L’avvento del Regno è la sparizione del mondo, dunque della creazione, la fine del mondo. (Simone Weil)
Considerando quanto sia logorante l'esistenza, costellata di patimenti, cocenti delusioni, sogni in frantumi..., si è in cerca, in fondo, di un'unica certezza. Qual è la vera conoscenza che ci riguarda, anzi urge in modo imperioso? Non certo la conoscenza dell'universo e della sua intima natura, aspetti che ci sono, in gran parte, preclusi e neppure la gnosi dell'essenza, disvelata forse da qualche rara, fulminea intuizione destinata subito a spegnersi come la breve luce di un lampo. Se, per assurdo, potessimo conoscere e comprendere l'origine e l'evoluzione del cosmo con mirabile profondità, saremmo forse sereni? Che cosa cambierebbe, dacché ignoriamo la destinazione finale? Finale?
Qual è dunque l'unica certezza che sarebbe, se solo potesse essere conseguita, una stabile, solida chiave di volta? La sicurezza che, terminata la fatica di Sisifo, forse impropriamente denominata vita, finalmente non si debba più soffrire in alcun modo. Sia il nulla assoluto o un passaggio in una dimensione infinitamente libera e felice, dove la prigione dello spazio-tempo non è neppure un pallido ricordo, poco importa.
Purtroppo questa conoscenza salvifica e foriera di sublime quiete ci è negata e così, mentre ci affanniamo in questo folle mondo, siamo talora sfiorati dall'orrendo pensiero che si debba continuare ad esistere in un ciclo lunghissimo ed assurdo, ruota che schiaccia e stritola.
Ci occorre una gnosi che sia liberazione, ma più la cerchiamo più essa sembra sfuggire, come acqua tra le dita. Anche rinascere (forse dovrei scrivere rimorire) smemorati non è un'inenarrabile iattura?
Possiamo solo aggrapparci al filo sottile di una speranza, confidando che il filo non si spezzi per non cadere nell'abisso vorace del samsara.
Il resto conta poco: il resto è un mucchio di polvere che il vento risucchia in folli mulinelli tra le orbite vuote degli astri.
Considerando quanto sia logorante l'esistenza, costellata di patimenti, cocenti delusioni, sogni in frantumi..., si è in cerca, in fondo, di un'unica certezza. Qual è la vera conoscenza che ci riguarda, anzi urge in modo imperioso? Non certo la conoscenza dell'universo e della sua intima natura, aspetti che ci sono, in gran parte, preclusi e neppure la gnosi dell'essenza, disvelata forse da qualche rara, fulminea intuizione destinata subito a spegnersi come la breve luce di un lampo. Se, per assurdo, potessimo conoscere e comprendere l'origine e l'evoluzione del cosmo con mirabile profondità, saremmo forse sereni? Che cosa cambierebbe, dacché ignoriamo la destinazione finale? Finale?
Qual è dunque l'unica certezza che sarebbe, se solo potesse essere conseguita, una stabile, solida chiave di volta? La sicurezza che, terminata la fatica di Sisifo, forse impropriamente denominata vita, finalmente non si debba più soffrire in alcun modo. Sia il nulla assoluto o un passaggio in una dimensione infinitamente libera e felice, dove la prigione dello spazio-tempo non è neppure un pallido ricordo, poco importa.
Purtroppo questa conoscenza salvifica e foriera di sublime quiete ci è negata e così, mentre ci affanniamo in questo folle mondo, siamo talora sfiorati dall'orrendo pensiero che si debba continuare ad esistere in un ciclo lunghissimo ed assurdo, ruota che schiaccia e stritola.
Ci occorre una gnosi che sia liberazione, ma più la cerchiamo più essa sembra sfuggire, come acqua tra le dita. Anche rinascere (forse dovrei scrivere rimorire) smemorati non è un'inenarrabile iattura?
Possiamo solo aggrapparci al filo sottile di una speranza, confidando che il filo non si spezzi per non cadere nell'abisso vorace del samsara.
Il resto conta poco: il resto è un mucchio di polvere che il vento risucchia in folli mulinelli tra le orbite vuote degli astri.
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ecco un monito per tutti...
RispondiEliminaSVEGLIAAAA!!!
Olan, è assai difficile che i letargici si sveglino.
RispondiEliminada quanto tempo non ti capita un risveglio... reale di una persona a cui vuoi bene??
RispondiEliminaZret, Olan
RispondiEliminaIn realtà stiamo drammaticamente accelerando il nostro progressivo avvicinamento alla singolarità multidimensionale.
E la tensione è quasi insostenibile, ma ognuno risponde secondo la propria struttura attualizzata in questo tempo: con il risveglio o con l'addormentamento e il sogno illusorio di maya
La struttura-fondamento di questa realtà bambina sta per essere aperta a nuove, attualmente inconcepibili livelli di esistenza che arrivano dall'Assoluto.
La potenza del Padre sta per essere rivelata attraverso i suoi figli che a lui si sono aperti vuotandosi di ciò che li illusionava e ricevendo l'energia del Kristo
Un caro saluto
Zret: Mike Plato è da seguire con molta attenzione perchè è molto vicino
Siamo vicini alla soglia. Ecco perché i Guardiani vigilano torvi.
RispondiEliminaCiao!
http://oknotizie.alice.it/go.php?us=1705a111daf4b43
RispondiEliminaAnche io mi sento stretto dall'"esistere" nel tempo e non credo che tutto questo sia reale.
RispondiEliminaVedo le persone affannarsi , vedo me stesso faticare e tribolare senza un motivo logico. Ma esiste un motivo logico all'esistenza della nostra realta ? Grazie per quello che ci trasmetti ciao
Fahreneit, non sappiamo che cosa sia la realtà, ma sappiamo che questa ci sta stretta.
RispondiEliminaCiao!
Per carità, sia fatta la Volontà di Dio, ma a me, casomai dovesse proprio chiederlo, una vita soltanto su questa terra è più che sufficiente.
RispondiEliminaDopodichè, andrò volentieri e in pace ovunque riterrà di volermi mandare.
Ciao a tutti.
Concordo Ginger.
RispondiEliminaUna tantum.
concordo anche io ginger, adesso mi contenterei di una sola vita mortale purchè abbia un senso
RispondiEliminama forse è il ragionamento di una persona che guarda alla realtà solo coi due suoi miseri occhi mortali
Per Corrado e Ginger.
RispondiEliminaTemo vi manchi la tensione verso la Trascenedenza, almeno per il sottoscritto l'unica cosa che veramente conta nella vita.
Ma, manzonianamente parlando, se uno non ce l'ha, mica se la può dare.
buongiorno zret...
RispondiEliminaperdona se sollecito una tua risposta... ma volentieri conoscerei la tua posizione!!
(da quanto tempo non ti capita un risveglio... reale di una persona a cui vuoi bene??)
Ciao Olan, ho provato a svegliare alcuni miei amici, ma invano. Credo che non tenterò più- Ognuno ha la sua strada e non si possono costringere gli altri a seguire il nostro percorso. Penso anche che il risveglio sia un po' come quello di Biancaneve, improvviso, sorprendente. Le fiabe hanno molto da insegnarci: più degli eventi reali.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Errata corrige: il sintagma eventi reali deve essere virgolettato.
RispondiEliminagrazie della risposta ad una domanda personale!!
RispondiEliminanon dimentichiamoci la nostra "umanità"
a presto