La nostra povera ragione ci nasconde l’universo (A. Rimbaud)
Siamo abituati a vivere come se esistesse soltanto questa realtà che percepiamo con i nostri sensi offuscati, un mondo codificato dalla nostra “povera ragione”, schematizzato e generato dalla Matrice.
Eppure gli antichi, la cui voce viva si è impietrita nelle pagine scritte di testi che spesso non comprendiamo, erano consci che esistevano dimensioni invisibili, regioni abitate da daimones, creature intermediarie tra gli uomini e gli dèi. Sono dimensioni in cui il tempo e lo spazio, così come li esperiamo, non esistono più. Sono piani dove la materia-energia diventa sottile, diafana, mentre altre realtà si disvelano, inconcepibili, misteriose, inquietanti, addirittura minacciose.
Siamo abituati a vivere come se esistesse soltanto questa realtà che percepiamo con i nostri sensi offuscati, un mondo codificato dalla nostra “povera ragione”, schematizzato e generato dalla Matrice.
Eppure gli antichi, la cui voce viva si è impietrita nelle pagine scritte di testi che spesso non comprendiamo, erano consci che esistevano dimensioni invisibili, regioni abitate da daimones, creature intermediarie tra gli uomini e gli dèi. Sono dimensioni in cui il tempo e lo spazio, così come li esperiamo, non esistono più. Sono piani dove la materia-energia diventa sottile, diafana, mentre altre realtà si disvelano, inconcepibili, misteriose, inquietanti, addirittura minacciose.
Forse sono plaghe in cui ci inoltriamo appena durante i sogni o nelle nostre improvvise, inebrianti reveries. Vengono in mente le descrizioni del mistico svedese Emanuel Swedenborg che visitò regni ai più inaccessibili e colloquiò con messaggeri dell’ignoto.
Esiste una zona di penombra dove la realtà si sfalda, dove i suoi contorni fluttuano come il profilo di un volto riflesso nell’acqua. In quel luogo di confine il mondo fenomenico si fonde con un piano astrale, oltre cui si slargano altri piani come onde concentriche in un lago, dalla circonferenza sempre più ampia, ma vie più labile, indistinta.
In quelle dimensioni valgono ancora le “leggi” fisiche note? Non saranno, invece, lontane ed insignificanti? Il tempo e lo spazio, queste prigioni senza sbarre, si annullano là dove anche l’ego si sbriciola in una miriade di granelli di sabbia portata via in mulinelli dal vento.
A volte sono un sussurro nella notte, un sorriso fuggevole, l’onda di un profumo, una parola incastonata in una lirica, un bagliore etereo fra le nubi a ricordarci che, oltre le fragili, illusorie apparenze, si estende il dominio dell’invisibile.
Caro Zret, Giuliana Conforto parla di Universo Organico, in cui solo il 5% è visibile e alla nostra portata. Questo è sufficiente a percepire la copiosa quantità di informazioni a noi sconosciute. Sarebbe bello aprirci a questo mondo sconosciuto e vedere le leggi della fisica con la più grande apertura mentale. La scienza come l'uomo va analizzata e messa in discussione se nuove scoperte aprono i canali di un nuovo sapere. Ciao. Freenfo
RispondiEliminaLa luce della "realtà" elettromagnetica svela e nasconde al tempo stesso. Occorre una grande apertura mentale, ma molti non hanno neppure la mente oppure hanno una mente che mente. Ciao e grazie.
RispondiEliminaDipende tutto dal punto di vista che adottiamo: il nostro è uno ed è inoltre assai limitato. Difficile vedere oltre, quando non siamo in grado di vedere neppure la Verità propria del nostro "piano di esistenza"
RispondiEliminaCiao Zret, le suggestioni che proponi sono affascinanti e allo stesso tempo investono la sfera dell'insondabile. Tuttavia, convergo sul fatto che dagli antichi possiamo imparare tante cose sui diversi piani dell'esistenza. Sono degne di nota, in questa ottica, le visioni e i "mondi" descritti dal poeta W. Blake che, tra l'altro, si avvicinano all'esperienza e al pensiero di E. Swedenborg. Personalmente, penso che esistano intelligenze e forme di vita che abitano altri livelli dimensionali e credo anche che esse stesse siano sottoposte alla legge generale del bene e del male. L'idea, poi, che questi due aspetti siano permeati da un qualcosa di più profondo che le attraversa e che ne esplichi la vera essenza è ancor più affacsinante.
RispondiEliminaCiao Capitano, ciao Red Cloud, l'invisibile è forse la dimensione in cui un giorno getteremo uno sguardo... Ciao e grazie.
RispondiEliminaSulla materia invisibile.
RispondiEliminahttp://www.ecplanet.com/canale/astronomia-9/universo-120/1/0/30115/it/ecplanet.rxdf
Ciao Zret, molto interessante questo link che hai proposto. Sembra che l'universo sia pieno di vita. Sono le comete, allora, che trasportano le particelle elementari nel loro viaggio? Ritornando all'articolo che ci hai proposto, oggi mi veniva di pensare all'Oracolo di Delfi e alle Pizie, le sacedotesse veggenti. Pensi che queste donne avessero la capacità di indagare in piani dell'essere più sofisticati? La cosa mi ha sempre affascinato. Ciao
RispondiEliminaCiao Red Cloud, la Pizia respirava esalazioni provenienti dal sottosuolo: non è escluso che certe sostanze consentano di accedere a certe dimensioni. A tale proposito, sto leggendo Sciamani di Hancock e ti farò sapere quali sono le sue conclusioni. Ciao
RispondiElimina.......e masticava foglie di alloro....
RispondiEliminaDelfi,non a caso è l'ombelico del mondo,luogo MAGICO E SACRO profanato da masse di ignari turisti più o meno interessati...o per caso....
A certi luoghi dovrebbero accedere solo persone selezionate,ovvero consapevoli e quindi rispettose....per poter consapevolmente trarre i benefeci effetti!...(avrei voluto bere l'acqua della fonte Castalia...e prendermi la sua energia......)
questo tipo di visite si sta attuando per alcuni siti in Sardegna...(videoline...sempre molto interessante!)
ciao Zret!
Angela
Delfi, uno degli ombelichi del mondo... Alcuni stati alterati di coscinza consentono di vedere realtà e figure che trovano riscontri in miti, leggende e resoconti. Solo coincidenze?
RispondiEliminaCiao
giusto!uno degli ombelichi del mondo.......fatto bene a precisare!
RispondiElimina...a Roma,a Cuzco,Rapa Nui,Toscana,
e.... Lalibela,città santa dell'Etiopia!
a ognuno il suo......
ciao!
Angela
Questi ombelichi sono forse portali dimensionali? Ciao!
RispondiEliminaLa discussione si fa ancor più interessante...
RispondiEliminaZret, la possibilità di entrare in contatto con regioni normalmente chiamate "dell'insondabile" attraverso l'uso di sostanze ad hoc è piuttosto comune nelle culture antiche. Tutto questo fatto mi fa pensare all'uso sciamanico dell'amanita muscaria in Siberia, la vera origine della figura di Babbo Natale. Le renne che volano nel cielo rappresentano i doni di conoscenza che lo sciamano portava alla sua comunità. Ci sarebbe molto da dire su questo, ma una breve ricerca può soddisfare la voglia di saperne di più. Penso anche ai riti Yanomami. Il senso della cosa è più o meno lo stesso. La Sardegna... ci ho vissuto un anno. Ho visitato Tiscali, un sito nuragico molto bello. I nuraghe sono, secondo le teorie meno conosciute, centri di forte impulso energetico. Vi sono molti luoghi con grande energia in Sardegna -terra antichissima- e credo sia interessante fare uno di questi giri-pellegrinaggi organizzati in questi luoghi. Zret, un articolo su queste cose? Sarebbe interessante. Ciao a tutti
Ciao Red Cloud, grazie dell'interesse che dimostri. Potrei scrivere qualcosa su questo argomento, ma mi devo prima documentare. Penso che alcune sostanze creino dei ponti con altre realtà, ma anche varie tecniche. Sto leggendo il libro di Hancock: egli, dopo aver assunto l'iboga, ha visto, tra le altre cose, dei Grigi, pur non essendosi mai interessato di ufologia. Sono dimensioni in cui dimorano creature benevole, ma anche sinistre e molte corrispondono a quelle descritte dai rapiti (rettili, mantidi, grigi...): singolare combinazione. Ciao
RispondiEliminaZret, oggi ti avrei voluto dire dell'iboga, ma non me lo ricordavo più. Avevo letto un articolo in passato sulla sua assunzione lì in Africa. Molto interessante. Cercherò il libro ora che so autore e titolo. Grazie.
RispondiEliminaL'uso di enteogeni o di sostanze naturali hanno sempre accompagnato la crescita spirituale dei popoli antichi.
RispondiEliminaIl peyote è da secoli utilizzato come rimedio naturale e sacramentale. La conoscenza e il commercio del cactus sacro nella preistoria sono documentate con molto anticipo rispetto alla europea del Messico. Al tempo gli inquisitori spagnoli ne punivano l'uso come si trattasse di un crimine contro dio. Per ironia della sorte, i nativi che utilizzavano l'umile cactus come guida e ispirazione divina divennero oggetto di un'evangelizzazione spesso spietata.
Come nel caso del teonanacatl, il fungo sacro conosciuto in tutta l'America Centrale. Il fatto che la religione del peyote continui a esistere nonostante secoli di persecuzioni è la riprova della sua importanza nella vita spirituale di molti.
Non è un caso quindi che questo tipo di sostanze vengano perseguitate sopratutto qui in Italia, dimora del Vaticano.
Hanno forse paura che la gente acquisisca un elevato grado di consapevolezza e tocchi con mano le regioni insondabili del mondo?
"Hanno forse paura che la gente acquisisca un elevato grado di consapevolezza e tocchi con mano le regioni insondabili del mondo?"
RispondiEliminaTrunksz, credo anche non vogliano che si scoprano segreti inconfessabili. Nella biblioteca del Watercano molti libri contengono verità scomode e la sinarchia ha eretto una barriera per nascondere la realtà. Per fortuna che alcuni popoli ed alcune persone non accettano le loro "verità". Ciao