Il film "Matrix", per la regia dei fratelli Wachowski, (1999), è stato oggetto di numerose interpretazioni confluite anche in una raccolta di saggi Pillole rosse. Matrix e la filosofia, 2006. Sorprende che tra i vari esegeti, alcuni dei quali si sono persi nelle elucubrazioni più cervellotiche, nessuno abbia interpretato la nota pellicola in modo letterale. Questa lettura è peregrina, benché contenga, a mio parere, dei frammenti di verità. (Vedi Il dominio delle macchine da Atlantide a Zeitgeist).
Bisogna ricordare che "Matrix" è un'opera cinematografica che esprime, pur con qualche deviazione dall'ideologia dominante, la Weltanschauung e gli obiettivi del sistema. Pertanto trasformarla nella Bibbia dell'uomo che si ribella al potere è, per lo meno, un'ingenuità. Purtroppo è quello che è accaduto: la pillola rossa, (il) Neo-Messia che redime la popolazione asservita... sono divenuti altrettanti topoi di una rivoluzione velleitaria, surrogati della speranza in un futuro migliore. In ogni caso "Matrix", oltre a fornire interessanti spunti di riflessione su temi ontologici (che cos'è la realtà?), lascia filtrare qualche rivelazione affidata a particolari all'apparenza insignificanti e ad alcune battute dei personaggi, più che all'intreccio nel suo complesso, soprattutto se si leggono al contrario certi aspetti.
Proviamo ad invertire la dialettica uomini-macchine e scopriremo inquietanti risvolti. Si pensi alla frase pronunciata da Morpheus che è un'allusione alle scie chimiche: "Non so quando avvenne, ma ricordo che fummo noi ad oscurare il cielo". Il mentore di Neo intende qui riferirsi alla decisione che presero gli uomini di filtrare la luce del sole per tentare di sottrarre alle macchine l'energia che, alimentandole, le stava rendendo in grado di sopraffare le persone. E' questo forse uno stratagemma narrativo per deresponsabilizzare le élites che perseguono il folle disegno di trasformare l’umanità in un computer bionico. L'oscuramento è anzi volto alla distruzione della biosfera, mentre le microstrutture (M.E.M.S.) sono alimentate dalle onde elettromagnetiche e dai raggi ultravioletti.
L'antitesi tra artifciale e naturale enfatizzata nel film confligge con l'integrazione tra organismi viventi e programmi informatici senzienti vagheggiata dal sistema. D'altronde l'algida matrice che genera una realtà intesa come neuro-simulazione, è combattuta da rivoltosi la cui visione della vita, meramente biologista (gli uomini sono batterie, la mente identificata con l’encefalo, le esperienze come neuro-stimolazioni...), non si discosta molto dalla ferrea ed impersonale gestione energetica attuata dalle macchine.
Benché, per l'enucleazione dei motivi che costellano la pellicola dei fratelli Wachowski si siano scomodati Platone, la Gnosi, Kant etc., siamo al cospetto di una concezione tecno-esoterica in cui i nomi dei personaggi sono sovente più significativi della trama: così Neo è, nella sua vita irreale, Anderson, ossia in una contaminatio tra greco ed inglese, il Figlio dell'Uomo (adombramento del falso Messia, già evocato da Steiner); Morpheus è il nome del dio del Sonno, dunque è colui che, lungi dal risvegliare il protagonista in un mondo atroce ma vero, lo immerge nell'ipnosi dell'inganno che si perpetua, anche se in un differente stato percettivo.
Emblematico è anche il nome della città di Zion. Sion, la città di Dio, è l’unico centro di "Matrix "in cui gli uomini sono liberi, ma è ubicato (non è poi così strano) nelle profondità della terra. Simboleggia la Terra Promessa per l'equipaggio della nave, ma adombra anche uno fra i vertici dell'esecrando potere mondiale.
Un simbolismo biblico ed onirico è collegato anche al nome della nave, Nebuchadnezzar (Nabucodonosor). Nebuchadnezzar, re di Babilonia, fu istruito in sogno da Dio per distruggere gli abitanti di Gerusalemme che adoravano falsi profeti.
Pare dunque di poter intravedere, nel discorso digitale-cibernetico, una filigrana luciferino-transumanista: Neo, il Messia del futuro, è l'Uomo-macchina che, battendosi (fingendo di battersi) per liberare l'umanità dalla schiavitù all'Intelligenza artificiale, alla fine ne riafferma il predominio, mancandogli del tutto una dimensione spirituale, surrogata dalla padronanza delle arti marziali.
L'epigrafe del film è nell'obliqua battuta di Morpheus: "Il corpo non sopravvive senza mente". Il generico e rigido dualismo corpo-mente si rattrappisce nell'unità del cervello, sia esso biologico o elettronico.
Nonostante questi limiti ed ambiguità della produzione cinematografica, resta indelebile la sequenza in cui, azzerata la simulazione elettronica, Morpheus mostra a Neo la Terra così com'è realmente: un immenso cumulo di rovine sovrastato da un cielo grigio e metallico, una landa in cui gli edifici semidistrutti da una guerra planetaria paiono statue di divinità pagane spezzate dalla furia di un cataclisma. E' immagine potente, simbolo della desertificazione del mondo che ci circonda e dell'aridità interiore.
Non occorre, però, che alcun programma informatico crei uno scenario di vita fittizia, visto che il pianeta è già un cadavere.
Non occorre che le macchine prendano il sopravvento su uomini che sono già automi.
Bisogna ricordare che "Matrix" è un'opera cinematografica che esprime, pur con qualche deviazione dall'ideologia dominante, la Weltanschauung e gli obiettivi del sistema. Pertanto trasformarla nella Bibbia dell'uomo che si ribella al potere è, per lo meno, un'ingenuità. Purtroppo è quello che è accaduto: la pillola rossa, (il) Neo-Messia che redime la popolazione asservita... sono divenuti altrettanti topoi di una rivoluzione velleitaria, surrogati della speranza in un futuro migliore. In ogni caso "Matrix", oltre a fornire interessanti spunti di riflessione su temi ontologici (che cos'è la realtà?), lascia filtrare qualche rivelazione affidata a particolari all'apparenza insignificanti e ad alcune battute dei personaggi, più che all'intreccio nel suo complesso, soprattutto se si leggono al contrario certi aspetti.
Proviamo ad invertire la dialettica uomini-macchine e scopriremo inquietanti risvolti. Si pensi alla frase pronunciata da Morpheus che è un'allusione alle scie chimiche: "Non so quando avvenne, ma ricordo che fummo noi ad oscurare il cielo". Il mentore di Neo intende qui riferirsi alla decisione che presero gli uomini di filtrare la luce del sole per tentare di sottrarre alle macchine l'energia che, alimentandole, le stava rendendo in grado di sopraffare le persone. E' questo forse uno stratagemma narrativo per deresponsabilizzare le élites che perseguono il folle disegno di trasformare l’umanità in un computer bionico. L'oscuramento è anzi volto alla distruzione della biosfera, mentre le microstrutture (M.E.M.S.) sono alimentate dalle onde elettromagnetiche e dai raggi ultravioletti.
L'antitesi tra artifciale e naturale enfatizzata nel film confligge con l'integrazione tra organismi viventi e programmi informatici senzienti vagheggiata dal sistema. D'altronde l'algida matrice che genera una realtà intesa come neuro-simulazione, è combattuta da rivoltosi la cui visione della vita, meramente biologista (gli uomini sono batterie, la mente identificata con l’encefalo, le esperienze come neuro-stimolazioni...), non si discosta molto dalla ferrea ed impersonale gestione energetica attuata dalle macchine.
Benché, per l'enucleazione dei motivi che costellano la pellicola dei fratelli Wachowski si siano scomodati Platone, la Gnosi, Kant etc., siamo al cospetto di una concezione tecno-esoterica in cui i nomi dei personaggi sono sovente più significativi della trama: così Neo è, nella sua vita irreale, Anderson, ossia in una contaminatio tra greco ed inglese, il Figlio dell'Uomo (adombramento del falso Messia, già evocato da Steiner); Morpheus è il nome del dio del Sonno, dunque è colui che, lungi dal risvegliare il protagonista in un mondo atroce ma vero, lo immerge nell'ipnosi dell'inganno che si perpetua, anche se in un differente stato percettivo.
Emblematico è anche il nome della città di Zion. Sion, la città di Dio, è l’unico centro di "Matrix "in cui gli uomini sono liberi, ma è ubicato (non è poi così strano) nelle profondità della terra. Simboleggia la Terra Promessa per l'equipaggio della nave, ma adombra anche uno fra i vertici dell'esecrando potere mondiale.
Un simbolismo biblico ed onirico è collegato anche al nome della nave, Nebuchadnezzar (Nabucodonosor). Nebuchadnezzar, re di Babilonia, fu istruito in sogno da Dio per distruggere gli abitanti di Gerusalemme che adoravano falsi profeti.
Pare dunque di poter intravedere, nel discorso digitale-cibernetico, una filigrana luciferino-transumanista: Neo, il Messia del futuro, è l'Uomo-macchina che, battendosi (fingendo di battersi) per liberare l'umanità dalla schiavitù all'Intelligenza artificiale, alla fine ne riafferma il predominio, mancandogli del tutto una dimensione spirituale, surrogata dalla padronanza delle arti marziali.
L'epigrafe del film è nell'obliqua battuta di Morpheus: "Il corpo non sopravvive senza mente". Il generico e rigido dualismo corpo-mente si rattrappisce nell'unità del cervello, sia esso biologico o elettronico.
Nonostante questi limiti ed ambiguità della produzione cinematografica, resta indelebile la sequenza in cui, azzerata la simulazione elettronica, Morpheus mostra a Neo la Terra così com'è realmente: un immenso cumulo di rovine sovrastato da un cielo grigio e metallico, una landa in cui gli edifici semidistrutti da una guerra planetaria paiono statue di divinità pagane spezzate dalla furia di un cataclisma. E' immagine potente, simbolo della desertificazione del mondo che ci circonda e dell'aridità interiore.
Non occorre, però, che alcun programma informatico crei uno scenario di vita fittizia, visto che il pianeta è già un cadavere.
Non occorre che le macchine prendano il sopravvento su uomini che sono già automi.
Con le scie vengono diffusi anche nanopolimeri (che sono i vettori). Secondo quanto ammesso nel documento "Dominare il clima entro il 2025", i nanotubi di carbonio (peraltro la base delle m.e.m.s. o smartdust) esplodono e diffondono quanto trasportano SOLO se esposti alla luce ultravioletta. E' per questo motivo che le scie sono sempre poste sulla direttrice dei raggi solari, poichè è solo così che si attivano i nanotubi.
RispondiEliminaQuindi... fummo noi ad oscurare il sole, per dare vita alle macchine.
io ho un'idea, organizziamo una festa transumanista errante, facciamo il giro del mondo.
RispondiEliminaAd ogni tappa accoppiamo tutti quelli che si presentano! :)
Iniziato, in fondo Matrix è un manifesto transumanista. Dal sistema non può venire alcunché di buono.
RispondiEliminaCiao
Cari amici, sono dell'opinione che solo permanendo dentro il sistema si può tentare di cambiarlo. O meglio, si può provare a liberarsi dai ceppi e per far questo occorre conoscere la tecnica per superarla, e la si supera non usandola. Basta rendersi invisibili. Cosa rende il sistema permeabile? Alcuni pirati informatici adottano il vecchio commodore 64, praticamente un dinosaurotech, per penetrare nelle maglie dei siti coperti senza farsi notare. La modernità aborre le rughe, quindi si rifà il trucco ogni giorno. Un esempio. Ma fuor di metafora, seguendo un codice, un driver valoriale, si è immuni o quantomeno più forti rispetto alla coltre oscura della matrice. Veloci, leggeri, armati magari di una fede aconfessionale, folli quanto basta e forse si riesce a riveder le stelle. E non ci sono programmi virtuali che tengano.
RispondiEliminaCon "un driver valoriale, si è immuni o quantomeno più forti rispetto alla coltre oscura della matrice". E' questo il fulcro dell'argomentazione: agli eroi di Matrix manca un universo etico. Ciò li rende assai simili alle macchine che si nutrono della loro energia. I movimenti eleganti ma estetizzanti e fatui di Neo sono l'antitesi dell''Amor che "move" il sole e l'altre stelle'.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Un universo etico laico ci auguriamo.
RispondiEliminaSì, Zret hai perfettamente centrato il tema: a Neo così come a certuni guru trendy, manca il Nord per orizzontarsi.
RispondiEliminaAltair, l'universo non è né etico né laico. È coscienziale e dalla coscienza si sprigiona un etere che permea i mondi e lo spazio. Non c'è fisica, vi è semmai metapsichica...e siamo ancora al piano terra.
Angelo Ciccarella
Vero, l'essenza dell'universo è spirituale, ma anche se consideriamo "solo" la materia-energia, in quanti stupefacenti enigmi ci imbattiamo! La materia non è meno misteriosa dello Spirito e come cera, reca l'impronta di un sigillo.
RispondiEliminaBasta leggere la produzione del film, la Warner Bros credo abbia pagato roba come 70 miliardi di dollari per l'accusa di satanismo..
RispondiEliminaNon solo Matrix, anche 2012 è un film creato per pilotare l'opinione pubblica o meglio per depistarla, poi c'è Alice nel paese delle Meraviglie che descrive perfettamente la situazione sociale attuale manovrata dalle elites..insomma la Warner è parte nel nwo, quindi diffusore mondiale di falsi dogmi e mezze verità..
Ciao Zret
Come non ricordare l'abominevole Mago di Oz, pieno di messaggi laidi e manipolatori?
RispondiEliminaRecentemente ho visto una trasmissione in cui si affermava che i cartoni di Disney contengono in filigrana simboli alti. Sic.
Hollywood? Polliwood.
Ciao e grazie.
Ho usato questo film in alcuni corsi (che in qualche modo avevano a che fare con la psicologia) che tenevo anni fa.
RispondiEliminaSpecifico che mi riferisco al solo Matrix 1 (giusto per intenderci). Gli altri due, pur con qualche spunto interessante, non mi sono mai realmente interessati e anzi, visto l'articolo di zret ed i commenti vari, possono essere stati usati dall'elite (forse).
Matrix, come anche The Truman Show, avevano, per i miei corsi, un unico obiettivo: lasciare passare l'idea, neanche troppo celata, che ogni individuo è totalmente padrone della sua vita e che Ella/Egli stessa/o è il Messia (di se stesso).
Al di là dei vari commenti al film (alcuni tanto affascinanti ed a volte anche complicati da intendere) io credo che Matrix sia "solo" questo.
In mezzo a tutti questi artifizi tecnologici, quel che conta è il bacio di Trinity a Neo: tutto il resto, diceva qualcuno, è noia.
Il tuo commento, Giusparsifal, mi induce a rileggere il film in un'ottica neo-idealista (di Idealismo alla Fichte quasi, con l'uomo che pone il non-io per affermare l'Io).
RispondiEliminaA mio parere, restano le ambiguità di una pellicola comunque pregevole. Riprenderò il tema, se mi sarà possibile, in Appunti sull'Idealismo di ieri e di oggi", poiché purtroppo mi pare che le correnti contemporanee new age abbiano mutuato il peggio dell'Idealismo, in particolar modo di quell'impostore di Hegel, soprattutto l'assurda identificazione di reale e razionale e viceversa.
Ciao e grazie.
Grazie a te Zret, riflettevo anche io su quel che hai scritto e sui commenti.
RispondiEliminaIn effetti è un film "all'incontrario", cioè di un "mondo all'incontrario".
In un mondo in ci l'uomo "nasconde" la Luce, diventa schiavo, anzi il "sogno di se stesso".
E' tutto al contrario (chissà perchè mi viene in mente l'inversione degli emisferi cerebrali) e come giustamente fai notare tu, Zion (Sion, Il monte su cui è costruita la città di Gerusalemme) invece di essere in alto, è al centro della Terra.
Morpheus è il nome del dio del Sonno, ed invece qui risveglia.
Nabucodonosor il distruttore, qui è la scialuppa
di salvataggio...
Gius, di solito l'inversione è considerato un segno satanico. Ho scoperto pure che a Medjugorie le lancette dell'orologio di una veggente cominciarono a muoversi a ritroso. Sarà un indizio di una presenza luciferina nella località nota per le PRESUNTE apparizioni mariane?
RispondiEliminaCiao e grazie a te.
Errata corrige: "considerata", non "considerato".
RispondiEliminaCerto, ma infatti anch'io volevo portare una correzione, il senso che volevo dare era: in un mondo in cui In un mondo in ci l'uomo "oscura" la Luce ecco dispiegarsi un mondo all'incontrario...
RispondiEliminaSì, Gius, un mondo capovolto, come quello dell'Appeso.
RispondiEliminaCiao