01 novembre, 2016

Superare il dualismo



E’ quando la situazione diventa ogni giorno più grave, più spaventosa che gli uomini dimostrano maggiore superficialità e noncuranza.

Il duello statunitense tra Trump e la Killary Clinton (o chi per lei… si vocifera che la psicopatica sia defunta e sia stata sostituita da una sosia) è una sceneggiata: come avviene in TUTTE le “democrazie” occidentali, entrambi gli sfidanti sono controllati da un unico potentato che, con una certa dose di approssimazione, possiamo definire la masnada dei banchieri, anzi usurai internazionali. Non importa chi vincerà, perché ognuno dei due candidati alla Casa bianca sarà poi costretto ad obbedire agli ordini del Governo occulto mondiale.

Lo stesso discorso vale per Putin (o chi per lui): è ovvio che per ingannare i popoli, è necessario mantenerli costantemente ipnotizzati dai giochi di prestigio. Il Presidente della Federazione russa sembra incarnare il bene, la tradizione cristiano-ortodossa contro l’Occidente corrotto e satanico. Purtroppo non è così, poiché – non ci stancheremo mai di ripeterlo – non esistono “poteri buoni” ed in quanto un reale cambiamento non può essere elargito dall’alto, non può provenire da un “Salvatore” umano.

Nel gioco delle parti Putin interpreta l’eroe che, sfidato a singolar tenzone dal cattivo, prima ignora ogni offesa, poi, quando la misura è colma, rende la pariglia. Il fine è scatenare un Terzo conflitto mondiale che, se scoppierà, sarà fomentato come i due precedenti: la guerra non sarà dovuta, se non all’apparenza, ad un attrito tra superpotenze, giacché sarà orchestrata da una Terza entità che pilota ambo i belligeranti. [1]

Anche in Italia la contrapposizione tra Partito demoncratico e Movimento Cinque Stalle è, ai vertici, finta. I terremoti artificiali, che stanno distruggendo l’’ex bel paese, rischiano di compattare le due fazioni nel nome dell’emergenza nazionale. Esiste il mortale pericolo che prevalga il sì in occasione del referendum elettorale o che la consultazione sia rinviata sine die. Le guerre e le calamità “naturali” servono, tra le altre cose, a coagulare il consenso di una popolazione spaventata ed indottrinata attorno ad un capo carismatico, affinché si conferiscano poteri straordinari ad esecutivi di “salute pubblica”.

Si pensi alla propaganda bellicista precedente la Grande guerra (1914-1918): essa convinse la maggior parte degli aderenti ai partiti socialisti ed operai ad abbandonare l’internazionalismo pacifista a favore di una politica sciovinista ed interventista. In questo modo le élites persuasero i popoli a diventare carne da cannone: aizzarono le coalizioni l’una contro l’altra, rinfocolando l’odio verso lo straniero e l’”amor patrio”.

Insomma, todos caballeros, ossia tutti uguali? Sì!

[1] E’ come illudersi che Papa Imbroglio sia il paladino della pace e della verità contro i carnefici del pianeta: il gesuita Ciccio appartiene alla congregazione mondialista di cui condivide in toto progetti ed ideologia.

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3 commenti:

  1. Si, è così. Probabilmente anche il primo celebre attrito tra potenti (quello tra Enki e Enlil) è stato eterodiretto per meglio soggiogare ed ingannare l'umanità. Forse possiamo solo scegliere tra la proverbiale padella e la brace. Ciao

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    1. Mi viene da dire "almeno, per una volta possiamo scegliere"...

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    2. Sì, Ghigo, anche per quel remoto dissidio vale la riflessione di Fedro "Dum potentes dissident, humiles laborant".

      ^J^, l'ironia non ti difetta.

      Ciao

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