25 aprile, 2007

Townsend Brown e l'antigravitazione

Townsend BrownThomas Townsend Brown è un ingegnere nato in Ohio nel 1905 e morto nel 1985, in una località denominata Avalon, nell’isola di Catalina, nello stato della California.

Dopo aver frequentato l’università, Townsend Brown lavorò all’interno di vari istituti di ricerca, tra cui il prestigioso Smithsonian Institute. Nel 1933 si arruolò nella marina statunitense, dove rimase fino al 1943, ottenendo il grado di capitano di corvetta. In questo decennio, usò le sue conoscenze per studiare e realizzare un metodo di rilevazione magnetica ed acustica delle mine di profondità. Sino alla fine del 1945 operò come esperto di sistemi radar alla Lockheed corporation. Nel 1951 pubblicò sul Physics observer una ricerca su un'apparecchiatura elettrocinetica che sembra fosse in grado di vincere la forza di gravità. Il congegno aveva l’aspetto di un ombrello con un reticolato metallico cui veniva applicata un’alta carica elettrica (tensione di circa 125.000 volts). Forse grazie a questa sua invenzione, percorse una folgorante (in tutti i sensi) carriera che lo portò al vertice della RAND Corporation, dal 1958 al 1974. In quegli anni questa società costruiva basi sotterranee segrete e sembra fosse coinvolta anche in progetti dell’esercito per il controllo mentale.

Sebbene in una totale e sinistra segretezza, le ricerche avviate da Townsend e da altri sono continuate e continuano in laboratori militari dove si sperimentano velivoli antigravitazionali, forse avvalendosi anche di conoscenze frutto di retroingegneria. Alcuni elementi chimici, fra cui il berillio, l’alluminio, il vanadio, il rame ed il bismuto, possono schermare la gravità, se associati ad un forte campo elettromagnetico. (1) In special modo, il bismuto sembra acquisire un‘importanza di primo piano in collegamento con la superconduzione.

Secondo il pericoloso scienziato statunitense, le onde gravitazionali possono attraversare la materia e trasmettere segnali. Egli scoprì pure che le rocce quarzifere erano ricevitori AM di onde gravitazionali. Townsend reputava che, nell’ipotesi della costruzione di ricetrasmittenti in cui si fossero impiegate rocce quarzifere, esse andassero, però, schermate da potenziali interferenze di natura elettromagnetica: il modo più efficace sarebbe stato quello di collocare i dispositivi ricetrasmittenti a parecchi metri sottoterra o all’interno di una montagna.

Recentemente è stato divulgato un filmato in cui è ripreso un oggetto volante di forma circolare che alcuni pensano appartenga all’Aeronautica militare italiana. È sbalorditivo notare che l’ordigno, dopo essersi sollevato ed aver fluttuato, alla fine del video schizza via ad una velocità incredibile. È un oggetto del nostro pianeta oppure no? Come escludere che gli studi condotti in questi ultimi decenni non abbiano portato alla costruzione di "U.F.O." terrestri?

La tecnologia russa e statunitense ha compiuto “progressi” strabilianti in moltissimi campi, dalle armi elettromagnetiche alle tecniche di controllo mentale, dalle nanotecnologie ai sistemi di propulsione non convenzionale…

Di quali micidiali, diabolici, inimmaginabili strumenti dispongono gli eserciti ed i governi occulti? Si può immaginare, anche se è difficile attingere informazioni precise. Di una cosa possiamo essere certi: che questi apparati sono e saranno impiegati contro l’umanità ed il pianeta.

(1) Si ritiene che anche il misterioso elemento 115 abbia proprietà antigravitazionali.


Fonti ed approfondimenti:

E. Baccarini, Elemento 115, 2006
D. Bortoluzzi, Alla ricerca dei libri di Thot, Aprilia, 2006
Bojs,
Le armi psicotroniche, 2007
Id., Il controllo del pensiero, 2007
Id.,
Il segnale del picchio verde, 2007
T. Townsend Brown, How I control gravitation, 1951
G. Fosar, F. Bludorf, L’intelligenza in Rete nascosta nel D.N.A , Diegaro di Cesena, 2006
John, Italian air force U.F.O., 2007
Zret, L’elemento 115, 2006

5 commenti:

  1. È un oggetto del nostro pianeta oppure no? Come escludere che gli studi condotti in questi ultimi decenni non abbiano portato alla costruzione di "U.F.O." terrestri?


    già....come escluderlo? che ne sappiamo noi?
    a qusto punto mi convinco sempre più che"gli ufo"accompagnatori delle scie siano terrestri...controllano il lavoro che sia ben fatto!sul posto giusto al momento giusto....
    a Tara fatte 2 foto scie con ufo.
    ma stanno sempre pronti ad accompagnare?
    chi ci capisce è bravo!!!!!!
    ciaociao
    Angela

    RispondiElimina
  2. Ciao Angelotta, come sono gli UFO che hai fotografato? Sono per caso sfere bianche? Credo che i velivoli terrestri non convenzionali si possano riconoscere ancora, nonostante le loro stupefacenti prestazioni. Mi auguro (e penso) che alcuni non solo non collaborino, ma che ostacolino l'operazione. Ciao!!!

    RispondiElimina
  3. Vedi... Angela, puoi star certa che quegli O.V.N.I. non sono di questo mondo. Se avessero raggiunto tale livello tecnologico, pensi che userebbero ancora tankers che derivano dalla tecnologia dei fratelli Wright? Quindi... stai tranquilla. ;-)

    RispondiElimina
  4. Di una cosa sono convinto :
    l'universo è così grande e la vita è così facile crearla,anche senza l'aiuto di "dio",che forme aliene esistono più e meno sviluppate di noi solo,visto la nostra razzacia che è buona a fare solo guerre,ritengono oppurtuneo di non farsi nemmeno vedere ,anche se qualche volte vengono "beccati" dai nostri occhi(quando avevo 9 anni una notte mi alzai dal letto e vidi un'astronave passare proprio davanti la mia finestra e mia madre la mattina mi disse Perchè ti sei alzato questa notte?Ciao

    RispondiElimina
  5. Ciao Agostino, interessante l'episodio che racconti. Come era l'astronave che vedesti?

    RispondiElimina

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.