04 gennaio, 2014

La Repubblica delle stragi impunite

Ferdinando Imposimato, giudice onorario della Corte di Cassazione, è autore del volume “La repubblica delle stragi impunite”. Opera fitta di testimonianze, Imposimato vi dipana un fil rouge che percorre la storia italiana (e non solo) dalla strage di Portella della Ginestra (Palermo), 1 maggio 1947, quando durante la celebrazione della festa dei lavoratori, furono uccisi 11 manifestanti, sino all’assassinio dei magistrati Falcone e Borsellino.

Al libro-denuncia, premio Roma 2013 per la saggistica, sono stati tributati omaggi formali dalla stampa mainstream che non può e specialmente non vuole riconoscere la portata rivoluzionaria, dirompente del dossier.

L’autore non formula ipotesi, non elabora ricostruzioni, se non in modo molto marginale, ma offre una documentazione imponente ed inoppugnabile circa gli eccidi di Stato. Sono carneficine in cui sono coinvolti gruppi eversivi e servizi segreti collegati alla famigerata organizzazione para-militare nota come Gladio-Stay behind. Anche la criminalità organizzata ha il suo ruolo, ma – non è un paradosso – tale ruolo non è preponderante.

Non si pensi ad un’inchiesta che si fissa su mafiosi cattivi contro cui combattono i buoni delle istituzioni, in stile reportage edulcorato di Carlo Lucarelli. Qui il quadro è molto più complesso, molto più impietoso: tra le altre cose, Imposimato riporta un resoconto di Guido Giannettini alla requisitoria di Emilio Alessandrini su Piazza Fontana, in cui è dichiarato apertis verbis: “La radice di questa trama internazionale si trova a Washington, molti dei tramiti maggiori si trovano a Roma, in Vaticano... Terreno di incontro erano le N.E.I. (Nouvelles équipes internationales), con sede a Bruxelles, una sorta di ufficio di collegamento cattolico-massonico”.[1]

Ne consegue che, come si legge tra le righe del testo, lo stesso papa Giovanni Paolo II fu, se non un agente della C.I.A., un suo solerte collaboratore.

L'ex magistrato, grazie alle prove raccolte e ad un buon intuito, si avvicina al cuore nero del potere, pur non inoltrandosi nel campo minato della vera e propria storia occulta. [2] Gladio, artefice della sanguinaria strategia della tensione, è solo il tentacolo di una piovra mondiale: non sorprende se Imposimato giunge a sospettare che anche l’attentato alla scuola “Falcone Morvillo” a Brindisi nel 2012 sia da attribuire a strutture “deviate” dello Stato; non sorprende che sia incline a vedere nel 9 11 un inside job.

La pista è quella giusta: dietro i colossali interessi economici in cui hanno parte attiva la delinquenza comune e la casta dei “politici” (va bene che la differenza è quasi impercettibile... ), si celano le trame di un’influente organizzazione internazionale. Commenta l’autore nel capitolo conclusivo: “Vorrei porre in evidenza che i terroristi, i servizi, gli apparati, i mafiosi e, ad un più alto livello, i massoni, sono stati solo esecutori di ordini provenienti da altre entità, assolutamente insospettabili”. Difficile non convenire.

Lo scenario è sconfortante: innumerevoli vittime innocenti sono state e sono immolate sull’altare di scopi inconfessabili. Balugina, però, un barlume di speranza: qualche uomo ha sacrificato la sua vita per la verità, tra cui il giudice Vittorio Occorsio, ucciso il giorno 11 luglio 1976 (anche il fratello del giudice Imposimato fu assassinato, in una vendetta trasversale, il giorno 11, nell’ottobre del 1983. Fu colpito da 11 proiettili…), Falcone, Borsellino ed altri.

Anzi, leggere “La Repubblica delle stragi impunite” ci spinge quasi a rimpiangere quei pur tragici decenni passati in cui comunque qualcuno si opponeva alla criminalità istituzionale anche tra funzionari e ministri. Oggi il panorama è desolante: sopravvive oggi qualche uomo integerrimo e coraggioso all’interno della magistratura, delle forze dell’ordine, dei dicasteri? Qualche giudice intende avviare un’indagine per perseguire gli artefici del biocidio noto come "geoingegneria clandestina" ed i numerosi Quisling?

Se ci siete, battete un colpo.

[1] E' un rapporto che risale al 1967.

[2] Sul tema si veda Gerarchia, 2013.

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9 commenti:

  1. "Qualche giudice intende avviare un’indagine per perseguire gli artefici del biocidio noto come "geoingegneria clandestina" ed i numerosi Quisling? "

    Sì Zret, come per Imposimato il quale negli anni di servizio ufficiale non ha fatto nulla per dar seguito a questi suoi "sospetti", dovremo aspettare che il prossimo magistrato grafomane vada in .... pensione (e che pensione!).

    Solo allora si verranno a sapere di certi fatti relativi a strane scie nel cielom, che però non scalfiranno minimamente il sistema perchè, se non indagati ufficialmente, essi non esistono.

    Infine per la scuola la versione ufficiale è che il 911 è stato un attentato di un manipolo di fondamentalisti mussulmani di non precisata nazionalità (meglio stare sul vago) armati di coltellini scatenato per ragioni ideologiche e religiose contro l'occidente. Si possono abbattere intere foreste ma la verità rimane chiusa in un bozzolo inattacabile. Per ora ...

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  2. Imposimato, l'ennesimo Gatekeeper? Dice tante cose giuste e poi si dimentica di guardare il cielo? Non molto tempo fa ho visto un video in cui viene chiesto ad Imposimato della storia di Paolo Ferraro e la risposta era alquanto ambigua. Per quanto siano corrette in linea di massima le sue denunce c'è qualcosa che non mi convince fino in fondo.

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  3. Sono perplessità che condivido e comprendo. Tuttavia basta rileggere il primo capitolo dei "Promessi sposi" per capire che cosa blocca certi autori.

    Il saggio di Imposimato va letto come un contributo da cui si possono ricavare documenti ed informazioni utili per confutare i disinformatori.

    Quanto alla verità sulla geoingegneria in un libro di un autore ufficiale, di un appartenente alle istituzioni, credo sia più probabile vedere un giorno i gravi salire, anziché cadere. E' un adynaton come poter constatare che Attivissimo è intelligente.

    Ciao

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  4. Siamo messi molto male in tutti i sensi:

    "Italia, un paese in cui la giustizia funziona peggio di paesi come Sierra Leone, Malawi, Iraq e Bolivia (siamo al 155° posto in classifica su 185 paesi; si veda il rapporto Doing Business in Italy 2013 [qui e qui a pag.40] della Banca Mondiale). Italia, 69° posto su 175 nella classifica dei paesi corrotti (a pari merito con il Kuwait; al primo posto c'è il paese meno corrotto, che è la Danimarca; sopra di noi, e quindi meno corrotti, il Ghana, la Namibia, il Rwanda; si veda Transparency International). Italia, paese analfabeta del millennio, dove, secondo l'OCSE, su 24 paesi suoi aderenti siamo "ultimi per conoscenze di base, penultimi per capacità di calcoli"; dove "un italiano su cinque ha problemi di lettura, mentre in Giappone e Finlandia il rapporto scende a 1 su 20 e 1 su 10. Inoltre quasi un terzo della popolazione leggendo un libro o qualsiasi altro testo scritto riesce a interpretare soltanto informazioni semplici." Italia, dove "un italiano su due non legge neppure un libro all'anno".

    Con questi dati noi lasciamo ogni speranza, i nostri attributi sono dal 1929 in mano alla chiesa cattolica romana con i patti lateranensi (gesuitici).
    Inseriti nella Costituzione del 1948 per volontà di Pio XII e Togliatti, e rinnovati nel 1984."

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    1. Il Link del nostro Amico nwo-truthresearch:
      http://nwo-truthresearch.blogspot.it/2013/12/italia-un-paese-sul-lastrico-in-mano-al.html

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    2. Certo, l'italia è nell'abisso, ma all'estero apprendono nozioni del tutto in linea con la scienza e la storia ufficiale, false come l'oro di Bologns: l'istruzione è indottrinamento e, di fronte al plagio, è meglio la totale ignoranza.

      Ciao

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    3. Ciao Wlady segnalo questo bel libro di Michele Ainis "Chiesa padrona. Un falso giuridico dai Patti Lateranensi a oggi", testo che dovrebbe essere letto nelle scuole di tutti i gradi ed orientamenti.

      Italia sul lastrico e presa per i fondelli ogni giorno

      http://it.notizie.yahoo.com/crisi-renzi-merito-fondamentale-calo-spread-e-39-164100773.html

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    4. Grazie R.on, della gentile segnalazione

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