Al principio di ogni anno nuovo si trova sempre l’occasione per rispolverare il dibattito sull’astrologia: le predizioni degli astrologhi per i prossimi dodici mesi hanno un fondamento o sono solo fantasie di ciarlatani?
La questione è mal posta: l’astrologia vera non è soltanto un'arte divinatoria, semplicemente perché non esiste nulla da predire. Se così fosse, si dovrebbe presupporre un nesso causale in cui molti ancora ingenuamente credono ed esisterebbe pure il tempo, distinto in passato, presente e futuro. La relazione causa ed effetto e la dimensione cronologica appartengono alla superficie dei fenomeni, ad un mondo virtuale in cui vigono certe “leggi” che non valgono nell’ambito della realtà sincronica, fondata sulle corrispondenze e sulla coesistenza di differenti piani. In verità, l’astrologia è un sistema di simmetrie sicché ad una configurazione astrale corrisponde una sfera particolare.
Per accostarsi a questo cosmo di corrispondenze, la forma mentis “scientifica” (almeno quella accademica e conservatrice) è del tutto inadeguata: esistono significati profondi che non sono traducibili in cifre, equazioni, matrici e che non possono essere studiati con il metodo empirico. Questo non vuol dire che l’astrologia non abbia un addentellato con le energie più o meno note – l’ingegnere Maurice Cotterel ha individuato dodici tipi di radiazioni solari che si riferiscono ai dodici segni dello zodiaco – ma che le discipline esoteriche ed i sistemi simbolici non si possono indagare con i parametri delle scienze esatte, se non li si vuole snaturare. Occorre, infatti, un altro approccio, libero da preconcetti e da schemi, proclive a cogliere valori sincronici ed immagini emblematiche, sull’esempio di Jung, senza illudersi di poterli spiegare. Tutto ciò che è essenziale è, alla fine, inesplicabile ed il mistero alberga sempre nel cuore delle cose.
Gli scienziati eretici con le loro ricerche pionieristiche, riscoprendo i principi peculiari del sapere tradizionale, hanno rinunciato sia al meccanicismo sia al materialismo per inoltrarsi in una realtà dove fili invisibili uniscono manifestazioni tra loro distanti e, all’apparenza, eterogenee.
Agli “scienziati” ortodossi resteranno solo le cattedre universitarie.
La questione è mal posta: l’astrologia vera non è soltanto un'arte divinatoria, semplicemente perché non esiste nulla da predire. Se così fosse, si dovrebbe presupporre un nesso causale in cui molti ancora ingenuamente credono ed esisterebbe pure il tempo, distinto in passato, presente e futuro. La relazione causa ed effetto e la dimensione cronologica appartengono alla superficie dei fenomeni, ad un mondo virtuale in cui vigono certe “leggi” che non valgono nell’ambito della realtà sincronica, fondata sulle corrispondenze e sulla coesistenza di differenti piani. In verità, l’astrologia è un sistema di simmetrie sicché ad una configurazione astrale corrisponde una sfera particolare.
Per accostarsi a questo cosmo di corrispondenze, la forma mentis “scientifica” (almeno quella accademica e conservatrice) è del tutto inadeguata: esistono significati profondi che non sono traducibili in cifre, equazioni, matrici e che non possono essere studiati con il metodo empirico. Questo non vuol dire che l’astrologia non abbia un addentellato con le energie più o meno note – l’ingegnere Maurice Cotterel ha individuato dodici tipi di radiazioni solari che si riferiscono ai dodici segni dello zodiaco – ma che le discipline esoteriche ed i sistemi simbolici non si possono indagare con i parametri delle scienze esatte, se non li si vuole snaturare. Occorre, infatti, un altro approccio, libero da preconcetti e da schemi, proclive a cogliere valori sincronici ed immagini emblematiche, sull’esempio di Jung, senza illudersi di poterli spiegare. Tutto ciò che è essenziale è, alla fine, inesplicabile ed il mistero alberga sempre nel cuore delle cose.
Gli scienziati eretici con le loro ricerche pionieristiche, riscoprendo i principi peculiari del sapere tradizionale, hanno rinunciato sia al meccanicismo sia al materialismo per inoltrarsi in una realtà dove fili invisibili uniscono manifestazioni tra loro distanti e, all’apparenza, eterogenee.
Agli “scienziati” ortodossi resteranno solo le cattedre universitarie.
Sperare in un'unione tra la scienza "tradizionale" e quella "di confine" attualmente è pura utopia. Mentre i cosiddetti "eretici" si appellano alla scienza ufficiale per spiegare le proprie teorie, gli scienziati ortodossi si arroccano nelle loro certezze (ma sono poi tali?) poichè temono di perderle, dimostrando una chiusura mentale indegna. Ciao
RispondiEliminaA volte l'utopia va coniugata con la realtà. Forse è questione di tempo e si creerà una convergenza tra i vari ambiti. Ciao
RispondiEliminaLe predizioni astrologiche fatte all'inizio di ogni anno si basano molto semplicisticamente sui transiti dei pianeti nei singoli segni zodiacali. L'approssimazione di simili previsioni e un limite che tende a zero. E' ovvio che un transito di Saturno sul mio Sole radix ( cioè di nascita )porterà difficoltà di qualche tipo, senescenza, problemi di salute, sforzi anche eroici in qualche settore della mia sfera esistenziale,delusioni e via di seguito. L'Astrologia è una scienza eccezionale per infinite sfaccettature e complessità ed una pratica quasi trentennale della medesima mi ha insegnato che funziona. Non sarei del tutto d'accordo nel dire che l'Astrologia non riveste propriamente un carattere divinatorio: con essa noi abbiamo a che fare con determinati aspetti e 'sindromi' astrali in base alle quali dovremmo essere in grado di prevedere quanto ci accadrà. No, per fortuna, non siamo capaci di tanto. Iddio - o gli Dei - hanno fatto in modo che ci trovassimo davanti a certe congiunture di astri, asteroidi, centauri, stelle fisse, punti sensibili ecc., ma da tutto ciò non riusciamo a trarne presagi certi, indizi incontrovertibili di quanto ci potrebbe succedere. E trovo giusto se non sacrosanto che sia così. Un aspetto può indicare un evento insieme a decine di altre possibiltà, molte delle quali ipotizzabili ed altre inaspettate. Del resto l'Astrologia non è forse una scienza 'uraniana', vale a dire una disciplina concettualmente associata al pianeta Urano che è il pianeta per eccellenza dell'inaspettato, dell'imprevisto e di ciò che irrompe sulla scena repentinamemnte senza preavviso alcuno?
RispondiEliminaSpero di aver reso in così poche parole un milione di idee.
Salve,Paolo
Ho considerato solo alcuni aspetti dell'astrologia, prescindendo dal suo valore di mantica che vanta una tradizione plurimillenaria. Ho anche sorvolato sui legami tra astrologia e l'energia oscura ed altre forme di energie non elettromagnetiche che, secondo alcuni ricercatori, hanno attinenza con gli influssi degli astri. Che dire, poi, dell'alchimia e dei suoi addentellati con l'astrologia? Ho considerato solo una delle mille sfaccettature di questa affascinante disciplina tradizionale. Grazie dell'illuminante contributo. Ciao
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