07 aprile, 2012

I visitatori di Fazio Cardano

Gerolamo Cardano, scienziato, medico, filosofo ed occultista (1501-1576) è noto per i suoi studi matematici e per aver inventato un particolare tipo di giunto meccanico deformabile, il giunto cardanico. Nel 1545 pubblicò l’Ars magna, opera in cui compare per la prima volta la formula di risoluzione delle equazioni cubiche. Lo scienziato partenopeo racconta nel De vita propria un singolare aneddoto riguardante il genitore, Fazio.

"13 agosto 1491. Quando ebbi terminato i riti abituali, all'incirca alla ventesima ora del giorno, esattamente sette uomini mi apparvero, vestiti di abiti serici, che somigliavano alle toghe dei greci e che portavano anche dei calzari splendenti. Le vesti che indossavano sotto il pettorale brillante e rosso sembravano tessute di scarlatto ed erano di straordinaria bellezza. Tuttavia non erano vestiti tutti in tal guisa, ma solo due, che sembravano appartenere a un rango più nobile degli altri. Il più alto, dal colorito rubicondo, era accompagnato da due compagni, ed il secondo, dall’incarnato più chiaro e più piccolo di statura, da tre compagni. Così in tutto erano sette".

Fazio Cardano precisava che i visitatori potevano avere tra i trenta ed i quarant’anni anni, "portati bene". Quando chiese loro chi fossero, essi risposero d'essere uomini fatti d'aria e soggetti alla nascita e alla morte. "Comunque, la loro vita era più lunga della nostra e potevano campare sino a trecento anni. Interrogati sull'immortalità della nostra anima, affermarono che nulla sopravvive dell'individuo, che sia personale. Quando mio padre domandò perché non avessero rivelato agli uomini i luoghi ove si trovavano i tesori, risposero che ciò era loro vietato in virtù di una legge speciale che condannava alle più pesanti ammende colui che avesse comunicato quelle informazioni agli uomini". Prosegue Cardano: "Essi restarono con mio padre per più di tre ore, ma quando egli pose la questione intorno alla causa dell'universo, non si trovarono d'accordo. Il più alto rifiutava di ammettere che Dio avesse creato il mondo eterno. Al contrario, l'altro soggiunse che Dio l’avesse creato a poco a poco, di modo che, se avesse smesso di farlo, fosse che anche per un solo attimo, il cosmo sarebbe perito. Che sia realtà o fola, questo è quanto."

Jacques Bergier osserva che “i visitatori di Fazio Cardano sembrano essere stati gli ultimi di una serie di ospiti susseguitisi in tutto il Medioevo. Avevano di particolare che si poteva comunicare con loro, non pretendevano in nessun modo di essere accolti come angeli e non erano latori di alcuna rivelazione; al contrario, il loro atteggiamento partecipa piuttosto del nostro razionalismo contemporaneo. I visitatori di Fazio Cardano negavano l’esistenza di un’anima immortale e sostenevano una sorta di teoria della creazione continua dell’universo”.

Come il co-autore del celebre e diseguale saggio “Il mattino dei maghi”, possiamo soltanto formulare congetture circa la l’origine delle creature con cui Fazio Cardano ebbe un incontro ravvicinato. Furono “turisti” interplanetari o esseri provenienti da una dimensione parallela? Gli abiti di seta (tute?) ed i calzari rutilanti ricordano l’abbigliamento di presunti cosmonauti di cui pullulano i libri di Ufologia e che affollano le testimonianze di molti contattisti. Cardano, tipico rappresentante di un’età, il Rinascimento, il cui levigato classicismo è percorso da venature magico-esoteriche, riporta l’episodio con l’oggettività della quale difettano alcuni ricercatori d’oggi.

Lo scienziato napoletano, tra l’altro, come parecchi intellettuali a lui coevi, non si peritò di disquisire sulla natura di creature soprannaturali: a questo proposito scrisse: “Come l’intelligenza di un uomo è superiore a quella di un cane, così quella di un demone (si intenda un intermediario tra gli uomini e Dio, non un diavolo, n.d.r.) è superiore a quella di un uomo".

Di solito nell’antichità e nel Medioevo codesti enigmatici visitatori presentano tre caratteristiche, ricordate da teologi e cabalisti: il volto doppio, un abito di luce, il nimbo che circonfonde il capo. Alcuni studiosi attuali inscrivono tali tratti nella “mitologia” contemporanea, vedendo nel volto doppio uno scafandro, nella veste luminosa una tuta corrusca, nell’aura un campo di forze che produce un’energia radiante, ma queste potrebbero essere interpretazioni condizionate da abitudini e concetti propri della nostra era tecnologica, laddove, ad esempio, la luce potrebbe essere la manifestazione di uno stato spirituale.

Sia come sia, i parametri per definire entità preternaturali, per distinguere esseri extra-dimensionali (malevoli o evoluti) da supposti ufonauti hanno contorni molto sfumati. Scorgere in ogni dove tracce di tecnologia spaziale è probabilmente errato quanto evocare sempre contatti con dimensioni tangenti il mondo fisico in cui siamo assediati.

Fonti:

J. Bergier, Les extra-terrestres dans l’histoire, Paris, 1975, pp. 98-99
Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. Cardano
A. Lissoni, Gli alieni di Gerolamo Cardano


APOCALISSI ALIENE: il libro

11 commenti:

  1. Più che la "teoria della creazione continua dell’universo", mi colpisce il fatto che i sette visitatori neghino l'esistenza di un'anima immortale, in un'epoca in cui solo affermando una cosa del genere si finiva sul rogo.
    Se penso all'essere di Mortegliano, comportatosi come si comporterebbe un orso o uno scimpanzé, non posso che lamentarmi mestamente dicendo: "Non ci sono più gli alieni di una volta!"
    Grazie per l'interessante articolo.
    Ciao

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  2. E'vero: l'affermazione circa la mortalità dell'anima è singolare, soprattutto se si pensa ai presunti visitatori attuali che dispensano "verità" antitetiche e, all'apparenza, spirituali. Si vede che gli ospiti di Fazio Cardano erano degli aristotelici...

    Ciao

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  3. E' corretto negare l'immortalità dell'anima razionale, sensitiva ecc. La storiella dell'immortalità gratuita dell'anima democraticamente concessa a tutti e chiunque è un'invenzione del Cristianesimo.

    L'anima è a vario titolo esprssione sottile dell'individualità di una persona. Ma le dottrine tradizionali ci insegnano che tutto quel che appartiene alla sfera dell'individualità -e non è pertanto universale- non può sopravvivere.

    Ciò che sopravvive è soltanto il Sè universale nel quale l'anima dovrà integrarsi e trasmutarsi per non morire. Così almeno mi sembra di aver afferrato.

    Riguardo alla creazione dell'Universo, le due teorie esposte sono solo in apparenza antitetiche. In effetti esse si integrano e si sposano a vicenda.

    Esperienza interessante quella avuta da Fazio Cardano che lessi per la prima forse un quarto di secolo fa sul Giornale dei Misteri e di cui mi ero del tutto scordato. Complimenti per averla riesumata.

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  4. potremmo azzardare a dire che questi fantomatici visitatori, se esistenti, contribuirono a destituire la percezione numinosa del creato nell'uomo e non a caso si manifestano sul limite di due Età, questi dunque gli albori oscuri del triste razionalismo.
    Cacodemoni? Ombre malevoli?
    Ieri sera leggevo "Le voci" di Hugo e spero di farvi cosa gradita nel riportare un frammento del testo.
    Se tu non vedi nega, e dubita se vedi.
    Disse Cratete. Zenone, Gorgia, Pitagora, Plauto e Seneca han detto: Se vedi nega ancora.
    Bacone disse: Ecco l'oggetto, l'essere, il corpo, il fatto. Non ne uscite; tutto trema al di fuori.
    Cos'è il mondo? - chiese Talete - Apollodoro rispose: è un pò di notte che la cenere adora.
    Demonace di Cippo, Epicarmo di Coo, Pirrone, il grande errante dei monti e degli echi, han risposto: Fantasmi. Nessun prototipo. Tutto è larva.
    E vapore, riprese Aristippe.
    Sogno! Disse Sergio, il siriano fatale.
    Incontro d'atomi e nulla - nere parole lanciate da Democrito.
    Esopo ha detto: Abbasso il mondo! maschera ipocrita!
    Giobbe che parla al verme, Daniele al leone, Amos e Giovanni turbati dalle Apocalissi, han detto: lo si vede a traverso le eclissi...
    Insomma dico io, se nulla sopravvive cos'è che nutre le aspirazioni e che ci rende doppi in noi stessi, davvero in lotta con il nostro gemello oscuro che è l'io volgare? come cani dovremmo vivere, incuranti del simbolo della Grazia ma solo dell'affetto istintivo per la prole e delle soddisfazioni di una pancia piena.
    Concordo con Paolo, che saluto, circa la sopravvivenza dell'anima, ma non tanto il cristianesimo ha ribaltato il senso di "conquista" dell'immortalità, quanto un certo cattolicesimo. Non a caso nei Vangeli (Mt 25,14-30) è scritto chiaramente Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento ...(chi non sarà spiritualmente-ermeticamente preparato) li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti.
    Comunque sia tutto è enigma.
    Anche le scie chimiche riguardano la salute dell'anima e questo noi lo diamo ormai per certo

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  5. Grazie, Giovanni, dell'affettuoso pensiero. Ricambio il saluto. Giusto quanti affermi. E io stesso avevo pensato ad apportare una correzione e a scrivere 'Cattolicesimo' invece di 'Cristianesimo', ma non ho fatto in tempo.

    Esiste - o è esistita - una élite in seno al Cristianesimo e da essa sono discesi svariati insegnamenti di tipo esoterico, i quali coincidono con gli ammaestramenti delle altre Tradizioni spirituali.

    Secondo tutte queste dottrine l'immortalità dell'anima non è un evento automatico, ma una conquista, una realizzazione ottenibile a prezzo di grandi sacrifici, di dure ascesi.

    E per chi non sia arrivato a tanto, si profila anche la possibilità della 'mors secunda', cui accenna rapidamente l'Apocalisse canonica. Eventualità da riferirsi forse al totale disfacimento degli involucri sottili di quel che fu l'individuo. La peggiore delle possibilità che questi incontrerebbe nel post-mortem.

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  6. Non so se esista l'anima né se essa sia immortale, ma, se partecipa dello Spirito, è eterna. Forse, però, non in tutti gli uomini balugina questa scintilla. Molti potrebbero essere semplici involucri, gusci vuoti destinati a sparire dopo la morte. Ha ragione Giovanni: tutto è enigma. Non sappiamo che cosa sia veramente la materia-energia: siamo ancora più ignoranti a proposito di enti non fisici, quantunque talora un'intuizione possa rischiarare il buio.

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  7. Forse l'anima non va considerata un'ipostasi, ma una potenzialità. Novalis scrive: "La Coscienza è la stessa Essenza dell'uomo in completa trasformazione: il primitivo essere celeste". La fine è dunque ricongiungersi al principio, anzi il fine. Saggezza della lingua che apparenta il fine e la fine.

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  8. Cardano junior forse attribuiva suoi pensieri e convinzioni al padre per stornare meglio da sè qualche ulteriore ombra di averroismo: il quale sopravvive bene a Occidente anche dopo il Medioevo e la lotta senza esclusione di colpi datagli dagli ultimi grandi maestri della Scolastica (e a guardar bene le stesse fondamenta del pensiero di Guénon risentono della filosofia di Averroè).Il pensiero di Cardano intorno alle "cose naturali" é una delle fonti stesse dello scientismo antiplatonico fiorito a partire dagli ultimi anni del rinascimnento e mi pare ci porti, per ulteriori filiazioni che andrebbero verificate capillarmente con studi rigorosi, verso le stesse attuali posizioni di intolleranza di un ripetitore da gesso e lavagna come ODIFREDDI. Quasi tutta la fisica e chimica e medicina contemporanea ,di certo tutta quella che sale in cattedra, è visibile incarnazione ulteriore della stessa antica "magia naturale".

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  9. Yz, penso che certe creature mirino ad assecondare i loro interlocutori, proponendo interpretazioni allineate con le loro attese. Così instillano concetti spirituali in chi ha un'attitudine a concepire un mondo spirituale e viceversa. L'averroismo percorse il Medioevo con una figura come Guido Cavalcanti, incredulo di fronte all'idea di immortalità dell'anima.

    E' vero: alcune correnti del pensiero rinascimentali, quelle che valorizzano la matematica e l'empirismo, (si pensi a Bacone) sono una delle sorgenti dello scientismo contemporaneo, (ben più scalcinato!) fase finale e ferale di un approccio materialista ed aritmetico alla realtà.

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  10. molto di ciò che compare nel Verulamio , già appartiene al primo Bacone : è proprio da questa straordinaria e misteriosa figura di pensatore , veramente in largo anticipo su ciò che si compirà alle soglie della contemporaneità, che la ricerca inglese, tanto filosofico-socilogica che sientifica in senso stretto evolverà decisdamente verso un più accentuato empirismo , verso la tecnica più raffinata e autoreferenziale(estethos-technè)

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  11. eh jacques e bergier! come non ricordare il mattino dei maghi? Adesso si trova solo la edizione ridotta e censurata... hai quella originale? Io lo avro' letto dieci volte almeno e non mi stancava mai..

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