La piramide di La Mana è un singolare manufatto rinvenuto nella foresta pluviale dell’Ecuador alcuni lustri addietro. E’ un oggetto litico sulla cui cuspide è incastonato un occhio. Al di sotto si allineano tredici gradini dove sono tracciati i mattoni. Sulla base si notano piccoli intarsi dorati che raffigurano la costellazione di Orione nonché un’epigrafe che il professor Kurt Schildmann, presidente della Società linguistica tedesca, ha tradotto nel modo seguente: “Il figlio del Creatore è in viaggio”. Esposto a luce ultravioletta, dall’occhio dell’artefatto si sprigiona un bagliore quasi fosforescente, mentre i gradini si accendono di riverberi azzurrognoli.
Il pensiero corre subito alla piramide effigiata sul dollaro: anch’essa ha tredici livelli e sul vertice è effigiato un occhio. Il disegno del solido con l’occhio onniveggente, rappresentato sulla banconota statunitense, fu creato dall’erudito gesuita Atanasius Kircher, come immagine di copertina del suo libro, Mundus subterraneus (1664-1678), ma evidentemente la concezione è molto più antica, anzi atavica.
La piramide di La Mana è un oggetto fuori contesto, poiché non è riconducibile alle culture pre-colombiane, laddove è descritta in varie tradizioni, tra cui quella che risale alla Confraternita del Serpente. Questa simbologia si reperisce nella Bibbia (il serpente di bronzo), nel mito, nell’alchimia, nell’araldica, nelle logge massoniche, nelle società segrete…
Lo studioso Diego Marin vede nel serpente una genealogia: “Alla fine degli anni ’60 del XX secolo, un documento di origine incerta, detto ‘Serpente rosso’ o ‘Le serpent rouge’, venne alla luce nella Biblioteca nazionale di Parigi. Conteneva le linee di sangue degli Illuminati, insieme con una pianta della Chiesa di St. Sulpice, il centro cattolico in cui si svolgevano studi di occultismo. I presunti autori dell’opera, Pierre Feugere, Louis Saint-Maxent e Gaston de Koker morirono tutti a distanza di ventiquattro’ore l’uno dall’altro, il 6 e 7 marzo 1967”.
Altri autori ritengono che il serpente adombri una stirpe di Rettili. E’ importante stabilire se in un remoto passato esistette un lignaggio non appartenente a Homo sapiens. E’ possibile che varie specie, Ominidi e no, vissero e convissero sulla Terra: alcune si estinsero, altre si mescolarono. Le indagini antropologiche, archeologiche e genetiche, sebbene disdegnate dalla “scienza” accademica”, hanno raccolto molti indizi a sostegno di una totale rivisitazione della storia. Sono indagini da cui emergerebbe che una categoria di Ominidi fu il risultato di ingegneria genetica, mentre altre ebbero diversa origine: a tale distinzione sembra alludere la Torah, quando indugia sui figli di Seth, contrapponendoli ai figli di Caino. È indubbio che, secondo il Pentateuco, non tutto il genere umano discende da un’unica coppia: quando Adamo ed Eva procrearono, esistevano già altre genti, come si arguisce, ad esempio, da Genesi, 4, 15, dove è spiegato che Dio impone un segno a Caino affinché egli non sia ucciso da chi lo avesse incontrato. Ora, è palese che non tutti gli abitanti della Terra sono nati da Adamo ed Eva, visto che Caino potrebbe imbattersi in altri uomini, una volta espulso dalla sua terra natia.
“Disse Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. 14. Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà". 15. Ma il Signore gli disse: "Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse. 16. Caino si allontanò dal Signore e abitò nella regione di Nod, a oriente di Eden”.
Se è rilevante tentare di comprendere quali specie si insediarono nei continenti del pianeta, è decisivo definire la natura della civiltà predominante i cui tratti intellettuali (nell’architettura soprattutto, ma anche nelle tecniche metallurgiche, nella cultura materiale, nella medicina, nell’immaginario simbolico etc.) si riscontrano ad ogni latitudine.
Fu una civiltà predatrice o evoluta sotto il profilo etico? Probabilmente dapprincipio fu una civiltà animata per lo più da princìpi nobili, ma, con il passare del tempo, prevalsero in essa i disvalori. Le classi dirigenti furono infiltrate da individui spregiudicati, avidi di potere che si fregiarono dei simboli appartenenti alle élites sagge: di quei simboli distorsero i significati. Questo spiega, ad esempio, perché l’occhio onniveggente, da immagine evocante la provvidenza del Creatore, si degradò ad icona di un potere perverso che tutto e tutti vuole controllare. E’ plausibile che la cosiddetta Fratellanza bianca, ossia un collegio di persone illuminate, tentò sin dall’inizio di opporsi alla tracotanza degli Oscurati, devoti al male e risoluti a dominare l’intero pianeta. Tuttavia la Fratellanza bianca, sempre più minacciata, fu costretta alla clandestinità: come gruppo iniziatico trasmise le sue conoscenze di generazione in generazione sino ad oggi. Come un rivolo la Sapienza ancestrale fluisce fino a questa età del ferro, ma pochi hanno sete della vera conoscenza e l’aridità dei tempi attuali rischia di disseccare l’esile ruscello.
Questa ricostruzione ipotetica potrebbe permetterci di superare l’antinomia che aduggia le monumentali realizzazioni dell’antica civiltà planetaria: da un lato sono opere che suscitano deferente ammirazione, dall’altro si avverte qualcosa di sinistro, pur nella maestosità. Si consideri il caso di Gobekli Tepe, in Turchia, il santuario che forse fu eretto da una progenie ormai incline al male, come indurrebbe a ritenere il suo collegamento con Orione. Orione di solito nei miti antichi per giungere fino all’ufologia contemporanea, è connesso ad influssi deleteri e ad esseri malvagi. Tra l’altro il complesso di Gobekli Tepe fu sotterrato, come se i suoi costruttori ad un certo punto avessero deciso di nascondere qualcosa che doveva restare segreto o di cui si vergognavano.
Infine un suggestivo manufatto come la piramide di La Mana, insieme con molte altre testimonianze, non solo ci sprona a rileggere le ere trascorse, ma ci porta ad interrogarci sulla continuità-discontinuità di una discendenza, sulle ramificazioni e tralignamenti, nell’attesa che – se ancora dispone della necessaria forza – il sodalizio dei giusti passi al contrattacco.
E' il nostro auspicio per il 2014.
Fonti:
M. Biglino, La Bibbia non è un libro sacro, 2013
F. Carotenuto, Il mistero della situazione internazionale, 2013
K. Dona e R. Habeck, La piramide di luce di La Mana
D. Marin, Il segreto degli Illuminati, 2013
Il pensiero corre subito alla piramide effigiata sul dollaro: anch’essa ha tredici livelli e sul vertice è effigiato un occhio. Il disegno del solido con l’occhio onniveggente, rappresentato sulla banconota statunitense, fu creato dall’erudito gesuita Atanasius Kircher, come immagine di copertina del suo libro, Mundus subterraneus (1664-1678), ma evidentemente la concezione è molto più antica, anzi atavica.
La piramide di La Mana è un oggetto fuori contesto, poiché non è riconducibile alle culture pre-colombiane, laddove è descritta in varie tradizioni, tra cui quella che risale alla Confraternita del Serpente. Questa simbologia si reperisce nella Bibbia (il serpente di bronzo), nel mito, nell’alchimia, nell’araldica, nelle logge massoniche, nelle società segrete…
Lo studioso Diego Marin vede nel serpente una genealogia: “Alla fine degli anni ’60 del XX secolo, un documento di origine incerta, detto ‘Serpente rosso’ o ‘Le serpent rouge’, venne alla luce nella Biblioteca nazionale di Parigi. Conteneva le linee di sangue degli Illuminati, insieme con una pianta della Chiesa di St. Sulpice, il centro cattolico in cui si svolgevano studi di occultismo. I presunti autori dell’opera, Pierre Feugere, Louis Saint-Maxent e Gaston de Koker morirono tutti a distanza di ventiquattro’ore l’uno dall’altro, il 6 e 7 marzo 1967”.
Altri autori ritengono che il serpente adombri una stirpe di Rettili. E’ importante stabilire se in un remoto passato esistette un lignaggio non appartenente a Homo sapiens. E’ possibile che varie specie, Ominidi e no, vissero e convissero sulla Terra: alcune si estinsero, altre si mescolarono. Le indagini antropologiche, archeologiche e genetiche, sebbene disdegnate dalla “scienza” accademica”, hanno raccolto molti indizi a sostegno di una totale rivisitazione della storia. Sono indagini da cui emergerebbe che una categoria di Ominidi fu il risultato di ingegneria genetica, mentre altre ebbero diversa origine: a tale distinzione sembra alludere la Torah, quando indugia sui figli di Seth, contrapponendoli ai figli di Caino. È indubbio che, secondo il Pentateuco, non tutto il genere umano discende da un’unica coppia: quando Adamo ed Eva procrearono, esistevano già altre genti, come si arguisce, ad esempio, da Genesi, 4, 15, dove è spiegato che Dio impone un segno a Caino affinché egli non sia ucciso da chi lo avesse incontrato. Ora, è palese che non tutti gli abitanti della Terra sono nati da Adamo ed Eva, visto che Caino potrebbe imbattersi in altri uomini, una volta espulso dalla sua terra natia.
“Disse Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. 14. Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà". 15. Ma il Signore gli disse: "Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse. 16. Caino si allontanò dal Signore e abitò nella regione di Nod, a oriente di Eden”.
Se è rilevante tentare di comprendere quali specie si insediarono nei continenti del pianeta, è decisivo definire la natura della civiltà predominante i cui tratti intellettuali (nell’architettura soprattutto, ma anche nelle tecniche metallurgiche, nella cultura materiale, nella medicina, nell’immaginario simbolico etc.) si riscontrano ad ogni latitudine.
Fu una civiltà predatrice o evoluta sotto il profilo etico? Probabilmente dapprincipio fu una civiltà animata per lo più da princìpi nobili, ma, con il passare del tempo, prevalsero in essa i disvalori. Le classi dirigenti furono infiltrate da individui spregiudicati, avidi di potere che si fregiarono dei simboli appartenenti alle élites sagge: di quei simboli distorsero i significati. Questo spiega, ad esempio, perché l’occhio onniveggente, da immagine evocante la provvidenza del Creatore, si degradò ad icona di un potere perverso che tutto e tutti vuole controllare. E’ plausibile che la cosiddetta Fratellanza bianca, ossia un collegio di persone illuminate, tentò sin dall’inizio di opporsi alla tracotanza degli Oscurati, devoti al male e risoluti a dominare l’intero pianeta. Tuttavia la Fratellanza bianca, sempre più minacciata, fu costretta alla clandestinità: come gruppo iniziatico trasmise le sue conoscenze di generazione in generazione sino ad oggi. Come un rivolo la Sapienza ancestrale fluisce fino a questa età del ferro, ma pochi hanno sete della vera conoscenza e l’aridità dei tempi attuali rischia di disseccare l’esile ruscello.
Questa ricostruzione ipotetica potrebbe permetterci di superare l’antinomia che aduggia le monumentali realizzazioni dell’antica civiltà planetaria: da un lato sono opere che suscitano deferente ammirazione, dall’altro si avverte qualcosa di sinistro, pur nella maestosità. Si consideri il caso di Gobekli Tepe, in Turchia, il santuario che forse fu eretto da una progenie ormai incline al male, come indurrebbe a ritenere il suo collegamento con Orione. Orione di solito nei miti antichi per giungere fino all’ufologia contemporanea, è connesso ad influssi deleteri e ad esseri malvagi. Tra l’altro il complesso di Gobekli Tepe fu sotterrato, come se i suoi costruttori ad un certo punto avessero deciso di nascondere qualcosa che doveva restare segreto o di cui si vergognavano.
Infine un suggestivo manufatto come la piramide di La Mana, insieme con molte altre testimonianze, non solo ci sprona a rileggere le ere trascorse, ma ci porta ad interrogarci sulla continuità-discontinuità di una discendenza, sulle ramificazioni e tralignamenti, nell’attesa che – se ancora dispone della necessaria forza – il sodalizio dei giusti passi al contrattacco.
E' il nostro auspicio per il 2014.
Fonti:
M. Biglino, La Bibbia non è un libro sacro, 2013
F. Carotenuto, Il mistero della situazione internazionale, 2013
K. Dona e R. Habeck, La piramide di luce di La Mana
D. Marin, Il segreto degli Illuminati, 2013
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"Sono indagini da cui emergerebbe che una categoria di Ominidi fu il risultato di ingegneria genetica"
RispondiEliminaa quali indagini ti riferisci in particolare? Che invece ci fossero diverse razze di ominidi che si mescolarono portando infine alla creazione dell'odierno "sapeins sapiens" tutta la scienza ormai lo ammette (sebbene ancora cercando di porre certi ominidi "primitivi" in un'epoca precedente per giustificare una certa evoluzione)
Ciao Corrado, mi riferisco alle indagini di Biglino e di qualche ufologo. Sono investigazioni controverse, ma anche qualche biologo ha abbracciato tale teoria che resta comunque tale.
RispondiEliminaLe più notevoli manipolazioni dei Rettili-Gina'abul hanno alienato l'essere umano al fine di produrre un animale per servire se stessi. Per questo, i rettiliani Gina'abul hanno cominciato con l'originale umano che essi poi hanno mescolato con loro geni e quelli delle scimmie.
RispondiEliminaLa particolare miscela che il Rettiliano Gina'abul doveva avere per miscelare al fine di ottenere il loro A-DAM è derivato da una composizione completamente impossibile da realizzare oggi dagli scienziati umani. E' richiesto lo stesso tipo di manipolazione che la Kadištu (progettisti di vita) avevano utilizzato per assemblare l'originale umano. È Enki, figlio di un e Nammu, che fu incaricato di fare questo sporco e lugubre lavoro. Questa combinazione genetica si chiama "sangue miscelato".
Un elemento fondamentale del problema che può causare enorme confusione è quello della tempistica degli eventi. Ecco perché tutte le ricerche sul DNA presuppone che il DNA "derivi" lentamente a causa di mutazioni accumulate, e questo presupposto non è coerente con un modello di "intervento genetico". Pertanto nella fattispecie nessuna delle conclusioni può essere corretta.
L'aspetto triste dell'animal- A-DAM è attestato da molte tradizioni - in particolare nei testi apocrifi che sono documenti dello stesso periodo come le Scritture bibliche, ma che non sono state ammesse dalla Chiesa. Perché no? Perché questi testi minano seriamente la versione ufficiale.
Nell'Apocrifo Libro di Adam, estratti dai capitoli 13 e 15, éditions Robert Laffont, 1980:
"Chi mi ha gettato in questa infinita tristezza degli angeli malvagi di odore fetido e forma abominevole? Chi mi ha gettato in mezzo di questi geni del male? Devo crescere in un ambiente che detesto, tra esseri le cui opere io aborro? Devo prendere il loro form, e vivere nella loro dimora? Perché ha cambiato la mia forma primitiva? Ah! Se essi mi avessero permesso di ritornare al tranquillo soggiorno, a cui il mio cuore anela. Che mi facessero tornare all'assemblamento celeste, alle conferenze e le preghiere riempite con tranquilla enfusione, che essi mi possano illuminare dall'alto con la luce e che finalmente mi facessero uscrireda questa vita di obbrobrio. Quanto tempo sarò legato a questo corpo di argilla?"
L'Apocrifo dell'Apocalisse di Adamo, edizioni di testi, N-H 5 Codex, gnostica di Nag Hammadi Ganesha, 1989:
"Dal momento che (il) Dio ha foggiato a me dalla terra ed Eva con lo stesso tempo, sono andato con lei verso una gloria che lei aveva percepito nell'eon da cui siamo stati rilasciati. Questo, con una sola parola mi ha insegnato la conoscenza del Dio eterno. Poi siamo venuti ad assomigliare a grandi angeli eterni: siamo stati superiori, vigorosi per il Dio che ci ha foggiato con i suoi poteri che ha messo in noi, ma che ora non abbiamo più. Poi, con la sua dolorante ira, Dio, maestro degli eoni ha diviso noi con i suoi poteri... Da allora, noi abbiamo ricevuto istruzioni, come gli uomini, delle cose mortali. Quindi, sapevamo chi era il Dio che ci aveva fatto. Perché non eravamo indipendenti dei suoi poteri. E noi lo abbiamo servito nella paura e nella schiavitù. E, di conseguenza, i nostri cuori sono stati oscurati...
Dalle mie ricerche nei libri di Anton Parki.
Sempre utili e doviziosi i tuoi contributi, Wlady.
RispondiEliminaE' arduo decifrare i testi da te riportati: appartengono ad una tradizione apocrifa per definizione segreta, quindi criptica. Ritengo che qualcuno abbia interferito nella creazione o nell'evoluzione dell'Adam, anche se non riesco a delineare un quadro preciso e coerente, giacché l'ipotesi clipeologica, pur suggestiva, presenta delle aporie. Forse si potrebbe ipotizzare, come ho accennato nell'articolo, l'esistenza di due o più generi umani, con origini differenti. Mi sembra indubbio che un'antica razza tenga in scacco l'umanità da millenni. Essa, a sua volta, è succuba di esseri arcontici. So che molti storceranno il naso, ma tant'è...
Ciao