03 aprile, 2009

Simboli alieni?

Un campo dell’Ufologia indagato solo da qualche ricercatore ed in modo spesso estemporaneo è quello delle scritture e dei simboli alieni. Si tratta di un ambito molto singolare in cui sono proliferate le supposizioni: manca, infatti, una stele di Rosetta per interpretare presunte scritture extraterrestri. Le definisco presunte, perché non si può escludere che tali segni non siano vocaboli, ma glifi con funzioni particolari: in qualche caso potrebbero essere simboli.

Alcuni autori hanno evidenziato somiglianze formali tra ipotetiche scritture aliene e sistemi terrestri, congetturando un'origine stellare di lingue antiche.

Sul sito di Linda Moulton Howe, la ricercatrice statunitense che ha soprattutto indagato l'inquietante tema delle misteriose mutilazioni animali, di recente sono stati pubblicati degli articoli su scritture di civiltà esterne. Propongo la traduzione delle premesse a questi studi (gli articoli nella loro interezza possono essere letti soltanto dagli iscritti al portale), cui ho aggiunto qualche glossa.

L'avvistamento dovuto a tale Frank, risalente al 1947 e di cui non ho reperito altre informazioni, è riportato dalla Moulton Howe nei seguenti termini:

"Assomigliava ad una formazione militare composta da tre squadriglie di dischi volanti scintillanti ed argentei. Ciascuno dei tre gruppi era costituito da tredici oggetti, per un totale di 39. Disegnavano nel cielo delle figure simili a diamanti" Frank, Brooklyn, N.Y. I grafemi giapponesi, definiti katakana, sono simili a quelli che nel 1947 Frank vide scritti da una donna alta, dai capelli rosso tiziano, a bordo di un'astronave".

Il dossier intitolato Files di notevole stranezza sulle EBENs, è introdotto dall'immagine "Trilateral insignia": sono dei disegni simili ad asterichi ai cui lati si notano due cerchi (un emblema stellare con pianeti?); l'altro glifo, invece, è una clessidra squadrata, formata da due triangoli il cui vertice si congiunge al centro. "Questi "grafemi" furono visti da testimoni su navi spaziali. Il simbolo, simile ad una clessidra, è associato a creature umanoidi bionde e significa la convergenza di due mondi".

Sul valore di questi emblemi si potrebbe discettare a lungo, ma forse non ci discosteremo del tutto da un'interpretazione plausibile, se penseremo che eventuali creature di altri mondi attingano ad un repertorio di archetipi anche formali o di immagini tradotte in forme comuni o quasi nell'universo visibile. Questo potrebbe spiegare l'affinità tra significanti alieni e terrestri, senza dimenticare una parentela. Anche i significati potrebbero assomigliarsi? Se così fosse, nei triangoli dei "Nordici" si potrebbe scorgere la matrice o una declinazione dell'esagramma che esprime l’unione del cielo e della terra, del mondo spirituale con il mondo materiale.

Interessanti coincidenze...



APOCALISSI ALIENE: il libro
TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale

Trattato di Lisbona: firma per chiedere il referendum

5 commenti:

  1. Molto interessante! Senza entrare troppo nei particolari, dallo studio dei fonemi emersi in ipnosi regressiva sugli addotti studiati da Corrado Malanga, emerge una corrispondenza con le antiche lingue soprattutto ebraico antico, arabo antico e ceppi linguistici indo-europei seppur con minore impatto, ossi le vecchie lingue dell'antica regione caucasica. Ciò corrisponde esattamente con il quadro tracciato da David Icke sulle origini delle famose discendenze "divine".
    Questo tipo di lingua, emerge pure in particolari stati di meditazione (si pensa alla emersione dovuto al crunch tra subconscio ed inconscio, dovuto ad una MAA presente nel soggetto parasittato) e in alcuni membri presenti ai raduni di tipo evangelico-pentecostale, in quella che, differenziandosi dalla xenoglossia (parlare una lingua straniera terrestre e conosciuta), si presenta come glossolalia.
    Nel contesto simbolico, ad esempio i cosidetti Nordici, i Sei dita di Malanga, vengono visti sempre con un medaglione raffigurante il simbolo della merkaba, ossia la famosa "stella di Davide". Perchè tutto ciò? In particolare il simbolo della merkaba, o stella di Davide, si interlaccia alla struttura tetraedrica, otticamente attiva (questo è un concetto della chimica-fisica per indicare una rotazione di tipo speculare) dell'universo così come emerge dalla teoria del Super-Spin di Malanga-Pederzoli.
    Si potrebbe facilmente concludere che vi sia una sorta di linguaggio interiore che prende più o meno gli stessi simboli da cui sono nate poi le religioni. Sì, ma si può anche aggiungere che, la vita per come è conosciuta, ha una particolare combinazione molecolare, fisica o più precisamente chimica (che altro non è se non l'interazione subatomica dei campi elettrico, magnetico e gravitazionale) per cui le strutture degli esseri viventi (pur non appartenendo allo stato condensativo del nostro universo fisico) rispecchiano le matrici frattali da cui si origina il superologramma nel quale viviamo.
    In parole povere, il fatto che il simbolo della vita , è spesso associato al Serpente, per via di una incredibile somiglianza alla struttura stessa del DNA, praticamente uguale al famoso Caduceo, ci permette di pensare che la struttura primordiale di essere vivente senziente (se pur si tratta di intelligenza primitiva e fortemente aggressiva) sia legata alle forme viventi rettiliane che popolano il nostro universo. Le forme rettiliane animali che vivono su questa terra non rappresentano lo stato evolutivo maggiore della struttura rettiliana che è alla base dello strumento di decodifica dell'ologramma. Infatti tutti i mammiferi terrestri presentano un livello cerebrale chiamato appunto rettiliano, il cosiddetto cervello antico, il complesso R. Cioè al livello di condensazione attuale, che non credo essere quello originario su questo stesso pianeta, la matrice rettiliana come propulsore della vita, ha giocato un ruolo fondamentale in almeno alcuni ceppi viventi di questo pianeta in seguito a modificazioni genetiche gia operate comunque da altri gruppi che vivono una struttura molecolare di frequenza più alta e dunque non più visibili al nostro stato attuale di percezione.
    Tutto ciò per dire semplicemente che...
    quando ci troviamo difronte all'interpretazione dei testi antichi, spesso ci troiamo la tendenza a seguire due linee ben marcate: chi dice che basta sostituire a quegli dei, gli alieni e tutto è comprensibile. C'è chi dice che basta sostituire a quegli dei, le intelligenze planetarie, i simboli alchemici e cabalistici e tutto è più chiaro. Ma dunque quei simboli, quegli dei che cosa in realtà indicano. Indicano entrambe le cose, perchè entrambe le cose seguono degli schemi archetipici e successivamente simbolici, in atto nella struttura tetraedrica dell'universo. Cioè il Serpente è il smbolo della vita, la kundalini e della Conoscenza, o è la rappresentazione delle interferenze rettiliane su questo pianeta? E' esattamente entrambe le cose. Il serpente avvolge simbolicamente lo stesso albero della vita cabalistico (quello delle sefiroth per intenderci) e da Keter (la corona-pura e semplice Coscienza) si dirama il primo dualismo binah (intelligenza) come prima sefiroth del pilastro di sinistra, detto detto del rigore o Severità e Chokmah (energia esplosiva, energia e letteralmente "Saggezza"). Ora diciamo proprio che tutto il superologramma e dunque ogni suo frammento contiene in se tutte le tappe a zig zag di questo albero della vita. Dunque che il simbolo della vita e della sapienza sia simbolicamente un serpente (ne segue la forma, riferimenti a kundalini e DNA) come proiezione simbolica della forma (struttura molecolare) che in questo universo assume, indica chiaramente che la matrice generatrice della combinazione subatomica che noi chiamiamo "universo fisico" è rettiliana e segue macrocosmicamente gli stessi schemi che microcosmicamente abbiamo nel nostro stesso cervello rettiliano (ritualità, dogmatismo, ripetività, aggressività, ecc). In questo senso può essere compreso meglio il senso di possesso che le razze rettiliane (salvo eventuali eccezioni) istintivamente vivono. Essi si sentono innatamente padroni di questo universo, ossia dello stato di condensazione più denso di esso, che dalla loro matrice genetica e creatrice si è formato. Qui intendo ovviamente questo stato molecolare nel quale crediamo di vivere, quello cioè immediatamente successivo alla loro originale dimensione interspaziale quantico (alcune di esse tuttavia vivono nella nostra dimensione attraverso determinate linee genetiche).
    Sono stato lungo e anche poco chiaro. Del resto è difficile non divagare dal punto iniziale perchè ogni punto di osservazione lo connetto agli altri, altrimenti torniamo al concetto di compartimentalizzazione degli argomenti che li lasciano come tanti pezzetti disgiunti e ciò porta inevitabilmente ad accettare una visione unitaria e "coerente" seppur completamente falsa come quella che ci viene propinata dai canali ufficiali.

    RispondiElimina
  2. Joshua, il tuo commento è molto denso e complesso. Hai introdotto molti addentellati del tema che, a mo' di frattali, ne sviluppano altri.

    Non sono a mio agio con le teoria dell'universo tetraedrico né con altre teorie basate su concetti della fisica quantistica e quindi non saprei come districarmi.

    Nei simboli, semplificando, io vedrei degli archetipi universali, comuni un po' a tutti gli esseri del cosmo. Vi vedrei, come notavi tu, delle strutture profonde con cui il non manifesto forma il manifesto, la materia-energia.

    Gli "dei" del passato furono alieni o demoni? Qual è la differenza? Veramente sono i R. i dominatori? L'organizzazione del Nuovo rodine mondiale ricorda maggiormente un alveare, un substrato insettoide e tuttavia siamo sempre nel mondo fenomenico, poiché ignoriamo quale sia la vera essenza della vita, del cosmo e delle sue manifestazioni tra Luce ed Ombra.

    Ciao e grazie.

    RispondiElimina
  3. Certamente, il nostro limite può essere quello di osservatori all'interno dell'osservato. Le mie ricerche e studi, tuttavia, mi portano a constattare l'esistenza di diversi livelli di manifesto e non manifesto, almeno tre allo stadio attuale degli studi che seguo ed analizzo. Per quanto concerne la natura insettoide nelle strutture portanti della mentalità NWO, certamente. Anche la matrice insettoide gioca un ruolo fondamentale e all'interno dell'osservazione evolutiva appare ancora più primordiale rispetto a quella rettiliana. Lo scacchiere delle interferenze vede gli insettoidi ad un livello gerarchico più basso di quello rettiliano. Come questo si interfaci dunque a livello di matrici è un campo che sto cercando di comprendre meglio.

    RispondiElimina
  4. Mica tanto bravi in disegno questi alieni. Hanno la stessa mano dei bambini dell'asilo. Anzi qualche bimbo a quell'età è già dotato di capacità artistiche embrionali e bagna il naso a scimmiette - si veda il video 'Alien Interview'- e mostriciattoli vari.

    Con simili scarabocchi le scimmiette tentano forse di comunicarci qulacosa? Io le manderei a scuola. I più bravi in disegno fra noi umani sono infinitamente più bravi di loro.

    Gli esempi portati possono voler dire tutto e nulla. C'è il motivo della stella a sei raggi affiancata da due cerchietti o puntini. C'è una sorta di ascia bipenne o di clessidra - dipende da come si guarda il disegnino -.
    Molto poco in tutto.

    Per me questo materiale potrebbe derivare da entità sintetiche alle quali è stata magicamente infusa una specie di anima artificiale e quindi altrettanto sintetica.

    RispondiElimina
  5. "Per me questo materiale potrebbe derivare da entità sintetiche alle quali è stata magicamente infusa una specie di anima artificiale e quindi altrettanto sintetica".

    Si ha in effetti l'impressione di una meccanicità, di aridità in questi disegni, come fossero schemi di circuiti. Occorre precisare che sono riproduzioni di schizzi dei testimoni. Un militare ha dichiarato che, se si toglie il segmento orizzontale, sono più che credibili.

    Joshua, tienmi aggiornato sui tuoi studi.

    RispondiElimina

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.