16 settembre, 2008

Dualismo

Recenti sviluppi nell'ambito della cosmologia hanno riproposto un dualismo nella concezione del tutto. Mentre qualcuno continua ad ipotizzare che il tutto coincida con l'universo-energia e che anche l'anima (se esiste) sia una forma di energia, alcuni filosofi e scienziati, invece, sono inclini a pensare che esista una radicale differenza ontologica tra l'energia ed il principio che la emana.

Come spesso avviene, si disquisisce di energia, senza precisare il significato delle parole: se, ad esempio, l'anima è energia, con quale delle quattro interazioni fondamentali coinciderebbe o sarebbe forse identificabile con l'etere o con qualche, finora ignota, forma di energia?

Solo i materialisti possono ricondurre ogni manifestazione all’ambito energetico: se costoro credessero in Dio, lo immaginerebbero con un corpo. Il panteismo è stato confutato in modo esemplare da Schopenauer.

Dobbiamo quindi ammettere, almeno sul piano teorico, che l'universo-ologramma è fenomeno ben distinto dall'Essere. Pare inevitabile pensare ad una dicotomia tra manifesto e non manifesto. E' una diversità qualitativa. Esisterà pure un trait d'union tra il cosmo e la dimensione metafisica e non è escluso che, per quanto concerne gli esseri viventi, l'anello di congiungimento consista nel D.N.A.

Si comprende allora come chi afferma che siamo tutti parte dell'Uno prende lucciole per lanterne: che ognuno di noi sia atomo del cosmo in cui, tra l'altro, i misteriosi fenomeni di intreccio dimostrano un'intima interconnessione tra le parti, sembra assodato. Tuttavia questo significa che tutti siamo partecipi nella stessa misura del Principio spirituale? E' sufficiente essere articolazioni del creato per sentirsi divini?

Qui si ripresenta il solito tema della materia che non pare necessaria all'armonia spirituale; anzi essa potrebbe essere il risultato (inevitabile?) di uno scivolamento nello spazio-tempo, di un inciampo o il prodotto di un demiurgo. Ciò non significa condannare in toto le estrinsecazioni materiali, ma riconoscere che esse, con le loro caratteristiche, per quanto possano riflettere la luce primigenia, non sono la Luce. La luna splende nel cielo, ma poiché la sua superficie riverbera i raggi del sole.

La materia può essere spiritualizzata o trasfigurata o l'universo anela a ritornare a quell'origine atemporale ed immateriale da cui, simile ad una sorgente invisibile, perché sotterranea, tutto provenne e proviene?

L'ologramma dovrà, invece, essere sostituito con un altro migliore o dovrà essere distrutto?

Allora lo Spirito aleggerà libero, senza più infrangersi sulle sponde gelide delle galassie.



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8 commenti:

  1. Ciao ho riflettuto tanto sulla ragione di questa nostra esistenza e ho formulato due ipotesi.
    Una è che noi siamo un prodotto evolutivo che dal concepimento fino alla morte ripercorre tutti gli stadi evolutivi, e la morte la concepisco non come fine ultimo dell'esistenza ma come maturazione finale dell'essere fino alla perfezione spirituale.
    Oppure noi siamo dei produttori di energia un po come nel film matrix , dove le nostre emozioni " rabbia , gioia , ira , eccetera " vengono usate per alimentare un qualcosa di sconosciuto "interdimensionalmente" parallelo a noi.
    Credo che le mie idee siano un po fantascientifiche tu che ne pensi ?
    mi farebbe piacere approfondire l'argomento.

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  2. Ciao Zret passa a vedere l'ultima mia opera...

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  3. Il DNA appartiene pur sempre alla dimensione materiale: è costituito da molecole e pertanto non può avere nulla di metafisico.

    Probabilmente esso rappresenta il 'trait d'union' fra la materialità dell'inividuo a la sua dimensione astrale, sottile e quindi esso potrebbe trovarsi in relazione con gli strati pù densi dell'anima, soprattutto quelli legati all'atavismo.

    Ma esso fa pur sempre parte della Maya, del manifestato.
    Pertanto non intravvedo alcun legame possibile fra DNA e il mondo della Trascendenza, della fissià dello Spirito.
    Gli ambiti sarebbero completamente diversi.

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  4. Fahreneit, se avrai pazienza pubblicherò qualcosa sul tema: le due ipotesi da te formulate non mi paiono del tutto incompatibili.

    Agostino, oggi passerò da te.

    E' vero, Paolo, forse il DNA è il ponte verso dimensioni sottili, non metafisiche. E' evidente comunque l'interesse di certi esseri per la macromolecola.

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  5. Dire che Schopenhauer ha dimostrato l'infondatezza del panteismo mi sembra un po'presuntuoso.

    In questo campo non credo esistano dimostrazioni assolute.

    Le nuove frontiere della scienza mostrano una configurazione della materia e della vita che porta in sè un legame energetico che fa intuire una sorta di panteismo; però questa sorta di energia/anima/divinità che permea tutto non si capisce perchè avrebbe dovuto partorire simili orrori.

    E non parlo solo delle scie chimiche e della bomba atomica, ma pure delle piante di cavolo divorate dai bruchi della cavolaia.
    Penso che un'energia creatrice che vuole prendere coscienza di sè attraverso il multiforme fenomeno della vita avrebbe comunque potuto fare molto meglio.

    Sembra che qualche essere malvagio o inetto (quanto meno imperfetto) abbia messo il suo zampino nella creazione di questa parte di universo (apparentemente) quadridimensionale.

    Che poi qualcuno appartenenete a dimensioni che noi non percepiamo ci sfrutti da un punto di vista energetico, sembra fantascientifico ma potrebbe essere una spiegazione consistente con l'assurda realtà di un mondo dove il potere uccide ed avvelena non per avere soldi e potere, ma perchè trova una finalità nell'angoscia e nella crudeltà.

    Tutto ciò potrebbe essere finalizzato al beneficio di Qualche Entità che sovrasta i nostri squallidi governanti, e spiegherebbe anche i sacrifici umani rituali del passato.

    Come ho già accennato noi crediamo di vivere in un mondo di 4 dimensioni. Ci sono tentativi scientifici di spiegare le forze che tengono assieme il nostro universo ricorrendo ad una struttura ad 11 dimensioni. Forse è solo un inutile parto della fantasia di qualche eccelsa mente, forse è la strada per una parziale comprensione dell'essenza del cosiddetto reale.

    Se un giorno la dominazione delle élite globali terminerà forse avremo modo di capire qualcosa di più.

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  6. Per Corrado

    I sacrifici umani non appartengono solamente al passato, ma vengono tuttora praticati e - si dice - soprattutto da parte dei membri dell'élite.

    David Icke, tanto per fare un esempio, ne parla diffusamente nei suoi libri. Ma non c'è nemmeno bisogno di Icke per arrivare a capire il persistere di tanta infamia.

    Altro non aggiungo.

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  7. Sì, Schopenauer credette di liquidare il panteismo spinoziano, in un'età in cui molti lati misteriosi e "spirituali" della materia erano ignoti.

    La struggle for life è contesta di morte ed in questo mondo quadrimensionale non assistiamo alla lotta tra il Bene ed il Male, ma tra il Bene ed un Supermale che trova una delle sue innumeri manifestazioni occulte, oltre che nei sacrifizi umani, anche nelle sparizioni di bambini, tema su cui non è necessario che io aggiunga altro.

    Ciao!

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