27 settembre, 2008

Dart

Che cos'è la realtà? La traduzione, per mezzo della mente, di un segnale. Arduo è stabilire da dove provenga il segnale e perché sia trasmesso. E' possibile che sia la nostra coscienza ad emettere il segnale che poi è riverberato, in un tautologico, circolare, inutile sistema di trasmissione-ricezione.

Il fuoco brucia solo perché esiste nell'io una misteriosa forma a priori che induce la sensazione del bruciore. Nessuna qualità primaria o secondaria inerente alla fiamma implica che essa possa scottare.



La mente è un programma che elabora involucri di realtà. Nel primo involucro quadridimensionale viviamo questa esistenza. Il programma, però, contiene un virus che distorce la visione ed impedisce di percepire altre dimensioni anch'esse proiettate dalla mente, ma su un fondale che assorbe tutta la luce, rendendo così invisibili le sfere esterne. Forse, però, è il programma stesso ad essere un virus.

La realtà è un'ombra, ma a differenza delle normali ombre, essa non è proiettata da alcun oggetto, poiché non esiste alcun oggetto, bensì un soggetto, enigma a sé stesso.

La realtà è pensiero senza peso e massa: anche l’energia è solo un'onda di probabilità, rampollante dall'abisso. L'io medesimo è soltanto una temporanea fluttuazione di coscienza nell'oceano dell'inconsapevolezza.

L'universo pare un dardo scoccato nel nulla verso un bersaglio irraggiungibile.


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6 commenti:

  1. « La realtà è una cospirazione creata dall'illusione dei sensi »

    (Roger Penrose)

    Donnie.

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  2. Ciao Donnie, mi piace questo aforisma che hai riportato e che usai come epigrafe di un testo, un paio di settimane fa.

    Se la realtà è una cospirazione, figuriamoci la storia...

    Ciao!

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  3. Un pessimismo di fondo, sicuramente eccessivo, pervade molti dei tuoi post.
    Se pensi che tutto quanto ci circonda sia un gioco assurdo, congegnato solamente per farci del male, allora non concedi nemmeno che esistano delle 'chances' di uscirne.

    Mi pare invece che le cose non vadano prese troppo sul serio e che si debbano lasciar perdere la comprensione delle modalità conoscitive, vale a dire i processi con cui conosciamo noi stessi e la realtà nella quale siamo immersi.
    Chi se ne importa?

    Stiamo vivendo in un sogno o nel sogno di un sogno? Chi se ne frega.
    Spesso o quasi sempre l'esistere comporta dolore, sforzo e frustrazione. Ma esistono anche sprazzi positivi e sono proprio questi che ci aiutano e ci motivano ad affrontare le costrizioni e le batoste interiori che ci aggrediranno alla prossima occasione.

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  4. "Esistono anche sprazzi positivi e sono proprio questi che ci aiutano e ci motivano ad affrontare le costrizioni e le batoste interiori che ci aggrediranno alla prossima occasione".

    Per fortuna esistono questi sprazzi di luce, sebbene le batoste siano più frequenti.

    Ciao!

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  5. La concezione dell’infinito corrisponde al problema esistenziale del vivere in una dimensione senza centro e senza sponde e, al limite senza significato.

    Felicità è l’incoscienza del vivente e la coscienza del vissuto:
    ci si accorge dell’attimo della felicità solo quando esso è già passato, quando esso diventa un ricordo scolpito nel cuore.

    Tratto dal mio vecchio blog Windows Live, ora non più attivo

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  6. Bellissima riflessione sulla felicità, Wlady. Spesso un aforisma vale più di tanti trattati.

    Ciao e grazie.

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