13 marzo, 2014

Una brutale bruttezza

L’ignoranza avanza e non abbiamo più speranza.

Non sono un estimatore di Vittorio Sgarbi che, alla fine, palesa una visione ingenua e parziale degli amministratori di cui egli condanna "solo" l’insipienza e la corruzione. Purtroppo i governanti, quelli veri, non i pu-pazzi putrefatti che infestano i media, sono tutto fuorché incapaci, ma questo è un altro discorso...

Sgarbi ha ragione, però, quando si avventa contro le brutture del “paese dove il sì suona”, quando si scaglia contro i bruti che stuprano l’arte e la natura. In una scadente skyline si stagliano abominevoli edifici pubblici progettati da architetti ignoranti, costruiti per volontà di "politici" ancora più beoti, opere pubbliche che devastano il territorio con colate di cemento, obbrobriose nonché pericolose rotatorie, squallidi centri commerciali e parcheggi che sorgono là dove si estendevano parchi o campi coltivati... E’ in ogni dove l’inno alla più brutale bruttezza, il peana all’orrore.

Contemporamente capolavori architettonici, scultorei e pittorici, nel migliore dei casi, giacciono nell’incuria, quando non sono più o meno deliberatamente danneggiati o distrutti. E’ il caso in special modo di quei monumenti che, con la scusa dei restauri, sono poi in parte demoliti o stravolti nella loro originaria fisionomia.

Invano tuoneremo contro questi scempi che si consumano nell’indifferenza e nell’ignavia di una popolazione incapace di vedere, figuriamoci di guardare. Dappertutto mefitiche discariche, mortali inceneritori, fabbricati industriali, quartieri congestionati da tetri casermoni...

Le montagne sono sventrate, gli alvei dei fiumi cementificati, le pianure dilaniate da superstrade. Nelle colline sono conficcati tralicci ed antenne, il cielo è un viluppo di scie velenose e nebbie mortali.

La vita sul pianeta sta agonizzando, ma la bellezza è già morta da tempo. E’ morta, perché oggigiorno quasi nessuno più è sensibile ai veri valori estetici.

Non sorprende che in questa età attratta in modo irresistibile verso il laidume e la deformità si celebri il trionfo di una pellicola italiota che incarna, con la sua sconvolgente mostruosità, un’epoca di ammorbante putrefazione.

Non sorprende che la televisione ed il cinema siano impastati di sangue, di scene truculente e sordide. Soprattutto le nuove generazioni amano sguazzare in questa pozza ripugnante.

Prima ci hanno defraudato dell’incanto che si sprigiona da un firmamento trapunto di stelle, da una volta su cui fluttuano nubi vaporose, ora ci privano del benessere, della salute. Se l’anima è morta, è fatale che il corpo, ormai patetico, inutile involucro, langua e perisca.

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8 commenti:

  1. Ciao Zret

    Anche la tecnologia ci mette del suo sfoggiando televisori ad alta risoluzione, HD, 3D, 4D, 5D.. mostrando immagini su paesaggi naturali (veri?) colori sgargianti, immagini fluide, costringendo l'individuo a guardare solo quella finta bellezza da una scatola mentre il mondo fuori è sommerso da una nebbia di veleno.
    Qui a Perugia verso le 9,30 del mattino mi chiedevo come fosse possibile che ancora il cielo sopra la mia testa fosse sereno senza una nuvola, due ore dopo.. il caos. Immense scie bianche, e una sorta di nebbia in lontananza. Un vero schifo, mentre attorno a me sentivo dire "è una bellissima giornata, guarda che sole.."

    Occhi accecati, anime accecate.

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    1. Ormai trovare degli aggettivi che rendano lo schifo del "cielo" è impossibile. Gran parte dell'umanità merita lo sfacelo e la bruttezza che ci aggrediscono. La minoranza non lo merita, ma purtroppo viviamo tutti sotto lo stesso "cielo"... appunto.

      Ciao

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  2. Strano che nei paesi francofoni - come anche in quelli di lingua ispanica - la consapevolezza riguardante le scie chimiche sia pressochè inesistente. I Francesi, a leggere quanto scrivono in rete, mi sembrano tutti degli scoppiati, degli schizzati che vagolano con la mente di qua e di là vomitando scemenze a più non posso. Una vera delusione per un popolo tradizionalmente assai più colto del nostro.

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  3. Caro Paolo, io non sarei cosi' polarizzata nelle conclusioni. Ogni popolo ha la sua minoranza consapevole e la stragrande maggioranza di crassi ignavi, mica solo i francesi . La mia figlia maggiore va a una scuola bilingue, inglese-francese, e molti dei suoi insegnanti, francesi appunto, sono al corrente e sensibilizzati sulla questione scie chimiche. Gli spagnoli hanno dei siti di divulgazione ottimi, mi ricordo solo questo http://chemtrails.foroactivo.com/
    Personalmente conosco turchi, polacchi, irlandesi, andalusi, iraniani e bosniaci con i quali, facendo notare il cielo di Londra attraversato da decine di tankers, ho discusso degli effetti dell'irrorazione in corso, e loro erano informati. La stampa inglese spesso riporta questi eventi minimizzandone la portata o attribuendola a politiche governative di protezione (!). Francamente, in conversazioni casuali tra parenti della stessa scuola o insegnanti o altro, non ho trovato lo stesso livello di apertura e di informazione in Italia negli anni che ho vissuto in Lombardia e in Veneto. Esperienza personale. Esponi dubbi sui vaccini? In Italia mi hanno dato della pazza furiosa. Eppure io parlo per conoscenza personale dei danni, non per conto terzi.
    Riguardo la questione dei siti stranieri, secondo me molto dipende dalla difficolta' che ti frappone il motore di ricerca quando tu cerchi in ambiti specifici. Io vivo a Londra e quindi il filtro principale delle ricerche e' in inglese. Se digito su google "tanker enemy", il risultato non e' immediatamente il sito dei nostri amici Marciano', ma un nn meglio identificabile "Raccolta dei deliri di Straker", seguito da una pagina di altri frizzi e lazzi che nulla hanno a che fare con quello che voglio io e solo nella pagina successiva il sito che mi interessa. Google ti fuorvia di proposito, e allora nn mi rimane che creare una cartella con i miei siti favoriti e guardo solo quelli cui ho accesso diretto, senza passare per il motore. A volte trovo dei siti interessanti attraverso la lista dei raccomandati dai miei bloggers preferiti. Ma fare ricerche in rete e' difficile. Io ho vissuto a Lisbona, parlo portoghese e provo un grande trasporto per i lusitani e la loro cultura. La crisi economica in cui versano, la sofferenza in cui sono ripiombati dopo tante speranze (se c'erano dei convinti europeisti, oltre a noi italiani, quelli erano loro) io li sento sulla pelle. Eppure fatico a trovare notizie vere, testimonianze autentiche che nn siano le fonti governative e il blabla mediatico della stampa del "Publico" o del "Correio da Manha".

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    1. Non so esista una componente etnica nella colossale stupidità della massa "umana". Oggi come oggi le nazioni sono una poltiglia, un budino molle e flaccido. E' difficile trovare delle persone degne, consapevoli, intelligenti, attente, lucide. Esistono, ma sono rare come l'iridio.

      Ciao

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    2. Caro Zret,
      potrei compilare il dizionario delle ingiurie che mi sono sentita rivolgere in quanto italiana, dopo tanti anni di vita all'estero. O censire le porte in faccia che si e' preso mio marito ogni volta che ha affrontato dei colloqui di lavoro in sedi istituzionali europee, malgrado i suoi molti papiri accademici, xche' a noi normalmente ci riservano le mansioni da junior management, x quelle da senior siamo reputati inaffidabili e incapaci. Quindi non voglio cadere negli schemi dei polarizzatori e rifuggo dalle generalizzazioni. Le persone degne esistono e bisogna impegnarsi a cercarle - prima che si estinguano!
      Ti mando un abbraccio

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    3. Sì, apparteniamo ad una specie in via di estinzione. Se io fossi Dio, manderei un diluvio selettivo, ma non tra qualche lustro: OGGI!

      Ciao

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