09 settembre, 2011

Coloro che dal cielo caddero

Il numero 6 dell’albo “The secret”, ideato da Giuseppe di Bernardo, si intitola “Coloro che dal cielo caddero”. Le avventure di Adam Mack sono ambientate in Iraq, l’antica Babilonia, la terra in cui, secondo alcune tradizioni (e traduzioni), approdarono esseri provenienti da un altro pianeta, gli Anunnaki. Gli autori del soggetto e sceneggiatori, Francesco Matteuzzi e Giuseppe Di Bernardo, avvalendosi di due bravissimi disegnatori, Riccardo Pieruccini e Beniamino Del Vecchio, coniugano mito e storia, digressioni filosofiche ed attualità in un episodio, come sempre, pirotecnico.

Nel prologo le crudeli azioni belliche di Saddam Hussein contro i Curdi anticipano una delle puntate più cruente della serie: la devastazione dello stato medio-orientale per opera delle forze occidentali, la corruzione della “democrazia” irakena, il saccheggio del museo archeologico di Baghdad con la distruzione di alcuni reperti che adombrano inquietanti segreti.

Il montaggio russo, accanto alle inquadrature (primi piani e dettagli) che tagliano in modo non realistico le scene, rendono serrata e quasi straniante la narrazione, mentre il gioco delle analessi scompone e ricompone gli eventi, senza, però, che si perda il filo, grazie ad una sapiente regia.

L’ironico e smagato Adam Mack si confronta con il fascino del misticismo sufi e con le sorprendenti conoscenze (genetiche e spirituali) codificate nella Qabbalah. Se, ancora una volta, il suo razionalismo corrosivo tende a prevalere, vi si aprono delle brecce che forse preludono ad un cambiamento di paradigma. E’ nella babelica, labirintica realtà di un mondo insanguinato che si può intravedere una via d’uscita? Gli autori tendono a vedere il varco per la liberazione nella conquista della propria anima, nonostante le tetre ombre del passato e le incombenti minacce del futuro prossimo.

Daniele Di Luciano e Laura Caselli di “Lo sai”, nella presentazione dell’episodio scrivono: “Alcuni argomenti trattati in ‘The secret’, come la sovranità monetaria, le scie chimiche, le società segrete, il Nuovo ordine mondiale dovrebbero comparire sulle prime pagine dei quotidiani oltre che nei fumetti”. Come dare loro torto?

Relegati questi soggetti scomodi in angoli stretti, respinti ai margini dell’informazione, una volta di più si comprende che la “cultura” ufficiale è la cassa di risonanza di un potere le cui parole sono vuote e false. Schegge di verità sono conficcate dove forse non ci aspetteremmo di trovarle.

APOCALISSI ALIENE: il libro

4 commenti:

  1. Come la pila di Bagdad, non sono riuscito a sapere se è tra i 14000 reperti trafugati. Ne sai qualcosa?

    Chris

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  2. Salve, Zret! Grazie (ancora una volta) delle belle parole.
    Per quanto riguarda la pila di Baghdad, credo che ne siano state trovati numerosi esemplari ma neppure io so se sia stata trafugata dal museo. Quello che è certo è che il museo è stato razziato, e non mi sorprenderebbe se davvero uno degli obbiettivi dell'invasione fosse stato proprio quello...
    Un grande abbraccio.

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  3. Ciao Giuseppe, grazie a te!

    Alcuni autori eterodossi reputano che l'invasione dell'Iraq fosse addirittura volta al controllo di un portale. Babel significa, infatti, porta del "dio" o degli "dei". Credo che uno degli obiettivi sia consistito nella distruzione di prove archeologiche scomode. D'altronde non è la prima volta in cui accade ciò.

    A presto!

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