Forse non andò molto lungi dal vero il primo Heidegger, quando introdusse il concetto di Dasein, "esserci". L'esistenza è dunque un essere qui ed anche un essere gettati. Come non sentire che qualcosa non quadra, sebbene sia impossibile esprimere questo quid?
Esistere, ossia ex-sistere, stare fuori, ma fuori da che cosa? E' come fossimo stati esiliati, quantunque per alcuni possa essere un esilio dorato. Desiderare significa rimpiangere le stelle, la nostra patria perduta.
Ora, senza dubbio l'esistenza può essere un'avventura meravigliosa, un'emozionante corsa nel vento, ma quante ore, giorni, mesi, anni, sono irretiti in incombenze, amarezze e travagli di ogni genere! Quanto tempo è avvelenato da pensieri che si contorcono in spire velenose di plastica bruciata!
Avvertiamo, anche solo per qualche istante ed in modo indistinto, come l'eco notturna di un accordo di pianoforte, che l'esistenza non è vita, anzi Vita.
Non bastano né gli spettacoli (ad onor del vero, oggi rarissimi) della natura, con i boschi di conifere, misteriosamente ombrati di verde ed ammantati di silenzio o con l'oceano che intride di azzurro la sabbia tiepida di un atollo.
Non bastano i cieli notturni imperlati di gocce sfavillanti.
Non bastano gli occhi enigmatici di un gatto ed il suo flessuoso miagolio.
Non bastano neppure quegli intensi istanti di eterno che i colori, emozioni cristallizzate, o la fugace intuizione di una verità o la fiamma purissima di un sentimento vero, elargiscono.
Comprendiamo che, quando le catene dei limiti saranno spezzate, quando l'esistenza sarà rientrata in sé, allora, solo allora essa diventerà Vita. Sarà come rincasare dopo un lungo ed insidioso viaggio, ma per riprendere, poco dopo, il cammino, questa volta, però, con la brocca da cui sempre sgorga acqua sorgiva e, soprattutto, non più soli.
Esistere, ossia ex-sistere, stare fuori, ma fuori da che cosa? E' come fossimo stati esiliati, quantunque per alcuni possa essere un esilio dorato. Desiderare significa rimpiangere le stelle, la nostra patria perduta.
Ora, senza dubbio l'esistenza può essere un'avventura meravigliosa, un'emozionante corsa nel vento, ma quante ore, giorni, mesi, anni, sono irretiti in incombenze, amarezze e travagli di ogni genere! Quanto tempo è avvelenato da pensieri che si contorcono in spire velenose di plastica bruciata!
Avvertiamo, anche solo per qualche istante ed in modo indistinto, come l'eco notturna di un accordo di pianoforte, che l'esistenza non è vita, anzi Vita.
Non bastano né gli spettacoli (ad onor del vero, oggi rarissimi) della natura, con i boschi di conifere, misteriosamente ombrati di verde ed ammantati di silenzio o con l'oceano che intride di azzurro la sabbia tiepida di un atollo.
Non bastano i cieli notturni imperlati di gocce sfavillanti.
Non bastano gli occhi enigmatici di un gatto ed il suo flessuoso miagolio.
Non bastano neppure quegli intensi istanti di eterno che i colori, emozioni cristallizzate, o la fugace intuizione di una verità o la fiamma purissima di un sentimento vero, elargiscono.
Comprendiamo che, quando le catene dei limiti saranno spezzate, quando l'esistenza sarà rientrata in sé, allora, solo allora essa diventerà Vita. Sarà come rincasare dopo un lungo ed insidioso viaggio, ma per riprendere, poco dopo, il cammino, questa volta, però, con la brocca da cui sempre sgorga acqua sorgiva e, soprattutto, non più soli.
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Grazie per aver condiviso questa riflessione Zret!
RispondiEliminaUno spunto il tuo che mi ha lasciato davvero incantanto, specie in questo bellissimo, e voglio ripetere bellissimo finale.
Una vera rarità di sentimenti ed emozioni che sei riuscito a trasmettere in ogni tua parola.
Thk u so much!
Grazie a te, Acquaemotion! Viva la Vita, naturalmente.
RispondiEliminaCiao!
bella riflessione bella davvero...
RispondiEliminavivere i boschi i riflessi degli occhi del gatto , il suo miagolio , i sortrisi delle persone che ci stanno vicino è una cosa già molto difficoltosa che mi sta impegnado un pochino già da qualche anno...
viva la vita e la capacità di ascoltare...
:-)
Fulvio, gli occhi d'agata dei gatti custodiscono molti misteri.
RispondiEliminaCiao
mmm...
RispondiEliminaspiegati meglio per favore..
Tutto è mistero, Fulvio, quindi anche gli occhi dei gatti.
RispondiEliminaMysterium, anima rerum.
Ciao
L'universo ha musica per coloro che ascoltano...
RispondiEliminaCiao!
Un abbraccio a voi Zret e Straker... sono tornato!!
RispondiEliminaPanta rei.. ma la Verità rimane e il mondo cambia velocemente, molto velocemente.. tanto che molti sono già stati sorpassati e non se ne sono resi conto.
Carissimo Zret voglio ringraziarti con sincerità e spero che ti faccia sentire più spesso da oggi in poi.. perchè è di VITALE IMPORTANZA.
Un caro abbraccio.
B O J S
Carissimo Bojs, bentornato!
RispondiEliminaGià, le cose sono cambiate repentinamente ed in peggio.
A presto!
Ciao!
Ciao BOJS! Ben tornato sul Web. Ci sentiamo domani sera.
RispondiEliminacaspita zret, scrivi davvero bene, condivido quasi sempre quello che dici ma è anche come lo dici che è emozionante, i tuoi post sono in grado di trasmettermi di volta in volta notizie, informazioni, rabbia, commozione, poesia e incanto... e sono sempre stimolanti, grazie.
RispondiEliminabuon cammino
vera selvatica
Grazie a te, vera selvatica. Si procede, finché si può.
RispondiEliminaCiao