- Venite costì, nipotini, ché la nonna vi racconta una favoletta.
- Sì, nonnina, racconta!
- Bene, c’era una volta un Tunisino a Berlino. Era un ragazzo brutto, brutto, cattivo, cattivo: era soprattutto invidioso, perché era ormai prossimo il Natale e, come tutti, aveva scritto a Babbo Natale per avere un dono, ma Babbo Natale gli aveva già mandato un sms per dirgli che a lui no, non avrebbe portato alcun regalo, perché brutto, brutto, cattivo, cattivo.
Il Tunisimo per Natale avrebbe voluto un camioncino: così lo rubò ad un bimbo polacco che era andato a Berlino per acquistare lo zucchero filato. Che bella atmosfera, nipotini! L’albero di Natale nel mercatino vicino alla chiesa, con tante luci colorate, i festoni d’argento, le bancarelle con il torrone, le ciambelle fritte e tutti gli altri dolciumi! Peccato… però… Il Tunisino, sempre più indispettito con il mondo intero, salì su un camioncino posteggiato lì vicino e, messosi alla guida, pigiò sull’acceleratore e si lanciò sulle bancarelle. Che strage di ciambelle, cari bambini! Potete immaginare! Tutto a soqquadro: pezzi di torrone sparsi in ogni dove, zucchero filato attorcigliato agli abeti, balocchi smontati, barbe di Babbo Natale appiccicate sui visini dei pargoletti...
Non contento del dispetto, il Tunisino rubò una slitta e si dileguò veloce come il vento, mentre i bimbi di Berlino piangevano con in bocca le pigne degli abeti, invece delle ciambelle fragranti. Il Tunisino con la slitta arrivò fino in Italia dove voleva gettare nello scompiglio altri mercatini. In Italia, però, due guardie coraggiose videro il monello e capirono dal cipiglio che era stato lui a fare tutte quelle bricconerie. Così lo riempirono di botte e lo mandarono al Creatore.
Tutti ad applaudire fino a spellarsi le mani: il re, i ministri, i sudditi. Il primo ministro disse: - Che bello, che bello! Il Tunisino cattivo è stato punito! Tunisino, hai rotto l’alberello e sei stato ridotto a mal partito! Che gran successone, che barbatrucco! Che bel copione per quel... di Massimo Mazzucco! -
- Sì, nonnina, racconta!
- Bene, c’era una volta un Tunisino a Berlino. Era un ragazzo brutto, brutto, cattivo, cattivo: era soprattutto invidioso, perché era ormai prossimo il Natale e, come tutti, aveva scritto a Babbo Natale per avere un dono, ma Babbo Natale gli aveva già mandato un sms per dirgli che a lui no, non avrebbe portato alcun regalo, perché brutto, brutto, cattivo, cattivo.
Il Tunisimo per Natale avrebbe voluto un camioncino: così lo rubò ad un bimbo polacco che era andato a Berlino per acquistare lo zucchero filato. Che bella atmosfera, nipotini! L’albero di Natale nel mercatino vicino alla chiesa, con tante luci colorate, i festoni d’argento, le bancarelle con il torrone, le ciambelle fritte e tutti gli altri dolciumi! Peccato… però… Il Tunisino, sempre più indispettito con il mondo intero, salì su un camioncino posteggiato lì vicino e, messosi alla guida, pigiò sull’acceleratore e si lanciò sulle bancarelle. Che strage di ciambelle, cari bambini! Potete immaginare! Tutto a soqquadro: pezzi di torrone sparsi in ogni dove, zucchero filato attorcigliato agli abeti, balocchi smontati, barbe di Babbo Natale appiccicate sui visini dei pargoletti...
Non contento del dispetto, il Tunisino rubò una slitta e si dileguò veloce come il vento, mentre i bimbi di Berlino piangevano con in bocca le pigne degli abeti, invece delle ciambelle fragranti. Il Tunisino con la slitta arrivò fino in Italia dove voleva gettare nello scompiglio altri mercatini. In Italia, però, due guardie coraggiose videro il monello e capirono dal cipiglio che era stato lui a fare tutte quelle bricconerie. Così lo riempirono di botte e lo mandarono al Creatore.
Tutti ad applaudire fino a spellarsi le mani: il re, i ministri, i sudditi. Il primo ministro disse: - Che bello, che bello! Il Tunisino cattivo è stato punito! Tunisino, hai rotto l’alberello e sei stato ridotto a mal partito! Che gran successone, che barbatrucco! Che bel copione per quel... di Massimo Mazzucco! -
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APOCALISSI ALIENE: il libro
Caro Zret, la narrazione ufficiale non si discosta molto dalla tua divertente parodia melensa e zuccherina. Sotto Natale si diventa tutti più buoni, temo davvero però che i nostri simili (quelli che si sono bevuti la farsa berlinese per realtà) siano diventati solo tutti più tonti! Ciao
RispondiEliminaCiao Ghigo,
Eliminaa Natale lorsignori sono ancora più perfidi, mentre la massa diventa scema al massimo grado. Intanto i pennivendoli confezionano storielle tanto zuccherose che rischiano di causare un'epidemia di diabete.
Ciao
Scrive Luca63
RispondiEliminaChiunque sia il regista di questi attentati non si cura neanche di cambiare il copione.Diventa perfino stucchevole fare notare le assurdita' di questa ,ed altre storie,talmente sono evidenti.La piu' banale :qualcuno di voi ha la minima idea di cosa voglia dire guidare un tir di quelle dimensioni , e per di piu' in un centro cittadino ?Vabbe' ,ormai siamo abituati al fatto che i terroristi imparano meglio che in Matrix,vedi i piloti dell'11 settembre che sapevano si e no guidare un Piper secondo la versione ufficiale.Poi l'uccisione del povero gigante polacco,la buffonata dei documenti replicata per l'ennesima volta (almeno questa volta non sono apparsi indenni dopo un'esplosione nucleare).
Documenti dimenticati dopo essere pero' riuscito a dileguarsi come un fantasma (o meglio come solo un commando ben addestrato di professionisti dei grandi servizi),poi degno epilogo per un terrorista ricercato ovunque ,una bella passeggiata per Milano alle 3 di notte.
E' dal 2001 che ci raccontano queste favole nere,stavolta un racconto horror di natale.
Venghino, venghino siori: zucchero filato e storielle di Natale!
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