16 febbraio, 2008

Quanti di vita

A volte la vita pare grido senza voce, pianto senza lacrime, luce senza calore, musica senza note. Esseri felici: impossibile trovare un ubi consistam e spegnere i pensieri, tra incontri, scontri, incomprensioni, perdite sull'orlo della notte.

Fotogrammi sconnessi di giorni, sequenze di un film surrealista. L'assurdo ed il caso sono dietro ogni angolo. Si chiude un'altra porta. Per una quisquilia, ci sfugge l'ultima opportunità. Dissonanze e distorsioni: sentirsi in disarmonia con tutto e con sé stessi. Schegge di minuti, frammenti di ore sull'asfalto degli anni.

E' come se l'esistenza fosse quantizzata: quanti discontinui di energia, sussulti di vita che affiorano, di quando in quando, dall’oceano del nulla.

2 commenti:

  1. Non abbandonarti

    Non abbandonarti, tienti stretto,
    e vincerai.
    Vedo che la notte se ne va:
    coraggio, non aver paura.
    Guarda, sul fronte dell’oriente
    di tra l’intrico della foresta
    si è levata la stella del mattino.
    Coraggio, non aver paura.

    Son figli della notte, che del buio battono le strade
    la disperazione, la pigrizia, il dubbio:
    sono fuori d’ogni certezza, non son figli
    dell’aurora.
    Corri, vieni fuori;
    guarda, leva lo sguardo in alto,
    il cielo s’è fatto chiaro.
    Coraggio, non aver più paura.

    (Rabindranath Tagore)

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  2. Molto intensa questa lirica di Tagore.

    Ciao e grazie.

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