La mente mente? In latino - saggezza della lingua e degli antichi - il sostantivo "mente" ed il verbo "mentire" hanno la stessa radice. Dal primigenio morfema "men", col significato di "pensiero", originano parole di significato solo in apparenza distante. "Mentiri" è immaginare, fingere (nel senso di plasmare), quindi mentire. Non si dimentichi che, dalla medesima sorgente semantica, scaturiscono, ad esempio, "manyasu" (indiano), "man", (inglese e persiano), "Mann" (tedesco): l'uomo è (o dovrebbe essere), in primo luogo, essere pensante. Altri popoli privilegiarono l'aspetto tellurico dell'uomo contrapposto a quello celeste: ecco allora il latino "homo", legato alla famiglia di "humus", terra, fango. Anche l'ebraico "Adam", con legami forse con l'idioma dei Sumeri, vale "terra", "terra rossa" e "sangue".
Ora, non solo l'uomo è essere che elabora idee: è pure creatura che mente a sé stesso (alibi, giustificazioni, interessate rimozioni), ma anche agli altri. In ciò si distingue dagli animali, in cui la capacità di mentire è assente o rarissima. Allarghiamo, però, il campo d'indagine e scopriremo che la mente è, per così dire, organo percettivo-formativo, in cui è arduo separare il momento passivo (la percezione del fenomeno) da quello attivo (la modellazione del reale).
Si può ipotizzare, contro il senso comune, che il secondo momento sia quello prevalente, giacché è la presenza di un osservatore a determinare il congelamento del reale, la trasformazione del pensiero in cose. Senza osservatore, il reale non si concreta, almeno non del tutto. Tuttavia, in questo processo formante, la mente umana, sebbene in modo inconsapevole, mentisce a sé stessa? Non mi riferisco qui alle illusioni ottiche che sono il risultato di una traduzione del fenomeno in cui i dati "esterni" sono letti dalla mente (e dal cervello) in modo distorto. Intendo, infatti, alludere all'eventualità che la mente plasmi il reale, secondo schemi errati o parziali. Già lo spazio-tempo che alcuni fisici e cosmologi hanno creduto di oggettivare nell'universo, è una bugia percettiva che, per la sua costanza ed apparente sostanzialità, riteniamo vera. E' anche possibile, però, che la mente organizzi il mondo, secondo istruzioni volte a nascondere alcuni aspetti del reale o a farlo apparire come non è. Certo, qui si giunge nel cuore del problema, poiché il reale non esiste all'esterno della mente e, se ne vediamo solo una parte o lo percepiamo in modo distorto, è la mente l'origine di tali errori ed incompletezze.
Tuttavia un'altra mente (si pensi al demone di Descartes) è implicata forse in questa manipolazione percettiva: un'altra mente proietta immagini ingannevoli per sovrapporle a quelle generate dalla Mente, col fine di soggiogare gli uomini, mostrando loro ombre, invece di idee. L'errore nel programma, volutamente introdotto, col fine di scollegare le menti dalla Mente (le prime essendone parti, come tante foglie di uno stesso albero), è alla base di convinzioni erronee, di percezioni alterate, di clamorose s-viste, di illusioni ottiche della coscienza. L'universo-ologramma è modificato, in alcune sue dimensioni, secondo fini di controllo? Da chi? E' probabile che un cambiamento sia il presupposto non tanto di una percezione "oggettiva", ma di una modellazione del reale non condizionata, più ampia e vera, in quanto si è ripristinato il contatto con la Mente, la cui proiezione è stata deviata, a somiglianza di un raggio rifratto.
Ora, non solo l'uomo è essere che elabora idee: è pure creatura che mente a sé stesso (alibi, giustificazioni, interessate rimozioni), ma anche agli altri. In ciò si distingue dagli animali, in cui la capacità di mentire è assente o rarissima. Allarghiamo, però, il campo d'indagine e scopriremo che la mente è, per così dire, organo percettivo-formativo, in cui è arduo separare il momento passivo (la percezione del fenomeno) da quello attivo (la modellazione del reale).
Si può ipotizzare, contro il senso comune, che il secondo momento sia quello prevalente, giacché è la presenza di un osservatore a determinare il congelamento del reale, la trasformazione del pensiero in cose. Senza osservatore, il reale non si concreta, almeno non del tutto. Tuttavia, in questo processo formante, la mente umana, sebbene in modo inconsapevole, mentisce a sé stessa? Non mi riferisco qui alle illusioni ottiche che sono il risultato di una traduzione del fenomeno in cui i dati "esterni" sono letti dalla mente (e dal cervello) in modo distorto. Intendo, infatti, alludere all'eventualità che la mente plasmi il reale, secondo schemi errati o parziali. Già lo spazio-tempo che alcuni fisici e cosmologi hanno creduto di oggettivare nell'universo, è una bugia percettiva che, per la sua costanza ed apparente sostanzialità, riteniamo vera. E' anche possibile, però, che la mente organizzi il mondo, secondo istruzioni volte a nascondere alcuni aspetti del reale o a farlo apparire come non è. Certo, qui si giunge nel cuore del problema, poiché il reale non esiste all'esterno della mente e, se ne vediamo solo una parte o lo percepiamo in modo distorto, è la mente l'origine di tali errori ed incompletezze.
Tuttavia un'altra mente (si pensi al demone di Descartes) è implicata forse in questa manipolazione percettiva: un'altra mente proietta immagini ingannevoli per sovrapporle a quelle generate dalla Mente, col fine di soggiogare gli uomini, mostrando loro ombre, invece di idee. L'errore nel programma, volutamente introdotto, col fine di scollegare le menti dalla Mente (le prime essendone parti, come tante foglie di uno stesso albero), è alla base di convinzioni erronee, di percezioni alterate, di clamorose s-viste, di illusioni ottiche della coscienza. L'universo-ologramma è modificato, in alcune sue dimensioni, secondo fini di controllo? Da chi? E' probabile che un cambiamento sia il presupposto non tanto di una percezione "oggettiva", ma di una modellazione del reale non condizionata, più ampia e vera, in quanto si è ripristinato il contatto con la Mente, la cui proiezione è stata deviata, a somiglianza di un raggio rifratto.
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Trattato di Lisbona: firma per chiedere il referendum
e aggiungo:
RispondiEliminacon questo si spiega perchè meglio tenerci tutti rintontiti da tv, musica, informazioni, religioni, istruizione, alimentazione etc etc.
Altrimenti se potessimo usare il nostro potenziale liberamente...
Infatti Acquaemotion. Si tratta di un'interferenza affinché noi ci sintonizziamo solo sulla frequenza voluta da loro. Loro chi? I soliti. A tale proposito, una lettrice scrive:
RispondiElimina"Sicuramente le Forze Oscure possono assumere varie forme, ed agire come più gli aggrada. E l’imporre la propria volontà a qualunque livello ed in qualsiasi forma, umana o no, è una cosa alquanto deplorevole.
In questa sezione, nello specifico, cerchiamo di capire interagendo fra noi, come potere sconfiggere e quindi uscire fuori dal cerchio del Karma che ci attende alla nostra morte, laddove a loro volta ci attendono gli Arconti preposti a far rientrare in vita le Anime che non hanno saputo risvegliare in Dio che è in noi.
Gli Arconti dei quali parliamo, agiscono anche in questo mondo, in questa realtà, plasmandola a loro piacimento, muovendo i fili delle marionette, e creando questa falsa visione che abbiamo delle cose pur di fare andare le cose in un certo modo (e dentro c’è tutto, dalla politica all’istruzione, dal vedere un film in TV alle liti in famiglia, dalle sigarette alle scie chimiche, dai cibi geneticamente modificati a che io al petrolio, e così via).
L’inganno INVISIBILE va dalla tecnologia, sempre più spinta, e dalla quale siamo sempre più dipendenti, distogliendoci così dalla ricerca interiore, alla instillazione di emozioni negative, con falsi ologrammi energetici, che nutrono loro ma depauperano noi.
Questi Arconti sono già menzionati nei testi Sacri, ai quali ci affidiamo per far comprendere alla nostra parte razionale come sono stati creati, la loro funzione e la loro onnipresenza dai tempi dei tempi. Attivando il nostro intuito, il nostro Sé interiore, mettiamo insieme i pezzi di un puzzle veramente molto grande, intraprendendo un cammino di conoscenza, rivolto principalmente a conoscere noi stessi".
Ciao
.
Ottimo commento questo da te riproposto Zret!
RispondiEliminaSpero che molti ci meditino un pò sù!
Resta da dire che in questo cammino, forse la difficoltà maggiore, risiede proprio nel fatto che si faccia una abnorme fatica a trovare qualcuno che sia per lo meno sveglio come noi (e noi non siamo chissà quale mente super iper)per poter unire insieme le forze e interagire con maggiore intensità.
Grazie alla rete riusciamo a sopperire a questa mancanza fisica, anzi spesso strabuzziamo gli occhi, passatemi il termine se esiste >_< quando persone vicine a noi sono in realtà così lontane.
Ma per quanto ancora almeno noi potremmo dialogare con questa tecnologia?
Circa l'eventualità che i guardiani ci costringano a tornare su questa terra, ho delle perplessità. Tuttavia non si può escludere che tale circostanza senza dubbio non desiderabile sia verosimile.
RispondiEliminaFino a quando? Ancora per poco. Temo. Bisognerebbe sviluppare una forma di comunicazione telepatica, ma il tempo non è sufficiente.
Ciao
Di questo parlavo caro Zret,
RispondiEliminala nostra mente, polarizzando lo spirito o l'anima, può essere il diamante che "fende" la materia, modificando coscientemente la griglia olografica che lo circonda.
Se poi più "diamanti" diriggono la loro polarizzazione su di un punto, allora si può modificare anche parti della griglia più vaste ;)
Ed anche il "tempo" non è più un vincolo.
Grazie per gli spunti di riflessione.
Dad, credo questo sia il punto, peccato che spesso non viene compreso e confuso con futili prese di posizione.
RispondiEliminaInoltre...
"Attivando il nostro intuito, il nostro Sé interiore, mettiamo insieme i pezzi di un puzzle veramente molto grande, intraprendendo un cammino di conoscenza, rivolto principalmente a conoscere noi stessi".
Mi sembra molto corretto.
Ciao a tutti