Tu puoi? Puoi tutto o quasi, come alcuni vogliono che noi crediamo? Dall'antropocentrismo, per molti versi, tipico, tra luci ed ombre, della cultura occidentale (L'uomo è la misura di tutte le cose, Homo sum: nihil humanum a me alienum puto, In interiore homine habitat veritas...) ci si spinge sino all'antropocrazia, il potere assoluto dell'uomo. Quale uomo? Possono gli uomini ilici elevarsi oltre la loro crassa materialità?
Non siamo tutti uguali. Intendiamoci: è solo un'altra illusione, quella di poter decidere in toto il nostro futuro e non perché, in linea teorica, non abbiamo le risorse, ma poiché i canali sono ostruiti ed i "sentieri sono interrotti". Inoltre chi vuole convincerci che siamo divini dimentica che uomini tanto “divini”, nella storia, hanno quasi sempre distrutto, ucciso e deturpato o hanno trascorso il tempo tra crapule. In che modo, oggi, l'umanità, col suo fardello di errori, potrebbe cambiare radicalmente? Qualche cambiamento è possibile, ma quanto tempo occorre? Per una persona che si sveglia dal letargo, quanti sono quelli che precipitano nel sonno!
Siamo divini? Una pietra focaia forse è in noi, ma chi o che cosa la sfregheranno di modo che ne scaturisca una favilla? Non sarà l'uomo a risolvere i problemi dell'umanità, non da solo. Ecco perché guardo con circospezione chi promette miracoli umani, chi afferma che siamo onnipotenti e creatori. La nostra potenza è incosciente, inconsapevole, siamo creatori maldestri. Prometeo, per la sua hybris, fu punito da Zeus. Evitiamo la tracotanza, umana troppo umana. Non ascoltiamo chi ci garantisce successo, denaro, felicità, con qualche formula, con un po' di visualizzazione e di pensiero positivo.
E' uno snaturamento della vera gnosi, un mercimonio della Tradizione, non a caso dilagato negli Stati Uniti, la nazione (un tempo) delle opportunities e dell'individualismo più becero, dove anche i valori più sublimi e spirituali sono, prima o dopo, mercificati. Sì, mi riferisco a Spirit, con la sua "filosofia" U.S.A. e getta.
Il Vangelo di Giuda Tommaso che, pur non essendo un testo gnostico, nella comune accezione, è un libretto con un substrato esoterico, addita la via dell'autoconoscenza e della conoscenza, ma sottolineando altresì in maniera incisiva i limiti dell'uomo più che le sue potenzialità. Anzi il Messia, con amarezza contenuta, ma vibrante constata che l'uomo non è in grado di vedere oltre le parvenze, di capire: I suoi discepoli gli dissero: "Quando riposeranno i morti e quando verrà il nuovo mondo?" Lui disse loro: "Quello che aspettate è venuto, ma non lo sapete."
Cercate e troverete. Nel passato, comunque, non vi ho rivelato le cose che allora mi chiedeste. Ora vorrei dirvele, ma voi non le chiedete più."
E' proprio così: manca una sincronia, manca una sintonia tra chi parla e chi ascolta. Arriviamo sempre troppo presto o troppo tardi.
L'ego è un giogo. Il rischio è quello di compiacere l'io e di illuderlo che possa agire in totale libertà, mentre le costrizioni sovente lo rafforzano. E' come se percorressimo una strada: possiamo scegliere se camminare a destra, a sinistra o al centro della carreggiata, ma il percorso è quello e non ne esistono altri, almeno in questa dimensione. Fatalismo? Forse, ma il fatalismo bilancia un orgoglio eccessivo che può degenerare in un delirio di onnipotenza.
D'altronde, sebbene in contrasto con quanto realmente accade, il modello antropocentrico è propugnato dalla sinarchia: si prospetta il migliore dei mondi possibili con al centro un uomo-prigioniero cui, però, è promesso di diventare protagonista della sua vita, grazie ad una tecnologia avveniristica ma diabolica che gli consentirà di ampliare ed ingagliardire la sua mente, le percezioni, la memoria, addirittura di acquisire un'altra identità (clonata?). La distruzione dell'ultimo residuo di umanità è presentata come esaltazione dell'io. E' un "ideale" tipicamente satanico che pone l'uomo al di sopra di tutto, dell'Essere stesso, in realtà degradandolo a Titano furente, ad "eroe" disperato nella sua blasfema follia, come il Capaneo dantesco. La vera grandezza è ignota. La debolezza contiene la vera forza.
Tu puoi, dunque? Non sempre, per fortuna.
Non siamo tutti uguali. Intendiamoci: è solo un'altra illusione, quella di poter decidere in toto il nostro futuro e non perché, in linea teorica, non abbiamo le risorse, ma poiché i canali sono ostruiti ed i "sentieri sono interrotti". Inoltre chi vuole convincerci che siamo divini dimentica che uomini tanto “divini”, nella storia, hanno quasi sempre distrutto, ucciso e deturpato o hanno trascorso il tempo tra crapule. In che modo, oggi, l'umanità, col suo fardello di errori, potrebbe cambiare radicalmente? Qualche cambiamento è possibile, ma quanto tempo occorre? Per una persona che si sveglia dal letargo, quanti sono quelli che precipitano nel sonno!
Siamo divini? Una pietra focaia forse è in noi, ma chi o che cosa la sfregheranno di modo che ne scaturisca una favilla? Non sarà l'uomo a risolvere i problemi dell'umanità, non da solo. Ecco perché guardo con circospezione chi promette miracoli umani, chi afferma che siamo onnipotenti e creatori. La nostra potenza è incosciente, inconsapevole, siamo creatori maldestri. Prometeo, per la sua hybris, fu punito da Zeus. Evitiamo la tracotanza, umana troppo umana. Non ascoltiamo chi ci garantisce successo, denaro, felicità, con qualche formula, con un po' di visualizzazione e di pensiero positivo.
E' uno snaturamento della vera gnosi, un mercimonio della Tradizione, non a caso dilagato negli Stati Uniti, la nazione (un tempo) delle opportunities e dell'individualismo più becero, dove anche i valori più sublimi e spirituali sono, prima o dopo, mercificati. Sì, mi riferisco a Spirit, con la sua "filosofia" U.S.A. e getta.
Il Vangelo di Giuda Tommaso che, pur non essendo un testo gnostico, nella comune accezione, è un libretto con un substrato esoterico, addita la via dell'autoconoscenza e della conoscenza, ma sottolineando altresì in maniera incisiva i limiti dell'uomo più che le sue potenzialità. Anzi il Messia, con amarezza contenuta, ma vibrante constata che l'uomo non è in grado di vedere oltre le parvenze, di capire: I suoi discepoli gli dissero: "Quando riposeranno i morti e quando verrà il nuovo mondo?" Lui disse loro: "Quello che aspettate è venuto, ma non lo sapete."
Cercate e troverete. Nel passato, comunque, non vi ho rivelato le cose che allora mi chiedeste. Ora vorrei dirvele, ma voi non le chiedete più."
E' proprio così: manca una sincronia, manca una sintonia tra chi parla e chi ascolta. Arriviamo sempre troppo presto o troppo tardi.
L'ego è un giogo. Il rischio è quello di compiacere l'io e di illuderlo che possa agire in totale libertà, mentre le costrizioni sovente lo rafforzano. E' come se percorressimo una strada: possiamo scegliere se camminare a destra, a sinistra o al centro della carreggiata, ma il percorso è quello e non ne esistono altri, almeno in questa dimensione. Fatalismo? Forse, ma il fatalismo bilancia un orgoglio eccessivo che può degenerare in un delirio di onnipotenza.
D'altronde, sebbene in contrasto con quanto realmente accade, il modello antropocentrico è propugnato dalla sinarchia: si prospetta il migliore dei mondi possibili con al centro un uomo-prigioniero cui, però, è promesso di diventare protagonista della sua vita, grazie ad una tecnologia avveniristica ma diabolica che gli consentirà di ampliare ed ingagliardire la sua mente, le percezioni, la memoria, addirittura di acquisire un'altra identità (clonata?). La distruzione dell'ultimo residuo di umanità è presentata come esaltazione dell'io. E' un "ideale" tipicamente satanico che pone l'uomo al di sopra di tutto, dell'Essere stesso, in realtà degradandolo a Titano furente, ad "eroe" disperato nella sua blasfema follia, come il Capaneo dantesco. La vera grandezza è ignota. La debolezza contiene la vera forza.
Tu puoi, dunque? Non sempre, per fortuna.
Articolo pregno di pessimismo e autocommiserazione. Mi dispiace zret, stavolta non siamo in sintonia..
RispondiElimina"Uomo" e "Dio" sono solo parole o suoni per meglio dire.
Non si possono spiegare o descrivere cose che vanno aldilà dell' "umana" comprensione (per l' appunto). Come si può esprimere ciò che quasi nessuno ha sperimentato.
La "via" che tu hai citato (quasi una metafora per descrivere lo spazio-tempo) è anch' essa illusione. Una volta usciti da essa, seppur per un istante, tutto diviene cristallino, logico, semplice.. Alcuni (come mi è stato riferito) si perdono lungo questa via, forse non erano pronti o (come dici giustamente tu) vengono soggiogati con promesse di facili conquiste intellettive, che si, avvengono, ma non cè nessuno all' infuori di te stesso che può regalartele (o vendertele..).
Ogni cosa è dentro di noi, inutile cercare altrove.. Ognuno è il Dio di se stesso.. Cosa cè di più ingenuo di un Dio che che non sa di essere tale? Chiamiamo questa ingenuità "uomo" e tutto prende un nuovo significato.
Saluti, Donnie.
"Gli ultimi saranno i primi"
RispondiEliminaRispetto la tua opinione, Donnie, tra l'altro esposta con molto garbo, ma l'Uomo con la U maiuscola sia destinato a perdersi. Bisogna riconoscere la propria imperfezione e non ergersi a dèi.
Solo un io che si nega può diventare, in un certo qual modo, d-io.
Forse, però, hai esposto la stessa idea da un'altra angolazione.
Ciao e grazie.
Grazie per la puntuale risposta zret.
RispondiEliminaVoglio comunque ripetermi, uomini, dei e via discorrendo, altro non sono che suoni prodotti per identificare qualcosa. Dove è scritto che un Dio (oltreuomo, superuomo, chiamatelo come volete) debba essre perfetto? Dove sta scritto che non debba essere malvagio? Dov'è scritto che non possa perdersi, sebbene immortale?
In noi cè l' infinita possibilità del tutto.. Del bene e del male, del giusto e dello sbagliato, le famose due facce della stessa medaglia come Giano bifronte.
L' uomo è capace di tali infamie che noi tutti conosciamo, ma anche di tanta maestosità che purtroppo troppo spesso viene rinnegata o nascosta dalle persone. Quello che dovremmo trovare in ognuno di noi è semplicemente armonia.
Quello che noi siamo, parti omogenee e autosufficienti di un qualcosa di superiore.. Un qualcosa che potenzialmente siamo tutti.
Esiste un Dio in ognuno di noi ed esistono tanti Dei quanti sono gli uomini. Un modo di pensare diverso, una cresciuta percezione delle cose ed un ampliata coscienza sono ora fondamentali per affrontare i problemi che da qui a poco si presenteranno.
Einsten diceva che non si può risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che ha provocato il problema; mi trova assolutamente d' accordo.
Cito ancora l' ottimo prof. Marchi
"Alcuni passi più in là, un altro signore, accostandosi ad un' altra gabbia, aveva posto, per suo divertimento, una sigaretta cinicamente accesa, tra le dita di un orango.
Il povero animale, inconsapevole di stringere tra le dita una sigaretta ormai ridotta a brace, provando un forte dolore, continuava a lamentarsi, ignorando il motivo del suo tormento, che sarebbe stato sufficiente eliminare con un semplice gesto di disfacimento della sua causa.
La sua cosienza inevoluta, però, non gli dava purtroppo la possibilità di privarsi del "male" e della sofferenza che quella causa sconosciuta, quella sconosciuta situazione, gli procurava, come se quel fuoco senza fiamma che lo bruciava non fosse il suo."
Vi chiedo ora, che differenza cè tra la scimmia e l'uomo? La stessa che cè tra un uomo ed un altro uomo con maggiore co(no)scienza di se stesso.
Spero di essermi spiegato meglio caro zret, ti saluto augurandoti una buona serata.
Donnie.
Grazie Donnie del tuo pensoso e sentito contributo. In Credere? mi ero figurato un Dio imperfetto né rifuggo da un elogio dell'imperfezione, poiché la perfezione è gelida, inespressiva.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Sottoscrivo quasi interamente le tue considerazioni, Zret e mi pare che quelli da te esposti siano i prolegomeni in grado di condurre verso una vera Saggezza. La conclusione dello scritto è poi la chiave di volta del problema. Se ben comprendo, anche tu pensi che l'unica possibilità di redenzione passi attraverso il graduale annichilimento dell'io empirico e caduco. In pratica si tratta di un processo 'à rebours' ovvero a ritroso e corrisponde da un punto di vista operativo ad una specie di 'Via Negativa'.
RispondiElimina'Neti neti' afferma l'asceta indù che corrisponde poi al 'nada nada' del percorso additato da Giovanni della Croce, anche se tali due esempi si riferiscono ad uno stadio molto avanzato della Via, stadio che non riflette di certo la nostra attuale situazione. Ma l'attitudine mentale mi sembra la stessa.
La radice dell'ignoranza, la quale poi genera tutti i mali di questo mondo, sta proprio nella proterva 'hybris' di chi si crede onnipotente o quasi.
Ma esiste anche il rovescio della medaglia. I Maestri spirituali e le Scritture ispirate dell'Umanità affermano senza mezzi termini che l'uomo è portatore della scintilla divina. Ma sotto quante coltri e velami è sepolta tale scintilla? Da un numero immenso e tale che già l'impresa di sollevarne qualcuno appare di primo acchito come disperata. Ma l'obiettivo cui deve tendere il filosofo è in ultima analisi l'identificazione con l'Adamo Celeste ovvero con l'Uomo Universale e perfetto di cui parlano svariate tradizioni sapienziali. Di questo essere non conosco la vera natura anche se una volta m'è capitato di intravvederlo nel dormiveglia come un personaggio altissimo che poggiava i piedi sulla mia testa e la cui statura arrivava al cielo.
A quegli competono ogni potere ed ogni saggezza.
P.S. Il logion da te citato tratto dal cosiddetto Vangelo di Tommaso sembra riferirsi, a mio parere, non tanto al problema della Conoscenza quanto al tema dell'Escatologia. Per Tommaso come per Giovanni non dobbiamo attendere alcun mondo futuro perchè quello è già venuto ed è qui ed ora. In pratica questi due testi adottano la prospettiva dell'Escatologia realizzata. Sono punti di vista e non pareri i quali contrastano solo in apparenza con la prospettiva propria ai Sinottici. Questi ultimi si rifanno notoriamente ad una Escatologia futura.
"I Maestri spirituali e le Scritture ispirate dell'Umanità affermano senza mezzi termini che l'uomo è portatore della scintilla divina. Ma sotto quante coltri e velami è sepolta tale scintilla?"
RispondiEliminaE' proprio questo il cuore del testo che hai lumeggiato con la tua inconfondibile sagacia.
Il personaggio gigantesco che vedesti nella fase ipnagogica mi ricorda L'Adam Kadmon, l'Adamo primordiale della tradizione cablistica.
Siamo in cammino.
Ciao e grazie.
Errata corrige: cabalistica.
RispondiEliminaarrivati al positivismo o pensiero positivo,dissolvere anche questo virus,anch'egli lo è.
RispondiEliminain mezzo a tutta onnipotenza,c'è bisogno di esserlo?
un caro saluto.anto-az
nessuno di noi può veramente capire l'immensità stupenda di Dio, perchè oltrepassa la mente umana. La Bibbia insegna che Egli è così grande che l'intero universo non Lo
RispondiEliminapuò contenere. eccede tanto la nostra comprensione che per scendere al nostro livello ha dovuto creare un'espressione del Suo amore: un uomo come noi che noi potessimo vedere,sentire e toccare, un uomo che egli chiamò Suo figlio. Dio ha accondisceso a mandare suo figlio Gesù Cristo sulla terra per darci un'esempio della sua natura divina. Gesù è il Suo più grande mezzo di comunicazione con noi, tramite il quale Egli ci trasmette il Suo amore.
Gesù è come la punta di un'iceberg, la parte che possiamo vedere. Dio, la parte più ampia, rimane invisibile, ma ne avvertiamo la presenza e ne intuiamo la natura osservando la parte che emerge dall'acqua, che si manifesta in questo nostro mondo umano. sappiamo che Dio è amore perchè quella parte di lui che vediamo espressa in Gesù è un esempio di amore.
i dèi degli uomini sono tanti e conducono tutti al sistema, non hanno amore, ma il dio più grande da combattere dall'uomo che capisce e da Dio, è il dio che pensa di essere. per questo sta per accadere ciò che presto vedremo, l'uomo si ergerà a dio perchè è solo a questo che sempre cercato di fare...sostituirsi a Dio.
un caloroso abbraccio nella luce, Dio è ancora sul trono.
Giona
Grazie Anto-az e Giona dei vostri contributi.
RispondiEliminaL'uomo che vuole diventare dio potrà essere solo una caricatura, una grottesca parodia di sé stesso.
Ciao
ciao zret ti volevo dire che il tuo blog offre sempre interessanti spunti di riflessione, ma non ho mai tempo per approfondire e a malapena trovo il tempo per scrivere qual cosa per il mio blog. ci sentiamo.
RispondiEliminaCiao neworld, grazie del tuo elogio. Il tempo non è mai sufficiente.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Giona, tu hai la stoffa del predicatore ma qui non ti trovi sul pulpito di una Chiesa.
RispondiEliminaConviene che ti tieni per te simili discorsi un pò dogmatici ed un pò apologetici.
Non è nostro compito ripetere a pappagallo tutti i concetti che ci siamo sorbiti 'ad nauseam'. Caso mai sarebbe nostra ambizione sperimentare briciole di Conoscenza già esperite da altri.
Paolo, prima di tutto vorrei ringraziarti per averci dato delle buone ripetizioni sui Greci, e risentire che loro non possedessero un'idea di infinito certo mi aiuterà da oggi sicuramente ad amare un po' di più gli altri come ci elargisci tu con il tuo esempio. “Dogma”, “apologia”, e io potrei dire di te “utopica eudemonologia” sono tutte parole che esprimono sì dei concetti ma sempre provenienti dall'uomo, e forse quando vorrai ben vedere anche da qualcun altro. “Amore”, è invece osservando bene una parola che non proviene dall'uomo poichè a differenza delle altre dove tutto è svelato, in questa rimane insito un mistero capace di rovesciare rivoluzionariamente tutte le strade dell'uomo erudito, che possiamo oggi ringraziare tutti se ci ha portato all'accettazione di un governo fondato sul controllo mentale tramite microchip e ci ha tolto le armi per poterlo combattere. Con che armi ti potrai opporre a questo nuovo ed ultimo feroce governo che arriverà? Pensi che userai le stesse armi che usano loro? Non credi che sia una realtà? O forse sarai uno di quelli che lo accetteranno con sottomissione e forse un pò d'orgoglio?in Tutti e tre i casi sarai destinato al fallimento. vedi caro amico, il problema vero, è proprio il pensare che Dio sia un cimelio da relegare in qualche idiota sagrestia piena di muffa, questo è ciò che sono riusciti a fare con molti come te purtroppo e ciò mi addolora profondamente. Dio non è la chiesa che tu conosci che tanto impegno ha investito nel fartelo credere e tu ci hai creduto, è non è nemmeno così piccolo da poter essere rinchiuso in una chiesa come molti fortemente vorrebbero. Ci ho messo anni interi a rendermi conto di tutto ciò che il sixtema mi aveva fatto mangiare, e altri anni ancora a mettermi due dita in gola per vomitarlo. se tu hai la nausea è il momento giusto, questa è l'occasione per decidere cosa è che ti disturba, la chiesa come l'hai conosciuta, Dio o l'Amore? La prima è fondata dagli uomini e infatti ne porta gli stessi frutti, ma Dio e l'amore non cercarli nella parte di universo dove ti sei diretto, stanno alle tue spalle nella direzione opposta dove risiedono la tolleranza, la solidarietà, la comprensione, l'altruismo e l'abnegazione...
RispondiEliminafilosofia vuol dire: amore della sapienza (in greco: sophia)
..il timore dell'eterno è il principio della sapienza, e conoscerlo è l'intelligenza ( proverbi 9:10 )
un caloroso e pieno d'amore abbraccio nella luce, Dio è ancora sul trono.
Giona.
Ciao Zret!