migliaia di persone. “C'è il rischio - ha osservato Benedetto XVI - di perdere di vista i termini della sfida della globalizzazione, per un nuovo ordine mondiale politico ed economico, ma soprattutto per un rinnovato umanesimo. Per il pontefice tale rischio è “fortemente rafforzato dall'immensa espansione dei mass media che, se da una parte, moltiplicano definitivamente le informazioni, dall'altra sembrano indebolire le nostre capacità di una sintesi critica”.

“Il desiderio di una nuova Epifania di Cristo al mondo - ricorda il papa - mosse il Concilio Vaticano II e la successiva enciclica Populorum progressio di Paolo VI. E la sfida era già allora quella di un nuovo ordine mondiale politico ed economico, ma al tempo stesso e soprattutto, spirituale e culturale, cioè un rinnovato umanesimo. All'inizio del terzo millennio ci troviamo nel vivo di questa fase della storia umana che è stata ormai tematizzata - ricorda papa Ratzinger - intorno alla parola "globalizzazione". D'altra parte - ha aggiunto - oggi ci accorgiamo di quanto sia facile perdere di vista i termini di questa stessa sfida, proprio perché coinvolti in essa. La solennità odierna - ha proseguito il pontefice - può offrirci questa prospettiva, a partire dalla manifestazione di un Dio che si è rivelato nella storia come luce del mondo, per guidare ed introdurre finalmente l'umanità nella terra promessa, dove regnano libertà, giustizia e pace”.


Ringraziamento:

Esprimo la mia gratitudine ad Ettore che ha compiuto la ricerca iconografica. Si notino sull’infula le fiaccole luciferine che intersecano la croce greca.

Fonte:
Ansa. it

10 commenti:

  1. è semplicemente sconcertante come siamo giunti ad un livello tale per cui ci viene apertamente detto verso cosa saremo costretti ad andare, nessuna metafora, niente giri di parole. Chi ha sentito il discorso probabilmente i riferimenti al nwo non li ha neppure notati, non si è neppure chiesto di cosa B16 parlasse. Chi se ne è accorto, invece lo ha accettato di buon grado, come l'ennesima verità dogmatica della chiesa. Poi c'è chi, come noi, si avvede di queste minacce alla nostra libertà, ma che non riesce a far risaltare la propria voce sotto l'occultamento dei media (ovviamente sotto il controllo del nwo stesso)

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  2. Un'analisi calzante della situazione e di come si recepiscono i messaggi. Si profilano tempi cupi, temo. Ciao

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  3. Ciao Marzian, grazie della segnalazione. Se avrò tempo, lo leggerò. Ciao

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  4. pjmauRibadisco innanzitutto la mia perplessità di fronte alla libertà che viene almeno momentaneamente concessa a chi affida alla rete le proprie impressioni circa fatti e personaggi. E' una libertà che mi incuriosice e mi spaventa al tempo stesso. E se Internet fungesse anche da pretesto e servisse all'oligarchia per conoscere i pensieri più reconditi della gente e regolarsi in base ad essi?
    Rammento che in era pre-internetiana il solo offendere o ingiuriare o anche criticare con veemenza in luogo pubblico una figura importante quale il Presidente della Repubblica o il Pontefice Romano, qualora fosse stata sporta denuncia da delatori e testimoni, conduceva ad un pocesso penale per direttissima con tanto di condanna assicurata per il malcapitato ed imprudente che si era appunto lasciato andare a certi giudizi. Di simili casi ve ne furono e non poi tanti anni or sono.
    Ora in rete si può asserire di tutto e di più su chiunque e devo dire che ciò non può non darmi un senso di sgomento. Anche perchè ben sappiamo che nello stato orwelliano ormai dietro l'angolo il reato più grave, anzi l'unico vero reato, sarà quello di opinione.Su tutto il resto ci si passerà più o meno sopra, ma su questo no. Gli esseri umani che finiranno in tale 'paradiso' ovvero - secondo Ratzinger -'nel regno di Dio sulla terra' non solo non potranno esprimere pubblicamente negatività e critiche circa i capi, ma nemmeno dovranno azzardarsi a pensarle tali negatività. Sarà dunque quello il regno del ' mind control' più sfrenato il cui Cristo non potrà che essere il suo esatto contrario, vale a dire l'Anticristo.
    Trovo curioso il fatto che i Pontefici della Chiesa Cattolica scelgano proprio le festività natalizie per fare le loro esternazioni circa il NWO. Pochi mesi prima di morire, era toccato a Giovanni Paolo II definto 'magno' dal cardinal Sodano. Poi in occasione del discorso di Natale del 2005 era intervenuto B16, ora - ma lo aspettavamo al varco - il medesimo è tornato sull'argomento ma con un particolare delizioso che , a dire il vero, non è la prima volta che lo sento. ( Non ho avuto modo di leggermi tutta l'omelia - e dove lo trovo il tempo...-) ma una frase mi ha particolarmente colpito. Tale frase non riportata dal blog recitava grosso modo così: ' Per accedere al Nuovo Ordine Mondiale bisognerà fare un salto di qualità in senso spirituale'. Bene, questa storia l'avevo già sentita da parte di un parlamentare americano - non ne ricordo il nome e dovrei spulciare...- molto sensibile a simili problematiche. Questi aveva detto che per avere accesso a tale dominio politico-religioso - il NWO appunto - bisognerà sottostare ad una specie di iniziazione e questa sarà...di tipo
    luciferino. Orbene, tale iniziazione io la rispedisco ai mittenti. Non mi interessa il loro Novus Ordo Seclorum. Ma purtroppo sappiamo già in anticipo quale sarà il destino riservato a coloro che non si piegheranno. Dove fuggire? Dove nascondersi?

    Salve, Paolo

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  5. Che dire? La psicopolizia è dietro l'angolo, ma ormai "alea iacta est". Qualcuno ha ipotizzato che la Rete potrebbe servire ad individuare i Winston Smith del XXI secolo: non è da escludere. Quanto al Novus ordo seclorum, l'incredibile (?) convergenza tra le idee e parole distorte dei papi e quelle dei presidenti USA dovrebbe far trasalire l'intera umanità. Non sapevo del passaggio in cui si cita il salto: mi pare che il carattere luciferino di questa Chiesa sia indubbio. D'altronde mi viene in mente Atanasio: da tali alberi quali frutti si possono cogliere? Ciao e grazie.

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  6. Atanasio, prolifico scrittore alessandrino, è noto per il suo Credo — spurio — e la sua Apologia contro i pagani, un'opera abbastanza fiacca e scontata; molto più energici erano i suoi metodi pratici. Credeva, infatti, che la violenza fosse necessaria per la salvezza ultraterrena. Fu accusato da amici e nemici di corruzione, percosse, intimidazione, rapimento, tradimento ed omicidio; non per nulla il suo epitaffio recita "Atanasio contro il mondo!". Il suo successore, Teofilo d'Alessandria, acerrimo nemico di Crisostomo (che denunciò i crimini di molti colleghi e la dissolutezza della chiesa del tempo), viaggia sulla sua falsariga: a lui si attribuisce la distruzione della biblioteca della città. Non meno notabile è il suo successore, il nipote Cirillo, santo, famoso per il linciaggio della filosofa neoplatonista Ipazia e svariati pogrom contro i giudei.

    Fonte: Alexamenos

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  7. Ciao Paolo. Penso sia solo una questione di tempo. Per ora gli sciacalli della rete si accapigliano per mandarci mille maledizioni. Per ora il potere ci lascia parlare, sin tanto che non abbiamo ancora eccessiva visibilità. Per ora ci lasciano stare. E' solo questione di tempo. Gli stessi sciacalli che ci scrivono "Crepa", saranno coloro che ci tradiranno per due denari.

    Certo è che... se saremo in tanti, il loro progetto andrà a a farsi benedire. Quindi... insistiamo. Personalmente mi fanno un baffo. Non puoi uccidere la verità.

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  8. Mi ha colpito il riferimento di Ratzy ai media: corro a scrivere qualcosa in merito.

    Ciao.

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  9. Sintomatico, questo preciso accostamento di secolarita' (ordinata...) e umanesimo, sulla bocca del vicario pontificale (aggettivo del resto estraneo alla rivelazione neotestamentaria e in accordo , piuttosto, all' idea-azione pagana di imperium ).Come struttura politica, e' evidente, quale che sia il profilo futuro delle nuove istituzioni che ci attendono al varco, che il Vaticano ritenga di meritare un posto di massimo rispetto al "tavolo della vittoria" : del resto , giocando su piu' tavoli,da sempre , come e' noto, il Papato "punta" su ogni contendente storico : il piu' defilato di loro,dal principio, divenendo talora l' asso pigliatutto.

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