10 gennaio, 2007

La congiunzione Giove-Saturno (prima parte)

Nel presente studio, intendo formulare un’ipotesi basata principalmente su alcune considerazioni astronomiche ed astrologiche: tale congettura si inserisce, anche se in modo indiretto, nel dibattito infinito sulla figura di Cristo, adducendo, come si vedrà, qualche indizio a suffragare il collegamento tra il Messia e gli Esseni. Preciso che non intendo, con questo breve articolo, pronunciarmi in modo definitivo sulla questione: sarebbe gesto pretenzioso, audace ed arbitrario, soprattutto se si ricorda che storia e dottrina del movimento esseno sono, ad oggi, oggetto di discussioni e di diatribe. Tuttavia penso di poter offrire un piccolo contributo per tentare di dipanare una matassa storica fra le più imbrogliate. Devo anche ricordare che questa mia breve ricerca si basa sul presupposto, anzi dal postulato che sia esistito un personaggio di nome Yeshua, sebbene la storicità di tale figura sia alquanto incerta. La mia opinione è la seguente: sia i Vangeli canonici sia gli apocrifi delineano qualche tratto di un profeta davvero esistito, benché molto diverso dal Cristo della teologia. Tuttavia questi aspetti diverranno più chiari nel prosieguo dello studio, se i gentili lettori avranno la pazienza di seguirmi nell'indagine, il cui abbrivo è venuto da una conversazione con Phantom, che ringrazio. In realtà, nelle intenzioni iniziali, l’inchiesta sarebbe dovuta essere più circoscritta, in seguito, però, il campo d’indagine si è ampliato sino ad includere varie sfaccettature del “Cristianesimo” delle origini. Non solo, il mio contributo è suscettibile di dare il colpo di grazia a tutte quelle fantasticherie su Gesù (da Messori a Lista, da Cantalamessa a Baima Bollone, solo per citare alcuni romanzieri) che sono spacciate per ricostruzioni storiche o, peggio, per verità.

Gli Esseni

Gli Esseni (in aramaico il loro nome significa “puri”, “pii”, “santi” ) sono una comunità su cui si è scritto moltissimo e circa la quale alcuni dati sono ancora dubbi. In sintesi si può ricordare che essi costituivano una comunità ascetica di tipo quasi monastico. Si reputa che si staccarono dagli Asidei intorno al 150 a.C. in polemica con la crescente inclinazione ellenizzante del Giudaismo. L’area di maggior diffusione degli Esseni fu la Palestina; la setta dei Terapeuti, (in greco “guaritori”) che risiedeva ad Alessandria d’Egitto, forse rappresentò un ramo collaterale degli Esseni. Guida di questa comunità, che contestava il ruolo del Tempio di Gerusalemme i cui ministri erano ritenuti impuri e corrotti, e che rivendicava la pretesa di essere il vero popolo di YHWH, era un sacerdote definito “Maestro di giustizia”. Suo avversario era un alto sacerdote asmoneo bollato come “sacerdote empio”. A Kirbet Qumran sulla sponda nord occidentale del Mar Morto, sorgeva il monastero riservato ai membri celibi della comunità, mentre i membri sposati fungevano da inservienti e vivevano intorno a Qumran. Durante la guerra contro i Romani (66-70 d.C.) alla quale pure gli Esseni presumibilmente parteciparono tramite il loro braccio armato, il gruppo degli Zeloti, il monastero fu distrutto.

La vita quotidiana degli Qumraniti era incentrata su due riti: le abluzioni, con cui si otteneva la remissione dei peccati, ed i banchetti comuni dopo la purificazione. (...)


La comunità era divisa in classi secondo il grado di perfezione; si era accolti nella setta dopo un noviziato triennale; si praticava la comunione dei beni. Gli Esseni condividevano in larga misura la fede e le speranze dell’ebraismo loro contemporaneo ed intendevano rispettare in tutta la sua purezza la legge mosaica sulla base dell’esegesi data dal loro fondatore o riorganizzatore, il Maestro di giustizia, ma il movimento aveva delle peculiarità: un forte nazionalismo, una febbrile attesa escatologica, un profondo senso del valore espiatorio del deserto per prepararsi alla nuova era, un netto dualismo ed un’orgogliosa coscienza elitaria. La loro dottrina esoterica contemplava studi astrologici ed un calendario solare di 364 giorni, differente da quello lunisolare in uso tra i Farisei.

Gli autori antichi che descrivono gli Esseni sono Giuseppe Flavio, Filone d’Alessandria e Plinio il Vecchio. Filone d’Alessandria (13 a.C.- 45 d. C. circa) offre una descrizione forse idealizzata dei Qumraniti, che vivevano in villaggi esercitando diversi mestieri, senza il desiderio di ottenere più di quanto fosse necessario per vivere, astenendosi dalla proprietà privata, dal commercio e dalla guerra. Secondo lo scrittore ebreo, gli Esseni avrebbero reputato fondamento della loro concezione della vita l’amore: quello per Dio, quello per la virtù, dimostrato dal rifiuto delle ricchezze, quello per gli uomini, manifestato nell’egualitarismo e nella condanna della schiavitù.

Nel 1947 furono scoperti dei testi, i Rotoli del Mar Morto, nelle grotte di Qumran che quasi tutti gli studiosi attribuiscono agli Esseni, identificando altresì questa setta con i Qumraniti. I Rotoli del Mar Morto comprendono, tra gli altri, il Libro di Isaia, la Regola della Comunità, il Commento ad Abacuc, il Rotolo della guerra.

10 commenti:

  1. Proprio oggi stavo leggendo un articolo di Giuseppe Badalucco su EdicolaWeb dove tratta quest'argomento.
    Molto interessante.
    Attendo di leggere il resto.
    Ciao

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  2. Ciao Trunksz, ho letto l'articolo di G. Badalucco che ha avuto un'intuizione simile alla mia, ma poi vedrai la differenza. Quando ormai avevo completato il testo, mi sono imbattuto nello studio di Badalucco. Singolare coincidenza.
    Ciao!

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  3. L'equazione resti di Qumran uguale monastero esseno venne formulata dal francescano padre Roland De Vaux nel 1951. Egli era allora a capo della Ecole Biblique di Gerusalemme ed aveva ottenuto dal governo istraeliano il permesso di scavare il sito di Khirbet Qumran, cosa che venne però fatta, per ovvi motivi, solo parzialmente.
    L'equivalenza stabilita dal De Vaux, per quanto completamente gratuita, ebbe sicuramnete grande fortuna e tenne banco fino agli inizi della scorsa decade quando l'archeologo ebreo Normann Golb mise definitivamente in crisi, in un suo brillante studio, il teorema del padre francescano. In base alle scoperte di Golb non era più sostenibile l'affermazione secondo cui l'insediamento di Qumran era stato un cenobio esseno. I molti scavi fatti nel sito documentarono un cimitero che comprendeva ossa non soltanto di maschi adulti ma pure ossa appartenute a soggetti di sesso femminile nonchè ossa di bambini.
    Molto spesso gli archeologi, specie se interessati a dimostrare idee preconcette, fanno quadrare il cerchio e portano acqua al loro mulino, quando non succede di molto peggio. Intendo riferirimi con ciò alle molte fabbricazioni interessate e messe in opera unicamente per creare un retroterra concreto e plausibile ad un settore di studio - le orgini del Cristianesimo appunto - avvolto nel più fitto mistero.
    Come non pensare all'ultima di codeste fabbricazioni e ciè il presunto ossario di Giacomo fratello di Gesù, 'ritrovamento' che fece così tanto scalpore e addirittura gridare al miracolo un paio di anni or sono. Tale reperto venne poi ricosciuto come una volgare falsificazione proprio dalla sovrintendenza ai beni archeologici dello Stato di Israele.E questo non è che l'ultimo anello di una lunga catena di 'forgeries' predisposta lungo i decenni da persone fortemente motivate dal bisogno di dare un substrato storico al canovaccio narrativo che leggiamo nel Nuovo Testamento.
    Che cosa rappresentava dunque l'insediamento i Qumran? Si è parlato di fortificazione militare colme la più plausibile delle ipotesi ed ultimamente si è anche pensato ad una fucina, forse collaterale, di materiale fittile ( vasi, anfore, giare e così via). E la presenza dei rotoli nelle grotte adiacenti allora come si giustificherebbe? Molto semplicemente si è ritenuto che tali rotoli provenissero dalle biblioteche della Palestina nel periodo della prima guerra giudaica, quella che condusse il generale Tito alla devastazione della nazione giudaica fino all'incendio finale del tempio di Gerusalemme. In altre parole, prevedendo il peggio, i pii Giudei tentarono di mettere in salvo il salvabile di quei testi nascondendoli nelle grotte adiacenti la fortezza di Qumran. La letteratura qumranita non presenta poi carartteristiche di assoluta omogeneità. Si, è vero, troviamo in essa materiale attribuito alla setta essena, ma anche altro materiale di natura religiosa. In definitiva è possibile affermare che i cosiddetti esseni fecero parte di una correnete religiosa che un biblisata nostrano come Gabriele Boccaccini ha più propriamente etichettato come Giudaismo Enochico, una corrente in buona parte eterodossa rispetto alla religione ufficiale ed essenzialmente intonata a valenze apocalittiche venate da un forte dualismo.
    Salve, Paolo

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  4. Ciao Paolo, hai in parte anticipato i contenuti delle parti successive del testo. Il dualismo è la chiave di volta. Per ora non aggiungo altro. Grazie per la dotta glossa. Ciao

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  5. Un buon testo sull'argomento in questione è quello di Giuseppe de Cesaris, Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana, Keybooks,Roma, 2001.

    Molto ben argomentato e documentato.

    Ciao.

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  6. Grazie della segnalazione. Anche in questo caso, come per Badalucco, si vedrà la differenza non piccola tra lo studio di De Cesaris ed il mio modesto contributo. Per ora non anticipo altro. Ciao

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  7. Ho letto, non senza annoiarmi alquanto, lo studio di Giuseppe Badalucco. Questi, più che un critico ed uno studioso serio, dovrebbe essere annoverato fra gli apologisti. L'articolo contiene impossibili prese di posizione, la più grave delle quali consiste nel vedere l'attesa mesianica come un sentimento ubiqitario fra i popoli del Medio Oriente antico e per giunta fin dalla pù alta antichità. Ma questa è una fantasticheria tutta sua. Si potrà al massimo parlare di attesa di una figura regale, messianica nei due secoli immediatamente precedenti l'Era Cristiana e pertanto situiamo tale sentimento, per giunta circoscritto a gruppi ristretti, al pieno periodo ellenistico.
    Lasciamo poi perdere il lato astrologico del saggio che appare di valore scarsissimo. Raccomanderemo al Badalucco di studiarsi un pò le congiunzioni astrologiche ed i loro periodi. Gli esempi che egli cita sono tutt'altro che infrequenti. Un buon testo di Astrologia gli farebbe sicuramente bene.
    L'unico punto interessante delllo scritto sembra riguardare le posizioni rispetto a date località dedl Medio Oriente delle stelle della cintura di Orione. Ma anche questo non spiega nulla e non ci dice un bel niente circa l'eventuale nascita del Messia in quel dato periodo storico.
    Alcune scuole sapienziali potevano anche vedere in simili indizi astrali la nascita di un Salvator Mundi - e la quarta ecloga di Virgilio sembrerebbe attestare tale consapevolezza pure nei circoli pitagorici -, ma se ciò si sia veramente verificato non possiamo dirlo con certezza.
    Di sicuro quei saggi intuirono il cambiamento epocale che certe congiunture astrali andavano a significare, ma il loro intento non poteva che fermarsi lì.

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  8. In effetti, mi sembra che astrologi e sacerdoti del I sec. a.C. capirono che stava per finire l'era precessionale dell'Ariete e per cominciare quella dei Pesci. Questo cambiamento fu associato a speranze messianiche tra alcune sette ebraiche e non solo, ma la nuova era non è necessariamente un'era nuova. Il riferimento ad Orione non ha solo significati astronomici ed astrologici, a mio parere. Bisognerebbe cercare di capire i veri e reconditi motivi di tale ossessione tra gli antichi per la costellazione del Gran Cacciatore che De Santillana collega a fenomeni cosmici, ma tutto ciò oltrepassa le mie capacità. Quanto alle attese messianiche dell'epoca, chioserei, dicendo: "Tanto rumore per nulla". Ciao!

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  9. Nel periodo in cui Raffaello Sanzio toccava l'apice estremo della bellezza nella pittura c'erano tanti altri grandissimi pittori che lo vedevano lavorare, utilizzavano gli stessi elementi e strumenti per la pittura ma non riuscivano a raggiungere gli stessi risultati. Così per Yeshua Nazoreo. In quell'epoca in molti espressero i suoi concetti in Palestina ma solo lui raggiunse certi risultati, che fosse esseno o no. Gli Uomini non sono matematica.

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  10. Ciao Julo, Yeshua Nazoreo era il Messia sacerdotale, il Messia censurato. Nelle altre parti mi soffermerò su tale figura. Ciao

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