13 aprile, 2014

I Pleiadiani di Patrizia Cinotti: ombre sul contattismo

Patrizia Cinotti è una naturopata. Vive e lavora a Verona.

La sua vita conobbe una svolta la notte del 31 gennaio 2009, quando una luce inondò la camera in cui la donna dormiva. La Cinotti si accorse che il suo corpo stava ascendendo, avvolto in quel bagliore ed in una sensazione di beatitudine. Si avvide poi di trovarsi in un’astronave dove fu accolta da tre creature di notevole statura e fasciate in tute color cobalto dai riflessi argentei. Fra gli anfitrioni una donna con i capelli a caschetto e sulla cui uniforme facevano bella mostra di sé degli alamari. Ella accolse la Cinotti con un affabile: “Ben tornata a casa, diletta. Siamo Pleiadiani”. Il dialogo continuò: l’extraterrestre, di nome Mara, chiese all’ospite se volesse restare con loro. Le fu poi mostrata su uno schermo una visione del futuro, con la Terra radicalmente trasformata ed immersa nelle tenebre. Infine le fu chiesto se volesse diventare un’ambasciatrice della Federazione galattica, il cui leader è l'inossidabile Ashtar Sheran. La Cinotti accettò, dunque i Pleiadiani le iniettarono un liquido nell’arteria femorale della gamba destra: attraverso questa iniezione ella sarebbe rimasta in contatto telepatico con gli ufonauti.

Da allora la contattata riceve quotidianamente dei messaggi telepatici per mezzo della scrittura automatica. Inoltre ha fotografato in varie circostanze i vascelli spaziali dei Pleiadiani. Gli scatti, secondo il parere degli esperti, sono genuini.

Storia emblematica quello della Cinotti: si inquadra a pieno titolo nel fenomeno noto come “contattismo”. Il contattismo, i cui giganti sono George Adamski e Billy Meier, araldo dei Pleiadiani proprio come la Cinotti, sebbene abbia vissuto la sua stagione d’oro negli anni ‘50 e ‘60 del XX secolo, séguita a stupire e ad inquietare, soprattutto perché oggi è talora innestato nella casistica dei rapimenti.

Caso da manuale, si diceva, per la presenza di alcune invarianti. Elenchiamole per poi soffermarci sugli aspetti salienti dell’esperienza.

• Il contatto
• Il breve soggiorno in un’astronave
• L’anticipazione di eventi futuri sotto forma di immagini che mostrano calamità
• Il congedo preceduto da un intervento invasivo sul corpo dell’experiencer
• Il proseguimento dei contatti per lo più attraverso la scrittura automatica

Come giudicare il racconto della Cinotti? Siamo propensi a ritenere che la donna abbia raccontato un vissuto realmente occorsole. I problemi sorgono, allorquando si analizzano le comunicazioni ricevute, ogni volta in cui si considerano risvolti che, visti sotto una luce adeguata, risultano sinistri. Il commiato da interlocutori all’apparenza tanto saggi e benevoli è, come nel caso di Sixto Paz Wells e di altri, suggellato dall’impianto di un microprocessore oppure è seguito dall’individuazione di cicatrici.

I discorsi, anzi le omelie, dei Pleiadiani traboccano di tutto quel bric à brac pseudo-ecologista cui purtroppo siamo avvezzi: se l’umanità (i criminali governi non sono menzionati) non cambierà rotta, il pianeta sarà devastato da inondazioni, incendi, sismi, quantunque alla fine i Pleiadiani, pur senza interferire con il nostro libero arbitrio, metteranno in salvo i superstiti, portandoli sulle loro navi spaziali. Ci sembra di aver già letto da qualche parte questa sceneggiatura.

Ad onor del vero, bisogna riconoscere che le informazioni della Cinotti esulano da codesto arcinoto canovaccio per toccare altri argomenti, ad esempio il tema delle sfere, le stesse che non di rado si vedono saettare attorno agli aerei chimici. Scrive la naturopata: “Sono sfere di luce. Essi usano vari mezzi per farsi vedere: astronavi, ricognitori e ultimamente le sfere di luce. Si tratta di plasma. Le chiamano ‘sentinelle’: sono un tramite tra noi e loro”.

Sono notizie interessanti: da un lato si raccordano ad Adamski ed alle sue “anie”, dall’altro confermano quanto ipotizzato da alcuni ricercatori, ossia che i globi sono formati da plasma.

A differenza di altri contactees che ignorano entità malevole, la Cinotti accenna ad esseri negativi, i Rettiliani. Essi sono descritti come aggressori notturni intenti ad interferire con il percorso evolutivo degli uomini.

La nostra impressione è la seguente: l’esperienza della Cinotti è autentica, ma adombra quasi certamente il solito inganno. Anche solo la citazione di Ashtar Sheran, strenuo sostenitore di Barack Obama, e l’evocazione della sedicente Federazione galattica dovrebbero farci drizzare le antenne. [1] Non è una coincidenza se la donna sfiora il soggetto par excellence, la geoingegneria clandestina, quando indugia sul ruolo delle sfere, ma poi ci delude, poiché non fornisce neppure un ragguaglio sulle chemtrails. E’ come se un visitatore si recasse al Louvre ed ammirasse tutte le opere di artisti “minori”, non degnando neppure di uno sguardo la “Gioconda” leonardesca. [2]

Misteri del contattismo e dell’ufologia ottimista…

Fonti:

Associazioneoperativaet.it
G. Lombardi, Avvertimento dalle Pleiadi, in X Times n. 66, aprile 2014


[1] E’ sufficiente osservare i simboli associati all’iconografia di Ashtar Sheran per comprendere che questo “angelo tecnologico” è il frutto velenoso di un’abile impostura.

[2] Che la mistificazione possa annidarsi in ogni dove è dimostrato anche dall’edificante storia di “Amicizia”: si veda di Sebastian D.F. Cescato, “Dietro le quinte”, in X Times n. 66, aprile 2014. In generale si potrebbe concludere che accade con certo contattismo quanto avviene con le sedute medianiche, abissi sull’inferno scambiati per sentieri verso il Cielo.

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8 commenti:

  1. Potrebbe anche essere che queste visioni ed esperienze siano architettate ad arte dall'élite del potere occulto.

    Personalmente credo che la tecnologia militare attualmente superi di gran lunga la nostra, forse anche di centinaia d'anni.

    Ciao Zret, grazie per quest'articolo.

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    1. E' possibile, Cresh, Io, però, ci vedrei spesso una matrice... altra, benché i militari siano senza dubbio coinvolti in molte mistificazioni.

      In ogni caso, si tratta sempre di imbrogli, che ad ingannare siano gli Altri o gente in divisa.

      Ciao

      P.s. Anche le apparizioni "mariane" rientrano per lo più in questo scenario di frodi.

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    2. Si, avevo già letto qualcosa a riguardo, credo che fosse un'articolo di Bojs.
      In ogni caso la matrice c'è ed è palese. Mi domando come molti non se ne rendano conto.

      Ciao.

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    3. Il fatto è che, tramontate le religioni tradizionali, molti si aggrappano a nuove fedi. Uno dei verbi più usati è, infatti, "credere". Beati gli uomini che, invece di credere, sanno esperire.

      Ciao

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  2. Ciao Zret
    Dai tuoi post attingo tante informazioni del tutto nuove per me. Ho provato ad aprire il link su Sixto paz Wells, ma la pagina è stata cancellata.

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  3. Ho recuperato l'articolo, Docean.

    Ciao e grazie dell'attenzione.

    Sixto Paz Wells è un peruviano in presunta comunicazione con una razza di fattezze orientali e di aspetto umano proveniente dalla costellazione di Orione che ha installato una base, caratterizzata da un idoneo microclima, su Ganimede, uno dei satelliti di Giove. Paz Wells dichiara di aver stabilito dei contatti, dopo aver comunicato telepaticamente, con gli extraterrestri per la prima volta nel 1974. Questi eventi sono stati seguiti da avvistamenti di U.F.O. e da incontri con gli alieni nell'area deserta di Chilca, in Perù. Gli avvistamenti hanno coinvolto parecchie persone che sono state preparate per interazioni più importanti. Il caso di Sixto Wells fu investigato dal giornalista spagnolo Juan José Benitez che rimase impressionato dagli avvistamenti e dagli abboccamenti. Secondo il ricercatore Michael Salla, le esperienze di Sixto sono credibili ed è possibile che l'uomo abbia interagito con una nazione "amichevole".

    I visitatori incontrati da Sixto Paz Wells chiamano Morlen la luna di Giove conosciuta come Ganimede. Ganimede è la più grande luna di Giove e del sistema solare, con un diametro di 5.262 km. Ha una densità molto piccola, meno del doppio di quella dell'acqua. E'un corpo molto luminoso, ma è costellato di regioni oscure piene di crateri.[...]

    Il peruviano afferma che, salito su un'astronave, è stato condotto in una città di Morlen e di aver notato che è piena di cupole, di costruzioni sferiche. A Sixto è stato riferito che gli spigoli tagliano il flusso di energie e determinano condizioni energetiche insalubri.[...]

    Gli alieni, dotati di telepatia e di chiaroveggenza, sono stati poi prodighi di notizie circa la presenza di esseri intraterrestri che rappresentano i superstiti di una civiltà perduta e sono custodi di archivi che contengono la vera storia del pianeta, gli attuali discendenti degli Inca, oggi abitanti nell'Amazzonia, il vero ruolo della missione compiuta da Gesù, la funzione degli angeli, Dio, la vita, la morte, il tempo, il cambiamento planetario etc.

    Un aspetto singolare è il seguente: Paz wells e numerosi altri testimoni che si sono recati nel deserto di Chilca avrebbero ricevuto dei cristalli di cesio poi incorporati nel loro organismo, dopo che è stata data la questi oggetti una forma piramidale. [1] E' questo un particolare un po' sinistro, poiché i cristalli ricordano gli impianti dei rapiti, sebbene la forma piramidale induca a pensare a piccoli congegni in grado di sprigionare energie sottili.

    Come sempre, il giudizio sull'esperienza del peruviano resta sospeso: le sue avventure ricordano moltissimo quelle dei contattisti della prima ora (Adamski, Angelucci etc.) con tutte le contraddizioni tipiche del contattismo, non scevro, però, di qualche interessante anticipazione e di spunti di riflessione antropologica. Il sospetto che gli alieni di Paz Wells siano il frutto di un'illusione o di un inganno rimane (alcuni studiosi sono convinti che gli extraterrestri benevoli non esistono e scorgono in ogni dove demoni in sembianze di visitatori angelici); inoltre la canalizzazioni (dapprincipio Pax canalizzò gli abitanti di Morlen) sono da prendere con il beneficio del dubbio. E' necessario essere molto guardinghi, senza, però, preclusioni verso una possibile interazione con esseri di altri pianeti.

    [1] Il cesio è l'elemento chimico di numero atomico 55. Il suo simbolo è Cs. È un metallo alcalino di colore argenteo-dorato, tenero e duttile, ed è uno dei tre metalli che si possono trovare allo stato liquido a temperatura ambiente. L'uso più importante del cesio è negli orologi atomici.

    Fonti:

    Enciclopedia di Astronomia e di Cosmologia, Milano, 2005, s.v. Ganimede
    Enciclopedia delle Scienze, ibid. 2005, s.v. cesio
    Intervista a Sixto Paz Wells, 2004, tradotta da Richard di AG
    M. Salla, Sixto Paz Wells, 2005

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  4. Risposte
    1. E' una riflessione che in linea di massima condivido, ma non l'ho scritto io. Mi pare che sia di Gianni Tirelli.

      Ciao

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