Educare significa per lo più sfatare i luoghi comuni.
E’ da molti, molti anni che svariati commentatori e cittadini ripetono che il popolo, di fronte alle alla politica iniqua degli apparati, un giorno o l’altro si ribellerà per rovesciare il governo di turno.
No! Non accadrà, per una serie di ragioni incuneate nell’ingegneria politica. [1] Quelli lì non sono scemi. In primo luogo, ogni sollevazione generale è oggi impossibile a causa degli strumenti micidiali di cui dispongono le forze dell’”ordine”. La coercizione ed il controllo hanno toccato livelli spaventosi: anche solo organizzare una manifestazione di protesta è divenuta un’impresa ardua. Figuriamoci un’azione volta a rovesciare l’establishment: essa abortirebbe sul nascere.
Un altro motivo per cui è inimmaginabile una rivolta efficace contro il Leviatano risiede nel fatto che a ribellarsi dovrebbero essere proprio coloro che sono inermi, deboli, spesso rassegnati. Disoccupati, emarginati, indigenti, pensionati con la minima non dispongono, per natura, di risorse logistiche e finanziarie utili ad azioni determinanti. Potranno gridare qualche slogan in un corteo, inalberare dei cartelli, occupare una piazza… ma tutto finisce lì: qualche “carica di alleggerimento” ricondurrà i dimostranti a più miti consigli.
La classe che opprime il popolo può contare su mille potenti armi per tenere a bada i reietti: l’esercito, la polizia, la magistratura, i media ufficiali.
Mi sembra tuttavia che il motivo più importante da cui dipende il carattere utopico di qualsiasi radicale rinnovamento per mezzo di terapie d’urto (ad esempio, uno sciopero fiscale) sia un altro: la mortale lentezza con cui il regime abitua i sudditi a situazioni sempre peggiori. Accade quanto avviene alla celebre rana che muore nell’acqua bollente, senza accorgersi della temperatura diventata intollerabile, poiché il calore cresce un po’ alla volta. Le condizioni economiche e sociali non precipitano da un giorno all’altro, ma si deteriorano con estenuante gradualità. Questo logoramento è stato definito giustamente “totalitarismo per gradi”. Un giorno ci si desta nella dittatura più sanguinaria, senza che ci sia avveduti delle radicali, irreversibili degenerazioni. Si è defraudati giorno dopo giorno di diritti, denaro, opportunità, prospettive, conoscenze, fino a quando ci si ritrova disarmati ed in totale miseria. La maggioranza dei cittadini non è consapevole dei cambiamenti che la conducono al baratro, un po’ come ciascuno di noi non è conscio dell’invecchiamento: la decadenza, infatti, si insinua, non si manifesta ex abrupto.
Montale scrive che “Dio ha passo di tartaruga”; il diavolo, invece, procede ancora più adagio, come una lumaca e, come una lumaca, invischia nella sua ripugnante bava.
[1] Per “ingegneria politica” si deve intendere quel complesso di strategie e di azioni volte a destabilizzare ed a distruggere progressivamente gli stati nazionali per sostituirli con una compagine planetaria di tipo tirannico in cui un’élite di arciricchi domina una massa di schiavi.
E’ da molti, molti anni che svariati commentatori e cittadini ripetono che il popolo, di fronte alle alla politica iniqua degli apparati, un giorno o l’altro si ribellerà per rovesciare il governo di turno.
No! Non accadrà, per una serie di ragioni incuneate nell’ingegneria politica. [1] Quelli lì non sono scemi. In primo luogo, ogni sollevazione generale è oggi impossibile a causa degli strumenti micidiali di cui dispongono le forze dell’”ordine”. La coercizione ed il controllo hanno toccato livelli spaventosi: anche solo organizzare una manifestazione di protesta è divenuta un’impresa ardua. Figuriamoci un’azione volta a rovesciare l’establishment: essa abortirebbe sul nascere.
Un altro motivo per cui è inimmaginabile una rivolta efficace contro il Leviatano risiede nel fatto che a ribellarsi dovrebbero essere proprio coloro che sono inermi, deboli, spesso rassegnati. Disoccupati, emarginati, indigenti, pensionati con la minima non dispongono, per natura, di risorse logistiche e finanziarie utili ad azioni determinanti. Potranno gridare qualche slogan in un corteo, inalberare dei cartelli, occupare una piazza… ma tutto finisce lì: qualche “carica di alleggerimento” ricondurrà i dimostranti a più miti consigli.
La classe che opprime il popolo può contare su mille potenti armi per tenere a bada i reietti: l’esercito, la polizia, la magistratura, i media ufficiali.
Mi sembra tuttavia che il motivo più importante da cui dipende il carattere utopico di qualsiasi radicale rinnovamento per mezzo di terapie d’urto (ad esempio, uno sciopero fiscale) sia un altro: la mortale lentezza con cui il regime abitua i sudditi a situazioni sempre peggiori. Accade quanto avviene alla celebre rana che muore nell’acqua bollente, senza accorgersi della temperatura diventata intollerabile, poiché il calore cresce un po’ alla volta. Le condizioni economiche e sociali non precipitano da un giorno all’altro, ma si deteriorano con estenuante gradualità. Questo logoramento è stato definito giustamente “totalitarismo per gradi”. Un giorno ci si desta nella dittatura più sanguinaria, senza che ci sia avveduti delle radicali, irreversibili degenerazioni. Si è defraudati giorno dopo giorno di diritti, denaro, opportunità, prospettive, conoscenze, fino a quando ci si ritrova disarmati ed in totale miseria. La maggioranza dei cittadini non è consapevole dei cambiamenti che la conducono al baratro, un po’ come ciascuno di noi non è conscio dell’invecchiamento: la decadenza, infatti, si insinua, non si manifesta ex abrupto.
Montale scrive che “Dio ha passo di tartaruga”; il diavolo, invece, procede ancora più adagio, come una lumaca e, come una lumaca, invischia nella sua ripugnante bava.
[1] Per “ingegneria politica” si deve intendere quel complesso di strategie e di azioni volte a destabilizzare ed a distruggere progressivamente gli stati nazionali per sostituirli con una compagine planetaria di tipo tirannico in cui un’élite di arciricchi domina una massa di schiavi.
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Totalmente d'accordo...
RispondiEliminaNon fa una piega ..
RispondiEliminaNon sarà il popolo occidentale a fermare i satanisti del NWO, perchè convengo che sono stati destrumentalizzati soprattutto psichicamente, ma la diversità culturale di altri popoli che si vedono minacciati, dal NWO quali per esempio la Russia, la Cina e l'India. A parer mio tale processo è già in atto. La prova è nella risposta di Putin alle sanzioni, e il sostegno importante ricevuto dalla Cina e dell'India.
RispondiEliminaSaluti.
Non saprei. Ritengo che i G., dietro i quali si trovano gli A., usino i vari contendenti per conseguire i loro obiettivi. D'altronde un Rotschild scrisse più o meno così: "Un giorno elimineremo i governi corrotti per sostituirli con nostri fedeli servitori, carnefici dell'umanità, che all'inizio sembreranno dei salvatori".
RispondiEliminaNon è un caso se negli Stati Uniti i campi di concentramento della F.E.M.A. sono gestiti da forze statunitensi, cinesi e russe!!!
Comunque chi vivrà vedrà. Spero di sbagliarmi.
Ciao
Un’altra stranezza, e non da poco, è la presenza documentata di 15000 soldati russi (tra cui paracadutisti) sul suolo americano, ed addestrati insieme a ad un migliaio di polacchi e un numero imprecisato di cinesi alle truppe USA (in guerra urbana e altre cose precedentemente descritte). Cosa ci fanno russi e cinesi sul suolo americano? Come mai si addestrano insieme nella guerra urbana? Come mai vengono fotografate colonne di mezzi antisommossa e blindati per il trasporto truppe con insegna UN (ONU) fermi in varie parti degli States? Inutile continuare l’elenco di domande che non trovano facilmente risposta razionale e logica o comunque reale e concreta.
RispondiEliminahttp://www.seven-network.it/2013/10/25/il-fema-americano-la-mega-emergenza-campi-bare-scorte-mezzi-ed-altre-stranezze/?doing_wp_cron=1419958644.6802210807800292968750
Per il bene comune, anche io spero che ti sbagli.
RispondiEliminaCiao
Zret, ammetto di essere sorpreso e sconcertato di quello che ho letto all'indirizzo proposto. Avevo sentito parlare dei campi FEMA, ma non ho mai approfondito. Sicuramente perchè non ero informato in modo corretto. Ho cercato in rete, ma non ho trovato le risposte che cercavo, così ho posto la domanda sul sito La Voce Della Russia. Spero che qualcuno sappia illuminarmi. Tu sai qualcosa di più preciso? - Ciao
RispondiEliminaNon so altro. Voglio raccontare, però, un episodio che mi pare sintomatico. Recentemente Putin ha tenuto una conferenza stampa e sullo sfondo della sala giganteggiava una scenografia con un cielo chimico...
EliminaSe il buongiorno si vede dalle scie.
Ciao
Ciao Zret, complimenti per l'articolo. Anche io vorrei credere alle parole di Marco, e nella possibilità che i Paesi del BRIC rappresentino una speranza, un'alternativa, un contrasto al disegno globalista anglo-americano. Ma sono scettico... ora devo capire se il sistema mi ha già schiacciato o se mi vuole scettico, "inerme, debole, spesso rassegnato", come tu stesso scrivi, proprio perchè gli servo così. Un recente discorso di Putin a Lake Valdayskoye, in risposta alle sanzioni internazionali, è di fatto una sobria denuncia al nuovo ordine mondiale (lemma ripetuto innumerevoli volte). Tuttavia i transumanisti russi sembrano pappa e ciccia con quelli d'oltre oceano... Per non parlare delle collaborazioni militari da te citate, su suolo americano, con Russi, Polacchi e Cinesi (!?) e della 'scenografia chimica' approntata per la conferenza stampa di Putin.. Chi vivrà vedrà. Ma non cediamo allo scetticismo che diventa mero sconforto. In fondo il vero problema di oggi non è la mancanza di alternative ma la totale manipolazione mediatica. Quindi.. grazie di esserci e complimenti per il blog
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