Un oceano enigmatico si slarga innanzi a noi. Nessun orizzonte e nessun approdo. Siamo naufraghi ai confini della notte. Restiamo in silenzio a contemplare gli smeraldi delle stelle, mentre vuoti pensieri ci attraversano. Così, anche ora, per un fioco bagliore di infinito, si smarrisce la rotta. Si va alla deriva. Cigolio del timone, fruscio di flutti. Sulla tolda si spande il liquido chiarore di una nube.
Ricordiamo quando tutto cominciò, la genesi del buio, ma abbiamo dimenticato gli anni di questa vita, per sopravvivere all’assalto di volti, voci, attimi, dolorosi sorrisi e lucenti lacrime, alla moltitudine dei giorni perduti che chiedono udienza.
Si spengono le onde sulla riva dell’eterno.
Ricordiamo quando tutto cominciò, la genesi del buio, ma abbiamo dimenticato gli anni di questa vita, per sopravvivere all’assalto di volti, voci, attimi, dolorosi sorrisi e lucenti lacrime, alla moltitudine dei giorni perduti che chiedono udienza.
Si spengono le onde sulla riva dell’eterno.
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Dolce Zret...
RispondiEliminaGrazie Cleonice.
RispondiEliminaVorrei ricordare che oggi si celebrano i quarant'anni dall'allunaggio: un piccolo passo per un uomo, un grande passo per ... il cinema.
Una descrizione perfetta del mio attuale stato esistenziale.
RispondiEliminaOcchio agli squali e agli iceberg: meglio scivolare via silenziosi e coperti, senza farsi vedere....