14 dicembre, 2005

Quetzalcoatl


Sempre più spesso capita di notare in sequenze di telefilms, di pellicole cinematografiche, di pubblicità, come nelle immagini di molti servizi televisivi, il cielo solcato da scie chimiche. Succede che il regista decida di creare un’efficace inquadratura del firmamento, ma, involontariamente, mostra un intreccio di nuvole artificiali. Quante volte, poi, i servizi ”giornalistici” sono impreziositi da campi lunghissimi che consentono di ammirare artistiche trine! È evidente: il fenomeno è sempre più diffuso, a tal punto che i centri meteorologici, prima di trasmettere le immagini satellitari, cancellano accuratamente queste linee sinuose.

Tra l’altro, l’infernale attività continua nell’atmosfera non solo con ritmo serrato, ma anche in modo sempre più subdolo: infatti ora, in alcuni casi, le aviocisterne, con i loro erogatori, rilasciano sostanze chimiche che creano formazioni non persistenti. Le scie, infatti, tendono a dissolversi in un intervallo piuttosto breve. Il risultato è facilmente immaginabile: se prima quasi nessuno notava i ricami, adesso sarà ancora più difficile che qualcuno si accorga delle anomalie sopra le nostre teste. Eppure i nemici peggiori sono quelli invisibili.


Narrano antiche leggende di Toltechi e di Mexica che il dio Quetzalcoatl, il serpente piumato verde, incivilì i popoli mesoamericani. Oggi i cieli sono attraversati da migliaia di serpenti piumati: dubito, però, che rechino conoscenze, anzi penso diffondano veleni mortali.

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