Ormai è rimasta solo la Costituzione come ultimo baluardo contro la tracotanza dei potenti, contro gli scellerati che conculcano libertà e diritti. Bisogna riconoscere che la Costituzione italiana, nonostante alcuni limiti ideologici, è un testo discreto. Purtroppo, però, quasi tutti gli articoli sono costantemente violati.
Inoltre moltissime delle leggi emanate dopo che la Costituzione fu promulgata, alla fine l’hanno snaturata, svilita, corrotta… Plurimae leges in re publica corruptissima. È così: le norme proliferano negli stati in cui regna la corruzione, simile ad una tabe che tutto fa marcire.
In questo scenario squallido e schifoso, dove solo i briganti ed i cretini, a qualsiasi classe appartengano, hanno voce in capitolo, la Costituzione assomiglia a quelle chiese romaniche su cui si sono incrostate, con il passare dei secoli, strutture e decorazioni manieriste, barocche, rococò, eclettiche… sino a quando qualche architetto vanitoso decide di intervenire con restauri integrativi. Ecco allora, sotto l’egida del Ministero dei beni “culturali”, prendere forma un mostruoso restauro con capitelli grotteschi, colate di cemento, putrelle che spuntano in ogni dove. Dell’edificio originario, dalle linee severe e sobrie non restano che pochi rocchi.
Anche la Costituzione statunitense sancisce principi spesso condivisibili, ma i vari “emendamenti” l’hanno deturpata, ed affossata, senza dimenticare lo sciagurato Patriot act e simili leggi successive approvate da una masnada di senatori e deputati pusillanimi ed idioti.
Cercare di stabilire se sia solo concepibile una giustizia umana giusta e se esistano leggi che siano ispirate a principi di vera equità esula dai ridotti confini di questo testo. Vorrei, invece, insistere su come queste leggi fondamentali siano simili a castelli di sabbia costruiti sulla battigia che le onde sono destinate, prima o poi, a sommergere. Oggi giorno, ufficialmente, la Costituzione resta in vigore, ma de facto vale meno di una moneta suberata. Lo sanno bene tutti quei cittadini che si sono scontrati con una giustizia kafkiana e che sono consapevoli ormai di vivere in un abominevole, stritolante stato orwelliano.
Aveva proprio ragione quel presidente della bocciofila dalla voce chioccia, gli occhi luciferini, il naso adunco e la canizie vituperosa a chiamare sempre la Costituzione “carta”.
Inoltre moltissime delle leggi emanate dopo che la Costituzione fu promulgata, alla fine l’hanno snaturata, svilita, corrotta… Plurimae leges in re publica corruptissima. È così: le norme proliferano negli stati in cui regna la corruzione, simile ad una tabe che tutto fa marcire.
In questo scenario squallido e schifoso, dove solo i briganti ed i cretini, a qualsiasi classe appartengano, hanno voce in capitolo, la Costituzione assomiglia a quelle chiese romaniche su cui si sono incrostate, con il passare dei secoli, strutture e decorazioni manieriste, barocche, rococò, eclettiche… sino a quando qualche architetto vanitoso decide di intervenire con restauri integrativi. Ecco allora, sotto l’egida del Ministero dei beni “culturali”, prendere forma un mostruoso restauro con capitelli grotteschi, colate di cemento, putrelle che spuntano in ogni dove. Dell’edificio originario, dalle linee severe e sobrie non restano che pochi rocchi.
Anche la Costituzione statunitense sancisce principi spesso condivisibili, ma i vari “emendamenti” l’hanno deturpata, ed affossata, senza dimenticare lo sciagurato Patriot act e simili leggi successive approvate da una masnada di senatori e deputati pusillanimi ed idioti.
Cercare di stabilire se sia solo concepibile una giustizia umana giusta e se esistano leggi che siano ispirate a principi di vera equità esula dai ridotti confini di questo testo. Vorrei, invece, insistere su come queste leggi fondamentali siano simili a castelli di sabbia costruiti sulla battigia che le onde sono destinate, prima o poi, a sommergere. Oggi giorno, ufficialmente, la Costituzione resta in vigore, ma de facto vale meno di una moneta suberata. Lo sanno bene tutti quei cittadini che si sono scontrati con una giustizia kafkiana e che sono consapevoli ormai di vivere in un abominevole, stritolante stato orwelliano.
Aveva proprio ragione quel presidente della bocciofila dalla voce chioccia, gli occhi luciferini, il naso adunco e la canizie vituperosa a chiamare sempre la Costituzione “carta”.
Già… è proprio carta… igienica.
La costituzione garantisce che "in teoria" le norme siano in linea con la stessa. Questo per l'errata assunzione che le leggi siano realmente state fatte per proteggere i deboli. Purtroppo così non è, riducendo il tutto ad un triste scenario in cui una burocrazia lenta e assolutamente non trasparente finisce con il proteggere chi non ne ha bisogno.
RispondiEliminaSub lege libertas. dice un adagio latino, molto retorico e poco vero. Ciao
RispondiEliminaCiao sul mio blog ho messo un banner ,no all'infibulazione,puoi copiare il codice ,se ti và, mettillo anche tu sul tuo blog ciao e buon inizio settimana
RispondiEliminaCiao Blognews, lo dirò al mio factotum. Grazie della comunicazione e buona settimana anche a te!
RispondiEliminaLa COSTITUZIONE mmmhh... qui gatta ci cova.
RispondiEliminaCHI ha pensato e stilato le costituzioni di tutti i paesi del mondo (dichiarati democratici?).
CHI ha progettato la politica demo-cratica moderna? Tutti risponderanno. i Greci!! mmmhhh..
CHI conosce "bene" come fu creato il primo parlamento italiano e dove?
CHI erano i personaggi noti e meno noti fautori di questo inganno che ora inizia a trapelare?
Eh si amici miei proprio LORO sì!!
Chi controlla il passato controlla il presente. Chi controlla il presente controlla il futuro.
Mi perdoni l'autore di 1984 se ho stravolto il suo famoso detto.
Ma ricordate amici PANTA REI.
Un caro abbraccio.