L’avvincente saggio di Ardy Sixkiller Clarke, Il ritorno dei popoli delle stelle, dedicato agli incontri dei Nativi americani con presunti alieni sia ostili sia benevoli, comprende un’ampia gamma di disparati episodi: si va dal contatto con esploratori non terrestri alle abductions, dall’avvistamento di gigantesche aeronavi agli schianti di U.F.O. nei deserti del Nord America. Tra i vari resoconti, uno dei più inquietanti e singolari concerne le esperienze di Willie Joe, un Navajo con alle spalle un’educazione universitaria. L’autrice del volume intervistò Willie Joe nella primavera del 1987 e questa è la sua storia.
“La mia vita non mi è mai appartenuta. Ho un gemello dalla nascita, ma non si tratta di un fratello normale. Gli alieni lo hanno creato a partire dal mio sangue e lo hanno cresciuto in un pianeta lontano, da qualche parte nello spazio. Quando ero piccolo, venivano a prendermi ogni anno e mi portavano da lui. Ci lasciavano giocare un po’insieme, poi ci conducevano in una stanza e ci collegavano ad un macchinario. Ho sempre pensato che trasferissero al gemello le mie conoscenze. Sono cresciuto, sapendo che si sarebbero potuti presentare da un giorno all’altro. Non so a che cosa servisse loro un mio doppio. Forse ognuno di noi possiede un gemello alieno e, prima o poi, l’umanità sarà sostituita da replicanti. Da piccolo li credevo capaci di qualsiasi cosa. Avevano rapito e clonato anche altri bambini. Quando venivano a prelevarmi nell’astronave vedevo altri bambini della mia età. Credo che negli anni ne abbiano sequestrati a centinaia, se non a migliaia, di tutte le razze. Sono convinto che il governo è a conoscenza di tutto. Forse ci considerano cittadini sacrificabili... Se gli alieni sono più forti dell’uomo, è naturale che l’esecutivo è disposto a collaborare con loro, magari per paura o per ottenere benefici, ad esempio tecnologie avanzate. Il che spiegherebbe perché il governo sia così irremovibile nel negare l’esistenza degli extraterrestri. Le istituzioni non potrebbero certo permettersi di confessare di fronte al popolo che consentono ai visitatori di condurre esperimenti sugli uomini in cambio di dispositivi tecnologici. Così ai nostri politici non resta che sollevare una cortina di fumo. Chiedono poi a qualche professore di scrivere libri che gettino nel ridicolo chiunque sostenga tesi diverse in modo da corroderne la credibilità. Così riescono ad insabbiare la verità”.
Willie Joe, pur non essendo un ricercatore nel campo della xenologia, offre uno spaccato che coincide con quello delineato da alcuni perspicaci investigatori. Il Navajo colloca pure gli eventi a lui occorsi in un quadro interpretativo con profondi risvolti: egli ritiene, infatti, che gli Altri clonino i corpi, ma non l’anima. Gli ufonauti, privi essi stessi di un’essenza spirituale, si limiterebbero a produrre dei sosia forse con lo scopo di sostituire in modo progressivo ed inavvertito l’umanità per mezzo di una progenie clonata: dalla clonazione all’infiltrazione quindi, in una sorta di stratagemma “cavallo di Troia”. Anche il retroscena esopolitico suggerito dall’experiencer (tecnologia in cambio della possibilità per gli intrusi di rapire e mutilare esseri umani ed animali) è plausibile nonché corroborato da non poche testimonianze esterne.
E’ lo scenario che era già stato evocato nella cupa, sinistra pellicola “L’invasione degli ultracorpi” (1956), per la regia di Don Siegel (1912-1991). Nella produzione, “tappa fondamentale nella storia della fantascienza”(G. Canova), gli Stranieri si prefiggono di invadere la Terra, sostituendo agli uomini delle copie.
Willie Joe reputa gli alieni (almeno quelli da lui incontrati) animati da intenzioni malevole. L’uomo avverte: quando un bambino racconta di estranei che nottetempo entrano nella camera, è bene che i genitori diano ascolto ai figli.
E’ veramente opportuno non sottovalutare certe relazioni che alludono a “patti scellerati”, a collusioni cosmiche ai danni di una popolazione ignara. Sapere potrà forse aiutarci a schivare qualche proditorio fendente…
Fonti:
Enciclopedia del cinema, Milano, 2002, s.v. Siegel Don.
A. Sixkiller Clarke, Il ritorno dei popoli delle stelle, Venezia, 2015, pp. 91-97
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Probabilmente le cosiddette mutilazioni animali sono in realtà prelievi di prezioso materiale organico terrestre in grado di produrre i cloni. Proteine ed ormoni essenzialmente. Qui alcuni casi celebri raccolti da Malanga: http://www.usac.it/orbs/fulmini%20glob_mutilanimal/index.htm
RispondiEliminaDa leggere anche il celebre resoconto dei '9 cavalli da corsa', qui: http://ufologando.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10581841
Quanti cloni consapevoli scorrazzano per il mondo e quanti inconsapevoli? Ciao
Ipotesi più che probabile, Ghigo. Tra l'altro, anche se le mutilazioni si sono intensificate dagli anni 60 del XX secolo in poi, occorrevano a volte anche in epoche precedenti.
EliminaE' possibile che molti uomini ai vertici siano cloni. Lo spesso Putin?
Ciao
Ma, io comincerei senz'altro nel prendere in considerazione Barry Soetoro (Obama), sfuggente ed indefinibile, dal passato posticcio e dal luogo di nascita ignoto ... Putin sembrerebbe più plausibile come 'essere umano' anche se ultimamente girano voci strane sul suo conto! Il divertente è scovare quelli italiani, io qualche nome già me lo immagino ... ;-) ciao
EliminaCerto, Obama-Soetoro è papabile. In Italia uno che sembra avere i capelli aerografati...
EliminaCiao
domandina: perché Willie Joe riesce a raccontare queste supposte esperienze? In realtà sarebbe logico che sia stato già sostituito dal clone. A meno che molti cloni vengano realizzati solo per scopi di ricerca, per ottimizzare il processo. Ad ogni modo questo racconto, vero o falso che sia (le false memorie impiantate nei soggetti "addotti" sono un caso frequente) ricorda molto quello dei "changeling"; in quel caso però lo scambio veniva fatto alla nascita (secondo la leggenda un bambino bello e sano veniva improvvisamente sostituito con un bambino brutto e deforme).
RispondiEliminaL'intera storia di Willie Joe - ne ho riportato solo una parte - mi porta ad escludere che il clone sia lui.
EliminaAnche antiche leggende evocano situazioni simili: opportuno il riferimento al changeling.
Ciao
Secondo David Jacobs, stiamo assistendo ad l'invasione aliena strisciante. Tale evento vedrebbe nei cloni i loro perfetti alleati grazie alla loro 'invisibilità'. Del resto girovagano da sempre sul pianeta esseri che di umano hanno davvero poco e che trascendono del tutto la nostra comprensione.
RispondiEliminaCredo che David Jacobs sia il ricercatore che più si è accostato alla verità. Un'invasione silenziosa, inavvertita è più efficace di un'aggressione plateale.
EliminaCiao
Ho letto Jacobs, devo dire che dia suoi resoconti di ipnosi saltano fuori delle vere e proprie assurdità. Come persone umane "addotte" e addestrate a pilotare mezzi alieni per affiancare le loro forze durante l'invasione finale. Ormai le persone che sarebbero state addestrate sono morte e sepolte o sono degli inoffensivi vecchietti ben poco adatti per quel presunto compito. L'ipnosi non è un mezzo neutro, ma porta anche a facili influenze da parte di chi la conduce che potrebbe facilmente evocare ciò che reale non è. Si aggiunga il fatto che chi sovrintende ai rapimenti (di qualsiasi tipo essi siano) usa impiantare memorie fasulle ed ecco che la disinformazione/confusione ci lascia con in mano un pungo di mosche. Ciò non toglie che qualcosa del lavoro di Jacobs possa essere vero e/o verosimile. Sta di fatto, come osserva Ghigo, chhe migliaiai di esseri "umani" sono palesemente peggio che disumani, essi sono anti-umani.
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