È sempre più stridente il contrasto tra la “realtà” fittizia della televisione e della Rete da un lato, ed il mondo dall’altro: non alludo solo al luccichio ed al nitore delle pubblicità che contrastano con i colori esangui delle città-penitenziari in cui viviamo, ma soprattutto mi riferisco alle seducenti, benché ingannevoli prospettive di libertà e di espansione della creatività che il medium televisivo e specialmente Internet ostentano. Interattività, possibilità di comunicare con persone che vivono in un altro continente, telelavoro, facoltà di creare siti, pagine personali…: è un turbinio di opportunità inimmaginabili sino a pochi anni addietro.
Qualcuno è consapevole che questa dimensione mediatica e mediata è destinata ad alterare le relazioni interpersonali e la stessa natura umana.
Quanti sono, però, coloro che intuiscono in che cosa si può trasformare Internet? Forse non è stata inventata per distinguere gli ortodossi dagli eretici, ma è comunque un ottimo strumento per schedare gli “apocalittici”. Potrebbe non essere lontano il momento in cui le maglie della Rete diventeranno talmente fitte da intrappolare i dissidenti. Essi rischiano di restare impigliati nel sistema, come volatili tra le ragne.
Non si illudano tuttavia gli ignavi, i pavidi, i coadiutori temporali… di non correre pericoli: la sinarchia non va tanto per il sottile né conosce un sentimento quale la gratitudine, anzi i potenti disprezzano i loro vili, untuosi maggiordomi e gli inetti, di cui si sbarazzano quando non servono più, come fossero dei fazzolettini usati. Non s’illudano costoro di essere ammessi nel gruppo dei salvati: saranno sommersi anch’essi.
Se qualcuno si salverà, quel qualcuno appartiene allo sparuto drappello degli onesti.
Qualcuno è consapevole che questa dimensione mediatica e mediata è destinata ad alterare le relazioni interpersonali e la stessa natura umana.
Quanti sono, però, coloro che intuiscono in che cosa si può trasformare Internet? Forse non è stata inventata per distinguere gli ortodossi dagli eretici, ma è comunque un ottimo strumento per schedare gli “apocalittici”. Potrebbe non essere lontano il momento in cui le maglie della Rete diventeranno talmente fitte da intrappolare i dissidenti. Essi rischiano di restare impigliati nel sistema, come volatili tra le ragne.
Non si illudano tuttavia gli ignavi, i pavidi, i coadiutori temporali… di non correre pericoli: la sinarchia non va tanto per il sottile né conosce un sentimento quale la gratitudine, anzi i potenti disprezzano i loro vili, untuosi maggiordomi e gli inetti, di cui si sbarazzano quando non servono più, come fossero dei fazzolettini usati. Non s’illudano costoro di essere ammessi nel gruppo dei salvati: saranno sommersi anch’essi.
Se qualcuno si salverà, quel qualcuno appartiene allo sparuto drappello degli onesti.
c'è chi dice che per quanto le maglie della rete siano strette, c'è sempre un insetto in grado di passarci attraverso. Non mi sento di smentire questa osservazione ma è chiaro che la rete oggi ci offre troppa libertà (rispetto a quella che vorrebbero lasciarci) e interventi lesivi di questa libertà già sono stati fatti e si faranno ancora. Riusciremo a passarci attraverso? Ciao
RispondiEliminaLe tue speranze e le tue domande sono anche le mie. Ciao.
RispondiEliminaMa come si può sapere se questa che ci lasciano è vera libertà ? Non è anche internet controllato in fin dei conti? Allo stesso modo quello che leggo nei giornali e vedo nella tivù mi viene presentato anche attraverso la rete e dunque cosa mi garantisce l'effettiva veridicità ? cosa dovrebbe catturare la mia fiducia ? La speranza forse ? Non sono critiche ma solo domande come vedi . ciao
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