Rido se vedo un bimbo che la mano
schiuda nel vuoto,
credendo di posarvi un qualche oggetto;
non rido piú se noto
che a me pur similmente accade
che nel vano del tempo crolli ogni desio nascente,
ogni nascente affetto.
Nella lirica "Crollo" di Luigi Pirandello è contenuta in nuce la celebra poetica nota come "Umorismo", ossia sentimento del contrario, risultato della coscienza che, nella vita, comico e tragico coesistono. L'autore, le cui poesie, spesso misconosciute nel loro valore stilistico ed introspettivo, svelano una dolente sensibilità, instaura un parallelo-antitesi tra l'infanzia e l'età adulta: il bimbo, credendo di poter appoggiare nel vuoto un oggetto, apre fiducioso la mano su di esso, ma l'oggetto fatalmente cade. Consapevole dell'assurdità del gesto, lo scrittore sorride, ma presto l'ilarità si spegne, poiché egli si accorge che, nell'immagine del fanciullo, si rispecchia la sua condizione esistenziale imperniata sull'illusione di costruire qualcosa di stabile.
Così "ogni desio nascente, ogni nascente affetto" crollano: il chiasmo stringe sogni e speranze in un abbraccio mortale. Il nulla è la sostanza della vita, l'inconsistente base su cui erigiamo caduchi edifici di chimere. Gli anni precipitano nell'abisso del non-senso e la tenerezza, con cui l'autore contempla la puerizia, si impregna di amaro.
La chiave interpretativa del testo è il titolo, "Crollo", immagine dell'improvviso sgretolarsi di un mondo e sia un evento esteriore o una muta, ma non meno dolorosa, rovina interiore. La somiglianza fonica tra “crollo” e “nulla”, parola evocata nel "vuoto", inutile superficie del niente, radica il fragile tempo umano nel substrato della perdita.
Pirandello, nei suoi versi accorati e schivi, descrive la caduta repentina e traumatica nell'abisso, ma spesso il tempo erode un po' alla volta aneliti ed affetti: il disfacimento avviene per gradi, in modo quasi inavvertito.
Così continuiamo a (sopra)vvivere, quasi ignari del dolore che abita nella gioia fugace, della morte che alberga nella nascita.
Di questo al destino siamo infinitamente grati.
schiuda nel vuoto,
credendo di posarvi un qualche oggetto;
non rido piú se noto
che a me pur similmente accade
che nel vano del tempo crolli ogni desio nascente,
ogni nascente affetto.
Nella lirica "Crollo" di Luigi Pirandello è contenuta in nuce la celebra poetica nota come "Umorismo", ossia sentimento del contrario, risultato della coscienza che, nella vita, comico e tragico coesistono. L'autore, le cui poesie, spesso misconosciute nel loro valore stilistico ed introspettivo, svelano una dolente sensibilità, instaura un parallelo-antitesi tra l'infanzia e l'età adulta: il bimbo, credendo di poter appoggiare nel vuoto un oggetto, apre fiducioso la mano su di esso, ma l'oggetto fatalmente cade. Consapevole dell'assurdità del gesto, lo scrittore sorride, ma presto l'ilarità si spegne, poiché egli si accorge che, nell'immagine del fanciullo, si rispecchia la sua condizione esistenziale imperniata sull'illusione di costruire qualcosa di stabile.
Così "ogni desio nascente, ogni nascente affetto" crollano: il chiasmo stringe sogni e speranze in un abbraccio mortale. Il nulla è la sostanza della vita, l'inconsistente base su cui erigiamo caduchi edifici di chimere. Gli anni precipitano nell'abisso del non-senso e la tenerezza, con cui l'autore contempla la puerizia, si impregna di amaro.
La chiave interpretativa del testo è il titolo, "Crollo", immagine dell'improvviso sgretolarsi di un mondo e sia un evento esteriore o una muta, ma non meno dolorosa, rovina interiore. La somiglianza fonica tra “crollo” e “nulla”, parola evocata nel "vuoto", inutile superficie del niente, radica il fragile tempo umano nel substrato della perdita.
Pirandello, nei suoi versi accorati e schivi, descrive la caduta repentina e traumatica nell'abisso, ma spesso il tempo erode un po' alla volta aneliti ed affetti: il disfacimento avviene per gradi, in modo quasi inavvertito.
Così continuiamo a (sopra)vvivere, quasi ignari del dolore che abita nella gioia fugace, della morte che alberga nella nascita.
Di questo al destino siamo infinitamente grati.
Pare dunque che la scure della censura si stia abbattendo su certi blog. Cattivo segno che presagisce la fine o il crollo della libertà di espressione ( o anche della sola parvenza di essa ).
RispondiEliminaSi profila all'orizzonte qualche evento epocale? Già il disastro del Golfo del Messico viene debitamente occultato dall'informazione ufficiale. La catstrofe di proporzioni planetarie in atto si manifesterà tuttavia agli occhi del Mondo fra qualche mese.
Già da molti anni tira una cattiva aria ma da qui in avanti i nodi pare stiano arrivando al pettine. Odore di Legge Marziale nel sud degli Usa. Ma poi effetto domino.
Ciao Paolo, a quali blog ti riferisci?
RispondiEliminaCiao Straker! Prova ad indovinare...
RispondiEliminaNon a caso ieri ci ha fatto visita il Ministero delle Comnumicazioni.
RispondiEliminaDimmi, Paolo, come si manifesta il boicottaggio?
RispondiEliminaIl boicottaggio fa parte del gioco. Il momento è molto critico per i motivi che tutti conosciamo.
RispondiEliminaHo provato a postare ieri su tankerenemy. Il messaggio non è passato. Ma con il senno di poi è meglio così. Anche le idee ormai vengono monitorate. Hanno pure le macchine che leggono il pensiero di chi ancora pensa.
Berlusconi ha l'acqua alla gola: il suo esecutivo ha le ore contate. Tempo tre mesi ed il grande imprenditore lo rispediscono nelle sue ville. Ora lo dice anche Blondet. Io, basandomi su valutazioni astrologiche, lo dicevo almeno un anno fa e l'ho scritto su questo blog.
Il nostro non ce la farà a passare l'autunno. Ed è già pronto a subentrargli il simpatico Gianfranco.
Ora, nel corso degli anni, ho notato un dato essenziale: il 'papabile' per Palazza Chigi si reca, alcuni mesi prima di ricevere l'investitura, o a Washington o più spesso a Tel Aviv. Curioso rituale e sempre lo stesso che si ripete lungo i decenni.
Proviamo ad indovinare allora dove si sono decisi, a partire dal 1946, tutti i governi e gli esecutivi che ha avuto questa liberissima Italia.
Però i candidati alla poltrona di 'premier' dovranno prima passare sotto determinate 'forche caudine', dovranno cioè prima 'chinar lo capo' dinnanzi a certi emblemi e valori cari a chi comanda. Insomma dovranno dare prova di affidabilità totale.
Ne approfitto, sperando che il post passi, per rispondere nel mio piccolo alla pubblicità berlusconiana la quale esorta gli italiani ad andare in vacanza in Italia.
Per quel mi riguarda, quando posso me ne vado fuori dall'Italia per sfuggire, anche se solamente per qualche giorno, alle scie chimiche. Mi capita una volta all'anno ma per lo meno nell'alto Egitto ai confini con il Sudan di tanker, almeno per ora, neanche l'insegna.
Non date assolutamente retta a Berlusconi.Chi può, se ne vada lontano da simili porcherie.
Sono d'accordo con te Paolo. Il passo successivo a Silvio vedrà la dittatura dal volto umano. Ti dico la verità... sto assaporando sempre più l'idea di abbandonare questo paese al suo destino.
RispondiEliminaPaolo, ben ricordo che, analizzando configurazioni astrologiche, prevedesti gli attuali scenari, anticipati pure da Bojs e cui accennai in alcuni articoli e commenti. Alcuni erano increduli, ma purtroppo non ci siamo sbagliati di molto.
RispondiEliminaCosì siamo vicini al... crollo, con le conseguenze che tutti possono immaginare, se solo considerano gli eventi dietro gli eventi o gettano uno sguardo al cielo, la cui oscena metamorfosi non lascia presagire alcunché di fausto.
@Straker:
RispondiEliminaSeguo sempre il tuo blog anche se scrivo poco, ho visto i video delle scie chimiche, ho visto i documentari sulle HAARP, e su tutte le nefandezze fatte sulla litosfera e stratosfera, ionosfera.
Il buon Nicola Tesla, ha cercato di non divulgare le sue scoperte sulla potenzialità dell'energia free, ma come vedi lo hanno depredato delle sue scoperte ugualmente.
Tu scrivi che vuoi lasciare questo paese al suo destino, ma non vedo in questo mondo un altro posto dove ci si possa salvare.
Purtroppo il peggio non è ancora avvenuto, Silvio è il minore dei mali, (pensa solo a pararsi il suo bel sedere), quello che viene dopo lo trovo inquietante, abbiamo una classe dirigente di manigoldi, e comunque sempre servi che dal 46 ricevono ordini dai loro padroni, ormai destra e sinistra e centro, sono la faccia della stessa moneta.
Siamo in pochi ad accorgersi che le cose non vanno, troppo esigui, ed inadeguati, la grande massa della popolazione è allo scuro di tutto, ricevono notizie dai media e dalle televisioni dei cazzenger e dei piero angela, supportati dal cicap.
La mia vita l'ho vissuta intensamente, e non me ne importa nulla della mia dipartita, quello che veramente mi preoccupa sono i miei nipotini, e del plagio che possono farle al loro piccolo cervello, spero tanto che mio figlio le trasmetta l'insegnamento che ha ricevuto da me, e di non dare mai per scontato nulla; loro, i miei nipotini sono il futuro.
Con stima e simpatia, wlady
Ciao Wladi, io amo dire: "Sii felice del presente, perchè domani sarà peggio" e consapevole di questo ho, per mia scelta, evitato di lasciare eredi. Sono quindi conscio del fatto che le vie di uscita sono "al lumicino", ma bisogna sempre avere un "piano b" pronto e di sicuro non permetterò a nessuno di condizionare il mio libero arbritrio.
RispondiEliminaIn poche parole mio fratello ed io lotteremo sino a che ci sarà la possibilità di farlo, ma non siamo degli imbecilli e se le cose non cambieranno, non staremo certo ad aspettare senza agire.
Wlady, le nuove generazioni sono fuscelli su cui - temo - si abbatterà tosto una tempesta rovinosa.
RispondiEliminaQualche giorno addietro, ho come visto i giovani travolti dagli eventi: mi è balenata nella mente questa immagine che mi procura una forte ambascia, perché è evidente che il fato colpirà in modo indiscriminato, come avvenne nei decenni e secoli passati. Quando il fiume straripa inonda sia la abitazioni abusive sia le case in cui abitano le persone oneste.
La marea sale e tutto sommerge.
Sì, Silvio è il male minore, perché G. è il delfino di Sion, pronto ad ingannare la massa con la sua retorica demagogica.
Ciao
Fuggire dall'Italia, amici, non credo sia un'idea intelligente né utile. Credete che il sistema oppressivo sia appannaggio solo dell'Italia? Credete che i fatti politici italiani abbiano una rilevanza così importante? Non ci sono più stati, non ci sono più nazioni. Un padrone sovranazionale muove i fili, c'è un'unica legge, un'unica forza che guida i popoli. Abbandonare il nostro paese, che pure ci ha dato qualche memoria bio-storica decisiva, non è azione onorevole. Per quanto possibile, resistiamo a casa nostra, l'esito non lo raccoglieremo noi.
RispondiEliminaAngelo Ciccarella
Caro Zret, il nostro affetto non sarà logorato dal tempo, anzi si rafforzerà nel tempo perchè abbiamo uno stesso cuore e un solo desiderio di verità e giustizia..Un abbraccio forte a te, anima bella, a Straker, a Paolo e Angelo e tutte le care persone che hanno la nostra profonda nausea e la nostra speranza di una fine vicina di questo immane squallore...Ciao
RispondiEliminaAngelo, è vero che la piovra mondiale allunga i suoi lunghi tentacoli in ogni dove, ma primum vivere, anzi sopravvivere e qui non si riesce più letteralmente a respirare.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Cleonice, occorre una dose infinita di ottimismo per intravedere una via d'uscita. Comunque non si deflette.
Grazie delle bellissime, solidali e ricambiate parole.
Ciao