Seth (o Set) fu il terzo figlio di Adamo ed Eva, nato dopo l'uccisione di Abele per opera di Caino. Quando Seth nacque, il padre aveva centotrent'anni e visse ancora per ottocento anni, generando figli e figlie. Da Seth deriva tutta la discendenza biblica, dato che la progenie del fratello Caino si estinse a causa del diluvio. Quando Seth ebbe centocinque anni, generò Enos, dopodichè visse ancora ottocentosette anni, procreando figli e figlie. Tra i suoi discendenti, si annovera Enoch (o Enoc) che, a differenza degli altri, non morì, ma scomparve, poiché "Enoc visse trecentosessantacinque anni e camminò con Dio, poi non fu più veduto, perché Iddio lo prese". (Genesi 5, 21). La genealogia completa di Seth (la "Grande Genealogia dei Setiti") fino a Noè è riportata in Genesi 5.
Il racconto biblico lascerebbe intendere che l'umanità discende da Seth, dal momento che il diluvio sterminò la schiatta di Caino. Se, però, il "mitico" cataclisma non fu così selettivo, è possibile che parte del genere umano derivi da Caino. Si perpetuerebbe quindi sino ai giorni nostri una differenza tra le due stirpi, una saggia e l'altra depravata: è una distinzione cui accennano alcuni testi gnostici provenienti dal corpus di Nag Hammadi, in Egitto. Naturalmente tale congettura, presuppone che il testo biblico conservi una credibile reminiscenza di valore antropologico e che il diluvio fu un evento reale. La seconda condizione è pressoché accertata, la prima resta speculativa, ma potrebbe essere suffragata da futuri studi paleontologici, archeologici e storici. E' più probabile, però, che la distinzione tra Figli di Seth e Figli di Caino (gli ilici di alcuni libelli gnostici?) rivesta un significato simbolico e spirituale. I rampolli di Seth forse fondarono quella Confraternita, qualunque sia la sua natura, che, da tempo immemorabile, custodisce il sapere iniziatico e che si adopera per contrastare i piani delle élites di degenerati.
Tralasciando le speculazioni sul tema di Gurdjeff e del suo discepolo Ouspensky, potremmo vedere in Apocalisse 7, 3-8, l'omega della questione: infatti nel passo di Rivelazione si citano "i servi del nostro Dio". Essi portano "sulle loro fronti un segno": nel testo non è precisato in che cosa consista questo segno distintivo (avrà un significato emblematico, più che essere uno stigma biologico, per quanto ordinariamente invisibile?), mentre è indicato il numero di questi eletti, ossia 144.000. E' un numero che designa totalità, in quanto multiplo di dodici, cifra che allude alla pienezza. Si adombra qui un'apocatastasi?
Le tradizioni sulla generazione di Seth si oppongono ad uno dei più radicati convincimenti della mentalità contemporanea, ossia che gli uomini sono tutti uguali dal punto di vista ontologico. Pare più un dogma o un'"evidenza" pigramente accettata che un dato incontrovertibile.
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Il racconto biblico lascerebbe intendere che l'umanità discende da Seth, dal momento che il diluvio sterminò la schiatta di Caino. Se, però, il "mitico" cataclisma non fu così selettivo, è possibile che parte del genere umano derivi da Caino. Si perpetuerebbe quindi sino ai giorni nostri una differenza tra le due stirpi, una saggia e l'altra depravata: è una distinzione cui accennano alcuni testi gnostici provenienti dal corpus di Nag Hammadi, in Egitto. Naturalmente tale congettura, presuppone che il testo biblico conservi una credibile reminiscenza di valore antropologico e che il diluvio fu un evento reale. La seconda condizione è pressoché accertata, la prima resta speculativa, ma potrebbe essere suffragata da futuri studi paleontologici, archeologici e storici. E' più probabile, però, che la distinzione tra Figli di Seth e Figli di Caino (gli ilici di alcuni libelli gnostici?) rivesta un significato simbolico e spirituale. I rampolli di Seth forse fondarono quella Confraternita, qualunque sia la sua natura, che, da tempo immemorabile, custodisce il sapere iniziatico e che si adopera per contrastare i piani delle élites di degenerati.
Tralasciando le speculazioni sul tema di Gurdjeff e del suo discepolo Ouspensky, potremmo vedere in Apocalisse 7, 3-8, l'omega della questione: infatti nel passo di Rivelazione si citano "i servi del nostro Dio". Essi portano "sulle loro fronti un segno": nel testo non è precisato in che cosa consista questo segno distintivo (avrà un significato emblematico, più che essere uno stigma biologico, per quanto ordinariamente invisibile?), mentre è indicato il numero di questi eletti, ossia 144.000. E' un numero che designa totalità, in quanto multiplo di dodici, cifra che allude alla pienezza. Si adombra qui un'apocatastasi?
Le tradizioni sulla generazione di Seth si oppongono ad uno dei più radicati convincimenti della mentalità contemporanea, ossia che gli uomini sono tutti uguali dal punto di vista ontologico. Pare più un dogma o un'"evidenza" pigramente accettata che un dato incontrovertibile.
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Mentre la Bibbia prosegue con la discendenza di "Seth", L'Enûma Eliš, parla anche della discendenza di Caino, dopo la cacciata dall'Edin, da parte dei 7, (consiglio degli dei), oltre ad essere esiliato, anche l'essenza vitale fu modificata (DNA) da Ningishzidda e per distinguerlo dagli altri terrestri, sulla sua faccia non crebbe più la barba, questo era il segno di distinzione che dio ha imposto ai discendenti di Caino.
RispondiEliminaSempre nell'Enûma Eliš, viene riportato che Caino, non andò da solo in d'esilio e vagabondaggio nelle terre dell'est, ma insieme alla sorella "Awan", i due esiliati furono condotti in quelle terre da un figlio del dio En-lil, "Ninurta" il quale aveva insegnato tutti i segreti dell'agricoltura; in seguito Caino morì perché una pietra le cadde sul capo mentre stava costruendo la sua città.
Adapa (Adamo) sul letto di morte volle vedere i suoi figli e benedirli, (trenta furono i maschi e trenta furono le femmine), ed in quella occasione volle vedere anche il figlio reo di fratricidio, e al suo capezzale le fu portato Caino, Adamo disse a Caino: siccome hai ucciso Abele con una pietra, da una pietra sarai privato della vita stessa.
Dall'epopea di Athrasis si evince che: Utnapishtim Il Noè Sumerico e/o Ziusudra il Noè accadico, non fu il figlio diretto di "Lamech", ma bensì del dio della terra En-ki; "Lamech" rimase stupito quando le fu fatto vedere suo figlio Noè, da parte della moglie "Batanash", in effetti la sua pelle era bianca come la neve, del colore della lana grezza i suoi capelli, ed i suoi occhi color del cielo brillavano di una luce straordinaria, anche Matushal, padre di Lamech, quando vide il bimbo gli sovvenne l'idea che poteva essere figlio di un Anunnaki.
La pelle glabra di Caino mi fa pensare ad una discendenza di tipo Asiatico, e pertanto posso credere che la sua discendenza non si sia estinta con il diluvvio, la domanda che più mi arrovella è: che siano i discendenti della Cina, Indiani, Caucasici, e indiani D'America?
wlady
Come sempre molto interessante il tuo contributo sumerico-accadico, Wlady.
RispondiEliminaCome ho scritto non credo che un fenomeno naturale (?) quale fu il diluvio sia stato selettivo sì da sterminare solo i discendenti di Caino. In un non recente articolo, mi chiedevo se il segno di Caino potesse essere un connotato genetico, legato ad un particolare gruppo sanguigno, ma è possibile - secondo quanto riporti - che, invece, si riferisca alla pelle sostanzialmente glabra. Riflettevo anche sui Rossi cui Caino pare correlato, semanticamente e non solo.
Anche in un rotolo di Qumran si accenna alle strane fattezze di Noè, dagli occhi luminosi e la pelle candida a guisa di neve. E' un lacerto di una tradizione mesopotamica che meriterebbe indagini accurate.
Il mistero si infittisce. D'altronde, come vergò, Daubler "Le cose deperiscono e gli enigmi restano".
Ciao e grazie.
eSSSe, vedi la nota pagliuzza.
RispondiEliminaIl 'segno in fronte' che contraddistingue gli eletti è di natura sottile e immateriale, invisibile agli occhi fisici. Qui il Dna o qualsiasi altra diavoleria inventata dagli occultisti di taglio 'New Age' non c'entra.
RispondiEliminaCredo che consista in un segno di croce apposto a livello del terzo occhio. Ho conosciuto persone che asseriscono di averlo ricevuto durante incontri di preghiera avvenuti intorno ad una carismatica la quale aveva contatti con l'Invisibile e riceveva spesso locuzioni interiori.
Una di quelle persone, dopo aver ricevuto il marchio durante uno di quegli incontri, mi confidò di aver avvertito per diversi giorni come un dolore urente e cruciforme alla fronte, dolore che andò tuttavia scemando gradualmente.
Considero da tempo, non di testa mia ma per elevata suggestione altrui, il numero 144.000 non soltanto simbolico ma possibilmente reale, effettivo quanto al numero dei superstiti che dovrebbero accedere all'eone futuro.
Credo assai poco alle profezie di coloro i quali affermano che in occasione delle prove purificatrici si salverà o un terzo dell'Umanità o il dieci per cento o altra percentuale roboante.
Due miliardi e mezzo oppure 700 milioni di persone che accedono al Giardino del nuovo Eden? Mhhh....Ci sarebbe da pestarsi i piedi e da fare a gomitate...Ancora una volta dopo la fine del Kali Yuga?
Pas possible...
Paolo, la tua interpretazione del 144.000 pare corroborare l'idea che gli uomini sono distinti ontologicamente e che sarà separato il grano dal loglio. Non lo so. Sono perplesso: mi pare un numero esiguo, ma potrebbe anche essere.
RispondiEliminaPer quanto concerne il segno sulla fronte, anch'io gli attribuisco un valore spirituale ed incorporeo, di cui gli aspetti materiali possono essere solo adombramenti.
Ciao e grazie.
Propendo per il terzo occhio, un segno invisibile ma ben incuneato nella ghiandola pineale, una ghiandola assopita in tanti, che solo pochi riescono ad attivarla; per essere più precisi è una ghiandola inserita nell'ipofisi, che appartiene all'epitalamo è grande come una nocciola, e produce la melatonina che regola il nostro orologio interno (circadiano) regola il sonno, sogni e veglia.
RispondiEliminaVa anche detto che il terzo occhio relativo alla ghiandola pineale, viene spesso raffigurato con una "pigna" tutta la storia dell'uomo e delle sue religioni ne sono impregnati, esempi ancora molto evidenti li possiamo trovare sul bastone pastorale del pontefice, e ancora ... un grosso manufatto di pietra in piazza della corte della pigna a Roma, i simboli massonici ed in special modo i Rosacroce, e se si va indietro nel tempo, la pigna la troviamo riconducibile a Tammuz di Babilonia. la pigna è un simbolo del dio Osiride, dionisio il dio greco sul suo bastone aveva una pigna come simbolo di fertilità, così per il dio bacco, ecc. ecc.
Ho una forte convinzione che il segno in fronte sia la nostra ghiandola pineale (non visibile ai profani ed agli assopiti millenari) e che venga raffigurata come una pigna, troppi sono gli indizi tramandatoci dal tempo passato, e ... ancora in uso oggi sia nei massoni che nella chiesa Cristiana.
Un altro segno distintivo per identificare il popolo di dio potrebbe essere il rito dell'iniziazione dei giovani Israeliti, la "circoncisione", questo tratto distintivo è molto antico; quando venne creato per la seconda volta il terrestre, i creatori videro che era stato fatto a immagine e somiglianza degli dei, un particolare solo differiva dall'essere perfetto, l'organo riproduttivo venne considerato dagli dei molto strano (non è dato sapere quale stranezza) si presume che gli dei avevano un organo riproduttivo senza la pelle che ricopriva il glande (prepuzio), così il signore "YHWH", ordinò al suo popolo (il popolo di dio) un segno di riconoscimento, circoncidere i giovani nell'età dell'adolescenza, per distinguerli dai gentili.
wlady
Wlady, quanto scrivi è plausibile. Importante il tuo approfondimento sulla pigna-pineale. Siamo sempre nell'ambito del corporeo, un corporeo che si può in qualche modo connettere ad una sfera intelligibile, noetica, la quale può, però, prescindere dalla materia.
RispondiEliminaNon escluderei che il segno sia il simbolo di una predestinazione ab aeterno alla salvezza, indipendentemente dalle azioni. D'altronde il nome degli eletti è scritto in un libro.
Molto opportuno il tuo riferimento alla circoncisione su cui Kerner ha scoperto interessanti ed inquietanti aspetti. Ecco, la circoncisione non pare assurgere a simbolo dell'Alleanza, ma essere uno stratagemma per...
Si rilegga l'articolo di Kerner, collegato al testo La messe delle anime.
http://zret.blogspot.com/2010/02/la-messe-delle-anime.html
Ciao e grazie.
Per quello che riguarda I 144.000 vi rimando a questo link:
RispondiEliminahttp://www.infotdgeova.it/unti.htm
Grazie Zret, ho letto l'articolo di Kerner, (molto interessante), ho letto e tradotto anche il link "http://www.ufodigest.com/news/0110/our-fathers.php" postato da Te alla fine del tuo articolo in: "La messe delle anime"
Grazie, wlady
Ciao Wlady, grazie della segnalazione.
RispondiEliminaGradirei un tuo parere sulle notevoli (ed ccentriche) riflessioni di Kerner intorno alla circoncisione.
Grazie ancora.
Non sono tanto eccentriche le riflessioni di Nigel Kerner, anzi inquadra molto bene il problema, mi trova in pieno accordo, ad esempio: un dio misericordioso, non può poi diventare iroso, furioso, ed assassino, senza poi considerare che tutta la storia del genere umano è fatta di sofferenze, carestie, e sacrifici di ogni genere, mi sovviene l'idea che "Caino" ormai sia radicato nel genere umano, Abele è stato ucciso, forse l'unico pacifista misericordioso.
RispondiEliminaSe poi guardiamo alla Bibbia e la confrontiamo con L'Enuma Elish, poco si differenzia; gli uomini terrestri sono stati fatti ad immagine e somiglianza degli Eloim/Anunnaki, e tutto il nostro modo di vivere la vita non differenzia molto dai nostri dei, prendiamo ad esempio il dio Egizio che protesse in battaglia Ramsete II° figlio di Seti I°, ormai accerchiato dagli Ittiti era destinato a perdere la Battaglia di Kadesh o Qadesh, Kinza in lingua ittita, ma poco importa se gli annali propagandistici del faraone diedero la vittoria a Ramsete, rimane il fatto che vinse per delle armi di splendore (armi nucleari?) e che aveva il suo dio in avanguardia (Marduk?Nergal?), e se analizziamo tutte le battaglie vinte e usurpate dai figli di dio di Israele, sappiamo di certo che davanti a loro combatteva in carne ed ossa il loro dio vendicativo e iroso.
Pertanto Nigel Kerner, sia per i grigi o ... igigi sumerici, e altre entità extraterrestri, non dice nulla di più e nulla di meno, di quello che menti non imbevute di new age, leggendo e selezionando le letture facendo ricerca e interpretando i sacri testi analizzandoli come pseudo o veritiere cronache del tempo, ma non come di solito leggi ecclesiastiche fatte a mera opera della prima politica del tempo (religione).
Riepilogando:
Un dio che è sempre stato raccontato dagli umani, adorato e odiato dagli umani temuto dagli umani, visto anche in chiave vendicativa se non venivano ottemperate le leggi da lui emanate e/o forse interpretate dai Kapò umani ad uso e consumo per il potere temporale terrestre; rimane il fatto che dio si è stancato di seguire gli umani in prima persona e dall'avvento dell'arca dell'alleanza non si è più visto così dicasi per gli altri dei, adesso preferiscono stare nell'ombra e trattare direttamente con i capi di governo di tutti i paesi uno a caso potrebbe essere il bel Filippo di Edimburgo e tutta la crikka della corona che ha sempre dominato il mondo passando per il Vaticano fino ai massoni Illuministi Germanici e d'America.
Per noi poveri beoti non ci rimane che subirne le conseguenze, ma io mi domando ... ma a cosa serve una vita così effimera che tutti i giorni si vive, qui-potest? L'età più avanzata è di 120 anni e magari rinco, troppo poca per una grande sofferenza terrena, e troppo poca per fare una ricerca più approfondita (morirò molto prima) ed intanto i rapimenti sono all'ordine del giorno ... cosa cercano? l'anima? una vita biologica e non cibernetica? e poi in fondo chi? gli dei? mmmmmm ...
Scusa Zret il mio dilungarmi, mi hai stimolato alla scrittura e con piacere Ti ho risposto.
Cordialmente, wlady
E' mio parere che la circoncisione e l'utilità del prepuzio sezionato conservato per un uso di ricostruzione del tessuto umano nei tempi passati (e forse anche oggi) non sia differente dal cordone ombelicale e la placenta che viene oggi usato dalle case di cosmesi e forse anche nella medicina tradizionale, vi è una grande richiesta agli ospedali non allineati, anche se la legge lo vieta, come vedi anche qui nulla di nuovo sulla rigenerazione dei tessuti e la ricerca della longevità, ma noi "umani" andiamo anche oltre smontiamo il corpo di poveri bambini per sottrarle gli organi a favore di grandi personaggi che con il denaro vogliono comprarsi la vita eterna; credo che ormai sia difficile capire chi sia l'alieno e chi non lo è, siamo ormai alla frutta, se non saliamo alla quarta dimensione ... credo che siamo prossimi alla nostra estinzione.
RispondiEliminaZret, ahahahahahaah, tranquillo non preoccuparti è stato pubblicato, la tua risposta è stata inserita 12 volte, cancella tranquillamente la qui mia risposta e tutti i tuoi doppi avvisi :-)) con simpatia wlady
RispondiEliminaWlady, ne stanno succedendo di tutti i colori. Ora sono scomparsi i commenti. Ne ho ancora molti. Eventualmente li trascrivo.
RispondiEliminaahahahahahaah, ti sto guardando nelle tue peripezie di cancella ed incolla ahahahahaah, tranquillo se ti manca qualcosa io le ho tutte nella mia e-mail e posso reperirle :-)))
RispondiEliminaWlady, che dire? Ci attiriamo gli strali di quelli che vedono nella Bibbia la Parola di Dio. Non saprei: è possibile che YHWH coincida con il dio Ishkur, come è possibile che sia veramente Dio. Senza dubbio, occorre contestualizzare: gli uomini dell'antichità tradussero la loro visione del divino nell'immagine di un dio geloso, vendicativo ed iracondo, ma lo stesso Dio a volte è compassionevole e benevolo. Come orientarsi? Non era lo stesso Dio?
RispondiEliminaE' possibile che tutte le interpretazioni storiche della Bibbia siano errate? E' possibile che i miti sumerici siano solo fantasie? E' possibile che la circoncisione e tutto il resto abbiano valore simbolico e spirituale? Gli gnostici che distinguevano tra Vecchio e Nuovo testamento avevano torto?
Perché la caduta? Perché il dominio degli Arconti? Molte cose non mi tornano. "Le cose deperiscono, gli enigmi restano".
Credo che gli "dei" cerchino un'immortalità biologica. La loro forza (la fede nella tecnologia e nella dannata scienza) è la loro debolezza.
Ciao e grazie.
Sul tema della "messe delle anime", per quanto mi riguarda credo che siamo davvero giunti al tempo cruciale della verità sulla questione. Ne parlò già negli anni '80 Whitley Strieber nel suo libro "Communion". In questo libro, egli riporta una precisa affermazione fatta dai grigi riguardo i loro scopi nei confronti dell'umanità: "Noi ricicliamo anime", dissero.
RispondiEliminaStrieber, Malanga, Kerner: qualcosa si sta schiudendo, e anche velocemente.
Artemyus, ricordo che, nel suo secondo libro The breakthrough, Strieber rifletteva sulla luce da cui erano stati attirati i Grigi (o chi per loro): comprese che non era il fulgore delle città, ma il chiarore delle anime. Certo, bisognerebbe intendersi su che cosa sia l'anima e non credo che un'essenza spirituale possa essere né catturata né riciclata. Tuttavia qualcosa di oscuro succede oltre il visibile.
RispondiEliminaStrieber mantiene una visione globalmente positiva degli Altri, a differenza di Malanga e Kerner.
Correttamente Wlady ci ricordava che gli Igigu (o Igigi) dei Sumeri potrebbero coincidere con i Grigi. Anche il cerchio che unisce passato e futuro sta per chiudersi e questo cerchio potrebbe essere un cappio.
Ciao e grazie.
Ciao a tutti, leggo solo ora l'interessante discussione e vorrei fare una domanda probabilmente ingenua ma determinante: in tutte queste Genesi e Genealogie di popoli antichi che si prestano ad un'infinita ermeneutica, dove pullulano dei con la 'd' minuscola, interventi esterni, mitologie cosmogoniche ed astronomiche ecc.. e' possibile rinvenire traccia del Dio unico - ovviamente non considero il capriccioso e vendicativo YHWH come tale -, da molti considerato 'onnipotente' o quantomeno 'buono' (con tutte le connotazioni relative in cui questo termine puo' essere declinato) che starebbe alla base di tutta la creazione? Un tale Dio puo' essere contemplato? E se si perche' non interverrebbe nelle successive (sotto)creazioni-limitazioni operate da alcune delle sue creature per scopi non esattamente cristallini (che di per se stesse farebbero perdere di significato tutto il discorso sulla salvezza)?
RispondiEliminaNon vorrei sembrare eccessivamente banale in questo mio domandare, ma trovo che tutta l'ermeneutica biblica sia piuttosto sterile senza rispondere a tale domanda. Nemmeno rivolgersi all'annoso problema teologico del male risulta proficuo, poiche' qui mi pare siamo ad un livello ancor piu' radicale o se si vuole metafisico. Grazie
Cordialissimo Rocco,
RispondiEliminaprovo con umiltà a darle una ipotetica ragione sulla Sua domanda molto pertinente, lungi da me di avere la panacea del sapere.
Lei chiede se Dio può essere contemplato: si lo può contemplare in ogni cosa che la circonda la natura stessa fa parte di un tutto che esiste nell'universo, ergo anche Lei come e tutti gli altri esseri viventi facciamo parte di quelle particelle di energia che non moriranno mai, cambieranno di forma di involucro ma esisteranno sempre.
L'Enuma Elish, (l'epica della creazione sumerica) narra che quando gli dei crearono l'uomo sapiens sapiens su questa terra, ci furono delle lotte molto cruente tra gli stessi "dei" ad esempio Enil si contrappose a EA-Enki, dicendo testuali parole: noi non abbiamo nessun diritto di intervenire su di un pianeta per cambiare il fato, dal destino, è contrario al Signore che ha creato tutte le cose, questo disse, pertanto, questa legge universale non scritta vale per tutti i pianeti dell'universo.
Purtroppo non è andata così come si evince dal fato che è cambiato, la nostra evoluzione è stata stravolta da altri esseri che noi abbiamo considerato dei, se analizza la cosa con molta circospezione e attenta analisi si renderà conto che ormai noi terrestri siamo in grado di fare le stesse cose (o quasi) che facevano gli dei nostri creatori, oggi siamo in grado clonare, fare nascere la vita fuori dall'utero materno, cambiare i pezzi del nostro corpo non più funzionanti, ecc, ecc.
Un'altra considerazione che personalmente mi sono fatto è: noi terrestri abbiamo un cervello diviso in due parti, uno molto atavico vecchio di centinaia di millenni la parte destra ancestrale che ci ha permesso di arrivare fino ai primati preservando la nostra vita dalle aggressioni e dal freddo e dalla fame, l'altro quello sinistro che è la parte più riflessiva (più corrotta) che ci ha permesso di seguire tutte le regole, leggi e gli insegnamenti che nell'arco dei secoli ci sono stati tramandati dai nostri dei creatori.
Sono convinto che dio alberga in ogni creatura del nostro pianeta ed il bene e il male possiamo trovarlo dentro noi stessi, questa è la nostra natura e non possiamo dare la responsabilità ad un dio ipotetico quando il vero Creatore ci ha fatto tutti così perfetti con la possibilità della causa-effetto, regola di una legge universale.
Nulla si crea e nulla si distrugge nella materia che esiste da sempre in tutto l'universo.
Ho cercato di dare il mio modesto parere, spero che qualcuno più dotto di me possa esprimere meglio il concetto del Dio Universale
Rocco, la tua abissale e vertiginosa domanda assilla le menti più sublimi. Tempo fa, cercai di dare qualche possibile risposta nel testo La caduta, dove scrivevo:
RispondiElimina"Molti pensatori si sono interrogati sulla causa della caduta primordiale e sulla sua natura. Di solito si ritiene che la creazione originariamente fosse perfetta, ma un'Intelligenza emanata da Dio, dotata di libero arbitrio, decise di ribellarsi. Pungolata da superbia e da invidia, questa Intelligenza, che possiamo anche chiamare Lucifero, non ricambiando l'amore effuso dall'Essere supremo, si chiuse in un orgoglio impenetrabile. Fu la catastrofe: le tenebre cominciarono a dilagare e parte dell'universo si corruppe.
Nelle varie correnti gnostiche fu il Demiurgo, di solito identificato con YHWH, a creare la materia: la materia, in quanto tale, è involuzione, poiché è emanazione di un essere inferiore al vero Dio.
Qualcosa accadde: un atto di insubordinazione o una scelta arbitraria. La caduta tuttavia si potrebbe ritenere consustanziale all'emanazione o creazione nello spazio-tempo: infatti il tempo, per sua stessa natura, è strappo, degenerazione. L'errore allora sarebbe nella protrusione dell'essere nell'esistere, un quid inevitabile, originario. Il peccato originale è nell'origine, in nuce.
Altri reputano che la creazione fosse perfetta fino a quando Lucifero o Satana (che poi Lucifero e Satana non siano la stessa entità nell'ambito di queste frammentarie note è di poco momento) tentò i progenitori, promettendo loro che non sarebbero morti, se avessero mangiato il frutto che cresceva sull'Albero della Conoscenza. Pertanto la responsabilità del Male deve essere attribuita ai protoplasti. Questa interpretazione non riesce a dar conto del motivo per cui Lucifero (o chi per lui) abbia potuto, animato da intenti malevoli, istigare Adamo ed Eva a compiere il peccato originale, dacché, prima di questo peccato, il Male non era ancora entrato nel mondo".
Come vedi, è un nodo di Gordio e tuttavia la risposta di Wlady, riferita alle antiche tavolette sumeriche, ha il suo senso. In fondo Dio è un Padre-Madre che non è responsabile delle azioni dei suoi figli (gli "dei"). Li ha educati, ma poi i figli possono decidere di trasgredire e di rigettare gli insegnamenti dei genitori. Ciò postula l'esistenza del libero arbitrio che è e rimane un assioma della ragion pratica. Diversa è l'opnione di Fiorella Rustici che vede già nel Principio una sorta di "colpa primordiale", un bug per usare un termine informatico. Il suo controverso libro si intitola E Dio creò la mente e, pur essendo eterodosso, fornisce spunti per riflettere.
Ciao e grazie a te ed a Wlady.
Grazie a voi, Zret e Wlady (per favore mi dia pure del tu, io sono come un bambino nel campo della conoscenza - e della vita) per le vostre illuminanti risposte e le preziose indicazioni bibliografiche.
RispondiEliminaE' chiaro che qui, in poche righe, non si puo' fornire la soluzione agli enigmi dell'universo, ne sono pienamente consapevole, eppure spero mi siamo concesse un altro paio di osservazioni:
L'homo sapiens sapiens delle genesi sumeriche (una volta avallata la sua storicita') credo non sia altro che un sottoprodotto (un by-product) deteriore di un antenato superiore piu' antico (secondo Cremo infatti vi sarebbero tracce di sapiens risalenti a milioni di anni fa), che viveva in perfetta armonia con la natura ed era privo di linguaggio in quanto pare comunicasse telepaticamente - e' tuttavia da stabilirsi se sempre prigioniero dello spazio-tempo, anche se in maniera meno opprimente. In un siffatto scenario di perfezione la morfogenesi di tutte le cose avveniva in una sorta di creazione eidetica dove chiunque poteva effigiarsi del titolo di creatore. In tale prospettiva si potrebbe affermare che l'esiziale caduta primordiale non sia che una deprivazione a livello genetico operata a fini schiavizzanti - come avanzato in un precedente post con Zret -, anche se in quest'ottica diviene complicato accordare gli dei (alieni? esseri interdimensionali?) sumerici con il Lucifero-Satana ebraico. A meno di considerare una maligna gerarchia cosmica che si giova del libero arbitro a fini personali (un po' come il nostro silvio utilizza la Giustizia per intenderci). Faccio personalmente fatica a inquadrare il problema in una dialettica di colpa-punizione, come altresi' risolvermi in una impossibilita' da parte dell'Essere Supremo di impedire questa supposta gerarchia (in fondo il concetto di gerarchia e' difficilmente ammissibile in un'ottica di amore universale, come ci insegnano i Vangeli). Certo potrebbe essere in atto una guerra ad un livello meta-fisico, ma perche' la necessita' del Polemos? "Il Polemos e' padre di tutte le cose.." recita uno dei piu' noti frammenti di Eraclito, eppero' quest'ultimo era un acerrimo sostenitore della gerarchia e della pericolosa diversita' ontologica tra gli uomini (Eraclito lodava gli Aristoi a detrimento delle masse), che richiama l'eco spettrale di 'miti fenici' mai sopiti in tutto il corso dell'umanita' post-diluviana (e non?).
Mi scuso per la lunghezza del post e ringrazio tutti.
Grazie a voi, Zret e Wlady (per favore mi dia pure del tu, io sono come un bambino nel campo della conoscenza - e della vita), per le vostre illuminanti risposte e le preziose indicazioni bibliografiche.
RispondiEliminaE' chiaro che qui, in poche righe, non si puo' fornire la soluzione agli enigmi dell'universo, ne sono pienamente consapevole, eppure spero mi siamo concesse un paio di osservazioni:
L'homo sapiens sapiens delle genesi sumeriche (una volta avallata la sua storicita') credo non sia altro che un sottoprodotto (un by-product) deteriore di un antenato superiore piu' antico (secondo Cremo infatti vi sarebbero tracce di sapiens risalenti a milioni di anni fa), che viveva in perfetta armonia con la natura ed era privo di linguaggio in quanto pare comunicasse telepaticamente - e' tuttavia da stabilirsi se sempre prigioniero dello spazio-tempo, anche se in maniera meno opprimente. In un siffatto scenario di perfezione la morfogenesi di tutte le cose avveniva in una sorta di creazione eidetica dove chiunque poteva effigiarsi del titolo di creatore. In tale prospettiva si potrebbe affermare che l'esiziale caduta primordiale non sia che una deprivazione a livello genetico operata a fini schiavizzanti - come avanzato in un precedente post con Zret -, anche se in quest'ottica diviene complicato accordare gli dei (alieni? esseri interdimensionali?) sumerici con il Lucifero-Satana ebraico. A meno di considerare una maligna gerarchia cosmica che si giova del libero arbitro a fini personali (un po' come il nostro silvio utilizza la Giustizia per intenderci). Faccio personalmente fatica a inquadrare il problema in una dialettica di colpa-punizione, come altresi' risolvermi in una impossibilita' da parte dell'Essere Supremo di impedire questa supposta gerarchia (in fondo il concetto di gerarchia e' difficilmente ammissibile in un'ottica di amore universale, come ci insegnano i Vangeli). Certo potrebbe essere in atto una guerra ad un livello meta-fisico, ma perche' la necessita' del Polemos? "Il Polemos e' padre di tutte le cose.." recita uno dei piu' noti frammenti di Eraclito, eppero' quest'ultimo era un acerrimo sostenitore della gerarchia e della pericolosa diversita' ontologica tra gli uomini (Eraclito lodava gli Aristoi a detrimento delle masse) che richiama l'eco spettrale di 'miti fenici' mai sopiti durante tutto il corso dell'umanita' post-diluviana (e non?).
Mi scuso per la lunghezza del post e ringrazio tutti.
PS: nel precedente post deliberatamente non considero attendibile la teoria neo-darwiniana, o, meglio, la considero errata. In questa mia sfacciata eresia mi ritengo supportato da sempre piu’ frequenti lavori che parrebbero sottrarre attendibilita' scientifica alla teoria dell’evoluzione per selezione naturale, purtuttavia non negando il concetto di evoluzione per se (si veda ad es. What Darwin got wrong, Fodor/Piattelli-Palmarini ed Evoluzione, un trattato critico, Junker Reinhard).
RispondiEliminaRocco, sono temi difficili da sfiorare in un'area commenti, ma le tue osservazioni sono talmente acute che non svilupparle sarebbe un delitto.
RispondiEliminaProvo ad evidenziare i punti salienti:
A Il darwinismo ed il neo-darwinismo sono errati.
B La teoria di Michael Cremo da te illustrata è plausibile ed è molto simile all'ipotesi di Bludorf sull'ipercomunicazione, dote che gli uomini, avevano in un lontano passato e coincidente con la telepatia e forse con altre facoltà oggi perdute o solo latenti.
C Invece dell'evoluzione, si è assistito all'involuzione: alla fine dei tempi sarà ripristinata la perfezione originaria, attraverso un'anabasi-ascensione costellata di miglioramenti repentini? (
D Esiste una gerarchia che va da Dio (l'Assoluto privo di determinazioni) sino alla materia, passando per numerose emanazioni? (si pensi a Plotino). Probabile ed è allora qui che si insinua il male, come mancanza, come privazione, ombra rispetto alla Luce.
E Ad un certo punto intervennero degli esseri che degradarono l'uomo? Probabile, anzi quasi certo. Qui, però, si dovrebbe pensare che fu Enlil, mentre Enki cercò di favorire l'umanità. Questa ricostruzione è in contrasto con il racconto biblico, perché pare invertire i ruoli.
F Il polemos potrebbe essere una caratteristica fondamentale del cosmo, poiché senza contrasti nulla può manifestarsi e svilupparsi. Qua mi chiedo, però, ne valeva la pena? Cui prodest? L'amore può essere anche un po' incosciente.
Grazie dell'eccellente contributo. Le domande sono spesso le uniche risposte.
Ciao
Gia', cui prodest? Davvero a questa domanda non posso rispondere caro Zret. Come sempre ringrazio te per le ottime risposte. Il contrasto, il dualismo come essenza del poter esistere materiale mi sembra alquanto plausibile - anche se puo' essere terribile. Ciao
RispondiEliminaRocco, Dante ci ammonirebbe: "State contenti, umana gente al quia".
RispondiEliminaEppure lo stesso Dante, per bocca di Ulisse, da cui prese, però, almeno in parte le distanze, ci ricorda il valore della "canoscenza".
Ciao
Accolgo di buon grado l'ammonizione, pero' il passo citato continua con riferimento alla venuta del Cristo; ora, ammessa e non concessa la storicita' di Gesu', il vecchio Galilei commenterebbe che la Rivelazione ci insegni "come si vadia in cielo e non come vadia il cielo" - e almeno su questo penso non possiamo dargli torto. Quanto allo spiegare come effettivamente "vadia il cielo", bisognerebbe rivoluzionare tutto il metodo 'taglia e incolla' che, ahime', dall'insigne pisano prende il nome.. Ciao
RispondiEliminaRocco, il monito era rivolto a me stesso: sono stato talora bonariamente criticato, perché incline a porre una pletora di domande ed a trasformare ogni risposta in un'altra domanda. La ricerca continua: l'esplorazione è solo agli inizi.
RispondiEliminaCiao
Se andate a guardare le due genaologie di Caino e di Seth, vi renderete conto della strana assonanza di nomi.
RispondiEliminaDa Caino:
CANOCH
IRAD
MECHUAJEL
METHUSCIAEL
LEMECH.
Partendo dal basso, ognuno è figlio del precedente.Canoch richiama il nome di Enoch.
Irad, invece, ricorda il nome IRIN, dei vigilanti venuti sulla terra, che hanno copulato con le figlie dell’uomo. Dando vita alla stirpe degli uomini valorosi.
Infatti in Genesi 6:4, cioè nel capitolo successivo, sarà detto:
“I Nefilim (“caduti”. Dal cielo presumibilmente) erano sulla terra in quel tempo ed anche dopo che i figli di D-o si furono congiunti con le figlie dell’uomo.”
I Nefilim erano figli degli Irin e delle figlie dell’uomo.
Tant’è che dopo IRAD, seguono nomi con desinenza caratteristica degli angeli. EL, che tra l’altro, significa D-o.
Lemech, invece, è stranamente omonimo del padre di Noè. Che però, in teoria, deriverebbe dalla stirpe adamica di SETH.
Il Lemech discendente di Caino, avrà due mogli. ADA’ e TSILLA’. Nomi molto curiosi, in quanto il primo ricorda ADAMA’, la terra. E il secondo TSELA’, la costola da cui D-o trasse EVA.
Lemech, per non far sfigurare il suo antenato, ucciderà due uomini. Uno perché gli inferse un colpo, l’altro perché gli procurò una sola lividura!
Nel raccontare la vicenda alle mogli, Lemech esclama:
" Ora, se Caino sarà vendicato a sette doppi, Lemech lo sarà a settantasette”.Questo passo è considerato estremamente enigmatico dagli interpreti. Perché ammettere che D-o voglia difendere e vendicare i figli del peccato, non è buona cosa.
Ma i testi sono scritti e, come si dice, “SCRIPTA MANENT”.
E la volontà di D-o è chiara come il sole.
Solo a questo punto: “Adamo conobbe ancora sua moglie, che partorì un figlio. Al quale diede nome SHET”. Genesi 4:25.
E questa è la genealogia di SHET:
ENOSH
KENAN
MAHALAEL
ERED
CHANOCH
METSHUSCELACH
LEMECH
Della nascita di Enosh è detto: “Allora si incominciò ad invocare il nome del Signore”.
In tutta probabilità perché gli ibridi NEFILIM avevano iniziato a destabilizzare la terra.
Kenan, ricorda Caino stesso.
Mahalael, che ha ancora una volta un suffisso angelico, ricorda Mechuajel, nipote di Caino.
Iered, ricorda sempre gli IRIN e Irad, nipote di Caino.
Chanoch è lo stesso identico nome del figlio primogenito di Caino ed anche quello che comunemente viene chiamato Enoch. Che io identifico, invece, con Chanoch, il figlio di Caino.
Metshuscelach, ricorda Methusciael, nipote di Caino.
E , guarda un po’, Lemech, futuro padre di Noè, ha lo stesso nome del Lemech, duplice omicida, discendente del solito Cain.
A questo punto viene da chiedersi:
Enoch era Chanoch il figlio di Caino o Canoch discendente di Seth?
Noè, era figlio del Lemech adamico o del Lemech Ish?
Per quanto mi riguarda credo vi sia stata una doppia creazione, una il secondo giorno e una il sesto. Da una creazione sono nati i figli veri di D-o (quelli che io chiamo ISH) e gli altri sono mezzi sangue (gli Adam, nati dalla terra). Caino, a mio avviso è un Ish (nato dal Serpentr nahash e da Eva) mentre Seth, nato davvero da Adamo, è un mezzo sangue.
Se vi interessassero le mie balzae TEORIE potrete troarle sul mio blog
http://morgellons.splinder.com
Inziando dalla Beth Qol numero I in poi.
Saluti e scusate se mi sono dilungata
Beth
Beth mi interessano tanto I tuoi discorsi. Hai qualche blog perché su quello indicato sopra non riesco ad entrare... Grazie
EliminaPer quanto riguarda il SEGNo di Caino, vorrei sottolineare che in ebraico la parola SEGNO e la Parola Patto sono esattamente la stessa. Quindi è possibile che il segno di Caino, sia invece un Santo Patto. Se ci pensate questo spiegherebbe la figura di Melkitzedeq, Sacerdote in Eterno.
RispondiEliminaMelkitzedeq, infatti, era sacerdote (prese la decima di Abramo in Genesi 14) ancora prima che D-o stipulasse il famoso patto con Abramo, cioè prima che gli EBREI esistessero ufficialmente (dal punto di vista religioso).
E' evidente quindi che un patto tra l'uomo e D-o fosse già avvenuto prima di Abramo, altrimenti Melkitzedeq era sacerdote per quale motivo????
Caino, a mio avviso, la sapeva lunga!
Betty, sono molto istruttive queste tue dissertazioni sul Genesi, su Seth, Caino, Il Re di Giustizia etc. Veramente più si leggono i libri della Torah e più si scoprono interessanti risvolti ed addentellati.
RispondiEliminaGrazie per la tua dotta e doviziosa disquisizione che non mancherà di suscitare indagini e riflessioni.
Ciao
Rocco,
RispondiEliminami scusi la sfrontatezza, lei ed altri dissertate sugli oceani del conosciuto e vi annegate in una goccia di pratico.
La cosa che attualmente mi urta più di ogni altra è dover riconoscere delle ragioni a Silvio, ma quando quest'ultimo esprime il suo pensiero circa la magistratura lo ritengo un morbido, in proposito.
La invito perciò, onde evitare di cadere in una sesquipedale superficialità e banalità circa il suo parere sull'ordinamento giudiziario, d'immergersi negli atti di un qualsiasi procedimento, di tale materia, per comporsene una meditata opinione, scevra da influenze di terzi, come la mia, che possano farla propendere pro o contro.
In attesa di un proficuo scambio, cordialità.