Lo studioso Micheal E. Salla estrae il succo dell’ultima produzione del regista Ridley Scott, Prometheus. Scrive Salla: “In ‘Prometheus’ i creatori dell'umanità, una razza extraterrestre descritta come ‘gli ingegneri’, ha intenzione di tornare sulla Terra per introdurre una nuova forma di vita atta a sostituire l'umanità. La missione Prometheus compie la sconvolgente scoperta che gli ingegneri sono i progenitori di Homo sapiens sapiens. [1]
Gli ingegneri sono descritti come alieni violenti interessati non ad instaurare un dialogo con i ‘figli’, ma volti solo a distruggerli ed a rimpiazzarli. Ad un certo punto in questo grandioso progetto di ingegneria genetica, i creatori perdono il controllo dell’esperimento e sono quasi sterminati dalla nuova forma di vita aliena che essi hanno generato. Uno degli scienziati, rimasto in uno stato di sospensione delle funzioni vitali per millenni, viene rinvenuto e risvegliato dall'equipaggio del Prometheus. Gli astronauti compiono la scoperta sorprendente di ciò che i creatori dell'umanità stavano progettando e di quello che è successo loro. Questo intreccio è lentamente sviluppato in ‘Prometheus’ come antefatto della saga cinematografica, “Alien” che Ridley Scott cominciò nel lontano 1979. ‘Prometheus’ è un po’ più della solita pellicola fantascientifica di intrattenimento ed è quindi superiore ad altri film recenti imperniati su un’invasione aliena, quali “Battleship”, “I vendicatori” e “Men in black 3”. ‘Prometheus’ può essere parte di una serie di film destinati ad 'educare' l’opinione pubblica affinché pensi alla vita extraterrestre in un modo che promuove le priorità della sicurezza nazionale o anche una religione esoterica professata dalle élites globali”.
Salla ricorda che un documento stilato dalla C.I.A. nel 1953 (relazione Durant), inerente ad una strategia psicologica, raccomandò di usare l'industria cinematografica per acclimare i cittadini statunitensi al fenomeno dei dischi volanti ed all'ipotesi extraterrestre, secondo cui alcuni U.F.O. sono di origine interplanetaria. In breve, l’ufologo fondatore della branca nota come esopolitica, ritiene che opere come “Prometheus” tendano a definire un’immagine negativa dei visitatori, secondo un indirizzo ormai preponderante nella cultura popolare (pellicole, serie televisive, rotocalchi…), laddove negli anni ‘50 e ‘60 del XX secolo (si pensi al classico “Ultimatum alla Terra”) prevaleva lo stereotipo dell’ufonauta saggio e benevolo.
Annota Salla: “Il film consegue due obiettivi simultanei. Si continua a sostenere l'idea che gli extraterrestri sono ostili e pronti ad invadere Gaia. L'impatto psicologico di Prometheus e di pellicole simili è quello di rendere i cittadini passivi di fronte alle prove circa la vita extraterrestre, dati su cui gli esecutivi seguitano a mantenere il segreto. Un altro scopo è insinuare che gli alieni, che hanno giocato un ruolo nella creazione dell'umanità, stanno tornando con un programma sinistro. Mentre l'idea di divinità che ritornano tra gli uomini è esaltata nei sistemi di credenze dei popoli indigeni di tutto il mondo, Hollywood condiziona l’umanità a credere il contrario: gli extraterrestri sono intrinsecamente cattivi, anche quelli che possono aver giocato un ruolo nella genesi dell'umanità”.
A nostro parere, ha ragione Salla quando denuncia le ossessive campagne dell’establishment statunitense sull’importanza della sicurezza nazionale per difendersi da eventuali minacce “esterne”. Il nemico è sempre esterno: il comunismo sovietico, gli stati-canaglia, il terrorismo islamico, l’alieno. Che poi il vero nemico del popolo sia colui che giura e spergura di adoperarsi per proteggerlo è conclusione cui pochi sono giunti. Tant’è… Tuttavia il film di Ridley Scott non pare essere animato solo da propaganda bellicista e sciovinista. In filigrana si può intravedere uno scenario quanto mai inquietante, ma forse con una certa dose di realismo. Che l’umanità o una sua parte abbia ascendenze stellari, al punto di non–ritorno cui siamo arrivati, diventa quasi una controversia oziosa. Invece l’evenienza che una genia siderale intenda operare un terraforming al contrario è una tessera utile per comporre il mosaico, ma Salla getta via questa tessera senza accorgersene. Eppure la Biogeoingegneria è lì in tutta la sua sconvolgente “verità effettuale” a comprovare che qualche entità oscura ne è davvero all’origine.
Naturalmente Salla, intrappolato nel suo ingenuo ottimismo (in buona fede?) a base di visitatori benevoli, biondi e con gli occhi azzurri, ignora la verosimile minaccia costituita da esseri allotri che intendono probabilmente in parte asservire il genere umano, in parte distruggerlo. Si stanno trasformando gli ambienti naturali in habitat artificiali. Ciò avviene solo per finalità militari o agisce una longa manus dietro la drastica metamorfosi del pianeta? Certo, il ruolo nefasto del complesso strategico ed industriale è indiscusso, ma situazioni straordinarie richiedono spiegazioni straordinarie.
Gli Altri non sono “intrinsecamente cattivi” (non tutti), ma neppure intrinsecamente angelici, a differenza di come li dipingono new agers ed ufologi monocoli il cui sguardo è tanto acuto che scorgono una microscopica sfera nel cielo, ma non riescono a vedere un aereo chimico a 1.000 metri di quota. La questione centrale, nella loro visione del mondo, un millenarismo popolato di “angeli in astronave”, è assente. La realtà è molto più complessa di come la si immagina: sfumature e contraddizioni esigono un approccio interpretativo più duttile, dialettico e guardingo. Una concezione manichea, con i visitatori buoni in conflitto contro i governi malvagi, pecca per lo meno perché il primo termine è positivo tout court. E’ vero che le élites di psicopatici mirano a demonizzare l’Altro, ma che qualcuno intervenga in vece nostra per debellarle è poco plausibile. Intanto gli annunci di sbarchi di vascelli scintillanti si susseguono, eppure, in modo paradossale ad ogni mancato appuntamento, il numero degli adepti ed il loro fervido entusiasmo, crescono.
Ci attende forse un avvenire oscuro in cui il mito contemporaneo del salvatore giunto dallo spazio profondo, è destinato a tramontare, mentre una sfida prometeica sembra prospettarsi per un’umanità prossima a vivere la sua fase conclusiva.
[1] Lo strano suicidio del fratello di Ridley Scott, Tony, aggiunge un particolare conturbante al quadro.
Gli ingegneri sono descritti come alieni violenti interessati non ad instaurare un dialogo con i ‘figli’, ma volti solo a distruggerli ed a rimpiazzarli. Ad un certo punto in questo grandioso progetto di ingegneria genetica, i creatori perdono il controllo dell’esperimento e sono quasi sterminati dalla nuova forma di vita aliena che essi hanno generato. Uno degli scienziati, rimasto in uno stato di sospensione delle funzioni vitali per millenni, viene rinvenuto e risvegliato dall'equipaggio del Prometheus. Gli astronauti compiono la scoperta sorprendente di ciò che i creatori dell'umanità stavano progettando e di quello che è successo loro. Questo intreccio è lentamente sviluppato in ‘Prometheus’ come antefatto della saga cinematografica, “Alien” che Ridley Scott cominciò nel lontano 1979. ‘Prometheus’ è un po’ più della solita pellicola fantascientifica di intrattenimento ed è quindi superiore ad altri film recenti imperniati su un’invasione aliena, quali “Battleship”, “I vendicatori” e “Men in black 3”. ‘Prometheus’ può essere parte di una serie di film destinati ad 'educare' l’opinione pubblica affinché pensi alla vita extraterrestre in un modo che promuove le priorità della sicurezza nazionale o anche una religione esoterica professata dalle élites globali”.
Salla ricorda che un documento stilato dalla C.I.A. nel 1953 (relazione Durant), inerente ad una strategia psicologica, raccomandò di usare l'industria cinematografica per acclimare i cittadini statunitensi al fenomeno dei dischi volanti ed all'ipotesi extraterrestre, secondo cui alcuni U.F.O. sono di origine interplanetaria. In breve, l’ufologo fondatore della branca nota come esopolitica, ritiene che opere come “Prometheus” tendano a definire un’immagine negativa dei visitatori, secondo un indirizzo ormai preponderante nella cultura popolare (pellicole, serie televisive, rotocalchi…), laddove negli anni ‘50 e ‘60 del XX secolo (si pensi al classico “Ultimatum alla Terra”) prevaleva lo stereotipo dell’ufonauta saggio e benevolo.
Annota Salla: “Il film consegue due obiettivi simultanei. Si continua a sostenere l'idea che gli extraterrestri sono ostili e pronti ad invadere Gaia. L'impatto psicologico di Prometheus e di pellicole simili è quello di rendere i cittadini passivi di fronte alle prove circa la vita extraterrestre, dati su cui gli esecutivi seguitano a mantenere il segreto. Un altro scopo è insinuare che gli alieni, che hanno giocato un ruolo nella creazione dell'umanità, stanno tornando con un programma sinistro. Mentre l'idea di divinità che ritornano tra gli uomini è esaltata nei sistemi di credenze dei popoli indigeni di tutto il mondo, Hollywood condiziona l’umanità a credere il contrario: gli extraterrestri sono intrinsecamente cattivi, anche quelli che possono aver giocato un ruolo nella genesi dell'umanità”.
A nostro parere, ha ragione Salla quando denuncia le ossessive campagne dell’establishment statunitense sull’importanza della sicurezza nazionale per difendersi da eventuali minacce “esterne”. Il nemico è sempre esterno: il comunismo sovietico, gli stati-canaglia, il terrorismo islamico, l’alieno. Che poi il vero nemico del popolo sia colui che giura e spergura di adoperarsi per proteggerlo è conclusione cui pochi sono giunti. Tant’è… Tuttavia il film di Ridley Scott non pare essere animato solo da propaganda bellicista e sciovinista. In filigrana si può intravedere uno scenario quanto mai inquietante, ma forse con una certa dose di realismo. Che l’umanità o una sua parte abbia ascendenze stellari, al punto di non–ritorno cui siamo arrivati, diventa quasi una controversia oziosa. Invece l’evenienza che una genia siderale intenda operare un terraforming al contrario è una tessera utile per comporre il mosaico, ma Salla getta via questa tessera senza accorgersene. Eppure la Biogeoingegneria è lì in tutta la sua sconvolgente “verità effettuale” a comprovare che qualche entità oscura ne è davvero all’origine.
Naturalmente Salla, intrappolato nel suo ingenuo ottimismo (in buona fede?) a base di visitatori benevoli, biondi e con gli occhi azzurri, ignora la verosimile minaccia costituita da esseri allotri che intendono probabilmente in parte asservire il genere umano, in parte distruggerlo. Si stanno trasformando gli ambienti naturali in habitat artificiali. Ciò avviene solo per finalità militari o agisce una longa manus dietro la drastica metamorfosi del pianeta? Certo, il ruolo nefasto del complesso strategico ed industriale è indiscusso, ma situazioni straordinarie richiedono spiegazioni straordinarie.
Gli Altri non sono “intrinsecamente cattivi” (non tutti), ma neppure intrinsecamente angelici, a differenza di come li dipingono new agers ed ufologi monocoli il cui sguardo è tanto acuto che scorgono una microscopica sfera nel cielo, ma non riescono a vedere un aereo chimico a 1.000 metri di quota. La questione centrale, nella loro visione del mondo, un millenarismo popolato di “angeli in astronave”, è assente. La realtà è molto più complessa di come la si immagina: sfumature e contraddizioni esigono un approccio interpretativo più duttile, dialettico e guardingo. Una concezione manichea, con i visitatori buoni in conflitto contro i governi malvagi, pecca per lo meno perché il primo termine è positivo tout court. E’ vero che le élites di psicopatici mirano a demonizzare l’Altro, ma che qualcuno intervenga in vece nostra per debellarle è poco plausibile. Intanto gli annunci di sbarchi di vascelli scintillanti si susseguono, eppure, in modo paradossale ad ogni mancato appuntamento, il numero degli adepti ed il loro fervido entusiasmo, crescono.
Ci attende forse un avvenire oscuro in cui il mito contemporaneo del salvatore giunto dallo spazio profondo, è destinato a tramontare, mentre una sfida prometeica sembra prospettarsi per un’umanità prossima a vivere la sua fase conclusiva.
[1] Lo strano suicidio del fratello di Ridley Scott, Tony, aggiunge un particolare conturbante al quadro.
Complimenti,davvero.Noto che la gran parte dei liberi pensatori,si sta dirigendo in quest'ottica d'idee.Penso che dipenda dalla maggior quantità di risposte alle domande.
RispondiEliminaCiao
In che chiave vedi il suicidio di Tony Scott?
RispondiEliminaKoenig, è evidente che certe discipline disdegnate o derise sono invece chiavi interpretative importanti.
RispondiEliminaEmbraze, non ho avuto tempo di approfondire. Lo reputo comunque un "suicidio" anomalo: forse un messaggio obliquo rivolto al fratello?
Ciao
Ciao Zret, credo che interessante ed approndito sia l'articolo:
RispondiEliminaInterpretazione occulta e simbolica del film Prometheus...
di neovitruvian ;)
Grazie infinite, Wakeup. Leggerò molto volentieri l'articolo da te segnalato.
RispondiEliminaCiao
Zret,quando puoi mi risponderesti sull'articolo precedente,sempre che ci siano altri riferimenti.Non mi fare aprire testi "sacri"per me è un trauma,ho passato le elementari prigioniero del clero.Scusa l'insistenza,e grazie del tuo aiuto.
RispondiEliminaCiao
Koenig, premetto che non ho alcuna verità da dispensare: le mie sono ipotesi, ricostruzioni, acquisizioni che possono essere plausibili, ma NON certe.
RispondiEliminaSe ti interessa approfondire la materia, puoi leggere gli articoli della categoria "ufologia" o inerenti alle voci "Grigi, Arconti, abduction, rapimenti, xenologia, Nigel Kerner" etc.
Ciao
Magari dispensassi verità.
RispondiEliminaGrazie Zret aspetto la notte..Ciao
a proposito di film, è uscito in DVD "l'Ora Nera - The Darkest Hour" che oltre a lanciarci il monito/promemoria che tutti i nostri corpi finiranno per essere Polvere/Cenere; ci ricorda anche dell'esistenza di entità energetiche invisibili che in questo caso arrivano sulla terra per annientarci e rubarci i minerali maggiormente elettroconduttori (la butto lì.. le sice chimiche potrebbero essere un escamotage per neutralizzarli, schermando il cielo evitando che penetrino nella nostra atmosfera, o invece, al contrario, le operazioni di spray e dispersione di metalli li rinforza ?)
RispondiEliminae ancora, zret, ha poi visto i film "Momo alla conquista del Tempo" ?
manuele mariani
Manuele, le radiazioni nucleari ed i veleni chimici, a mi parere, servono proprio a creare un habitat favorevole agli Altri. Non ho visto il film "Momo alla conquista del tempo". Sarà istruttivo. Immagino.
RispondiEliminaCiao
Citazione:
RispondiElimina"ufologi monocoli il cui sguardo è tanto acuto che scorgono una microscopica sfera nel cielo, ma non riescono a vedere un aereo chimico a 1.000 metri di quota".
Ne conosco due. Posso fare i nomi? Pasqualini e Chiumiento. Verificherò prossimamente cosa sanno delle scie chimiche.
Ho appena finito di leggere "Il libro perduto del Dio Enki" e noto che su molti giornali on line c'è la pubblicità dei libri di Sitchin. Alcuni affermano che, massone, fosse funzionale all'agenda degli Illuminati. Qual è il tuo parere Zret, in proposito?
Ho appena pubblicato un articolo su tale libro, con 10 domande. Sarei onorato se mi volessi fornire alcune risposte.
Ciao
Non sono gli unici ufologi monocoli quelli da te menzionati.
RispondiEliminaIl tema è complesso e gravosi impegni di lavoro mi impediscono di dedicarmi ad approfondire questioni come quelle sollevate da Sitchin e dai suoi epigoni. Ti posso rimandare agli articoli che ho scritto circa la teoria dell'intervento extraterrestre e la vexata quaestio sumerica. Sono testi datati, ma purtroppo non ho molto tempo per tornare sul tema.
Chissà forse nessuno tra un po' avrà più tempo...
Ciao
Dimenticavo che è cominciata scuola.
EliminaGrazie lo stesso.
Ciao
Articolo ottimamente scritto e pieno di spunti, grazie. Oramai i dopo cena li trascorro a leggere i tuoi articoli, che molto spesso portano suggerimenti x ulteriori buone letture - una x tutte, Lucio Russo, che ho scoperto grazie a te.
RispondiEliminaCiao Zret, sono andata a vedere Prometeus con uno degli amici più cari e intelligenti che ho... io son rimasta molto delusa,specialmente dai dialoghi insignificanti,lui ne era entusiiasta e mi ha detto che non ho proprio capito il succo del film.... mah, sarò limitata io ma mi è sembrato davvero scarso ., e sì che R.Scott mi è sempre piaciuto molto....
RispondiEliminaun saluto, buonanotte :-)
Grazie dell'apprezzamento, Avalon Carr. Gli addentellati non mancano; credo che ormai manchi il il tempo.
RispondiEliminaCiao
Alessandra, il succo del film ritengo sia quello distillato da Salla. Il cimema di oggi, dimentico della regia e del montaggio, non è cinema e l'interesse di Prometheus è meramente xenologico.
RispondiEliminaCiao
Citazione:
RispondiElimina"interessati non ad instaurare un dialogo con i ‘figli’, ma volti solo a distruggerli ed a rimpiazzarli".
Siccome nel film, riferendosi a quel liquido nero che modifica il DNA, si parla di armi di distruzione di massa destinate ad essere impiegate sulla Terra, non avevo colto l'idea che quegli esseri feroci e multiforme servissero per rimpiazzare l'umanità, ma pensavo fossero solo un modo per sbarazzarsi di essa.
Nel finale, l'unica superstite, invece di tornarsene sulla Terra, decide inspiegabilmente di farsi portare dal robot dacapitato sul pianeta degli Ingegnari. Questo slancio di ardita temerarietà mi suona eccessivo e incomprensibile.
Non ho visto il film, Freeanimals, né le recensioni che ho letto mi sono state d'aiuto per comprendere la filigrana della pellicola. Da quanto scrivi, Prometheus non è solo una rivisitazione delle ipotesi di Sitchin, ma una sfacciata ammissione della Biogeoingegneria (scie chimiche), visto il riferimento al DNA modificato. Non mi è chiaro l'epilogo. Puoi delucidarmi? Se ho inteso correttamente, si richiama alle idee di Nigel Kerner, ma non ne sono sicuro.
RispondiEliminaCiao
Nigel Kerner non lo conosco, ma ti posso dire che nel film non vengono mai menzionati gli Anunnaki. Vengono chiamati "ingegneri". Le loro caratteristiche fisiche però corrispondono: altezza due metri e quaranta e aspetto totalmente umano.
EliminaAnche la descrizione fatta da Biglino dello Yahwé biblico collima, perché non solo agli Ingegneri non importa un bel niente del benessere delle loro creature umane, ma hanno anzi deciso di distruggere l'umanità mediante un liquido nero che, se giunge a contatto con organismi biologici, li modifica trasformandoli in mostri aggressivi. Nel film succede ad alcuni vermi e a uno dei due archeologi della spedizione. Gli altri membri si riferiscono a quel liquido nero come ad armi di distruzione di massa, che erano destinate ad essere scaricate sulla Terra, se non fosse che sull'astronave aliena era successo un incidente che aveva impedito la prosecuzione del viaggio.
Non si dice da quale pianeta erano giunti gli Ingegneri, ma quello su cui si trovava la loro astronave caduta era solo una tappa di passaggio nel volo verso la Terra.
Capito questo, l'archeologa lo comunica al comandante del Prometheus che decide di sacrificare la sua e la vita dei due copiloti, andando a sbattere contro l'astronave aliena in fase di decollo, che era risucita a ripartire.
Nel finale, la donna decide di dirigersi verso il pianeta degli Ingegneri, anziché fare ritorno a casa come avrei fatto io.
Ho inteso. Dunque gli "ingegneri" sono spregiudicati come gli Anunnaki: questo è plausibile. Tra verità e fantasia, Ridley Scott pare adombrare un passato che è anche incombente futuro o malcelato presente.
RispondiEliminaCredo proprio che non si possa fermarli: il mondo è già finito e siamo già stati sconfitti, anche se non ne siamo consci. La Terra è stata conquistata: bisogna solo attendere che escano i guerrieri dal cavallo di legno.
Ciao