Marina Tonini appartiene al drappello di coloro che, nell’ambito dell’ufologia, affermano di essere in contatto con i visitatori di Sirio. Da tempo immemorabile l’umanità volge lo sguardo a questa stella (in realtà un sistema ternario): scintillante e bellissima, Sirio è al centro della cultura egizia e degli arcani miti elaborati dai Dogon. Il filo luminoso della Stella del Cane si intreccia a molti ambiti culturali sino al Corano per giungere alle odierne avventure di David Sereda e di Federico Bellini.
La dottoressa Marina Tonini è perito grafologo presso il Tribunale di Verona. E’ divenuta un personaggio pubblico nel momento in cui ha deciso di esporsi sui media, raccontando i suoi incontri con esseri extraterrestri. Il primo risale al 2008.
Così si esprime l’experiencer: “I contatti con le popolazioni di Sirio B continuano. Comunico i loro messaggi in una serie di conferenze e attraverso un video-blog su Youtube denominato ‘In-coscienza aliena’ [...] La diminuzione del campo magnetico terrestre sta intensificando alcune frequenze che espongono il nostro pianeta, il sistema solare e l’intera galassia ad una svolta energetica. Tale fenomeno libera e cambia la frequenza degli esseri umani e di tutto ciò che è sottoposto a questa forza”.
Di recente la donna è stata interpellata sulla rivista “X Times”: nell’intervista, rilasciata a Giovanna Lombardi ed intitolata “In viaggio tra i Siriani”, la Tonini ripercorre le sue singolari esperienze. Ella descrive gli alieni di Sirio che non provengono da un pianeta del lontanissimo sistema solare, ma da una dimensione in qualche modo legata ad esso. E’ un piano di realtà che gli uomini, incistati in una visione meccanicistica, neppure riescono a concepire.
Le informazioni della grafologa combaciano quasi sempre con le notizie apprese da altri testimoni in contatto con i Siriani: essi sono visitatori saggi che intendono stimolare l’evoluzione dell’umanità, senza, però, interferire in modo sensibile. Appartengono all’arcinota Federazione galattica, una sorta di confraternita extraplanetaria, cui non aderiscono, però, le genie malevole che, come è facile immaginare, sono confederate con i poteri forti della Terra.
Non crediamo che le convergenze sopra indicate dipendano da una cognizione per opera della Tonini di altri vissuti inerenti ai contatti con Sirio. Significa che veramente esiste una Sirius connection genuina, frutto non di fantasie, ma di un agente esterno, i cui veri scopi sono poco nitidi.
La contattata offre il repertorio tipico dell’ufologia “ottimista”: la necessità del risveglio per opera di un’umanità ottenebrata, l’ascensione, il potere dell’intenzione, il cambio di frequenza, preludio della palingenesi...
Eppure questo quadro idilliaco è incrinato dall’accenno ai microprocessori. Racconta la Tonini: “Mi è successo due volte di svegliarmi la mattina con uno strano, piccolo rigonfiamento sul braccio.[...] Dopo qualche giorno, ho scoperto da loro che erano dei microchip biologici che servivano a localizzarmi meglio e che poi erano riassorbiti naturalmente”. Sarà... ma, quando leggiamo di impianti sottocutanei, il pensiero corre a rapimenti, controllo mentale, implicazioni militari e via discorrendo.
E’ difficile pronunciarsi sulla vexata quaestio degli ufonauti bendisposti: fatto sta che, mentre la masnada degli Alienati ci sta cucendo la morte addosso, duriamo fatica a confidare in “salvatori” dello spazio. Da almeno cinquant’anni, dai tempi di Adamski, i visitatori promettono mari e monti, con il risultato che ci ritroviamo con un pugno di mosche. Ci attenderemmo qualcosa di più dei soliti proclami cosmico-umanitari e di qualche volgarizzamento relativo alla Fisica quantistica.
Nota: l’intervista a Marina Tonini è apparsa sui numeri 58 e 59 di "X Times" cui rinviamo i lettori che intendono avere un quadro esauriente di un caso comunque interessante e degno di essere approfondito.
La dottoressa Marina Tonini è perito grafologo presso il Tribunale di Verona. E’ divenuta un personaggio pubblico nel momento in cui ha deciso di esporsi sui media, raccontando i suoi incontri con esseri extraterrestri. Il primo risale al 2008.
Così si esprime l’experiencer: “I contatti con le popolazioni di Sirio B continuano. Comunico i loro messaggi in una serie di conferenze e attraverso un video-blog su Youtube denominato ‘In-coscienza aliena’ [...] La diminuzione del campo magnetico terrestre sta intensificando alcune frequenze che espongono il nostro pianeta, il sistema solare e l’intera galassia ad una svolta energetica. Tale fenomeno libera e cambia la frequenza degli esseri umani e di tutto ciò che è sottoposto a questa forza”.
Di recente la donna è stata interpellata sulla rivista “X Times”: nell’intervista, rilasciata a Giovanna Lombardi ed intitolata “In viaggio tra i Siriani”, la Tonini ripercorre le sue singolari esperienze. Ella descrive gli alieni di Sirio che non provengono da un pianeta del lontanissimo sistema solare, ma da una dimensione in qualche modo legata ad esso. E’ un piano di realtà che gli uomini, incistati in una visione meccanicistica, neppure riescono a concepire.
Le informazioni della grafologa combaciano quasi sempre con le notizie apprese da altri testimoni in contatto con i Siriani: essi sono visitatori saggi che intendono stimolare l’evoluzione dell’umanità, senza, però, interferire in modo sensibile. Appartengono all’arcinota Federazione galattica, una sorta di confraternita extraplanetaria, cui non aderiscono, però, le genie malevole che, come è facile immaginare, sono confederate con i poteri forti della Terra.
Non crediamo che le convergenze sopra indicate dipendano da una cognizione per opera della Tonini di altri vissuti inerenti ai contatti con Sirio. Significa che veramente esiste una Sirius connection genuina, frutto non di fantasie, ma di un agente esterno, i cui veri scopi sono poco nitidi.
La contattata offre il repertorio tipico dell’ufologia “ottimista”: la necessità del risveglio per opera di un’umanità ottenebrata, l’ascensione, il potere dell’intenzione, il cambio di frequenza, preludio della palingenesi...
Eppure questo quadro idilliaco è incrinato dall’accenno ai microprocessori. Racconta la Tonini: “Mi è successo due volte di svegliarmi la mattina con uno strano, piccolo rigonfiamento sul braccio.[...] Dopo qualche giorno, ho scoperto da loro che erano dei microchip biologici che servivano a localizzarmi meglio e che poi erano riassorbiti naturalmente”. Sarà... ma, quando leggiamo di impianti sottocutanei, il pensiero corre a rapimenti, controllo mentale, implicazioni militari e via discorrendo.
E’ difficile pronunciarsi sulla vexata quaestio degli ufonauti bendisposti: fatto sta che, mentre la masnada degli Alienati ci sta cucendo la morte addosso, duriamo fatica a confidare in “salvatori” dello spazio. Da almeno cinquant’anni, dai tempi di Adamski, i visitatori promettono mari e monti, con il risultato che ci ritroviamo con un pugno di mosche. Ci attenderemmo qualcosa di più dei soliti proclami cosmico-umanitari e di qualche volgarizzamento relativo alla Fisica quantistica.
Nota: l’intervista a Marina Tonini è apparsa sui numeri 58 e 59 di "X Times" cui rinviamo i lettori che intendono avere un quadro esauriente di un caso comunque interessante e degno di essere approfondito.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati
Non lo so Zret, non nascondo che l'argomento mi interessi poiché sono sempre in fase di ricerca. Ciò nonostante fatico sempre più a credere a contattisti, canalizzatori & co, un po' per una motivazione legata a della banale incredulità in un campo in cui ognuno può buttare sul piatto qualsiasi cosa adducendo la sospensione del giudizio e la fiducia nella fede cieca essendo argomenti non verificabili ed un po' per le motivazioni che anche tu riporti, ossia che sono 50(?) anni che si va avanti con messaggi d'amore e di pace quando poi la triste realtà che ci circonda è ormai sotto gli occhi di tutti, o almeno sotto quelli di chi ha un briciolo di viva curiosità.
RispondiEliminaNon ho mai preteso che la via giusta sia quella di un salvataggio venuto da fuori anche perché penso che lo stimolo alla crescita e la ricerca della verità debbano cominciare dall'interno di ognuno di noi ma a che pro mandare messaggi ora di luce ed amore ed ora di allarme, se poi non si da un'indicazione concreta, tangibile, di come procedere?
E' come rivolgersi ad un febbricitante e dirgli: "fratello, stai male e ti dico ciò perché ti voglio bene". A cosa serve rimarcare l'ovvio, pur spinto dalle migliori emozioni?
E' per tutti questi motivi che sorvolo ogni volta che sento parlare di questi argomenti affrontati in quel modo e soprattutto quando leggo della sedicente Federazione Galattica di Luce che per me, in quanto essere materiale nel mio qui ed ora, vale quanto la Federazione Unita dei Pianeti inventata da Roddenberry per il suo Star Trek.
Detto questo, più vado avanti, più vedo come plausibile la teoria "dimensionale" che, per quanto stramba e campata in aria possa sembrare ad un primo acchito, forse è quella che spiega più cose pur addentrandosi in un territorio assai arduo!
Concordo in toto con le tue valutazioni, Embraze. Aggiungo che temo che molti contattisti, escludendo i ciarlatani, siano abbindolati da entità malefiche o da militari molto astuti. Circa la Federazione galattica, credo che un fumetto per bambini sia più credibile.
EliminaCiao
Stavo per rispondere la stessa cosa, chi ci dice che tutti questi messaggi non siano frutto di tecnologie appartenenti all'élite, la quale li sfrutta per adempiere il suo disegno?
EliminaP.s. Ottimo articolo zret
EliminaIn alcuni casi si è appurato che i messaggi erano inviati dai terrestri; in altri si sospetta che siano di origine demoniaca.
EliminaCiao
I grandi misteri, per quanto possa sembrare strano, non sono mai realmente nascosti, ma piuttosto "occultati", oscurati agli occhi degli ignoranti o dei profani con un processo che gli antichi egizi vedevano disegnato come una scala: da ogni piolo si può vedere solo una determinata porzione.
RispondiEliminaUn "anello di sbarramento" ci impedisce di salire a un piolo o un livello che non è proporzionato a livello della nostra Anima o allo stadio personale nella via dell'evoluzione.
La nostra condizione è molto terrena, con una breve vita che non si è ancora sviluppata per salire quella scala evolutiva, non dico che siamo ignoranti dal punto di vista del sapere, ma, posso senza dubbio dire che siamo inadeguati e primitivi a confronto di entità aliene e/o esseri di altri mondi, la nostra realtà non collima con la realtà dell'universo, siamo immersi nella materia con i nostri cinque sensi forvianti.
Siriani o pleiadiani, ci guardano nel nostro insieme di vita, come guardano animali e piante, insomma un pianeta che sta ancora cercando la sua strada per evolvere ad uno stadio più elevato; non sono ne buoni ne cattivi, sono razionali e forse anche privi di emotività, se non addirittura parassiti di energia.
Quello che sta succedendo intorno alla nostra stella, il traffico di enormi oggetti che entrano ed escono dal Sole, ci fa capire quanto siamo ancora effimeri per comprendere quello che ci circonda.
Non credo che siamo così importanti per loro tutti, ci guardano nell'insieme, come noi guardiamo tutto l'insieme della natura quando si riproduce, fiori piante e animali, che possono crearci emozioni nell'insieme, difficilmente guardiamo la singolarità individuale.
Non dico che non possiamo guardarci dentro, ma, in realtà, è assai facile, ma come capita sempre con la simbologia atlantica,. egizia e siriana, la lettura di ciascuno dipenderà dal livello del suo sviluppo spirituale o nella sua esperienza nell'occultismo.
Noi nasciamo e moriamo nella breve vita, come un granello di sabbia sperduto nello spazio e, se non ci distruggiamo prima, forse quei gradini, riusciremo a salirli, per il momento la materia ci tiene legati a questo piano astrale..
Sì, è probabile che essi siano iperrazionali, anemotivi, a causa di un progresso tecnologico che è inversamente proporzionale all'evoluzione della coscienza. Se è così, gli alieni benevoli non esistono poiché, quanto più queste civiltà si sono evolute sul pianto tecnico-scientifico, tanto più esse hanno inaridito la loro anima, sino a perderla.
EliminaNon credo che ci salveranno: forse nessuno ci salverà.
Ciao
Nessun ha la più pallida idea di che cosa siano gli enormi oggetti - grandi anche come il nostro Pianeta - che si avvicinano o entrano ed escono nella nostra stella.
EliminaE non è nemmeno detto che ci guardino o che ci spiino. Forse nemmeno sanno della nostra esistenza magari per il semplice fatto che non gliene importa nulla. E forse nemmeno conviene proiettare su di loro i nostri pensieri e quindi adottare i nostri criteri di valutazione per soppesarli.
Essi rappresentano tuttavia un grande mistero.