21 gennaio, 2008

Stella polare

E' sempre e comunque biasimevole contraddirsi? Credo di no. La coerenza assoluta, a mio parere, consuona con rigidità, con chiusura mentale. Fatti salvi alcuni principi, è possibile ed anche auspicabile adattare la propria concezione del mondo, sulla base delle proprie esperienze, letture, intuizioni, incontri, sincronismi. Talora le contraddizioni sono più apparenti che reali, poiché sono approcci da differenti angolazioni allo stesso tema. Chi osserva un oggetto di lato ne coglie alcuni particolari che non scorge chi, invece, lo osserva di fronte e viceversa. Non dimentichiamo: il pensiero è dominato da incongruenze perché la "realtà" è ossimorica. Solo una vieta abitudine ci spinge a credere che la logica aristotelica sia l'unica logica possibile. Ai bambini si insegna che 0 è uguale a 0, che 1 è uguale a 1, ergo 0 è diverso da uno. Sembra una logica stringente, irrefutabile: peccato che, l'universo in quanto è (o esiste) violi la logica aristotelica, poiché il cosmo è essere (1) che, per una ragione ignota e con modalità altrettanto oscure, si genera o promana dal nulla (0). Questo è il senso della celebre domanda di Leibnitz: "Perché l'essere, invece del nulla?"

Il manifesto proviene dal non manifesto, un po' come le particelle si formano dal "vuoto" (si legga nulla) e dopo essersi unite ed annichilite alle antiparticelle, si riformano, secondo "leggi" controintuitive. Un altro ambito in cui la logica aristotelica si rivela fragile è il mondo misterioso, spesso insondabile e sfuggente delle emozioni e dei sentimenti, dove significati contrastanti possono coesistere: mi viene in mente l'emblematica la dolorosa, cruciale coesistenza di odio ed amore in Catullo.

Se la vita ed il reale possiedono questa natura ossimorica, è inevitabile che certe concezioni sfumino e contengano anche delle linee intersecantesi e negazioni di negazioni. Se la contraddizione non è lo scaltro operato di una banderuola, di chi per compiacere i potenti di turno, rinnega tutto quello in cui aveva affermato di credere, è ricchezza: si pensi a quelle opere letterarie e filosofiche in cui discrepanze più o meno evidenti configurano sensi molteplici e possibili, stimolando l'esercizio ermeneutico degli esegeti, ma soprattutto le domande dei lettori.

Se la Commedia dantesca poggiasse su una monolitica congruenza di tutte le parti e di tutti i valori, la sua sublime bellezza ne risulterebbe offuscata. Non sono le ombre a dare volume alle cose? Da antitesi ed ossimori sovente emana l’incanto della poesia. Un’espressione apparentemente irrazionale cattura la nostra attenzione e ci invita a soffermarci sulla sua essenza paradossale, per scoprirne il segreto. Non è il buio della notte il velluto su cui scintillano i diamanti delle stelle? Non è la follia ad illuminare, anche solo per un istante, le tenebre del non-senso? Solo un folle può intuire la follia della storia e della natura, mentre soltanto chi propugna la superiorità del lògos raziocinante, del metodo "scientifico" perfetto ed assoluto, può considerare ogni contraddizione intollerabile, come una venatura su un'algida statua neoclassica.

La contraddizione è l'essenza del reale, altrimenti il reale non sarebbe: spesso per tentare di spiegarlo, in violazione del principio metodologico conosciuto come rasoio di Ockham, siamo costretti a moltiplicare enti, ipotesi, speculazioni in un labirinto simile a quello descritto da Borges. Infine siamo mutevoli, anche incostanti, sballottati dai marosi degli eventi, talvolta cambiamo idea o non sappiamo più che pensare, anzi se sia necessario pensare. Oggi siamo qui ed è così? Domani? Tuttavia, come il nocchiero che, disperso nell'oceano, cerca la terra, cambia rotta col timone, comanda di ammainare le vele o di spiegarle, segue gli albatri, non sapendo dove dirigere la prua, possiamo pur sempre osservare la Stella polare.

24 commenti:

  1. Zret, cambiare idea è un pregio delle persone intelligenti. Altrimenti la nostra mente sarebbe priva di pensiero critico e di flessibilità. Adattarsi agli eventi e alle nuove scoperte prendendo atto delle nuove regole, questo porta all'evoluzione umana.

    Ciao, ottimo post!
    Un caro saluto

    RispondiElimina
  2. Ciao Freenfo, purtroppo il mondo è pieno di dogmatici, di fanatici la cui mente è piena di pregiudizi.

    Grazie amico!

    RispondiElimina
  3. Complimenti, hai scritto una delle tue migliori pagine che io conosca. Pensiero raffinato, colto e ricchisimo di sfaccettature.
    Mi hai un pò letto nel pensiero poichè proprio non molto tempo fa riflettevo - ma mi capita ogni tanto di rifletterci - ad un aforisma uscito diversi anni or sono dalla penna di Franco Freda, aforisma che così recita: ' Un uomo senza contraddizioni è un fesso '. Gli do ragione e mi sono sempre più o meno uniformato nella mia vita a tale massima. Come a dire: non mi prendo troppo sul serio altrimenti rischierei a volte di impazzire. Ovverosia il 'l'uomo tutto d'un pezzo' tanto caro alla mentalità borghese d'altri tempi è un perfetto idiota.

    RispondiElimina
  4. La sicurezza è diabolica, il dubbio è divino.
    Grazie Zret, per gli spunti di riflessione che condividi.
    Paolo è sempre un piacere leggere i tuoi post.
    Saluti sodali.
    Nico

    RispondiElimina
  5. “incoerenze”

    Il cielo...il mare
    il tutto o il nulla...
    il brutto...il bello
    il vero o il sogno...
    la follia...l'intellettuale...l'uomo
    l'amore...la sete...
    ...la vita ?
    portami via o aria...
    e spargimi dolcemente dove... io
    non possa essere altro che...
    una poesia...
    una foglia cadente...
    un brillare perpetuo...

    l'assoluto della coerenza ha ragion di esistere unicamente nel momento in cui ci si pone innanzi con umiltà alla rete di ciò che a noi possa apparire come contraddittorio senza volerne cogliere tutte le sfaccettature solo con il pensiero razionale. la realtà ossimorica è in ogni caso innegabile che porti in sé un'equilibrio che gli permette di convivere nonostante le sue contraddizioni, perchè appunto tutto esiste e sta “su”, anche domani mattina quando ci sveglieremo sarà ancora lì. vi è come un “legante” che trascende gli angoli di osservazione anche e qualora diventassero infiniti e non finiti come lo siamo noi. tutti gli sforzi nel cercare un punto di gravità permanente nella nostra osservazione risulteranno sempre incompleti forse se vogliamo anche per il tempo che durerà la nostra esistenza forse per i metodi della nostra analisi. Con ciò non si può e non si deve credere che l'uomo non possa pensare. ma invece una volta , cento, mille volte che lo avrà fatto dovremmo iniziare a intuire che egli potrebbe aver diretto i suoi strumenti di ricerca nel punto sbagliato e non credere che per quanto abbia cercato egli non abbia trovato che il nulla o solo di nuovo qualcosa nel suo “universo “quotidiano dove si arrocca. Tutto ciò che mi circonda e mi mantiene mi fa allora pensare che sia un dono, ma anche un prestito perchè la mia vita finirà e non quello che mi circonda e per tutti stabile. Troppo complesso e infinitamente ossimorico per essere riuscito a legarsi da solo con le sue infinite contraddizioni. e se riconosciamo l'esistenza se non altro di questo legante e di questi doni cosa mai può essere se non l'amore l'energia dai quali ne è scaturita la perfezione? Quando si dona, si dona per privarcene o per fare partecipi di ciò che si ha ? Speriamo di avere sempre un'Albatros o una stella polare a poterci indicare la rotta, perchè stanno per arrivare le nuvole e se sballottati dalle onde ci trovassimo senza riferimenti come faremo? Potremmo fare come quel marinaio?... che quando tutto va bene rileva la propria posizione con il sole, poi, quando arriva la tempesta nella notte ed egli non può più navigare a vista e non ha più l'opportunità di rifare i propri calcoli, naviga alla cieca con quel che si dice posizione stimata, dipendendo solo dalla “posizione” determinata quando c'era il sole, quando c'era bonaccia. questo è il meccanismo della fede, quando noi riceviamo le cose da Dio, quando prendiamo le promesse dalla sua parola. Il marinaio sta saldo su di essa e mantiene quella posizione da quel momento in poi, non importa quel che succede dopo che ha rivendicato la promessa, e anche se non riesce a vedere un metro più in là del proprio naso, ciò nonostante naviga in base ai calcoli precedenti. Dice:”prima ho rivendicato la promessa del Signore e sto saldo su di essa, non m'importa se navigo nelle tenebre più complete”. Ma allora “saremo anche pienamente convinti che ciò che aveva promesso, egli è anche potente da effettuarlo”(Romani 4:21). perciò non guardiamo alle onde, la nebbia o la tempesta sono solo circostanze, è scritto che “egli non può rinnegare se stesso” ( 2Tm,2:13) come farebbe un Dio a farlo? Sarebbe come l'uomo, che deve ancora imparare ad amare. “La misura dell'amore è amare senza misura”. Ecco che il “dogma” qui sparisce e perde il suo significato perchè non si pone incertamente come tutti i tentativi dell'io uomo ma come un'energia che va contro di esso per esso.
    Ecco una stella polare, la mostro apertamente a costo della possibilità di apparire ridicolo o di esser preso per un prete o simili da chiunque pensi che Dio appartenga a qualcuno o a loro. I meccanismi pregiudiziali , i dogmi, i preconcetti di questo mondo appartengono alle forze avverse alla vita di questo mondo, ma non ci potremo mai permettere di dire di poter aver trovato una vera stella polare che ci possa davvero salvare da ciò che ci aspetta nel prossimo futuro e anche oggi, se non avremo creato dentro di noi di un vuoto che possa essere riempito senza queste limitazioni al nostro raggiungimento della verità e della luce.

    I miei complimenti a Zret per la fiamma delle sue riflessioni. Ciao!

    un'abbraccio nella luce,Dio è ancora sul trono.
    Giona

    RispondiElimina
  6. Ciao Zret, alla faccia della sincronicità!
    Ho appena aperto un "blog" con alcuni amici. L'idea è di raccontare le storie che ci stanno a cuore (con un occhio di riguardo alle contraddizioni delle storie che ci vengono raccontate) usando la palinodia come strumento narrativo.
    é vero, viviamo in una dimensione che fa della polarità una regola imprescindibile, ed è vero anche che la maggior parte delle persone è convinta che concetti opposti si escludano a vicenda.
    Ma nella realtà di tutti i giorni ci troviamo a spostare il baricentro delle nostre convinzioni
    in continuazione.
    Come un pendolo che raggiunge un estremo della sua oscillazione e come risultato si trova spinto a ritornare nella direzione opposta.
    Credo che quello che conta sia il continuo movimento, il riuscire a non smettere mai di oscillare ci tiene svegli e ci permette di avere una visione della realtà comprensiva di tutte le mille sfaccettature presenti.

    P.S: sono sempre più numerosi i blog e i siti italiani che trattano certi argomenti, seppur ognuno con le sue sfumature. Credo potrebbe essere un'idea creare una sorta di forum o di "meta-blog" per riunire tutte queste voci nel tentativo di armonizzare le nostre idee ma soprattutto per amplificare il nostro punto di vista all'interno della rete.
    come vi sembra l'idea?

    RispondiElimina
  7. Carissimi amici, grazie a tutti voi per le vostre lusinghiere parole, ma non dimentichiamo i preziosi contributi sotto forma di spunti, commenti, critiche e segnalazioni che ognuno di voi offre.

    Vorrei chiedere a giona di non darmi del lei.

    La proposta di Palinodia è molto simile ad un'idea di Bojs: restano problemi tecnici da risolvere in cui non sono addentro né dimenticherei la spada di Damocle della censura. Chissà che cosa ci attende con il governo di veltrusconi, pupillo degli O.

    Ciao a tutti e ancora grazie!

    RispondiElimina
  8. ok Zret!:) :) ciao!





    un'abbraccio nella luce,Dio è ancora sul trono.
    Giona

    RispondiElimina
  9. Mio caro Zret,tu sei quel seme che caduto nella terra buona stà dando il 100%...
    E' sempre un piacere leggerti...
    saluti a Straker,è a tutti i sodali.

    RispondiElimina
  10. Ciao Oldleon, bisogna sempre seminare. Qualcosa si raccoglierà.

    Ciao e grazie!

    RispondiElimina
  11. Uscite dal dualismo.

    luce e buio che danzano insieme

    positivo e negativo che danzano insieme

    Il vero segreto, la vera libertà è integrare le due forze, non identificarsi solo con la luce.

    Donnie.

    RispondiElimina
  12. Può il veleno mescolarsi al latte? anche una sola goccia lo renderà mortale
    sapremmo noi mai della luce e delle tenebre se non fosse la luce stessa a permettercelo?
    La Luce e Le tenebre appartengono a Dio e solo a Lui obbediscono perchè ne è il padrone.
    Ma noi sappiamo che “Dio è luce e” che “in lui non vi sono tenebre alcune” ( 1Giov. 1,5)
    ma di noi facciamo attenzione quando pensiamo che le nostre scoperte appartengano alla luce
    niente è segreto in Dio proprio perchè e Luce e non tenebre.
    La Luce del nostro corpo sono gli occhi, ma queste luci guardano dove noi vogliamo, e se guardiamo a ciò che è sano e non al veleno anche tutto il nostro corpo è sano e illuminato, ma se il nostro occhio guarda alle tenebre anche il tuo corpo è nelle tenebre.

    Guarda dunque che la luce che è in te non sia tenebre.


    un'abbraccio nella luce,Dio è ancora sul trono.
    Giona

    RispondiElimina
  13. un saluto a tutti.

    giona,tu sei l'artefice delle due faccie della medaglia,quindi sei al di là delle due, sei la sua fonte il principio.

    il tuo io poi sceglie dove e come gli pare da che parte stare.

    ho sintetizato un pò.

    un caro abbraccio a tutti.anto-az

    RispondiElimina
  14. ciao anto-az,
    grazie per la fiducia, ma non sono io l'artefice di tutto, tutto esisteva molto prima di me.
    ma posso esserlo dentro di me e per me...si chiama scelta.
    quando invece viene imposto e io decido per me e per te si chiama dittatura.
    alla fine di questo regno di tenebre che arriverà, quando il male avrà perso, verrà però una dittatura d'amore che sarà così percepita soltanto da chi non è ancora riuscito a capire e a evolversi verso l'amore e il rispetto della vita e degli altri.

    le strade sono due, non si può stare nel mezzo...solo Dio può farlo, non eleviamoci a Dio, tra non molto tempo lo capirai, ma non avere mai paura. fai la scelta giusta...sulle tue scelte nessuno ha potere, neanche Dio. questo si chiama amore.

    ciao a tutti!
    un'abbraccio nella luce,Dio è ancora sul trono.
    Giona

    RispondiElimina
  15. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  16. scusami giona,guarda ke quanto ha detto donnie è vero e la bibbia è il massimo x quanto riguarda il dualismo, quindi tranello!Ke poi sia vero nella realtà è un conto, ma ke per una "evoluzione"(?) per "salvezza"(?) è un altro

    arrivederci

    RispondiElimina
  17. La bibbia spiega il dualismo sociale, regole per far comprendere all'uomo come coesistere.
    Il dualismo è il supporto al supporto;)

    Ciao!!!

    RispondiElimina
  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  19. Concordo fenice è quello ke ho detto ank'io.Certo "capendolo" si può risalire alla struttura dell'Uno però non bisogna farlo,alzarlo come "supporto" di vita.
    Ciao

    RispondiElimina
  20. Giona: Mi auto quoto da un precedente post

    "In noi cè l' infinita possibilità del tutto.. Del bene e del male, del giusto e dello sbagliato, le famose due facce della stessa medaglia come Giano bifronte.

    L' uomo è capace di tali infamie che noi tutti conosciamo, ma anche di tanta maestosità che purtroppo troppo spesso viene rinnegata o nascosta dalle persone. Quello che dovremmo trovare in ognuno di noi è semplicemente armonia."

    Vi prego non prendete alla lettera la Bibbia..

    RispondiElimina
  21. giona tu parli dell'io che è cosa diversa,sembra che tu stesso lo affermi.
    non nel mezzo,ma dietro.
    cosi non fai altro che scusare il tuo padrone.
    non posso dire altro.
    il dio di cui tutti parlano è un io,cioe un'altro persona come te.
    datemi un uomo senza padrone ed io lo salvero per voi!!!!

    non ragionateci.anto-az

    RispondiElimina
  22. ricordate cosa vi hanno insegnato a scuola,cioe che gli occhi sono come una macchina fotografica,ecco niente di piu errato,gli occhi sono il terminal di una cinepresa,un proiettore.
    ora chi è il macchinista?
    o che cosa è?

    a piu dentro.anto-az

    RispondiElimina
  23. quando invece viene imposto ed io decido per te e per me,si chiama dittatura!


    appunto giona,appunto!!!!



    un caro saluto.anto-az

    RispondiElimina

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.