La fanciulla scarna, tenendo per la corda al pascolo la vaccherella magra stecchita, guardava innanzi e si chinava in fretta a rubarle, per cibo della famiglia, qualche erba di cui la fame aveva insegnato che anche gli uomini potevan vivere. (A. Manzoni, I promessi sposi)
È noto che l’educazione spartana era molto rigida: i bambini, sottratti ai genitori, erano addestrati per conto dello stato e sottoposti ad una disciplina assai dura. L’educazione comprendeva attività volte a temprare il corpo ed ad ingagliardire la capacità di resistere in condizioni critiche: esisteva, per esempio, il cimento della kryptèia, con cui si mandava il giovane futuro òmoios in territorio ilota per una settimana, senza viveri, affinché imparasse a sopravvivere in terra nemica. Talora l’educazione assumeva forme cruente, come quando gli adolescenti dovevano rubare del formaggio dall’altare della dea Artemide Ortia, sotto le vibranti scudisciate dei coetanei. Questa cerimonia è presumibilmente la reminiscenza di un rito di passaggio.
Dormire sulla nuda terra sia d’estate sia d’inverno, adeguarsi ad una vita assai frugale, consumare i pasti in comune (i sissizi), imparare a maneggiare la lancia e la spada: erano questi i capisaldi di una paideia che, pur comprendendo anche la musica ed i grammata, ossia il saper leggere e scrivere, era incentrata sulle abilità militari (areté). Senza dubbio tale sistema educativo si confaceva alle esigenze di una pòlis militarista, la cui politica, però, fu improntata all’autoconservazione e non all’espansionismo.
Oggi non esistono più maestri inflessibili come i pedonomi, i magistrati lacedemoni che dirigevano l'educazione pubblica degli adolescenti, usi ad affrontare strettezze e difficoltà di ogni tipo. Oggi la società occidentale, dalla famiglia alla scuola, ha creato, pur con qualche eccezione, generazioni di giovani slombati e talora viziati. Conosco molti adolescenti dalle molteplici qualità, ma letteralmente incapaci di tollerare, non dico il freddo pungente oppure il caldo torrido, ma un refolo o una temperatura di poco superiore al normale.
Quando hanno sete, questi ragazzi inseriscono le monete nel distributore automatico, si acquistano una bottiglia d’acqua di cui bevono solo una parte del contenuto, poiché, quando l’acqua si intiepidisce appena, non è più gradevole. Ecco allora le bottiglie semipiene abbandonate, gettate nei cestini: con quell’acqua si potrebbe dissetare qualche passerotto o un fiore che languisce in un vaso dimenticato in un angolo. Per questi adolescenti è tutto scontato e normale: pigiare un pulsante ed accendere la luce, gustare un piatto di pasta condita, scorrazzare con il ciclomotore.
È noto che l’educazione spartana era molto rigida: i bambini, sottratti ai genitori, erano addestrati per conto dello stato e sottoposti ad una disciplina assai dura. L’educazione comprendeva attività volte a temprare il corpo ed ad ingagliardire la capacità di resistere in condizioni critiche: esisteva, per esempio, il cimento della kryptèia, con cui si mandava il giovane futuro òmoios in territorio ilota per una settimana, senza viveri, affinché imparasse a sopravvivere in terra nemica. Talora l’educazione assumeva forme cruente, come quando gli adolescenti dovevano rubare del formaggio dall’altare della dea Artemide Ortia, sotto le vibranti scudisciate dei coetanei. Questa cerimonia è presumibilmente la reminiscenza di un rito di passaggio.
Dormire sulla nuda terra sia d’estate sia d’inverno, adeguarsi ad una vita assai frugale, consumare i pasti in comune (i sissizi), imparare a maneggiare la lancia e la spada: erano questi i capisaldi di una paideia che, pur comprendendo anche la musica ed i grammata, ossia il saper leggere e scrivere, era incentrata sulle abilità militari (areté). Senza dubbio tale sistema educativo si confaceva alle esigenze di una pòlis militarista, la cui politica, però, fu improntata all’autoconservazione e non all’espansionismo.
Oggi non esistono più maestri inflessibili come i pedonomi, i magistrati lacedemoni che dirigevano l'educazione pubblica degli adolescenti, usi ad affrontare strettezze e difficoltà di ogni tipo. Oggi la società occidentale, dalla famiglia alla scuola, ha creato, pur con qualche eccezione, generazioni di giovani slombati e talora viziati. Conosco molti adolescenti dalle molteplici qualità, ma letteralmente incapaci di tollerare, non dico il freddo pungente oppure il caldo torrido, ma un refolo o una temperatura di poco superiore al normale.
Quando hanno sete, questi ragazzi inseriscono le monete nel distributore automatico, si acquistano una bottiglia d’acqua di cui bevono solo una parte del contenuto, poiché, quando l’acqua si intiepidisce appena, non è più gradevole. Ecco allora le bottiglie semipiene abbandonate, gettate nei cestini: con quell’acqua si potrebbe dissetare qualche passerotto o un fiore che languisce in un vaso dimenticato in un angolo. Per questi adolescenti è tutto scontato e normale: pigiare un pulsante ed accendere la luce, gustare un piatto di pasta condita, scorrazzare con il ciclomotore.
Ignari di quanto queste comodità possano essere precarie, se un’apprensione li attanaglia, è quella riguardante il rischio di perdersi, per un imprevisto, il seguito di Tre metri sopra il cielo. Avvezzi a sprecare tutto, a bighellonare, restano indifferenti come, d’altronde, molti adulti, ai pericoli spesso invisibili, ma insidiosi che minacciano la salute. Quante volte sono stati avvertiti che le onde elettromagnetiche dei cellulari sono dannose, eppure tengono quei marchingegni diabolici (nel vero senso del termine) sempre accesi ed a contatto del corpo. Alcuni dormono per giunta con il cellulare lasciato acceso sotto il cuscino! Quante volte sono stati avvertiti che, durante le giornate di disseminazione chimico-biologica, è preferibile non uscire, per evitare di essere direttamente irrorati. Nonostante ciò, seguitano ad uscire e trascorrono molte ore all’aperto, mentre sulla loro verticale si disegnano scie sfrangiate, da cui ricade ogni sorta di veleno. Lo ammetto: non uscire è solo una precauzione, non una panacea, ma è meglio di niente. Comprendo pure che tutto ciò significa cambiare le proprie abitudini, ma bisogna sapersi adattare. Gli animali domestici evitano anche solo di uscire sul poggiolo, grazie al loro istinto di autoconservazione, quando incrociano gli aerei della morte.
Non sarà il caso di cominciare a concepire che questo benessere potrebbe non durare? Non sarà opportuno considerare con oggettività gli scenari del mondo attuale, per correre ai ripari, prima che sia troppo tardi? Cerchiamo di prepararci in modo adeguato ai cambiamenti futuri: la situazione potrebbe degenerare anche domani stesso. Forse avremo una chance in più, allorché la lava principierà a dilagare, se agiremo come la formica che fa provviste, mentre la cicala ozia al sole.
Freccia (anche un missile?) prevista vien più lenta, ci insegna Dante Alighieri.
Non sarà il caso di cominciare a concepire che questo benessere potrebbe non durare? Non sarà opportuno considerare con oggettività gli scenari del mondo attuale, per correre ai ripari, prima che sia troppo tardi? Cerchiamo di prepararci in modo adeguato ai cambiamenti futuri: la situazione potrebbe degenerare anche domani stesso. Forse avremo una chance in più, allorché la lava principierà a dilagare, se agiremo come la formica che fa provviste, mentre la cicala ozia al sole.
Freccia (anche un missile?) prevista vien più lenta, ci insegna Dante Alighieri.
E' una generazione così. Vedo mio figlio diciottenne e la sua psicologia corrisponde abbastanza bene al ragazzo tipo da te descritto. Cervelli vuoti, allo sbaraglio. Tuttavia lo scambio dialogico frequente,il tanto strombazzato esempio caro alle generazioni di genitori e chiericuti d'altri tempi e le ammonizioni garbate, non imperative come quelle degli Spartani, qualcosa fanno:'gutta cavat lapidem'.
RispondiEliminaUn'educazione severa e rigorosa oggi come oggi non solo appare impensabile ma sarebbe impossibile e, qualora si tentasse di impartirla, creerebbe dei mostri. Il carattere si forma anche e soprattutto affrontando contarietà di vario genere. L'esistenza scorre attualmente con relativa facilità: 'easy living'. Ahimè, si incaricherà il destino di presentare a breve alle ultime generazioni difficoltà anche insormontabili come quelle che - almeno sono in molti a pensarlo - dovrebbero attendere l'umanità in occasione della fine dell'Età del Ferro. Francamente non so come se la caveranno.
Certamente l'educazione spartana non può essere presa a modello, mentre un approccio incentrato sul dialogo, sullla persuasione e sulla condivisione di esperienze e conoscenze si rivela utile. Purtroppo il sistema "educativo" non e-duca, ma massifica, trasforma gli studenti in numeri con un codice a barre. Quel che costruisce uno con tanta pazienza ed abnegazione, è distrutto poi in pochi istanti dai mezzi di distrazione di massa. La ruota intanto gira e ciò che era in alto precipiterà. La difficoltà aguzza l'ingegno, si dice, purché le difficoltà non siano insormontabili e prossime, perché si rischia di essere impreparati. Ciao
RispondiEliminaDa quanto scritto, ravviso un'allusione all'Iran...
RispondiEliminaAhmadinejad pare essere un agente della C.I.A.
Detto questo... l'IRAN possiede missili a testata nucleare in grado di raggiungere Israele, nonché un innumerevole quantitativo di dispositivi ad alta tecnologia... venduti dal governo degli Stati Uniti. Gli stessi materiali necessari per l'arricchimento dell'uranio sono stati gentilmente forniti dagli Stati Uniti. E' il classico gioco delle tre carte. In realtà Ahmadinejad non è il nemico da combattere, ma l'infiltrato, il cavallo di Troia che permetterà di avere giustificazioni per l'attacco del paese degli Ajatollah.
Il vero scopo finale è il solito: accelerare i tempi per instaurare un nuovo ordine mondiale. Se questo comporterà la morte di milioni di civili, beh... tantomeglio.
Se non è adesso sarà domani, ma nell'agenda, l'attacco all'IRAN, è prioritario. Non si esclude un autoattentato nucleare in una grande città statunitense, per poi incolpare l'Iran. Non dimentichiamo che l'Iran vende il suo greggio in cambio di euro e non più in dollari e questo è il cardine sul quale l'amministrazione Bush fonda le sue mire espansionistiche nella terra dei persiani. Un'aggressione operata ora, potrebbe inoltre ammortizzare la bolla immobiliare speculativa, attualmente presente negli States.
Prepariamoci al peggio. Fate in modo di prevenire sete e fame ed attendetevi un crollo delle borse mondiali, con conseguente congelamento dei risparmi bancari.
A buon intenditore, poche parole.
Oggi è tutto facile, la società frivola e lasciva produce giorno dopo giorno generazioni di adolescenti sempre meno attente alle cose realmente importanti e capaci di interessarsi solo all'ultimo modello di borsa/cellulare/altro. Se un giorno tutta quest'abbondanza finisse (e presto o tardi lo farà) molte di queste persone non risucirebbero ad adattarsi al nuovo (coatto) stile di vita e ne rimarrebbero schiacciate.
RispondiEliminaBisogna vigilare, perché non sappiamo l'ora che può venire come un ladro nella notte. Ciao
RispondiEliminaLa condanna delle moderne generazioni è stato il bombardamento mediatico che ha creato una mostruosa macchina generatrice di esigenze spot (nel senso di brevissimo periodo), una macchina che nel tempo si è infiltrata nell'educazione e ha finito per influenzare pesantemente i comportamenti sociali (e quindi economici), partorendo valori e ideali preconfezionati e tristemente vuoti. Ho 25 anni e non mi sento di parlare per esperienza, visto il mio limitato percorso di vita, ma non posso non notare che le generazioni che mi hanno seguito mi appaiono estremamente sconnesse dalla realtà, quasi che il bombardamento di cui sopra abbia ipnotizzato le menti della massa nello sfigurare permanentemente il senso della realtà. Gli stessi modelli sociali predominanti che riscontro in molti ragazzi di oggi sono in realtà emulazioni di una realtà che non esiste, sono delle maschere che magari inconsapevolmente indossano per difendere il proprio io e darsi sicurezza nella comunità di riferimento. Gli stati collusi favoriscono un sistema scolastico miope e fondato sulla tradizione, pesantemente plagiato dall'etica cattolica, difendendo un approccio binario all'educazione (giusto/sbagliato e vero/falso) e distruggendo ogni occasione di libero pensiero critico. Dalla scuola si esce pensando che la religione è religione e che lo stato è stato; sono riusciti nell'intento di svuotare le parole del loro valore semantico: la pace si ottiene con la guerra, l'intervento preventivo è legittima difesa, la sospensione temporanea delle libertà individuali favorirà le libertà individuali, politici che parlano di costituzionalità della banca d'Italia (!!!), e squallide oche che presentano vergognosi spettacoli di sadismo collettivo (alias reality) come programmi di cultura. Il bipensiero è già realtà.
RispondiEliminaCiao Marco. Il Tuo contributo inquadra perfettamente la situazione... ahinoi.
RispondiEliminaSempre più mi convinco, leggendo i vari commenti, che il cuore pulsante di questo blog è costituito dagli intelligenti contributi dei lettori. Educare è veramente difficile e non aveva torto Gibran quando affermava che i nostri figli non sono i nostri figli. Ciao a tutti.
RispondiEliminaTraviando i bambini ci si assicura la loro neutralità futura (o ebetismo) nei confronti dei cambiamenti da proporre al momento opportuno; ancorando le generazioni future ad un passato mai esistito, si spezza il legame con la vera realtà e si assopisce ogni istinto evoluzionista. L'evoluzione è indotta top-down, come elemento esogeno ed inaspettato nonchè terribilmente necessario nella contingenza storica (falsa), senza che nessuno abbia da ridire che la strada maestra è indicata da un gruppetto insignificante di loschi usurai che hanno concentrato nelle loro mani tutti i fili del potere e la quasi totalità dei beni reali sulla faccia della terra. L'educazione quindi assume la doppia valenza di necessario apprendimento e fondamentale passaggio della crescita individuale, e mostruosa macchina di plagio che sta convertendo (in aggregato) l'intelligentia in dementia. La vera sfida è districarsi nella giungla delle dicotomie e della doppiezza dei valori, insegnando ai nostri figli (ok, io non ne ho e allargo troppo la bocca forse) il senso della realtà: saranno loro poi a dover scegliere la migliore strada per l'apprendimento.
RispondiEliminaCiao Angelotta, grazie ad una persona come te, il tuo nipotino crescerà persona vera.
RispondiEliminaCiao Marco,l'educazione è un alchimia. Vedo che molti genitori allevano dei figli consapevoli e curiosi, ma il sistema scolastico ed il catechismo sono sovente assai perniciosi, poiché inculcano la dualità e lo schematismo. Il Tao è, invece, unità ed osmosi tra principi opposti, ma complementari. Ciao a tutti.
Ho letto tutti i post e sono felice di "sentire" che l'intelligenza non è ancora morta.
RispondiEliminaHo notato però una cosa.. quasi tutti sono scritti con puntiglioso e perfetto stile "VIETATO LEGGERE ALLE NUOVE GENERAZIONI" :)
Io ho letto gioiosamente le vostre belle parole (specie quelle di: paolo, marco, straker, zret) ma provate ad immaginare un adolescente di 13-18 anni abituato a sms, mms, videospot, TGCom, ecc. dove il labiale si ferma a tvb, tatt, cvs, cmq, ecc. ecc. che cerca di leggere questi post AAARRGGGHHH dopo nemmeno un secondo netto è già fuggito annoiato. Certo la risposta ovvia è: tanto i post li legge solo chi li ha scritti per edonismo personale. Ma ricordiamoci che queste informazioni sono a disposizione (per ora) di tutto il mondo e come tali devono essere fruibili, capibili e assimilabili a tutti.
Piccola pillola di bontà per tutti noi che già scriviamo articoli "pesanti" facciamo in modo che almeno i nostri post siano leggeri e bevibili come un buon bicchiere di acqua fresca leggermente frizzante e per chi piace il vino come un buon bicchiere di brunello di montalcino.
Perdonatemi ma lo dico con sincero affetto. Ciao amici miei.
P.S. - Angelotta è sempre semplice e leggiadra.
Tutto quello che avete scritto rispecchia appieno la realtà.
RispondiEliminaLo dico da 23enne, studente tra studenti, che giorno dopo giorno sente sempre più l'ignoranza che perversa e l'ormai-di-moda bassezza tipica di ogni discorso.
Calcio, Grande Fratello, telefonini, gossip, fantapolitica (di chi crede a due fazioni opposte e spera ancora nei cambiamenti), discoteca, ostentamenti di ogni genere...qualunque giovane non può che essere inquinato in maniera devastante da modi di fare (e di adattarsi) dettati dalla tv o da chi ci circonda e ci giudica...pena:l'esclusione per diversità...
A tutto ciò si aggiunga il modo in cui molti di noi sono cresciuti e sono stati educati...
Sfortunatamente (non so se è il termine esatto) è un' esteriorità falsa ed oscura a dettar legge (in ogni ambito) e, forse, SOLO quando qualcosa di molto grave accadrà, sconvolgendo il modo improprio di vivere di tanti, lo stato attuale di alienazione della nostra interiorità cesserà definitivamente.
Spero di sbagliarmi ma...ad esempio, parlare di scie chimiche, dubbi sull'11 settembre, tirare in ballo teorie diverse da quelle ufficiali è esattamente come parlare di ufo e alieni...il giorno dopo (ma anche due ore più tardi) ogni dibattito sarà dimenticato...sempre se non si venga derisi prima! Per non parlare di meditazione...in questo caso avviene l'identificazione con gli alieni stessi:)
"...se togliessimo di mezzo ogni cosa, tutte le vesti, le maschere, le stampelle, le truccature, e i progetti in comune, e quei giochi che ci forniscono il pretesto per delle circostanze camuffate da incontri a livello umano, se potessimo incontrarci veramente, se si verificasse un simile evento?..." Al giorno d'oggi lo trovo molto improbabile.
Bacab, le tue parole esprimono l'amarezza e la sacrosanta indignazione di chi si accorge che la massa non può cambiare. Forse per essa ci vorrebbe uno scossone, un evento epocale: è vero poi che molti argomenti che dovrebbero essere destabilizzanti, anche quando sono accettati, passano come acqua sull'impermeabile. Ad ogni modo, noi tutti cerchiamo di non demordere. Ciao
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