23 febbraio, 2009

I misteri di Malta: i templi e l'ipogeo (seconda parte)

"Il più antico sito archeologico conosciuto a Malta è la grande grotta di Ghar Dalam (Ghar significa grotta e si pronuncia “aar”): 'Le grotte, con la loro atmosfera fredda e segreta, le stalattiti e le stalagmiti ed i corsi d'acqua sotterranei, emanano un senso di mistero paragonabile forse alla stessa rigenerazione della vita: gli spazi chiusi delle caverne simboleggiano il canale del parto e il grembo della dea.' (Maria Gimbutas, Le dee viventi) Gli antichi maltesi abitavano già in case e villaggi e questa grotta aveva la funzione di una grande cattedrale naturale. [...]

I templi veri e propri risalgono al Neolitico. Dopo la fase di Ghar Dalam (dal 5000 a.C.), cominciò la costruzione dei templi. Gli studiosi la dividono in varie fasi che hanno i nomi delle località in cui si trovano le costruzioni o quel che ne resta: le fasi di Skorba e di Zebbug, a partire dal 4100 a.C.; la fase di Mgarr (dal 3800 a.C.), di breve durata; infine quella di Xemxija nella St.Paul's Bay. I grandi templi megalitici, i più antichi d'Europa, vengono dopo queste fasi. [...]

Il primo dei grandi templi è quello di Ggantija, nell'isola di Gozo, che rimonta al 3600 a.C.; notevoli sono pure le costruzioni di Ta'Hagrat, Skorba, Mnajdra e Tarxien. Ggantija fu portato alla luce nel 1827. Si tratta di un complesso con due edifici affiancati e separati, uniti da un unico muro di cinta; il Tempio Meridionale è più grande e si amplia in cinque absidi. I due templi, usati dal 4100 a.C. al 3000 a.C., erano dedicati al culto della Dea Madre.

Al 3300 a.C. risale l'ipogeo di Hal Saflieni, che si sviluppa da 3 a 10 metri di profondità, per una superficie complessiva di 2500 metri quadrati. Fu usato sia come tempio sia come luogo di sepoltura; si sviluppa su tre livelli sotterranei con grandi camere ed ampi spazi. Le camere ripetono gli stessi elementi architettonici degli edifici all'aperto e sono impreziosite di decorazioni. Qui fu rinvenuta la famosa statuetta della Dormiente.

Durante questa fase, furono eretti i primi templi a doppio asse come Skorba, Mgarr e Tarxien. Successivamente quelli di Hagar Qim e Mnajdra, nella parte meridionale dell'isola. E' interessante notare la pianta di queste costruzioni: gli ingressi corrispondono ai punti cardinali, numerosi sono gli altari e le "navate", il perimetro della mura ha sempre una forma arrotondata, circolare o ellittica: le forme dell'uovo, simbolo di fecondità, ma anche del seno materno e dei glutei. Non è un caso, ovviamente: anche le statuette di questo periodo, le famose Veneri preistoriche, hanno forme sovrabbondanti, a sottolineare ricchezza e fecondità. La Dormiente ha queste forme e riposa su un giaciglio di forma ovale.

L'ultima fase risale al 3000 a.C. e prende il nome dal tempio centrale di Tarxien, non lontano dall'ipogeo. A questa fase appartengono i grandi complessi che ci sono rimasti. Maria Gimbutas notava, sulla base di molti scavi archeologici in tutta Europa, che nei siti di questo periodo non si trovano mai fortificazioni, ma solo fossati e recinti per difendersi dagli animali; le uniche armi che sono state reperite sono archi e lance per la caccia. [...]

Hagar Qim è costituito da quattro templi; il maggiore, rivolto a Sud, è al centro del complesso. Mnajdra è costituito da due templi affiancati, ma non comunicanti, ognuno con un proprio ingresso; è a circa 500 metri da Hagar Qim, verso il mare. Sorge su una piccola altura che prospetta sullo scoglio di Filfla.

A Tarxien si possono ammirare quattro templi: il più antico risale al periodo di Ggantija. [...]

Il più antico sito archeologico conosciuto a Malta è la grande grotta di Ghar Dalam (Ghar significa grotta e si pronuncia “aar”): " Le grotte, con la loro atmosfera fredda e segreta, le stalattiti e le stalagmiti ed i corsi d'acqua sotterranei, emanano un senso di mistero paragonabile forse alla stessa rigenerazione della vita: gli spazi chiusi delle caverne simboleggiano il canale del parto e il grembo della dea." (Maria Gimbutas, Le dee viventi) Gli antichi maltesi abitavano già in case e villaggi e questa grotta aveva la funzione di una grande cattedrale naturale. [...]

I templi veri e propri risalgono al Neolitico. Dopo la fase di Ghar Dalam (dal 5000 a.C.), cominciò la costruzione dei templi. Gli studiosi la dividono in varie fasi, che hanno i nomi delle località in cui si trovano le costruzioni o quel che ne resta: le fasi di Skorba e di Zebbug , a partire dal 4100 a.C. ; la fase di Mgarr (dal 3800 a.C.), di breve durata; infine quella di Xemxija nella St.Paul's Bay. I grandi templi megalitici, i più antichi d'Europa, vengono dopo queste fasi. [...]

Il primo dei grandi templi è quello di Ggantija, nell'isola di Gozo, che rimonta al 3600 a.C.; notevoli sono pure le costruzioni di Ta'Hagrat, Skorba, Mnajdra e Tarxien. Ggantija fu portato alla luce nel 1827. Si tratta di un complesso con due edifici affiancati e separati, uniti da un unico muro di cinta; il Tempio Meridionale è più grande e si amplia in cinque absidi. I due templi, usati dal 4100 a.C. al 3000 a.C., erano dedicati al culto della Dea Madre.

Al 3300 a.C. risale l'ipogeo di Hal Saflieni, che si sviluppa da 3 a 10 metri di profondità, per una superficie complessiva di 2500 metri quadrati. Fu usato sia come tempio sia come luogo di sepoltura; si sviluppa su tre livelli sotterranei con grandi camere ed ampi spazi. Le camere ripetono gli stessi elementi architettonici degli edifici all'aperto e sono impreziosite di decorazioni. Qui fu rinvenuta la famosa statuetta della Dormiente.

Durante questa fase, furono eretti i primi templi a doppio asse come Skorba, Mgarr e Tarxien. Successivamente quelli di Hagar Qim e Mnajdra, nella parte meridionale dell'isola. E' interessante notare la pianta di queste costruzioni: gli ingressi corrispondono ai punti cardinali, numerosi sono gli altari e le "navate", il perimetro della mura ha sempre una forma arrotondata, circolare o ellittica: le forme dell'uovo, simbolo di fecondità, ma anche del seno materno e dei glutei. Non è un caso, ovviamente: anche le statuette di questo periodo, le famose Veneri preistoriche, hanno forme sovrabbondanti, a sottolineare ricchezza e fecondità. La Dormiente ha queste forme e riposa su un giaciglio di forma ovale.

L'ultima fase risale al 3000 a.C. e prende il nome dal tempio centrale di Tarxien, non lontano dall'ipogeo. A questa fase appartengono i grandi complessi che ci sono rimasti. Maria Gimbutas notava, sulla base di molti scavi archeologici in tutta Europa, che nei siti di questo periodo non si trovano mai fortificazioni, ma solo fossati e recinti per difendersi dagli animali; le uniche armi che sono state reperite sono archi e lance per la caccia. [...]

Hagar Qim è costituito da quattro templi; il maggiore, rivolto a Sud, è al centro del complesso. Mnajdra è costituito da due templi affiancati, ma non comunicanti, ognuno con un proprio ingresso; è a circa 500 metri da Hagar Qim, verso il mare. Sorge su una piccola altura che prospetta sullo scoglio di Filfla.

A Tarxien si possono ammirare quattro templi: il più antico risale al periodo di Ggantija".


Leggi qui la prima parte.


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