Esse est percipi (Berkeley)
Qual è il rapporto tra l’universo subatomico in cui le “leggi” fisiche note non hanno alcun valore ed il mondo in quattro dimensioni in cui viviamo, mondo che sembra dominato da un cieco, ottuso meccanicismo?
Come si spiega il contrasto tra la bellezza del creato e l’infinita crudeltà della natura?
Perché è incommensurabile lo spazio che separa il cielo della speranza dall’abisso nero del dolore?
Com’è possibile che il pianeta e l’umanità si stiano avviando verso un’epoca di rigenerazione spirituale, stando ad alcuni “profeti”, quando incrudelisce ogni giorno di più il nefasto, mefistofelico, potere degli oscurati?
Perché il caos, l’irrazionalità, l’insensatezza sono la sostanza di ogni atto, laddove gli atomi, i cristalli, le cellule, le piante, gli animali, i sistemi solari, le galassie mostrano in trasparenza un ordine che desta meraviglia?
Esiste una “quadratura del cerchio” che ci consenta di conciliare la percezione di una granitica, non scalfibile oggettività, con la coscienza che tutto è illusione?
Quale logica sanerà le innumerevoli contraddizioni in cui è irretito il reale?
Viviamo in una prigione senza sbarre né muri, la nostra mente: il cielo si slarga appena oltre le sbarre, ma è irraggiungibile.
Qual è il rapporto tra l’universo subatomico in cui le “leggi” fisiche note non hanno alcun valore ed il mondo in quattro dimensioni in cui viviamo, mondo che sembra dominato da un cieco, ottuso meccanicismo?
Come si spiega il contrasto tra la bellezza del creato e l’infinita crudeltà della natura?
Perché è incommensurabile lo spazio che separa il cielo della speranza dall’abisso nero del dolore?
Com’è possibile che il pianeta e l’umanità si stiano avviando verso un’epoca di rigenerazione spirituale, stando ad alcuni “profeti”, quando incrudelisce ogni giorno di più il nefasto, mefistofelico, potere degli oscurati?
Perché il caos, l’irrazionalità, l’insensatezza sono la sostanza di ogni atto, laddove gli atomi, i cristalli, le cellule, le piante, gli animali, i sistemi solari, le galassie mostrano in trasparenza un ordine che desta meraviglia?
Esiste una “quadratura del cerchio” che ci consenta di conciliare la percezione di una granitica, non scalfibile oggettività, con la coscienza che tutto è illusione?
Quale logica sanerà le innumerevoli contraddizioni in cui è irretito il reale?
Viviamo in una prigione senza sbarre né muri, la nostra mente: il cielo si slarga appena oltre le sbarre, ma è irraggiungibile.
Ciao holly, l'ottimismo è il profumo della vita. Diceva qualcuno. Sono polemico, ma anche tu non scherzi.
RispondiEliminaAuguri anche a te. Ciao
Quellop che ci sembra calmo e ordinato è solo apparenza.
RispondiEliminaGli atomi si scindono, i fiori nascono, appassiscono, seccano, per non parlare dell'universo... le galassie collassano, i soli diventano nove e poi buchi neri.
Il vento cosmico trasporta solo l'eco di tutto il caos che ci circonda.
E noi piccoli e stolti uomini non sfuggiamo a queste regole.
Un saluto e... occhio alla CIA...
wyxyx