24 ottobre, 2015

Il monumento a Washington codifica l’Armageddon?



Il monumento a Washington è un obelisco di marmo, eretto a Washington D.C. per commemorare George Washington, padre fondatore e primo presidente degli Stati Uniti d'America. La costruzione dell’obelisco cominciò nel 1848 su progetto dell’architetto Robert Mills. Alta 169 metri, l’opera fu aperta al pubblico il 21 febbraio 1885.

Poiché George Washington fu, come altri padri fondatori, affiliato alla Massoneria, (una Massoneria non ancora infiltrata e traviata?), il monumento a lui dedicato non ha mero valore commemorativo, ma, stando ad alcuni ricercatori, codificherebbe, tramite i suoi piani, gli stadi e le svolte principali della storia moderna e contemporanea dalla caduta dell’Impero romano d’Oriente nel 1453, quando Bisanzio fu espugnata dai Turchi, fino all’anno 2022. Il 2022 sarebbe l’anno conclusivo della civiltà (?) umana (?), preceduto da un periodo di sconvolgimenti ambientali, politici e socio-economici culminanti nell’Armageddon, la battaglia finale tra le schiere della Luce e le armate delle Tenebre. Il teatro dello scontro decisivo è, nelle varie tradizioni, la Palestina. [1]

Davvero il 2022 sarà un anno spartiacque o capolinea? Il mondo è in subbuglio e non è improbabile che il Medio Oriente sarà il focolaio del Terzo conflitto mondiale vagheggiato nel cosiddetto carteggio Pike-Mazzini. Che siamo prossimi ad un cambiamento epocale è possibile; che questa società sia ormai del tutto perduta e non riformabile è certo.

[1] Anche la piramide effigiata sulla banconota da un dollaro cripterebbe gli snodi della storia contemporanea. Essa è considerata simbolo massonico, anche se fu ideata dal gesuita Athanasius Kircher.

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