18 ottobre, 2006

Dèi delle tenebre

I Sumeri adoravano una triade cosmica composta da Anu, il dio del cielo, Enlil, il nume dell’aria e delle tempeste, ed Enki, la divinità delle acque, delle sorgenti e della fertilità. Il nome Enlil ricorda Elohim, gli dei biblici erroneamente sovrapposti a YHWH ed identificati con una divinità, che forse corrisponde ad Enki, il dio serpente.

Un’attenta lettura ed interpretazione del pantheon sumero e dei miti delle antiche popolazioni mesopotamiche rivela sconcertanti scenari: le saghe raccontano, ad esempio, di dèi inferiori, gli Igigu, che si ribellarono contro gli dèi superiori, gli Annunaki (coloro che scesero dal cielo), perché costretti a lavorare nelle miniere di Abzu (1), il mondo inferiore, ossia l’Africa australe. Gli Annunaki, di fronte alla rivolta degli Igigu, decisero di creare i lulu, i lavoratori che alcuni studiosi identificano negli ominidi della specie homo sapiens. Questo può sembrare uno scenario fantasioso, mentre è una narrazione che combacia con i dati paleontologici e genetici, così come sono stati elaborati negli ultimi decenni: l’umanità ebbe origine in Africa e l’homo sapiens comparve circa 200.000 anni fa, come testimoniano le tavolette fittili sumere.

Gli autori biblici un po’ per ignoranza, un po’ per fini di controllo religioso, edulcorarono e modificarono i testi mesopotamici: ne scaturì la Genesi, uno coacervo di fonti disparate, tradizioni, miti, in cui è sempre possibile ravvisare delle conoscenze che risalgono a tempi lontanissimi. È ovvio, però, che bisogna rinunciare ad una lettura teologica della Genesi per scoprirne ed apprezzarne il valore storico e, in qualche caso, persino scientifico. Gli dèi della Bibbia non erano esseri spirituali, ma creature mortali, per quanto assai longeve. Inoltre consideravano gli uomini, come noi consideriamo gli animali: li alleviamo, li nutriamo per macellarli e cibarci della loro carne, conciarne la pelle etc. Gli Annunaki selezionarono la specie homo sapiens affinché alleggerisse il lavoro degli Igigu: il sapiens era ed è uno schiavo che si crede libero.

Si rifletta su tali acquisizioni dell’archeologia, della paleontologia e della genetica, quando si apre la Bibbia, un libro umano anche quando sembra divino. Lo stesso racconto biblico di Adamo ed Eva tentati dal serpente, inscena una rivalità tra i fratelli Enlil ed Enki, a sua volta sposo di Ninhursag, la dea-madre particolarmente ferrata in… sperimentazioni genetiche.

Più che figli delle stelle, siamo figli degli dèi, ma di dèi delle tenebre.


(1) Da Abzu, attraverso la mediazione del greco, derivano, per esempio, l’italiano “abisso” e l’inglese “abyss”.


Fonti:

Enciclopedia delle religioni, Milano, 1989, s.v. Sumeri, religione dei
Figure di donna Dizionario delle dee e delle eroine, a cura di P. Monaghan, Milano, 2004
Z. Sitchin, Il pianeta degli dei, Casale Monferrato, 1998

2 commenti:

  1. Proprio così, Pedro: la Bibbia non fu ispirata da Dio, anzi dagli dei, ma scritta da uomini con pregi e difetti. Non è più un testo sacro, ma diventa una fonte preziosa per chi voglia cercare. Ciao

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