Notiziari e bollettini meteorologici hanno diffuso il vocabolo “maltempo”. Gli “esperti” intendono per maltempo quella serie di condizioni contraddistinte da cielo nuvoloso, piogge, neve, nebbia… fenomeni che sono ritenuti dalla maggior parte delle persone fastidiosi, laddove essi sono parte integrante dei cicli naturali e preziosi per gli equilibri del pianeta. Come spesso avviene, il dualismo impera anche in ambiti in cui non ce lo attenderemmo: così il bel tempo è diventato sinonimo di firmamento sgombro di nubi, in cui splende il sole. È questo, però, uno scenario da cartolina, un quadretto turistico e finto, come quello dei quadri di Liechtenstein.
Prescindendo da tutti i cambiamenti indotti dagli “stregoni del clima”, il cosiddetto maltempo è, invece, una situazione di grande suggestione e bellezza: non è forse magnifico scivolare nel sonno, mentre, di notte, si ode lo scroscio della pioggia? Quale sensazione piacevole si prova, quando si possono osservare le gocce che rimbalzano sulla ringhiera o le stille che serpeggiano sui vetri della finestra! Nel tepore della camera, sorseggiamo un tè fumante e porgiamo l’orecchio a quel brusio, simile ad un linguaggio misterioso.
Di quando in quando, interrompiamo l’attività cui ci siamo dedicati per gettare uno sguardo fuori, dove le nuvole si rincorrono e una bruma argentea si espande tra gli alberi del parco. I passeri infreddoliti si rifugiano nei nidi e sulle strade luccicanti come specchi scorrono rivoli d’acqua. In lontananza sul mare plumbeo una vela è gonfiata dal vento.
Questa veduta invita alla riflessione, all’introspezione: è il momento di aprire un libro di aforismi o di leggere un romanzo pieno di descrizioni pensose, abbellito da paesaggi dell’anima.
Tutto ciò è propiziato da un’atmosfera malinconica, ma profonda, grigia, eppure sfumata di una luce discreta, interiore.
Prescindendo da tutti i cambiamenti indotti dagli “stregoni del clima”, il cosiddetto maltempo è, invece, una situazione di grande suggestione e bellezza: non è forse magnifico scivolare nel sonno, mentre, di notte, si ode lo scroscio della pioggia? Quale sensazione piacevole si prova, quando si possono osservare le gocce che rimbalzano sulla ringhiera o le stille che serpeggiano sui vetri della finestra! Nel tepore della camera, sorseggiamo un tè fumante e porgiamo l’orecchio a quel brusio, simile ad un linguaggio misterioso.
Di quando in quando, interrompiamo l’attività cui ci siamo dedicati per gettare uno sguardo fuori, dove le nuvole si rincorrono e una bruma argentea si espande tra gli alberi del parco. I passeri infreddoliti si rifugiano nei nidi e sulle strade luccicanti come specchi scorrono rivoli d’acqua. In lontananza sul mare plumbeo una vela è gonfiata dal vento.
Questa veduta invita alla riflessione, all’introspezione: è il momento di aprire un libro di aforismi o di leggere un romanzo pieno di descrizioni pensose, abbellito da paesaggi dell’anima.
Tutto ciò è propiziato da un’atmosfera malinconica, ma profonda, grigia, eppure sfumata di una luce discreta, interiore.
Peccato che con le irrorazioni chimiche a Sanremo, sono due anni che non assisto a simili spettacoli.
RispondiEliminaInfatti tali spettacoli appartengono al passato...
RispondiEliminaHo trascorso l'infanzia e la giovinezza in un ambiente rurale, agreste e pertanto sono sempre stato attento a quanto succedeva in natura comprese ovviamente le modificazioni meteorologiche.
RispondiEliminaDa ragazzo mi piacevano in modo particolare i temporali primaverili ed estivi. Ho assistito a quelli che considero forse gli ultimi temporali spontanei negli Anni Sessanta.
Si originavano improvvisamente al punto che se uno si trovava anche ad un solo chilometro da casa o poco più, spesso non riusciva a non bagnarsi per quanto con la propria bicicletta pedalasse verso casa con la massima energia.
Quei temporali meravigliosi e mai più visti scaricavano in breve tempo una enorme quantità di pioggia. Poco dopo tornava il sereno ma l'aria era intrisa di una umidità particolare che dava un sensazione di benessere e di rilassamento interiore.
Sono emozioni lontane oltrechè difficili da evocare alla memoria e ormai irrimediabilmente perse.
Ogni incantesimo è rotto e non resta che l'amarezza di una natura corrotta ed inquinata oltre ogni limite ragionevole. Essa non fa che riflettere l'imputridimento di una umanità bugiarda e vigliacca che sembra divertirsi e provare gusto nella propria autodegradazione e nel fatto di rigirarsi nella propria melma.
Così stando le cose, di acqua non ce n'è quasi più ma in compenso gli aerei della morte continuano con dissennata ostinazione l'opera di irrorazione chimica del Pianeta. Dovremmo chiamare alla sbarra i poteri politici, militari e religiosi e chiedere spiegazioni. Le domande dovrebbero essere ormai dirette e non più oblique. L'inquinamento deliberato 'c'est l'évidence meme'. Ma,ahimè, sono tutti quanti d'accordo: forze governative e d'opposizione, banchieri ed industriali, mafia, camorra,gerarchie vaticane, piduisti e satanisti.Tutti si inchinano all'unica legge: quella del profitto e dell'accumulo di denaro per soddisfare il continuo e mai sazio bisogno di un disanimato potere.
Gli oppositori verranno portati via di notte e schiacciati senza pietà, soppressi nei campi di sterminio per essi allestiti.
Comunque è proprio bello dormire con il "rumore" della pioggia che ti accompagna verso il sonno.Solo che è da tempo che non mi capita più...peccato un pò ne ho nostalgia.Riguardo alle scie no comment poichè quello che c'è da dire lo avete già fatto voi.Ciao!!
RispondiEliminaMi ricordo del mio viaggio in Irlanda e del cielo di quella meravigliosa e misteriosa isola, la sensazione di poter toccare quelle nuvole sempre cangianti e le mille sfumature di quel verde che non dimenticherò mai. Mi ricordo dell'escursione in bici nel parco di Killarney insieme a due ragazze tedesche compagne di un giorno, la natura selvaggia e il piccolo attraversamento in barca per raggiungere l'altra sponda del lago e quel sole che s'intravedeva a tratti e quel cielo che sembrava parlare. Scommessa: "Dài che ce la facciamo ad attraversare la radura, tanto qui piove giusto un po' e poi torna il bello...". Diluvio. Come farsi una doccia vestiti. Ripararsi poi, in tutta fretta, sotto la tettoia di un bar, dopo essere tornati indietro, asciugarsi alla meno peggio e poi ridere e scherzare sorseggiando un té. Senso di energie nuove e rivitalizzazione. Non dimenticherò mai più quella pioggia, non credo di averla più rivista.
RispondiElimina"Quei temporali meravigliosi e mai più visti scaricavano in breve tempo una enorme quantità di pioggia. Poco dopo tornava il sereno ma l'aria era intrisa di una umidità particolare che dava un sensazione di benessere e di rilassamento interiore.
RispondiEliminaSono emozioni lontane oltrechè difficili da evocare alla memoria e ormai irrimediabilmente perse.
Ogni incantesimo è rotto e non resta che l'amarezza di una natura corrotta ed inquinata oltre ogni limite ragionevole.
"Comunque è proprio bello dormire con il "rumore" della pioggia che ti accompagna verso il sonno."
"Mi ricordo dell'escursione in bici nel parco di Killarney insieme a due ragazze tedesche compagne di un giorno, la natura selvaggia e il piccolo attraversamento in barca per raggiungere l'altra sponda del lago e quel sole che s'intravedeva a tratti e quel cielo che sembrava parlare. Scommessa: "Dài che ce la facciamo ad attraversare la radura, tanto qui piove giusto un po' e poi torna il bello...". Diluvio. Come farsi una doccia vestiti".
Frammenti di una realtà perduta, eventi irrevocabili, sensazioni ineffabili ormai defunte... Ciao a tutti.
Ciao zret devo dire che hai proprio CLASSE ciao
RispondiEliminaCiao Agostino, grazie infinite!
RispondiEliminaLe gocce della pioggia mi cantano la ninna nanna......
RispondiEliminainiziava così,più o meno, una poesia scritta da me non so più quanti decenni fa...
L'inverno?appena passato con il suo BEL TEMPO mi ha privato del raccoglimento, dello stato di malinconia a me necessario,sono rimasta profondamente delusa,come se fossi stata derubata di qualcosa di prezioso, di quella parte di me che riguarda introspezione che fa da equilibrio al mio essere estroversa,loquace, socievole!
mentre ti scrivo mi è arrivata la spiegazione della mia urgente necessità di andarmene a Tara!...devo compensare....non riuscivo a farmene una ragione!ora è tutto chiaro!
Tara,(che bel nome e che bella divinità!)non è malinconica,ma l'isolamento è tale da favorire non solo la riflessione,ma la vera meditazione,ovvero lo sgombro totale della mente!........
di notte specialmente,quando nell'amaca guardo la mia trapunta di stelle,sono un tutt'uno con l'universo.......
e al mattino....il saluto al sole!
rubo energia cosmica.......in ogni caso!......e poi c'è l'abbraccio all'abete.....il bagno d'aria e come musica quella rock dei pettegoli passerotti....a proposito...oggi entrando in casa,a Tara,trovato passerotto, vivo, questa volta, fatto uscire dalla porta,non dalla finestra come si ostinava lui...gli ho semplicemente parlato...
sì...ma eravamo al mancato inverno!
sì...mi è mancato!
d'ora in poi i meteorologi dovrebbero adeguare il linguaggio alla realtà tragica, altro che bel tempo,sai quante volte ci ho riflettuto?......la siccità,non è bel tempo! "a" chi prendono in giro?....
Bellissimo argomento!...al solito tuo porta all'analisi, alla riflessione e per quanto mi riguarda all'accensione della mia lampadina!
ciao Zret,grazie...a domani...
notteee!
Angelotta naufragata sull'isolotta!
dai sorridi,anzi...sorridiamo!
Ciao Angelotta, i tuoi racconti sono davvero commoventi e ben scritti, ma quest'area glosse è una fucina di talenti letterari (altro che i plagi ed i solecismi di Eco o le lagnose e soporifere litanie di Tabucchi, solo per citare due imbrattacarte tra le migliaia che imperversano).
RispondiEliminaVerrà un giorno in cui potremo di nuovo vivere immersi in una natura incontominata? Voglio sognare che verrà.
Ciao!!! Buona notte!
Caro Zret,
RispondiElimina"COGLI L'ATTIMO" traspare da questa dolce fotografia con cui
immortali una parte bellissima
della nostra parte spirituale.
E' vero tutto quello che dicono
i cari amici nei loro commenti
ma nessuno osi dimenticare che in
fondo tutto questo (nonostante le scie kimike) ancora si può provare
SE SI VUOLE.. basta fermarsi e spegnere i telefonini, radio,
playstation, TV e computer vari..
Anche se questi fenomeni ci sembrano sempre più rari, come dice Straker, in realtà cmq accadono. Solo che NOI impegnati
in varie attività e collassati
sulle nostre ansietà quotidiane
non li percepiamo correttamente più come prima. Non abbiamo più la capacità di fermarci ad osservare e riflettere.. PERCHE'?
Ansietà? Depressione? Impotenza?
Paura? Fretta? Lavoro? O cosa?
Non sarà che le "famose" scie kimike fuse nelle microonde ci stiano proprio tagliando fuori
dalla percezione di sensazioni umane primordiali desensibilizzando
le nostre frequenze collegate alla
pace, serenità, meditazione?
Non scriviamo per caso di certi argomenti tutti noi.
Anche se molte cose sono in cambiamento, rimane ancora tempo,
tempi, spazi, e seppur rari profumi
a cui dedicare le nostre meditazioni e attenzioni.
Vi invio un caloroso saluto.
B O J S
Niente accade per caso. In questi eventi si coglie l'ineluttabile e come api sui fiori, dobbiamo percorrere la nostra strada per instillare la conoscenza e la consapevolezza, sino al raggiungimento della massa critica. E' fondamentale risvegliare le coscienze, se vogliamo non capitolare.
RispondiEliminaChi si ferma ormai più a guardare il cielo? Pochi, troppo pochi. Eppure la natura sa stupire l'uomo che le presta attenzione, anche se ferita dalla sua attivita.
RispondiEliminaCiao a tutti, cerchiamo di creare col nostro pensiero una realtà rinnovellate ed una natura sanata dalle sue ferite.
RispondiElimina