17 dicembre, 2010

Grondaie ostruite

Che cosa accomuna credenze tanto diverse tra loro: la fede nella rinascita, nella resurrezione e nella sopravvivenza dopo la morte? La proiezione del presente nel futuro. E’ una forma di alienazione: dacché il bene latita in questo mondo, deve esistere una prospettiva in un altro spazio, in un altro tempo.

La dottrina della metempsicosi o, meglio, della metensomatosi, come di solito è intesa, è verosimilmente un radicale travisamento di un’idea originaria. Le inconseguenze della metempsicosi non hanno impedito che tale opinione si diffondesse in modo straordinario, con tutte le idee inerenti, anch’esse sovente volgarizzate, di karma, samsara, nirvana

Circa la fede nella resurrezione della carne ci erudiscono gli storici delle religioni, ricordandone la probabile scaturigine persiano-mazdea. Si infiltrò poi in alcuni correnti ebraiche, nel Cristianesimo e nell’Islam. Non sarà certo il soma imperfetto a risorgere, bensì il corpo glorioso, incorruttibile animato dal soffio divino.

Promette Paolo: “Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché, se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. Ciascuno, però, nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato ed ogni potestà e potenza. Bisogna, infatti, che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte”. (1 Corinzi 15,20-26)

Il concetto di una sopravvivenza dopo il decesso è, pur nelle diverse accezioni, l’idea di un quid che, compiutosi il trapasso individuale, séguita ad esistere in un’altra realtà. Confortata da una tradizione molto antica e lambita da tenaci studi sulle “near death experiences”, la fede nella sopravvivenza dell’anima pare connaturata nell’uomo, in quanto essere senziente e sofferente, malgrado i proclami nichilisti di scienziati atei e di algidi agnostici.

Come fosse un filosofo, anche l’uomo comune è talvolta accecato dall’idea della morte e se, a differenza di Albert Camus non crede sia necessario dedicare ogni riflessione al suicidio, lo sfiora la sensazione che il gioco, sollazzevole o feroce che sia, debba un giorno finire.

Così, svalutato l’adesso, premuto dal macigno di un’esistenza torturante, gli uomini si pascono di queste amare ed avare speranze, consci che escluso il male, va, anzi andrà tutto bene. Come grondaie ostruite, attendono la pioggia celeste. Bisogna solo saper aspettare: intanto, mentre rimaniamo qui, incollati a ricordi dolorosi o crocifissi all’assurdo, alcuni savants non si peritano di spiegare il Male. Costoro, sempre pronti ad illustrare le loro grandiose teodicee, sono gli stessi che dal Male sono stati al massimo fugacemente sfiorati. Si sa: “Siamo tutti capaci a sopportare le sofferenze altrui” (W. Shakespeare)[1]. Molti non solo le sopportano: ne comprendono i più reconditi significati e risalgono alla loro origine.

Le spiegazioni per ogni malattia, guerra, tragedia, incidente, iniquità… sono lì, già belle e confezionate. L’industria delle risoluzioni non ha nulla da invidiare al mercato dei cellulari.

La porta della felicità è innanzi a noi, ma è sprangata. Tuttavia “domani è un altro giorno” e, chissà perché, si pensa che il futuro sarà migliore.

In questo modo la vita si protende, fidente e malcerta, sull’abisso dell’avvenire, del quale non si sa nulla, ma da cui tutto si spera.

[1] Su William Shakespeare, il cui vero nome fu quasi certamente Guglielmo Crollalanza, si legga l’articolo del Professor Francesco Lamendola, Quel grande punto interrogativo di nome William Shakespeare, 2010



APOCALISSI ALIENE: il libro


10 commenti:

  1. La moltitudine di esseri di cui siamo composti, interferiscono con noi a più livelli, da alcune letture si evince che ci sono vari stadi di entità che ci compongono: alcuni spiriti sono materiali, alcuni sono superiori, ed alcuni ancora sono dei super spiriti, ma ne esiste uno ancora "lo spirito alieno" di solito questo spirito è animico.

    Sembrerebbe che lo spirito superiore sia la somma di tutte le vite precedenti, la fusione di tutte le esperienze passate nelle varie reincarnazioni.

    Sempre dalle letture che ho fatto, sembrerebbe che il super-spirito, che si differenzia dallo spirito superiore, sia lo spirito del primo uomo, il primordiale soffio di vita dove le nostre anime sono state inserite dal demiurgo oscuro.

    Non so quanto siamo degli "Avatar" o Avatara come derivazione della cultura Sancrita che in realtà vuol dire solo "disceso", cosa sia disceso in noi è difficile da realizzare, se una entità aliena che ha resettato il nostro lobo frontale sinistro (dopo ogni nascita) o l'origine prima del primo uomo, inserendo l'anima (energia) cosmica dell'oscuro demiurgo.

    Un fatto è certo che tutti gli esseri umani hanno senza dubbio uno spirito, ma non tutti hanno un'anima.

    Consiglio una lettura molto intrigante del libro: "DOVE VA L'ANIMA DOPO LA MORTE" di Cesare Boni

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  2. Wlady, il tuo denso commento mi evoca una frase del maestro gnostico Basilide, "L'uomo è un accampamento di demoni". Il tema è complesso e forse è vero che non tutti gli uomini hanno un'anima. Forse alcuni sono "discesi", altri "caduti". Si risalirà e, se sì, a quale prezzo?

    Di Boni ho letto Il libro dei misteri sublimi, decoroso, ma non appassionante.


    Ciao e grazie.

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  3. Credo, così come diceva Plotino che, il prezzo della risalita sia solo il distacco dalle passioni terrene, e liberandosi di tutti gli affetti terreni, riavvicinandosi così all'uno, prendendo meramente atto di tutto quello che non ci appartiene, cioè la presa coscienza.

    Con le parole di Platone nell'antico mito della caverna invece: liberarsi dalle catene per contemplare la verità; almeno sia il maestro che l'alunno in questo sembrano in pieno accordo.

    Non ho letto quel libro di Boni, e penso di aver letto solo quello che ti ho menzionato nel post precedente, ho dato uno sguardo nella libreria ma credo di non averne altri, e comunque quando si viene toccati da un evento traumatico si vanno a leggere dei libri per cercare delle risposte che dopo una razionale presa di coscienza, sappiamo tutti che non ci sono risposte, e, se ci sono possiamo solo trovarle in noi stessi.

    Ciao e grazie a Te per la sempre costante presenza, wlady

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  4. Farò (e non è la prima volta) il rompiscatole, dicendovi che gli spiriti in cui Wlady crede, a mio giudizio, non esistono. Non sono mai esistiti, né mai esisteranno. E prima che vi strappiate le vesti con sdegno, vi dirò un'altra cosa: siamo scimmie!
    Scimmie solo un po' speciali e in questa nostra specialità possiamo trovare di tutto. Sovrastrutture come la credenza nello Spirito, negli spiriti, nei superspiriti e nei subspiriti. Anche negli gnomi, se vi piacciono.
    Tutte queste idee trascendentali sono il portato della nostra specialità di scimmie speciali. E' tutto nato dalla nostra fantasia, dall'immaginazione, dall'autosuggestione e dal lobo frontale sinistro.
    Platone non fa differenza, né tutti gli altri filosofi, che dovevano in qualche modo passare il tempo delle loro vite oziose. Un bell'esercizio, non c'è che dire, e anch'io sono grato che ci siano state tramandate le loro opere. Ma si tratta sempre di "otium", contrapposto a "negotium".
    Prendiamo tutte queste idee per quello che sono: invenzioni, senza disprezzarle, ma anche senza dar loro troppo peso.
    Sono un agnostico, caro Zret, algido come sei solito definire gli agnostici. Parola che mi ricorda....i gelati, ma a cui probabilmente tu dai un altro significato. Che non mi è del tutto chiaro.
    Bella la definizione di Basilide (ti ringrazio): l'uomo è un accampamento di demoni. A volte qualcuno di questi demoni esce dal recinto e ne possiamo leggere i risultati in cronaca nera.

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  5. E' vero, Wlady, non esistono risposte e quelle che troviamo in noi stessi (se le troviamo) sono incomunicabili, sigillate.

    Boni, nel libro da me citato, passa in rassegna molti misteri (Dio, la mente, il Dio-Uomo, la morte etc.), ma sorvola su quello del male. Meglio così: avrebbe rischiato di scivolare in compensatrici e banali consolazioni. Meglio tacere.

    Ciao e grazie.

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  6. Freeanimals, potresti in parte aver ragione, ma credo che la materia, cui alla fine tu riconduci tutto, non sia meno misteriosa e persino spirituale dello Spirito. Perché "scimmie"? Semmai lulu amelu, ma non tutti. Due umanità.

    Ciao e grazie.

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  7. Grazie per non avermi sparato, disse Michael Moore uscendo dalla villa di Charlton Eston dopo l'intervista.
    Grazie per aver accettato signorilmente la mia provocazione, dico io a te.
    Sono andato a vedere cosa significa "Lulu Amelu": lavoratori misti.

    http://www.duepassinelmistero.com/geneticanonterrestre.htm

    Ebbene, quella di Sitchin è una teoria molto suggestiva, basata sui testi sumeri, ma per ora non avallata da prove scientifiche. Non discuto sul fatto se tali prove non esistono proprio o se c’è un complotto degli ambienti accademici che vogliono far credere che non esistano.
    Ma, di fatto, la teoria di Sitchin per me ha tanto valore quanto ne può avere quell’altra che afferma essere l’uomo la forma neotenica del gorilla.
    Alla tua domanda “Perché scimmie?”, rispondo: per la nostra struttura fisica, che diamine! Siamo quasi glabri come cuccioli di gorilla, ma con la possibilità di riprodurci. Quindi neotenici come l’Axolotl, chiamato anche, in Messico, cane d’acqua. Neotenici. E questo spiega anche perché siamo una specie immatura mentalmente. Aggressivi come cuccioli, facciamo della guerra un gioco, spensieratamente. Più immaturi di così! Enki e le sue sette infermiere non avevano niente di meglio da fare?
    Mi piacerebbe che tu approfondissi il discorso delle due umanità, ma se hai qualche link da propormi, va bene lo stesso. Grazie.

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  8. La teoria dell'intervento esterno annovera oggigiorno molti studi provenienti da ricercatori che operano in ambiti sovente disparati e che sono giunti a conclusioni simili in modo indipendente. E' solo una teoria: non spiega l'origine della vita, ma ha il pregio di dirimere alcune controversie. Senza dubbio è più sensata dei concetti neo-darwinisti, anche perché spesso chiama in causa non l'evoluzione, ma l'involuzione.

    Due umanità, forse perché esiste una differenza ontologica. In alcuni articoli ho accennato al tema, anche se in un'ottica più "mitologica" e gnostica che biologica.

    Ciao e grazie.

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  9. http://zret.blogspot.com/2010/04/figli-di-seth.html

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  10. Scie in cielo, tumori sulla terra - Attività militare segreta o progetto di modificazione climatica? Relazione di Massimo Rodolfi, direttore della casa editrice "Draco Edizioni".

    http://www.tanker-enemy.tv/rodolfi-draco-edizioni.htm

    Il convegno di Modena "Scie in cielo, tumori sulla terra - Attività militare segreta o progetto di modificazione climatica?" del 7 ottobre 2010, al quale hanno contribuito il biologo Giorgio Pattera ed il meteorologo Maresciallo Domenico Azzone, è stato concluso dall'ottimo Massimo Rodolfi, direttore della casa editrice "Draco Edizioni". Rodolfi, che ha pubblicato il libro di Tanker Enemy "Scie chimiche, la verità nascosta: le prove". L'intervento, sapido, ironico ed amaro, denuncia l'omertà ed il colpevole silenzio delle istituzioni e sottolinea la necessità di informare sull'inquietante attività di avvelenamento della biosfera. Rodolifi ricorda che non occorre dimostrare alcunché: le scie chimiche sono un dato di fatto, un'atroce realtà. E' il momento di agire e non di perdersi in sterili, oziosi dibattiti.

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