14 giugno, 2009

Linea notte

"Linea notte" è il format che R.A.I. 3 trasmette subito dopo la mezzanotte. Nonostante le apparenze, non è un programma di informazione, ma un bric à brac che si potrebbe definire un'americanata, se non fosse molto peggiore di certi prodotti d'oltreoceano. Conducono "a rotazione" un goffo Maurizio Mannoni ed un insipido Antonio Di Bella, attorniati da un gineceo di "giornaliste" in erba, incapaci di leggere i titoli e gli occhielli delle testate di regime, senza incespicare decine di volte e senza infiorare il discorso di insopportabili intercalari ("va be', niente, come dire, assolutamente, no...").

Il Mannoni interpella per lo più degli ospiti improbabili ed ignoranti che pubblicizzano i loro libri ancora più improbabili su temi fondamentali come il seno di Sant'Agata e la sagra della lumaca affumicata. Non mancano i collegamenti con gli inviati all'estero che ripetono stancamente le veline del sistema sull'influenza suina, il volo 447, la mafia, le elezioni in Iran. Quasi in ogni puntata le prodezze dell'eroico Obama sono evocate con commossa partecipazione e con epica gravità dalla corrispondente-bardo da New York, appena uscita dalla centrifuga.

Insomma, un polpettone indigesto in linea con la più scalcinata e pericolosa programmazione televisiva, ma con una sintassi serrata e dinamica che tenta di sfumare la noia infinita e paludata di interventi solennemente fatui e di ospiti insulsi.

Per tentare di colmare il vuoto abissale, per tentare di dare sostanza al chiacchiericcio di azzimati direttori, vicedirettori, balbettanti redattori, soubrettes assurte a mezzebustine, Linea notte ricorre alla tecnologia più avveniristica ed agli effetti speciali: monitor interattivi rutilanti, prime pagine di giornali che appaiono, scompaiono, si ingrandiscono tosto che, con studiata noncuranza, la telefonista improvvisatasi redattrice, sfiora lo schermo. Non manca, in questa volgare fiera della stupidità spacciata con improntitudine per giornalismo, un riferimento più o meno subliminale alle scie chimiche: una striscia biancastra su fondo azzurro scorre sullo schermo alle spalle dei commedianti.

Con questa sfacciata e subdola esibizione iconica delle chemtrails, nell'ambito della volontà di assuefare i telespettatori all'orrore dell'avvelenamento globale, "Linea notte" tocca il fondo che... non è certo un editoriale.



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5 commenti:

  1. esempio: gli schermi touch-screen sono davvero insopportabili...

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  2. Oramai caro Zret, la tivvù di Stato è ridotta al baraccone strapaesano, ove fedeli servitori di questa o di quella corrente partitocratica hanno lo stipendio assicurato da pantalone, e svolgono il compitino grazie al programmino informatizzato. Miracolati di un settore, quello giornalistico, divenuto zerbino e pozzo nero del padrone di turno. Salvo qualificate eccezioni. Oramai sparare sulla televisione italica è troppo facile, non c'è gusto. I mezzi busti, le veline (quelle originali) la tecnologia da operetta che ci sventolano addosso, sono gli unici ingredienti di una informazione prostituita al sistema. Fino a quando non ci staccheranno la spina, rimaniamo noi del blog libero a cantarla tutta per chi ci vuol sentire.
    Angelo Ciccarella

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  3. Carissimo Angelo, ho scelto come esempio Linea notte, ma il pur facile dileggio della televisione, anzi fielevisione si può estendere a pressoché tutte le reti, a quasi tutti i programmi.

    Speriamo che non ci stacchino la spina, altrimenti sarà il buio totale.

    Matteo, la tecnologia invano tenta di riempire il vuoto culturale e spirituale.

    Ciao e grazie.

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  4. ciao zret , in effetti i motivi ad x e le strisce bianche si vedono in molte scenografie. forse la più spudorata è quella del TG1 .
    sarebbe bello un post su tanler enemy dove mettete a confronto le scenografie di tg e programmi di qualche anno fa, con quelle attuali.

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  5. Tommaso, senza dubbio i più sfrontati sono quelli del WC1... non è in caso, essendo il telegiornale diretto da griotta e maggiormente legato a Babilonia la Grande.

    Qual è il problema? Si trovano immagini di scenografie degli anni passati, visto che viviamo in un mondo orwelliano?

    Ciao e grazie.

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