Venerdì 10 ottobre 2008, a partire dalle ore 21, presso la sede della Scuola Primaria di Melara (ingressi nelle Vie Garibaldi e Marconi), Massimo Fratini e Pablo Ayo, interverranno come relatori per affrontare temi ufologici e l'argomento inerente alla previsioni che riguardano il 2012.
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Ciao Zret.
RispondiEliminaTi scrivo per avvisarti che ho pubblicato, ovviamente citando la fonte, alcuni tuoi articoli sul mio facebook.
Mi chiamo Denis Baldereschi se volessi cercarmi.
Il tuo è un ottimo lavoro.
Non ho capito in quale città si terrà l'incontro di cui parli in questo post.
Rapidamente poi volevo chiederti una cosa.
Io provengo da una famiglia contadina che, malauguratamente, lasciò la terra per andare a vivere a Torino. Da mio nonno ho ereditato un po' di terra. Da anni mi porto dentro il desiderio di tornare a coltivarla ma sono senza soldi e la paura di non riuscire a procurarmi da vivere mi ha impedito di abbandonare l'attuale lavoro. Voglio smettere di avere paura e volevo chiedere: tu davanti ad un pezzo di terra abbandonato da anni con cosa cominceresti? Cosa mi conviene piantare?
Continua così, il tuo intuito è davvero una buona guida.
Ciao!
Ciao Denis,
RispondiEliminagrazie del tuo elogio.
Non sono un agronomo, ma ti consiglieri di orientarti su coltivazioni biologiche e di prediligere la coltivazione in serra, meno esposta alle irrorazioni chimiche. Esistono molti ottimi testi per principianti e li potresti consultare. Se puoi, torna alla terra: vivere in città, presto potrebbe significare trovarsi in un cul de sac.
Ciao e grazie!
P.S. Melara è in provincia di Rovigo.
RispondiEliminaOps, avevo preso Melara per il nome della scuola...
RispondiEliminaE non ho neppure fatto caso alla data, purtroppo venerdì non potrò esserci.
Non so cosa è preso alle persone, solo 15 anni fa erano ancora umane. Ho sempre patito la mia città, il grigiore, il puzzo, l'indifferenza sepolcrale degli zombie che ho per vicini e comincio a pensare che debbano esistere uomini meno esposti agli effetti delle continue irrorazioni, dei messaggi subliminali, della gabbia tecnologica. Forse sono pochissimi ma è sempre bello sapere che esistono. In vista di questa data tanto celebrata, il 2012, sembra che i manovratori stiano ricoprendo il cielo con i loro veleni per proteggersi da un'energia che non potrebbero sopportare. Il controllo l'hanno ormai ottenuto, quasi totale, più di così cosa possono desiderare? Anche l'ipotesi di sostanze utili per veicolare grandi ologrammi con i quali inscenare un'invasione aliena è del tutto plausibile. Non c'è difesa all'infuori dell'amore. Seminano veleni? E allora coltiviamo i nostri spiriti migliori.
Grazie per i consigli, proteggerò le mie piantine con delle serre e se conosci il titolo di un libro valido ti prego di dirmelo, sono una frana nel trovare, sono sempre trovato!
Poi chiudo, la peculiarità della vita mi sembra sempre più la risalita, una risalita irta di pericoli, di ostacoli. Sembra che gli ostacoli siano oggi estremamente duri da superare. La mia logica mi dice che se così è dopo l'ostacolo ci aspetta una ricompensa incommensurabile.
Ciao!
ps. Mi sono già fatto vivo qui e in altri blog sotto forma di Briskola e Samantha Fax, non sono pazzo è che ogni volta che decido di lasciare un commento apro un account nuovo perché con quello vecchio non riesco ad accedere... io e la tecnologia non parliamo la stessa lingua.
Denis, hanno il controllo quasi totale, ma forse vogliono qualcos'altro. Credo che abbiano spento la fiamma della coscienza in molti: è quello che volevano. Qualcuno ancora resiste, ma arroccato in luoghi non espugnabili.
RispondiEliminaPuò darsi che attenda una ricompensa incommensurabile, anche se - ti assicuro - è incommensurabile anche ciò che siamo costretti a sopportare.
Non dimenticare il podere: torniamo alla terra, se possiamo.
Ciao e grazie!
Eraata corrige: in luoghi non inespugnabili.
RispondiEliminaPuò darsi che attenda una ricompensa incommensurabile, anche se - ti assicuro - è incommensurabile anche ciò che siamo costretti a sopportare.
RispondiEliminaSì, è vero. Dio perdona e ama farsi perdonare...
Non dimenticherò il podere. Dovrò fare a meno di internet, spazi come il tuo sono gli unici che rimpiangerò.
Ciao e grazie a te.
"Dio perdona ed ama farsi perdonare" mi ricorda una frase di Ellemire Zolla: "Noi perdoniamo a Dio di farci esistere". In fondo aneliamo passare dall'esistenza alla Vita, di cui nell'esistenza si intravede pure qualche baluginio.
RispondiEliminaOrmai Internet è Infernet, come dice Claudiux, ma anche Dante attraversò l'Inferno.
Ciao e grazie.
Internet è un eccezionale strumento di studio e di aggiornamento. Ovviamente tutto dipende dall'uso che se ne fa. In sè e per sè la rete non è buona nè cattiva.
RispondiEliminaIo, per parte mia, ringrazio i fratelli Marcianò per evere creato i loro blog. Voci alternative e di dissenso in un mondo ormai 'gone mad'. Questi blog mi hanno dato l'opportunità di esprimere e divulgare quelli che reputo concetti fondamentali e indispensabili per comprendere quanto ci circonda.
Grazie Paolo, i tuoi commenti sono sempre preziosi e pentranti. Tra l'altro, non hai esitato ad esprimere critiche motivate ed argomentate che accettiamo perché provenienti da persona integra e competente. Ci hai anche dato sovente spunti per riflessioni, aggiustamenti di rotta e nuovi articoli.
RispondiEliminaGrazie ancora.
Ad altiora.
Ciao Paolo piacere di conoscerti.
RispondiEliminaSono subito andato a cercare i fratelli Marcianò e sono qui che guardo i video che ho trovato. Un altro utile spazio per non arrendersi.
Ho provato a scaricare paltalk ma c'è qualcosa che non va, non so se dipende dal fatto che ho un apple.
Il video che ho appena finito di guardare suggeriva di non perderci di vista, penso sia necessario.
Sono d'accordo con te su internet.
Riguardo al mio tentativo di tornare alla terra penso sarebbe utile associarmi con qualcuno anche se faccio una gran fatica a trovare persone che capiscano l'importanza di una simile scelta. Per fortuna la mia compagna è disposta a seguirmi nella fortuna e nella miseria e su di lei posso contare.
Il mio limite attuale sta nell'avere pochissimi soldi, ma sono una persona che non ha paura della fatica (ne ho fatta tanta durante la mia breve vita) e so accontentarmi di un pasto al giorno. Cerco di dire che se c'è qualcuno disposto ad unirsi a me in questa svolta io sono qui pronto a farmi conoscere e a mettere a disposizione tutta la mia energia. La terra non è pochissima, si tratta di una mezza collina più qualche campo. Il casolare è dotato di acqua corrente e stufa a legna. Un anziano amico di mio padre può aiutarmi nell'apprendere le tecniche di coltivazione.
La casa è vecchia e un po' trasandata.
Il mio indirizzo è: briskola@libero.it. Se conoscete persone alle quali questa proposta potrebbe interessare vi autorizzo a lasciar loro il mio contatto.
Sono d'accordo con Zret quando dice che bisogna agire, resta da capire come. Il ritorno alla terra intuitivamente sento sia una buona maniera per togliere energie alle élite, ai manovratori, a Loro.
Potrei sbagliarmi, ovviamente, ma preferisco l'errore al restar immobile.
Grazie per lo spazio concessomi e ciao a tutti.
Per Denis.
RispondiEliminaMi permetto di segnalarti che un eventuale ritorno alla terra avrebbe ormai un valore puramente simbolico oppure potrebbe rispondere ad un criterio di opportunità onde sfuggire alla confusione delle città, fra poco invivibili.
E' troppo tardi per un'iniziativa di tal genere. Il tempo stringe, la fine delle cose così come le vediamo incalza. E poi a che pro tornare ad una terra che, non piovendo pressochè più, non produrrebbe quasi nulla?