12 ottobre, 2013

Ominose omissioni

Molte persone si chiedono quali siano i criteri per distinguere la vera informazione dalla disinformazione mascherata. Non è facile rispondere: non esistono metodi semplici e sempre efficaci per discernere. Tuttavia è possibile indicare delle tracce che permettono di separare il grano dal loglio. In genere, i depistatori camuffati rivelano il 95 per cento di verità intrecciato al 5 per cento di menzogne in modo da rendere ai lettori arduo, se non impossibile, orientarsi. Esagerazioni si aggrovigliano a ridimensionamenti. Paradossalmente la tendenza a ridimensionare è spesso più insidiosa di certe affermazioni che, pur sembrando iperboliche, contengono, invece, un fondo di verità.

I divulgatori contraffatti sono traditi anche dal linguaggio: abusano di termini ed espressioni come “cospirazionismo”, “teoria del complotto”, “complottisti” etc. Sono parole e diciture ghettizzanti nonché erronee. Lo evidenzia, ad esempio, Roberto Quaglia nel suo saggio “Il mito dell’11 settembre”. Il libro non è solo una ricostruzione meticolosa dei fatti occorsi a New York, Washington e Pennsylvania quel fatidico giorno, ma anche un’analisi sociologica di valore inestimabile. Eppure, dopo aver compiuto la sua acutissima disamina semantica, confinando il vocabolo “teoria” nell’ambito che gli è proprio, quello dei modelli scientifici, l’autore adotta il lessico malato della disinformazione. Ciò induce a formulare due ipotesi: o la patologia del linguaggio è endemica e cronica o certuni optano per un vocabolario che penetra a tal punto nella prassi linguistica e nel modo di pensare da rendere quasi del tutto inutile la diffusione di versioni non ufficiali.

Nondimeno l’argomento più forte che permette di inchiodare i gatekeepers è un altro: essi omettono di trattare certi temi o li affrontano in modo superficiale. La pietra di paragone, come è ovvio, è la biogeoingegneria clandestina: chi adduce motivazioni più o meno grottesche per ignorare o annacquare il genocidio globale, è senza dubbio un “guardiano del cancello”. Anche tra i ricercatori sul 9 11 si annovera chi appartiene ai negazionisti delle scie chimiche.

Un’altra omissione sintomatica è quella relativa al Vaticano: trascurare il ruolo della Chiesa di Roma nelle trame mondialiste o addirittura innalzarla a baluardo contro gli “Illuminati” è chiaro indizio di depistaggio.

Pure l’insistenza ossessiva sul potere dei banchieri e su questioni finanziarie è segnale inquietante: si pensi alla produzione nota come Zeitgeist o al Thrive movement, entrambi espressioni del sistema che fingono di contrapporsi al sistema. Gli usurai internazionali sono molto influenti, ma non sono al vertice della piramide. Le luride élites detengono da tempo il controllo delle risorse del pianeta: esse perseverano con la biogeoingegneria illegale e con mille altri delitti per perseguire scopi differenti dalla mera egemonia economica.

In generale i falsi informatori minimizzano o fingono di non vedere questioni in grado di sovvertire la visione consolidata del mondo, accontentandosi di fare il solletico all’establishment. Tralasciando tutti coloro che pontificano sui mali del capitalismo, sul riscaldamento globale causato dal biossido di carbonio, sui “politici“ corrotti... , è nel variegato universo dell’informazione “libera” che si annidano i maggiori pericoli.

Qui troveremo chi, pur ostentando atteggiamenti anti-sionisti, non rilancia i dossier di Gianni Lannes sulla strage di Ustica. Sono ricerche che indicano proprio in Israele il responsabile della carneficina... (Illustre Marco Preve, ha un altro appiglio per muovere accuse di “antisemitismo”). [1]

Qui troveremo chi, come Adam Kadmon, pur denunciando qualche misfatto governativo, difende le istituzioni in quanto tali: esse proteggono i cittadini, sono benevole, soccorrevoli. Se, in qualche caso una scheggia impazzita del potere causa un po’ di danni, il sistema in sé è buono. E’ vero il contrario: gli stati sono incarnazione della violenza e della corruzione, con qualche lodevole eccezione al loro interno.

Qui troveremo chi, come Giulietto Chiesa, si getta nelle braccia della Russia, inscenando una contrapposizione per lo più fittizia tra i Russi (buoni) e gli Statunitensi alias Ammerikani (cattivi).

Qui troveremo chi asserisce che esiste un Nuovo ordine mondiale positivo cui, presto o tardi, daremo il nostro consenso.

Qui troveremo chi farnetica di fantomatiche federazioni galattiche che salveranno il pianeta, ammonendo e punendo non gli infernali governi, ma i comuni abitanti “brutti, sporchi e cattivi”.

Questi dunque sono alcuni parametri per identificare la pseudo - informazione. Con un po’ di fiuto se ne potranno identificare altri. L’indagine continua...

[1] Corre l’obbligo precisare che altri giornalisti freelance, pur individuando in Israele l’autore dell’abbattimento del DC9, non concordano con Lannes per quanto attiene ad alcune circostanze.


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15 commenti:

  1. Continuando il tuo elenco Zret, si può dire che chi non si uniforma alle istituzioni, si arriva a: "ridicolizzare, ostracizzare ed emarginare coloro che pronunciano "teorie della cospirazione", che è diventato un termine peggiorativo per chi mette in discussione l'autorità, ma cercano in realtà di classificare il dissenso contro il sistema come forma di malattia mentale per imporre legalmente "trattamenti" di TSO.

    Qui un esempio lampante dal blog dell'Amico Elia Menta:

    http://perchiunquehacompreso.blogspot.it/2013/10/tso-lauryn-hill-perche-complottista.html.

    Ciao

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  2. E' così, Wlady. I disinformatori travisati tendono, bene o male, ad allinearsi alle istituzioni che sono nefande dietro parvenze accattivanti.

    Ciao

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  3. Caro Zret, come sempre il tuo articolo mi ha fornito numerosi spunti di riflessione. Anzitutto partirei con il considerare il significato del verbo “cospirare” che, a detta dello Zingarelli, significa “accordarsi solennemente e segretamente per raggiungere un fine, specialmente politico”. Dato questo presupposto, credo sia lampante che attribuire la qualifica di complottista a ufologi, contestatori della versione ufficiale dell’11/9, e a cittadini allarmati per l’escalation delle operaioni di geoingegneria sia ASSOLUTAMENTE E ETIMOLOGICAMENTE SBAGLIATO . Ma si inquadra nel generale processo di pervertimento generale di tutto cio’ che e’ naturale e sensato. Se noi tutti fossimo capaci di discernere, vedremmo chiaramente che il titolo di cospiratori spetta di diritto a chi ha sottoscritto i trattati della UE, a chi ha indicato nella fonte di terrore mondiale un ricco saudita in dialisi, a chi ha scritto e recitato il copione delle camere a gas , a chi definisce tiranno Assad negando il meritato titolo a Mugabe....l’elenco delle vere cospirazioni sarebbe lungo e andrebbe indietro di millenni.
    Quello che mi interessa verificare e’ perche’ in questo momento storico si e’ reso necessario impiegare a cottimo un certo numero di sabotatori e “indirizzatori” della libera circolazione di idee, essendo i secondi chiaramente piu’ pericolosi dei primi in quanto capaci di guastare in profondita’, usando argomenti ragionevoli ma fuorviati. A un certo momento, che mi pare di individuare a meta’ degli anni 50 con la fine del maccartismo e dopo aver posto un po’ di distanza dal trauma dell’ultimo conflitto mondiale, comincia a farsi largo la sete e la ricerca di verita’ diverse. Gli studenti prima e i giovani piu’ in generale poi avviano una massiccia ridiscussione dello status quo.’ Come se l’inconscio collettivo, per inquadrare l’assunto junghianamente, si stesse manifestando per cercare non di adeguare dottrine antiche alle nuove esigenze, ma di trovare delle risposte nuove alle circostanze attuali, e per questo si interrogasse su tutto. Era il momento ideale per fare affiorare il primo nucleo di quello che sarebbe potuto diventare l’uomo pneumantico, realizzazione materiale del pleroma divino. La controffensiva e’ stata massiccia e organizzata. Molto e’ stato spazzato via, ma qualcosa di quella ricerca, di quell’anelito di verita’ e’ sopravvissuto ai giorni nostri se Yaldabaoth e i suoi sodali hanno dovuto affinare le armi usando massicciamente lo strumento dell’infiltrazione. Molti dei siti e dei divulgatori di informazione alternativa sono chiaramente dei volgari contraffattori, dei gatekeepers.

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  4. Se si riesce a evitare di assumere una disposizione mentale di venerazione, si vedono chiaramente le tecniche che utilizzano per avvelenare le polpette. Noam Chomski, secondo me il gatekeeper piu’ raffinato, ha scritto pagine monumentali sul marciume nei processi elettorali e nei mass media, tranne poi scivolare nella buccia di banana di proclamare a gran voce che l’11/9 fosse davvero opera di Al-Qaeda perche’ Bush era troppo tonto per mettere su un simile copione. Certo, come se i presidenti USA lavorassero in perfetta solitudine, come non facevano gia’ ai tempi dei tiranni di Siracusa. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, recita l’antico adagio. E allora cerchiamo il dettaglio e separiamo il grano dal loglio. E’ credibile un David Icke che proclama di amare Kissinger perche’ siamo tutti uno? E un Sitchin massone il cui ufficio si trovava in Rockeller Plaza? E un Jordan Maxwell, che in mezzo a molte apprezzabili conferenze sul significato di simboli e vocaboli, si scopre poi essere non solo anche egli massone ma ribattezzatosi Jordan Maxwell in onore del “Jordanus Maximus” della teosofa Blavatsky........la serie dei mistificatori e’ infinita, ma prima o poi vediamo che la trama che tessono accenna alla necessita’ di.....un nuovo ordine mondiale, illuminato dalla fiamma di lucifero.
    Bando alle venerazioni e alle accettazioni acritiche, che ci fanno mettere il piede nella tagliola, e utilizziamo la verifica e lo scetticismo costruttivo. Se costoro dispiegano tanti mezzi per controllarci il poco spazio mantale rimasto dopo la quotidiana fatica di sopravvivere a lavoro, elettromagnatismo e cibo e acqua adulterate, pur considerandoci goyim (=bestiame) vuol dire che NON LO SIAMO. Non sono ancora riusciti a farci amare la servitu’.
    P.S. Un ringraziamento al libro del filosofo Claudio Bonvecchio “Gli arconti di questo mondo – gnosi: politica e diritto”.

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  5. PS 2 - per quanto possibile, cercare di entrare nella testa dell'avversario. Si accettano suggerimenti per ulteriori letture . Bonvecchio e' piu' utile di Zagani, secondo me, per capire la massoneria, anche se di lettura piu' difficile.

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  6. Avalon Carr, veramente non saprei che cosa aggiungere alla tua esemplare, illustre analisi. Dai gatekeepers qualcosa si può apprendere, ma bisogna usare il setaccio. Alla fine restano solo il nostro discernimento e l'abitudine a collazionare fonti e versioni. Bisogna ascoltare il daimon, sebbene la sua voce sia flebile ed intermittente. I guardiani del cancello sono infinitamente più insidiosi dei disinformatori canonici: il più pericoloso è...
    Non è difficile inserire nome e cognome in luogo dei puntini.

    In "Idoli e idee" avevo deplorato l'abitudine dell'uomo medio a venerare, ad idolatrare il guru di turno. Ognuno sia maestro di sé stesso, fino a quando non avrà trovato il Maestro.

    Ciao

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    1. Il piu' pericoloso e' l'uomo in bianco, il "povero" disinformatore della canonica.

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    2. Uomo in bianco = Il gesuita inprestato al vaticano. Rabbrividisco ancora al ricordo dell'intervista che ha rilasciato a Scalfari, segnalata da Paolo proprio su questo spazio. Era un intero manuale della disinformazione. E quanto ad ampiezza della diffusione delle sue allusioni, dubito ci sia chi ha piu' coperture mediatiche.

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    3. Senza dubbio lo è. Pensavo ti riferissi ad un autore della Rete... Spider web.

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  7. Ho trovato la versione elettronica del libro che hai segnalato, Avalon Carr.

    http://books.google.it/books?id=zr60et-jcjgC&pg=PA146&lpg=PA146&dq=Claudio+Bonvecchio+%E2%80%9CGli+arconti+di+questo+mondo+%E2%80%93+gnosi:+politica+e+diritto%E2%80%9D.&source=bl&ots=m2LIxF0ZVI&sig=smDsKlYHavafjq_xgaghoo12kXo&hl=en&sa=X&ei=-7VbUsGuCPSk4ATf34HwDQ&ved=0CIoBEOgBMAg#v=onepage&q=Claudio%20Bonvecchio%20%E2%80%9CGli%20arconti%20di%20questo%20mondo%20%E2%80%93%20gnosi%3A%20politica%20e%20diritto%E2%80%9D.&f=false

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    1. Da leggere con discernimento. L'uomo sa piu' di quello che dice.

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  8. Il russo Daniel Estulin appartiene alla masnada dei disinformatori camuffati.

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    1. In questo caso, credergli e' un vero atto di fede. Piu' che argomenti porta le sue vicende personali romanzate. Quando racconta di come certi servizi hanno fatto sparire il fondo di un ascensore e lui si e' salvato per un pelo dal salto nel vuoto....non sono appassionata di Fleming e devo essere tra i pochi al mondo a non aver visto nessuno dei film di 007, forse per questo certi particolari "avventurosi" che lui aggiunge sempre per darsi credibilita' non mi hanno convinta mai.

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    2. Non voglio proprio rinunciare a puntare il dito contro quello che a parer mio e' il peggiore esempio di disinformazione italiana, tra tutti I venduti quello che mi pare il piu' compromesso : Milena Gabanelli.

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    3. La Gabbanelli gabba moltitudini enormi.

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