Correvano i mitici anni sessanta. A quei tempi, qualunque cosa si vedesse o si facesse, aleggiava un sapore di ottimismo nel futuro. Si pensava che il ventunesimo secolo ci avrebbe portato, insieme all'innovazione, benessere e prosperità. Si fantasticava sul fatto che molte storture sarebbero state appianate. Oggi siamo nel 21° secolo ed abbiamo tutte le tecnologie più avanzate a disposizione, ma gran parte di esse sarà cagione della nostra stessa fine, visto che, in loro ragione ed in pochissimo tempo, siamo riusciti a modificare l'intera morfologia del pianeta e la sua atmosfera. Inquinamento chimico e radioattivo, distruzione delle foreste, sfruttamento cieco ed indiscriminato delle risorse naturali. I ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. Di questo passo, non ci restano che poche decine di anni, mentre i politici blaterano e mentono, gli scienziati blaterano e mentono, i media blaterano e mentono... sempre più beoti ed inginocchiati. Nel frattempo, il controllo delle masse è l'obiettivo finale, da raggiungere per mezzo di atroci misfatti e mistificazioni.
Erano sogni mal riposti, quelli della mia generazione, visti i tremendi risultati.
In quali mani abbiamo lasciato il nostro destino? Come abbiamo potuto permettere che ciò accadesse? Come abbiamo ridotto questo pianeta? Non sarebbe ora di svegliarsi da questo illusorio torpore?
Ah... anche questa è una fantasia senza fondamento. Non avremo un domani, temo; non come lo immaginavamo nei fantastici anni sessanta.
**Straker**
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