In queste ultime settimane, si susseguono a ritmo serrato, le dichiarazioni ufficiali circa la possibilità che esistano delle civiltà extraterrestri: non solo enti ufficiali rilasciano dossiers relativi ad avvistamenti U.F.O., ma autorità religiose (ebree, islamiche e cattoliche) si pronunciano sulla conciliabilità della fede in Dio e la presenza di star nations.
Non è una reale novità, perché sappiamo che già in passato alcuni esponenti religiosi, come Monsignor Balducci, si erano espressi in proposito, affermando che l'esistenza di alieni nell'universo non mette in discussione in alcun modo le verità della fede cristiana, anzi tale eventualità dimostra l'infinito potere del Creatore. Non mi soffermerò sugli aspetti teologici della questione, ma su quelli politici ed esopolitici.
Da decenni molti investigatori ufologici sono impegnati con alacrità nel cosiddetto disclosure, ossia una politica volta a convincere le autorità a divulgare informazioni riservate su avvistamenti di O.V.N.I. e su contatti con extraterrestri. Questi ricercatori pensano che i vertici militari e politici siano contrari a rivelare tutto ciò che sanno per evitare uno shock culturale che colpirebbe l'umanità, qualora dovesse accettare l'idea che non siamo soli nell'universo. Ciò, in parte, è vero, ma, a mio parere, confligge con lo scopo ultimo della Cabala, cioè la diffusione dell'anomia, uno scenario di indescrivibile confusione sociale, economica, politica, climatica... Approfittando di tale caos, secondo la nota prassi, Ex chaos ordo, il governo segreto potrebbe trovare il pretesto adatto per l'instaurazione del Nuovo ordine mondiale.
Quali sono i veri motivi quindi che spingono il governo ombra di cui chiese e governi sono filiazioni, a diffondere notizie su nazioni dello spazio, accreditando talora l'immagine di esseri pacifici, ma sottilmente insinuando che occorre prepararsi ad un conflitto contro civiltà ostili?
La Cabala ha probabilmente scritto un copione, avvalendosi delle sue agenzie preposte alla disinformazione e che propalano una verità intrecciata a mille menzogne: l'obiettivo ultimo, come ho scritto altrove, potrebbe essere la demonizzazione di civiltà benevole e, nel contempo, l'ostentazione delle inesistenti virtù di esseri malvagi e predatori presentati come i salvatori. Mentre molti studiosi e testimoni, all'interno della comunità ufologica, sono in fibrillazione, attendendo un catartico contatto con gli extraterrestri, premessa di una nuova era fondata sulla fratellanza universale, Maurizio Baiata, voce fuori dal coro, appare, invece, guardingo, se non scettico. Infatti l'ex direttore di Area 51 scrive nel fondo Grazie, Signore, grazie.
"Sconcertante è stato vedere uno speciale del TG2 delle 20.00 di mercoledì 14 maggio, composto da tre servizi interamente dedicati agli U.F.O. ed alla possibilità di vita intelligente nello spazio. Il messaggio ecumenico sulla possibilità che ET esista e che sia pure "nostro fratello" deriva dalle ultime dichiarazioni all'Osservatore Romano (ne ha rilasciate altre in passato, pressoché identiche) del direttore della specola vaticana, padre José Gabriel Funes, che ha fatto da apertura al pezzo. A corollario, si è parlato dei recenti avvistamenti di Stephenville, Texas e del nuovo rilascio di files U.F.O. britannici. [...]
Eh già, perché si vuole credere che l'enciclica di padre Funes sia da ricollegare ad avvenimenti che stanno per accadere e che i governi, con i loro rilasci sistematici e centellinati, stiano anticipando, come se l'organo della Santa Sede avesse l'autorità sufficiente per convincere i governi a tirare fuori dai cassetti documenti top secret sugli U.F.O. e gli alieni. [...] Il bello è che si inneggia, assistendo a queste messinscene, al fatto che il momento è importante e che noi ufologi ce lo dovremmo vivere in contemplazione e gaudio, supinamente in attesa del giudizio finale che, fra il 2008 e il 2012, dicono gli aruspici della new age, già stiamo tutti vivendo.
Una massa di persone che auspicano l'arrivo degli alieni di Nibiru o di altri pianeti (di extrasolari e in avvicinamento sembrano scoprirne uno al giorno), perché le cose vengano messe a posto. Certamente. Ci penseranno gli U.S.A. e la Cina a farci fare un sereno ritorno al Creatore, in compagnia dei pochi eletti, i credenti negli ET buoni di Carlo Rambaldi.
Quelli che, invece, credono nella realtà del fenomeno abduction e nelle finalità per nulla positive di chi le esegue, saranno condannati a morire qui sulla Terra, gli occhi sbarrati a guardare lo spettacolo terribile di grandi e piccole astronavi multicolori che saettano in alto nel cielo, abbandonandoci al nostro destino.
Ma noi non ci saremo".
Nel suo editoriale Baiata si mostra scettico sull'eventualità che gli esecutivi svelino verità scottanti, evoca il fenomeno dei rapimenti come dimostrazione che i visitatori di altri pianeti (tutti? ma sono visitatori o esseri interdimensionali?) sono animati da intenzioni ostili. Inoltre non crede che il Vaticano possa indurre Stati Uniti e Cina ad aprire i loro armadi pieni di scheletri: su questo ultimo punto sono perplesso, poiché reputo, invece, che sia Roma a stabilire l'agenda esopolitica. Dunque considerare la posizione e le iniziative della Chiesa di Roma-Babilonia mi pare utile per tentare di stabilire quali saranno i prossimi passi della sinarchia in merito alle questioni esopolitiche.
Baiata comunque non sembra nutrire molte speranze nel futuro, paventando futuri conflitti cui gli alieni assisteranno indifferenti o ai quali parteciperanno, schierandosi con una potenza o con l'altra o, attraverso un doppio gioco, con entrambe, come accadde forse già durante la Seconda guerra mondiale, quando alcune frange extraterrestri si allearono con Hitler, a sua volta finanziato e sostenuto da Vaticano, Stati Uniti e Gran Bretagna.
Lo scenario che si prospetta non è molto confortante, sebbene non si debba perdere di vista il fine di trasformare, attraverso una reale presa di coscienza ed un'efficace divulgazione della verità, il fine di riappropriarci del nostro destino, da troppo tempo alla mercé di forze oscure, terrene o non terrene, poco importa. TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Capire, comprendere, usare l'intelligenza: sono tre verbi considerati, più o meno, sinonimi, ma, come avvertiva Roman Jakobson, i sinonimi non esistono. Infatti le tre azioni dei verbi succitati sono distinte da sfumature: è vero che viviamo in un mondo in cui la percezione delle sfumature si è persa quasi del tutto, ma, proprio per questo motivo, dobbiamo tentare di recuperare una capacità di discernere anche differenze minime. Non è un esercizio ozioso: molti messaggi e segni scivolano tra le pieghe della percezione, della coscienza e della mente, rischiando di non essere decodificati.
Capire significa letteralmente prendere: già in latino, il verbo "capere", tra le numerose accezioni, annoverava quella di "capire", come sviluppo metaforico dell'azione di afferrare qualcosa in modo concreto. Capire è quindi afferrare con la mente, ma ciò che si afferra può sfuggire dopo pochi istanti, se la presa non è salda. Inoltre capire indica un'azione complessiva: si afferra il concetto essenziale, ma restano incompresi i particolari, gli addentellati che, invece, si "abbracciano" se si passa al livello della comprensione.
Comprendere è, infatti, cogliere con lo sguardo della mente il concetto centrale ed altri aspetti collaterali. L'azione acquisisce profondità, prospettiva, sebbene si rimanga ancora nell'ambito del fenomeno. Si potrebbe paragonare l'atto del capire ad un'immagine bidimensionale e quello del comprendere ad un'icona tridimensionale.
Siamo ancora lontani, però, dall'intelligenza che è un cogliere all'interno (intus e legere), un processo con cui lo sguardo della mente diventa penetrante, squarcia la superficie per scoprire, sebbene in modo confuso e provvisorio, l'essenza di là dal fenomeno. L'intelligenza è dunque dote rarissima, qualità che è spesso un dono, laddove la comprensione può essere esercitata, acuita, migliorata. Quindi penso che non tutti siano intelligenti e che esistano persone più sagaci, altre meno, altre per nulla.
Mentre la comprensione si sostanzia di cultura o, meglio, di istruzione, l'intelligenza può prescindere dalle conoscenze. E' un quid con cui una persona indotta può brillare in una conversazione, come una stella di prima grandezza, offuscando la luce fioca di molti laureati, simili a fuochi fatui.
E' per questo motivo che ritengo del tutto inutile dialogare con persone irrimediabilmente stolte, pur col capo inghirlandato di allori: la loro assoluta, granitica stolidità rende impossibile qualsiasi interazione. E' come se si volesse scrivere sull'acqua.
(1) Anche la lingua inglese conosce una distinzione tra to comprehend e to understand (stare sotto): è una differenza, oltre che di derivazione, tra la comprensione e l'intelligenza.
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Gli uomini sospirano la deificazione con inenarrabili gemiti dello spirito divino sepolto, strozzato in loro come una pepita d’oro compressa nella roccia, come il medicamento nel veleno ed agognano (senza saperlo o senza saperlo dire, i più), a tramutarsi in puri spiriti contemplanti, lodanti quell’apice della creazione, quell’unità infinita da cui tutto procede (E. Zolla)
I Catari, consci di quanto sia irredimibile il mondo in cui siamo costretti a vivere, aborrivano dal matrimonio e dalla procreazione. Il loro sogno umano-inumano era destinato a restare tale, ma è un sogno che filosofi, artisti, poeti... cullano da millenni. Non è certo l'aspirazione dei piccoli uomini, come li definirebbe Reich, ma degli spiriti magni.
Qualcosa si è rotto nell'equilibrio iniziale: possiamo soltanto volgerci nostalgicamente verso il principio senza principio, verso il nulla che è la "fatal quiete" di Foscolo ed il "mare" di Leopardi. Sì, naufragare nel non essere: chi vuole vivere per sempre?
Sembra il nulla il rimedio per ciò che è immedicabile, il dolore più che conosciuto - Gadda seppe magistralmente penetrare la cognizione della sofferenza - esperito sulla propria pelle, vissuto come lo scorticamento di San Bartolomeo, l'attanagliamento di Sant'Apollonia. E' un martirio, ma senza testimonianza alcuna, se non dell'assurdità dell'esistenza, gratuita, folle, insensata, nel bene, eccezione casuale, come nel Male, regola ferrea. Il patimento non è solo conosciuto, ma assimilato, assorbito, sangue del proprio sangue, linfa velenosa, saliva che soffoca il grido silenzioso di chi ha capito.
Allora si comprende perché, sebbene con percorsi differenti, con metafore diverse, sotto molteplici sembianze, quasi tutti gli autori insigni anelino all'origine, ad abbeverarsi alla fonte dell'oblio sempiterno. In qualche caso sarà pure un tòpos letterario, ma spesso è la sostanza della loro poetica: poco importa quale sia l'immagine che evochi il nulla. Essendo nulla, può assumere tutte le forme: trasfigurazione della vita in una dimensione atemporale ed aspaziale, annichilimento, ritorno all'Unità, materia che si disgrega, distruzione dell'io...
L'universo è un infinito labirinto, ma ha un centro ed il centro è il non essere. Per questo, come il Minotauro, nel magnifico, dolente racconto di Borges, La casa di Asterione, attendiamo il nostro redentore.
La morte, se è la fine dell'insoffribile sofferenza, è veramente il brillio della spada di Teseo che uccide il Minotauro. Vogliamo temere la luce?TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Il denaro è un simbolo, letteralmente, poiché, come tutti i simboli, esso sta per. Già questo basterebbe per trasferirlo da mondo della venalità ad una sfera superiore, ermeneutica. Siamo, però, abituati a considerare il denaro come qualcosa di concreto, di solido, su cui fondare le nostre sicurezze economiche, eppure esso possiede una natura mercuriale, fuggevole, mobile. I soldi circolano: circolante è sinonimo di denaro. I beni mobili sono quelli monetari.
Tralasciate complesse e sovente astruse questioni di tipo economico, riscopriamo il vero valore dei lingotti e delle monete nell'antichità. Il loro valore non era solo nel conio e nel titolo, ma nel baluginio divino ed astrale che l'oro, l'argento e l'elettro custodivano. L'oro è il sole, l'argento la luna. Nei tempi remoti i metalli scintillanti riverberavano una luce sacra, sia pure destinata a stimolare la virgiliana sacra fames auri, un'esecranda avidità. Allora le monete, che portavano l'effigie di un dio, a volte erano tesaurizzate, tenute come talismani o gioielli: per gli scambi si poteva ancora ricorrere al baratto, ai doni reciproci, al bestiame. Era questa l'economia della cultura omerica.
I primi banchieri furono i sacerdoti delle città di Sumer: a loro già si deve la lenta, funesta trasformazione della pecunia da amuleto, da strumento per le transazioni commerciali in merce. Dall’uso del denaro all’usura il passo è breve. Con usura, ci ammonisce Ezra Pound, si può solo corrompere e rovinare. Non è un caso se Dante, condannando i prestatori ad essere tormentati nell'inferno, li reputa peccatori contro l'arte. L'arte è il lavoro onesto: nulla è disonorevole e disonesto come l'arricchimento frutto di speculazioni e di frodi. Che cosa penserebbe il sommo poeta dell'ignobile sistema definito signoraggio bancario?
A Cesare quel che è di Cesare; a Dio quel che è di Dio;... a me quel che è mio, come chiosa Gesù in un altro Vangelo. Dubitiamo che il Messia intendesse avallare, con la sua risposta ad una domanda insidiosa dei Farisei, il tributo all'imperatore. Piuttosto, come ritiene Elémire Zolla, si può congetturare che egli, esortando a rendere il denaro a Cesare, dichiarasse che la coniazione è un atto di forza. "Il Messia accusa i banchieri di essere dei ladri, perché speculano sui cambi. Se si fosse ascoltato il Cristo, o il denaro non esisterebbe o solo una moneta sacra avrebbe circolato, con un rapporto fisso tra oro ed argento." Il numerario, benché non più sacro, può essere, se frutto di attività probe, giovevole, favorendo i commerci ed un certo benessere, purché si creda nel suo portentoso potere di trasformarsi in un oggetto d'uso o in una prestazione d'opera. Le persone che dimostrano fede non sono tanto quelle che credono in Dio, ma coloro i quali si affidano alla magica virtù del denaro: fede, fido, fideiussione... sono termini dell'economia.
E' quindi possibile pensare ad una società in cui la moneta sonante sia usata per acquistare e vendere, ma senza che essa sia gravata di interessi. Anche un interesse dell'un per cento annuo è usura: peccato che la Chiesa di Roma l'abbia dimenticato, anzi apprendendo perfettamente le scaltre, spregiudicate pratiche dei feneratori, si è trasformata in una banca. Se, invece, il denaro diventa banconota, carta forzosa, cifra digitata sullo schermo di un elaboratore si smaterializza in un'entità astratta. Pur non esistendo, essendo un ente creato dal nulla per dominare tutto e tutti, opprime i deboli, depaupera i derelitti, stringe in un cappio soffocante i debitori, rende schiavi di tesori chimerici gli avari, rafforza lo scellerato dominio dei potenti che impiegano i loro immensi, insanguinati capitali per uccidere, distruggere, inquinare, compiere delitti di ogni genere.
A Cesare quel che è di Cesare, dunque: come il Messia rifiutiamo in toto il potere. Poco importa se un celebre interprete del suo messaggio raccomandava che gli schiavi obbedissero ai padroni, legittimando così de facto e de iure quelle inique autorità politiche e religiose contro cui Cristo (o chi per lui) aveva consigliato la spada.
TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Per ogni cosa c'è un tempo fissato, sì per ogni faccenda sotto i cieli:
un tempo per demolire e un tempo per edificare
un tempo per piangere e un tempo per ridere
un tempo per fare lamento e un tempo per saltare
un tempo per strappare e un tempo per cucire
un tempo per tacere e un tempo per parlare
c'è un tempo per ogni cosa sotto il sole
Ecclesiaste 3:1,3,4
E' TEMPO DI PARLARE
Il cuore dell'uomo, cioè il connubio tra dna-coscienza-sentimenti-pensiero è qualcosa di molto più profondo e sconosciuto di quanto la scienza sia oggi in grado di riconoscere e sperimentare. Nemmeno l'uomo può conoscere davvero sé stesso, anche se orgogliosamente pensa il contrario. Chi può conoscere il cuore dell'uomo?
Chi può essere certo di come agirà domani o di cosa dirà? Chi può dire quale sarà il suo domani? Chi può sapere che cosa vive nell'antro più profondo dell'uomo che viene chiamato “inconscio? Antro profondo dal quale salgono improvvisamente mostri che possiedono la coscienza di chi li trasporta con sé e li fa vivere in sé!
Tutto ciò che entra nel cuore dall'esterno vi permane a tempo indefinito, benché coscientemente non si ricordi affatto e, al tempo della maturazione, se ne raccolgono i frutti… amari per chi si è nutrito di cose degradanti, immorali, menzognere, stupide, egoistiche, e dolci per chi si è nutrito di cose giuste, vere, morali, sane, amorevoli. Il tempo della messe giunge sempre e ognuno raccoglie ciò che ha seminato nel suo cuore.
Per questo è importante [SELEZIONARE] le informazioni con cui nutriamo il cuore, le compagnie che ci scegliamo e con cui condividere pensieri e comportamenti, i modi con cui utilizziamo i momenti di svago etc.
E' molto importante sapere che la “Sophia” non è di tutti e per tutti ed il Saggio non si accompagna con lo stolto. Potete riconoscere lo stolto dalle opere che egli compie nella vita e dalle parole che pronuncia con le proprie labbra. Le sue opere sono sempre egoistiche, le sue parole sono “sempre” incentrate sugli altri e su ciò che dicono o fanno.
Il Saggio parla sempre in grande, di progetti, osserva il mondo e le cose in esso, proclama la Verità e si astiene dalla menzogna, costruisce ponti amorevoli di misericordia verso gli altri, è comprensivo per il diverso e parla di cose profonde e vere. Osserva l'infinito e si pone domande.
Lo stolto non tende la mano a chi soffre né prende in considerazione chi è nella difficoltà, poiché crede che il debole sia un essere inferiore non dotato di buona intelligenza, spende il suo tempo a dileggiare ed a criticare le persone e tutto ciò che fanno e dicono.
Il Saggio comprende i tempi e le stagioni della vita, tende la mano a chi geme, rialza chi inciampa, sorregge il ferito, poiché crede che il debole sia il mezzo con cui l'uomo VERO può dimostrare di essere degno di chiamarsi UOMO.
Ma nessuno di noi può definirsi perfetto nelle parole e nelle azioni ed è qui che il Saggio dimostra la vera “Sophia”, riconoscendo umilmente di dover sempre migliorare e progredire nella strada della Verità... camminando con lo sguardo rivolto in alto, mentre sperimenta i dolori umani e li condivide con i propri compagni di cammino.
Così come gli altri fanno con lui, INSIEME si può riuscire a lenire dolori e fatiche, INSIEME si possono affrontare grandi montagne, INSIEME lo spirito di fratellanza prende corpo e si materializza nella vita, donando sollievo e gioia nei cuori afflitti.
Purtroppo questo accade sempre di meno nel nostro luccicante mondo edonistico ed egoistico. Tutti lo desiderano in fondo… ma poi la traduzione in atto pratico e reale è sempre di la da venire . Perché?
Perché ognuno aspetta dall'altro che lo segua e s'incammini con lui: così nessuno si muove, ma, se ognuno prendesse la sua [sacca di umanità] e si iniziasse a camminare INSIEME, si ritroverebbe al proprio fianco il compagno di cammino sostenendolo e facendosi sostenere. Questa è azione e movimento! Tutto ciò che non produce frutto nella vita reale è solamente “quattro amici al bar” ed un frustare il vento; è solo VANITA' e un correr dietro al vento, diceva il saggio Salomone.
MI PRESENTO
Il mio nome è “Franco” come il mio stesso cuore; la mia vita su questo pianeta è stata costellata di TUTTE le esperienze che un uomo può provare nell'arco della vita che gli è concessa sia piacevoli sia dolorose e quando dico TUTTE andate anche oltre la vostra immaginazione; ma giunge sempre il momento della sintesi ed il momento della scelta.
Io ho scelto di gettare le esperienze e le conoscenze sbagliate, ho gettato i vecchi vestiti e la personalità con cui mi rivestivo, mi sono allontanato dalle situazioni e persone che impedivano al mio vero essere di esprimere quello che ero realmente, ho abbandonato il lavoro precedente ed ho scelto un lavoro umile che mi permettesse di sopravvivere, senza dover chiedere nulla a nessuno ed avere un po' di tempo in più da dedicare alle persone che amo e a coloro che non conosco, ma che sono miei fratelli nella carne. Mi sono messo al servizio del volontariato, al servizio degli altri, sono andato a predicare nelle piazze e nelle case la VERITA' del mondo che ci circonda, ho parlato di Gesù e Dio, ho parlato delle cose occulte e delle cose PALESI come le SCIE CHIMICHE, ho parlato con “personaggi importanti” e sono stato in posti che a nessuno di voi è concesso conoscere. Ho speso di mio in tutti i sensi per fare questo e NON ho mai guadagnato NULLA nel farlo! Ho camminato in silenzio al fianco di coloro che scrivevano verità scomode, senza che lo sapessero per anni, ho divulgato dal 1993 cose di cui molti solo negli ultimi due-tre anni sono venuti a conoscenza tramite Internet, le ho elaborate suddivise catalogate per argomento, le ho analizzate e filtrate dalle parti false e svianti, mi sono accertato andando nei luoghi e negli archivi bibliotecari particolari, fin quando ho potuto e mi è stato concesso [!]
Le mie ricerche sulla realtà di questo mondo e della vita iniziarono (mio malgrado) all'età di nove anni: quando tutti in genere giocano e leggono fumetti, io mi trovai sbalzato in una realtà separata e nelle sperimentazioni psichiatriche su mia madre usata come cavia coperta dall'ufficialità di provare nuove cure, la sua vita e la nostra famiglia furono distrutte. Così iniziai a leggere i libri di Freud e Jung, la psicanalisi e la psicologia, la psicocibernetica e tutta la “panacea” di scritti simili, ma, nel frattempo, mi era capitato tra le mani anche un Vangelo (ma questa è un'altra storia parallela che non c'è tempo di trattare). In ogni caso da quel giorno la mia vita cambiò e non fu mai più come quella degli altri, poi, nel corso del tempo e della vita, sono passato (sempre per una serie di situazioni) attraverso esperienze [dirette]: dalla religione allo sciamanesimo, dalla politica ai segreti della manipolazione delle masse fino alle cose nascoste all'umanità e che si leggono solo nei libri di oggi. Non chiedetemi come e perché: non basterebbe un’enciclopedia e nemmeno io so bene come e perché. E’ così che è andata, per volere del Padre (probabilmente).
Perdonatemi se il presente testo non è articolato ma scritto di getto, per il motivo che non ho molto tempo in questo momento della mia vita. Spero. Però, che possa dare la percezione di ciò che vivo e che sono. Ma ora torniamo a noi.
Dopo lunghi anni tra letture, studi, entrature in varie strutture, lavori che mi permettevano di entrare in settori particolari, nonché la mia naturale ed innata curiosità per la scoperta, quando arrivò il tempo della sintesi, il quadro che mi si presentò agli occhi sconvolse completamente la mia vita e tutto ciò che vivevo e credevo di sapere! Era ed è tuttora un peso terribile e come disse Gesù: “Gli uccelli hanno nidi, gli animali hanno tane, gli uomini hanno case, ma il figlio dell'uomo non ha un posto dove poggiare la testa..” Cito questa frase per far comprendere che sapere certe cose può essere un grave peso e a volte sarebbe meglio NON SAPERE, specialmente se non puoi parlare con nessuno sulla terra che ti possa credere e comprendere davvero!
Questa era la realtà e nessuno mi avrebbe mai creduto: nessuno poteva mai credere che la Bibbia NON era solo un libro di racconti fantastici per chi non crede e di soli insegnamenti per chi crede: era ed è MOLTO, MOLTO, MOLTO DI PIU' DI UN SEMPLICE INSIEME DI SCRITTI!!! Essa è la chiave della Scienza, della Profezia, degli eventi, del passato e del futuro... la Parola che oltrepassa lo spazio e il tempo… la Parola del Verbo... la vibrazione primigenia… l'energia fatta materia tramite il suono inconoscibile della stessa Vita della Parola che si è incarnata e fatta uomo per la nostra Liberazione dal giogo della Matrix Luciferina che, senza questo semplice atto, ci avrebbe avvinto nelle sue spire per l'eternità in un ciclo continuo di nascita e morte, senza speranza alcuna.
Quale creatura può conoscere la Mente del proprio Creatore e sapere i misteri del creato, se non è pronta e MATURA per tale consapevolezza? Sarebbe pazzia dare in mano ad un bambino di pochi anni e nostra creatura la guida di un aereo pieno di passeggeri.
QUESTO SIAMO NOI NEL PROGETTO UNIVERSALE DELLA VITA ... facciamo danno a noi stessi, figuriamoci cosa possiamo fare nell'universo, se ci viene data la conoscenza della Realtà della vita universale e dei segreti del Cosmo infinito.
Prima dobbiamo IMPARARE ad Amare ... poi dobbiamo IMPARARE come applicare l'Amore nella vita dal microcosmo al macrocosmo... e ancora dobbiamo RICONOSCERE la nostra “ignoranza” di fronte a cose inconoscibili per noi: solo così possiamo sviluppare l'umiltà salvifica che ci protegge dal fare e ricevere del male.
Negli anni sono stato perseguitato, sono stato oltraggiato, sono stato minacciato, solo perché spiegavo dove “non dovevo” che le cose scritte nella Bibbia erano VERE e che [LORO] erano fantocci nelle mani del Potere invisibile dei ribelli al Regno Universale di Dio. Sono stato a parlare con i maestri ed i pastori di quasi tutte le religioni sia occidentali sia orientali che si sono comportati nello stesso modo, perché non accettavano il fatto di dover rinunciare al loro POTERE proprio come i POTENTI della terra e i loro sottoposti fantocci politici!
Perché la chiave di volta è RINUNCIARE al proprio egoismo, al potere, alla ricchezza, all'immoralità ecc., perché sono proprio QUESTE le cose che danno il [Potere] alle potestà che dominano l'uomo, ma se l'uomo non vi RINUNCIA, accetta ciò che gli è stato OFFERTO e ne paga il prezzo dell'inganno. Chi di voi pensa di “NON CREDERE!” in realtà è ingannato e manipolato, perché se non crede nel Liberatore Gesù Cristo inviato dal Padre nostro ... CREDE comunque in qualsiasi altra cosa propinata per lui dalle P.R. delle entità che desiderano possederci come [oggetti golem] e, se non ci riescono, desiderano che siamo tutti distrutti. 'Esse' operano da secoli nel mondo con l'inganno e la menzogna storica, scientifica, filosofica ed intellettuale, perché NOI viviamo solo pochi decenni (se ci arriviamo) mentre LORO vivono da millenni prima di noi e con noi. Hanno visto tutto, tutta la nostra storia e sanno tutto dei nostri comportamenti e delle nostre reazioni: siamo come dei topi in un labirinto mentre sperimentano su di noi ogni possibile cosa che possa dimostrare che NON SIAMO DEGNI DI VIVERE nell'universo!
L'unica risposta è reagire nella maniera appropriata per permettere di dimostrare che possiamo essere simili al Cristo Gesù ... che possiamo fare cose buone e sagge ... che siamo idonei alla Vita nell'universo ... e di questo dobbiamo RINGRAZIARE per primo quell'uomo venuto sul pianeta Terra e che fu chiamato Yaheoshuà. Lui DIMOSTRO', con la sua perfezione umana, che il Progetto Genesi era GIUSTO e che l'uomo avrebbe potuto vivere in armonia con il creato, che meritava la VITA e NON la morte. La sua Missione salvò la vita di quelli già morti e di quelli che sarebbero nati dopo nella nostra dimensione, sconfiggendo per sempre il progetto dei ribelli al Regno Universale del nostro Creatore. Prima a livello invisibile e spirituale nell'altra dimensione e, TRA BREVE, in quello materiale e fisico.
Quanti di VOI hanno mai visto in faccia o sono stati nella sede dei Rotschild a Montecarlo, dei Mizzi a Londra, dei Dechamp a Parigi… solo per citarne alcuni che non sono conosciuti come altri [!] ... quanti di voi sono stati nelle sedi del Potere dove si prendono le [decisioni], ascoltando e vedendo cose che non potrete mai raccontare a nessuno, pena la vostra sanità mentale? Quanti di voi sono stati a riunioni dove cose sconvolgenti vengono dette come fossero barzellette? Quanti di voi hanno mai visto come operano davvero le “Potestà” dietro i paraventi dell'apparenza? Quanti sanno in che lingua si parla nei luoghi occulti? QUANTI SANNO DAVVERO CIO' CHE STA ACCADENDO [OGGI] DIETRO LE QUINTE DEL PALCOSCENICO MONDIALE?
Avrei potuto benissimo arricchirmi e divenire molto più famoso di “J. Titor”, ipotetico viaggiatore del tempo ed ex agente segreto coinvolto nell'esperimento “Philadelphia” ma che NON VIAGGIO' MAI NEL TEMPO: fu solo testimone di morti atroci per raggiungere questo scopo. Se solo fossi rimasto nell'anonimato per vendere a piene mani su Internet il “fascino” dell'ignota e sconvolgente realtà della Matrix Universale.
Quello che ho detto è solo un piccolo granello e di più non serve a nessuno, perché quello che conta davvero è solo la VOSTRA VITA, se ci tenete.
Eppure non ho scelto quella strada, ma ho scelto la strada più difficile e stretta, quella della Verità e di essere fino a quando mi è concesso in cammino al fianco dei miei fratelli come persona qualsiasi, povera, semplice, sconosciuta, sofferente, ma CONSAPEVOLE di qualcosa che non si può condividere e che PESA immensamente.
Ho scelto di aiutare a vivere, capire, sperare e credere che è possibile un mondo migliore e pienamente luminoso.
Ho scelto di lottare al vostro fianco, di sostenervi, di aiutarvi, di ridere con voi delle cose belle e di piangere con voi delle cose brutte, di accettare le vostre illazioni, le vostre critiche, i vostri dubbi, le vostre perplessità, i vostri timori, di combattere contro la menzogna e di difendere la Verità. E non per mia volontà, ma per volontà dello Spirito Santo del Padre che opera tramite il Cristo Gesù, quello stesso che la maggioranza pensa sia solo un personaggio fittizio, inventato allo scopo di ammaliare l'uomo.
MAI MENZOGNA PIU' GRANDE fu proferita dalla storia falsificata e se la storia va riscritta alla luce della Verità coloro che operano per questo debbono prendersi il carico di essere considerati “pazzi”.
La Matrix Luciferina (o aliena, come più è di moda oggi) non permetterà in questo tempo che la Verità storica venga svelata, solo l'intervento diretto e “materiale” del Re Universale Cristo Gesù SVELERA' agli occhi del mondo la sua esistenza, anche se questo sarà l'ultimo atto della scena finale.
Così come le scie chimiche non verranno MAI accusate di essere causa di qualsiasi patologia biologica o di qualsiasi altro danno all'uomo e alla vita, né verranno mai svelati i VERI SCOPI (anche se una parte ve l'ho detta, che ci crediate o meno), mentre saranno spiegate all'umanità le caratteristiche [positive] di tali operazioni che serviranno alla vita e al corretto mantenimento di tutte le nuove tecnologie che sorreggeranno la struttura del Nuovo Ordine Globale. La “fantascienza” diverrà pane quotidiano nei prossimi anni e molti cadranno preda di questa [seduzione] globale universale.
Questo non significa che dobbiate rinunciare a lottare per la Verità, ma modificare il “modo” in cui lo fate: se lo fate in armonia con le forze del bene avrete successo, ma se lo fate [da soli] con la vostra razionalità umana non perverrete a niente e tutto ciò che avete fatto sarà comunque cancellato dal NOG, come non fosse mai esistito. Ricordate ciò che è descritto in 1984 e che cosa faceva il “Ministero della Verità”, perché non è affatto fantascienza, ma il futuro che verrà.
Devo comunque affrontare tante prove nella mia vita, come in questo duro momento che si succede ai molti altri precedenti. Non ho molto tempo in questa fase per stare su Internet oltre al fatto che ho dei “custodi” che fanno di tutto per ostacolarmi sia nella vita reale sia su Internet, e non mi riferisco alla camaleontica “Buffy” che, dopo aver diffamato Zret e Straker ora si è dedicata a me, da quanto mi hanno riferito. La ringrazio per l'interessamento, ma la prego di astenersi dal disturbare il rapporto tra i sodali: mantenga pure le sue posizioni, ma smetta di inquinare i cuori dei miei fratelli umani.
Perché a suo tempo mieterà proprio il “karma” in cui crede e di cui vaneggia, solo che sarà davvero reale per lei con tutte le conseguenze. Raccoglierà ciò che ha seminato, perché chi semina vento raccoglie tempesta.
Ma so anche bene che ciò che devo fare continuerà FINO ALLA FINE, perché questo momento non è affatto la fine della mia missione, ma solo un “inciampo” posto tra me e il mio traguardo. Non intendete male le mie parole e cercate di comprendere davvero i “segni dei tempi”. Non ha importanza che cosa pensate di me, nel bene o nel male. La cosa davvero IMPORTANTE è che apriate i vostri cuori all'Amore che il Creatore ci ha dato tramite la missione di Suo figlio Gesù Cristo su questo pianeta; la cosa importante è percepire oltre la [religione umana delle chiese di pietra e malta] e dei loro rappresentanti fisici, che ESISTE una dimensione parallela dove vivono miriadi di altri esseri che ci osservano e fanno il tifo per noi, aspettando il momento di abbracciarci nella Gloriosa Libertà dei figli di Dio.
Che le divisioni di pensiero e di cuore possano essere bandite dai nostri cuori e che gli spiriti “ribelli” che causano [divisione] siano SCACCIATI dai luoghi dove vive e regna l'Amore Fraterno nello spirito Cristico di quel Gesù occultato e cancellato dalla FALSA STORIA descritta nei libri, ma VIVENTE e RE in mezzo ai suoi nemici OGGI! Anche se per ora i vostri occhi non possono ancora vederlo, giungerà il tempo della visione e giammai sia dalla parte SBAGLIATA!
Che non vi sia d'inciampo ciò che avete letto, ma vi sia di guarigione e di speranza per il futuro vostro e dei vostri cari.
Aprite gli occhi e VEDETE che cosa stanno “preparando” i Poteri Globali per la Battaglia Stellare contro Dio e contro il Suo Re, Cristo Gesù.
Se qualcuno di voi crede, preghi anche per me in questo momento come io ho fatto per alcuni di voi.
Grazie a Zret per primo e poi a tutti i cari sodali, vi abbraccio con la Verità e con il cuore, sperando che, quando sarà il tempo. ci ritroveremo gli uni accanto agli altri.
Divenite candidi come colombe, ma siate cauti come serpenti.
BOJS TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Secoli di propaganda capillare e diuturna hanno trasformato la scienza da ambito del sapere umano con tutti i suoi pregi, i limiti, le contraddizioni, nella Verità assoluta, incontestabile. Così, poiché recentemente alcuni evoluzionisti hanno affermato che l'antenato del pollo è il Tyrannosaurus rex, l'uomo medio-basso, venuto al corrente di questa straordinaria scoperta, dopo un momento di sbigottimento, si è affrettato a metabolizzare anche quest'altra acquisizione.
E' questo segno di una deferenza verso la scienza, anzi di un timor panico che molti nutrono verso la comunità degli scienziati accademici, veri e propri pontefici che elaborano dogmi, scomunicano gli eretici, bandiscono crociate contro chi devia dalle concezioni ortodosse.
E' sintomatico che parecchie persone pendano dalla labbra di codesti esperti, del tutto ignari se le loro dottrine sono piene di incongruenze, illazioni, fantasie inverosimili o, peggio, menzogne, pronunciate e scritte, pur di nascondere una verità scottante o di difendere privilegi baronali. Ipse dixit. Lo scienziato parla sempre ex cathedra.
Così la biologia evoluzionista, una delle branche più deboli della scienza contemporanea, laddove non ha accolto la teoria di Eldredge e Gould, ma è rimasta ancorata ad un ingenuo darwinismo, ora ci insegna che il pollo si è evoluto dal Tyrannosaurus rex. Forse, però, il paradigma evoluzionista non è tutto scorretto: solo che sono gli scienziati a discendere dai polli. TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Finalmente è disponibile il n°1 del Magazine Segni dal Cielo, diretto da Massimo Fratini. Potete prenotare il numero 1 della rivista tramite e-mail segnidalcielo@tiscali.it, richiedendo le modalità di pagamento per il nostro bimestrale, che avverrà tramite vaglia postale, bonifico bancario oppure pagamento PostePay. Nella e-mail, se lo desiderate, potete mettere un vostro recapito telefonico e sarete al più presto contattati dalla nostra segreteria. Per ulteriori informazioni, chiamate il n° tel. 380 4645142 - 340 0585850 TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Le gargoilles o gargolle sono, come è noto, dei doccioni aggettanti dalle grondaie e che terminano di solito in una protome di un animale mostruoso, dalle cui fauci stilla l'acqua piovana. Elemento tipico dell'architettura gotica francese e tedesca, le gargolle sono collocate lungo il perimetro della copertura delle chiese.
Anche il Duomo di Milano è adornato con queste sculture di animali fantastici, per lo più draghi: sono figure dalle ali membranose, gli occhi terrifici, i colli lunghi protesi nel vuoto in uno spasimo minaccioso. Che cosa spinse scultori e scalpellini medievali ad istoriare i perimetri degli edifizi sacri con codesti mostri? Furono intenti apotropaici? Intesero quindi stornare entità malefiche con sculture dalle sembianze dire? E' quello che si legge in quasi tutti i libri di storia dell'arte. Eppure questi doccioni figurati sono anche immagini alchemiche dei quattro elementi: la pietra in cui sono ricavate, l'acqua piovana che fluisce dalle bocche, l'aria dell'altezza dove si stagliano, il fuoco della luce che si addensa negli incavi, scavando attorno a sé ombre profonde.
La gargolla è, in primis, pietra, solidificazione dell'essere, tanto lontana dall'essenza nella sua pura immaterialità quanto, proprio per questo motivo, simbolo dell'origine, nella coincidentia oppositorum. Nel materiale lapideo è custodita la conoscenza segreta: il volto della Medusa, col suo sguardo, è gnosi che impietra, il Graal è coppa di selce, la pietra d'angolo, la pietra filosofale degli alchimisti... Pietre come pani, cibo di sapienza.
Come spesso avviene i simboli sono ambivalenti ed ambigui, nei draghi che affollano il Duomo di Milano ed altre chiese, si può anche scorgere il segno di oscure, ancestrali valenze: nella città ambrosiana la nobile famiglia dei Visconti tenne la signoria tra la fine del XIII secolo al 1447, dal 1395 con il titolo ducale. La prosapia dei Visconti appartenne all'inizio alla cerchia dei vassalli vescovili, la militia Sancti Ambrosii.
Nell'arma araldica dei Visconti è effigiato un drago-serpente. Secondo Bonvesin de la Riva, «Viene offerto dal comune di Milano ad uno della nobilissima stirpe dei Visconti che ne sembri il più degno un vessillo con una biscia dipinta in azzurro che inghiotte un saraceno rosso; e questo vessillo si porta innanzi ad ogni altro; e il nostro esercito non si accampa mai, se prima non vede sventolare da un'antenna l'insegna della biscia. Questo privilegio si dice concesso a quella famiglia in considerazione delle vittoriose imprese compiute in Oriente contro i saracini da un Ottone Visconti, valorosissimo uomo».
Altre leggende collegano l'angue a Desiderio, ultimo re dei Longobardi, o ad un drago che, ai tempi del vescovo Ambrogio (IV secolo d. C.), viveva in una spelonca oggi occupata dalla Chiesa di San Dionigi.
E' Milano, il cui cuore è nel Duomo, più tempio dall'aura pagana che luogo cristiano, città anguiforme? Remote e strane tradizioni insieme con casi e personaggi recenti sembrano bisbigliare una risposta, tra le navate soffuse di ombre silenziose ed inquietanti della Cattedrale. TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Riscoprire il valore dei gesti è arduo: siamo abituati ad agire macchinalmente ed ogni nostro movimento diventa un'azione inconsapevole. Lo intuì Duchamp, quando dipinse Nudo che scende le scale, un quadro in cui il moto di un uomo che percorre una rampa è scisso, segmentato nelle sue componenti sequenziali, come fotogrammi immoti-dinamici di una pellicola. Erano, a un dipresso, gli stessi anni in cui l'avanguardia futurista celebrava (ingenuamente) il dinamismo, la macchina, la velocità, gli spazi urbani.
Lo storico dell'arte Giulio Carlo Argan, a proposito dell'acquerello dipinto dell'artista francese, annota: "Nel compiere il movimento, la persona passa dallo stato di organismo vivente a quello di congegno; il funzionamento biologico si trasforma in funzionamento meccanico. Movimento ripetitivo è quello cui ci abitua, in una civiltà della tecnica, la familiarità con le macchine: dunque la trasformazione del funzionamento biologico in funzionamento tecnologico è il destino che ci attende. E' perfettamente comprensibile che, muovendo da questa premessa, Duchamp sia arrivato a contestare in toto la cultura della società contemporanea".
Il pur lungimirante Duchamp non poté intuire che la stessa realtà naturale, più che essere sostituita da un ambiente tecnologico, avrebbe subito un'orrida metamorfosi tecnica: oggi persino le nuvole hanno forme meccaniche di ruote dentate, di falciatrici automatiche. Gli uomini stessi, svuotati dell’essenza, sono gusci vuoti in cui impiantare la memoria di un computer.
Argan, da intellettuale di formazione marxista, menziona un funzionamento biologico, prescindendo dal valore ieratico, sacro, simbolico, ancestrale del moto e del gesto, quello che si manifesta nella danza, nel rito del sacerdote, nel lavoro artigianale, nei fenomeni naturali, nell'incedere di una processione... Tuttavia ha ragione lo storico dell'arte quando vede in Duchamp un profondo scetticismo verso i miti della società industriale che, dietro il suo apparente razionalismo, cela una pulsione di morte e di annientamento. Non è solo la distruzione dell'ambiente naturale, ma anche l'alienazione del gesto da sé stesso, ridotto a schema pavloviano, a feedback comportamentista.
Chi oggi esprime la sua anima ed indugia attento su un gesto, caricandolo di significati e di pensieri? Sfiorare il volto di un bimbo col palmo della mano, sollevare il bicchiere da cui bere un po' d'acqua, spezzare il pane fragrante, scostare la tenda per contemplare il panorama di là dalla finestra...: sono gesti dimenticati. Oggi tutto è automatizzato, funzionale e, se non è utile, escluso dal novero dei gesti quotidiani privati delle loro qualità sensorie, tattili, olfattive, cromatiche. Il gesto come non-azione, risolto in sé stesso, come miracolo (si pensi agli occasionalisti) non ha più alcuna cittadinanza in un mondo dove ci si muove ed agisce per uno scopo preciso, consumistico ed edonistico.
Se solo ci fermassimo per qualche istante, comprenderemmo come è mirabile la solennità del gesto che crea un arco nell'aria o stende un velo invisibile sull'oggetto, sulla pianta, sull’animale e sulla persona toccati ed amati. E' un gesto armonioso e provvido che, superando una concezione estetizzante del creato, che non aspira solo ad essere ammirato, ma anela pure ad essere vissuto, concilia grazia ed empatia. E' il gesto di Guido Gozzano che, mentre è steso sul prato, offre uno stelo d'erba ad una cetonia capovolta. TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Qualche lustro addietro pensavo che la condizione penosa in cui versano il pianeta e l'umanità fosse il risultato di un modello di sviluppo errato, dell'insipienza e corruzione delle classi dirigenti. Pur senza negare che tali tare incidano sulla storia, se si scruta e si studia, si comprende che gli eventi veri sono quelli che si svolgono dietro le quinte. A questo punto, però, non è sufficiente aver compreso che la politica, l'economia, la "cultura" sia scientifica sia umanistica... sono il risultato di un'enorme manipolazione: infatti, come custodite in altrettante scatole cinesi, si nascondono via via verità sempre più inverosimili ed orribili.
Apriamo la prima scatola e vi troveremo una cospirazione, per così dire, debole: la storia è decisa, almeno nei suoi avvenimenti cruciali, dal XVIII secolo dai Massoni e da banchieri ebrei. Lo scopo dei congiurati è quello di controllare le risorse mondiali, le attività produttive, la finanza, i governi e di trasformare gli uomini in una massa di schiavi.
Apriamo la seconda scatola e vi scopriremo un complotto medio: la storia è dominata dalla Compagnia di Gesù che, dal XVI secolo, avvalendosi di coadiutori temporali ed infiltrando i suoi adepti nelle logge più potenti, persegue oltre agli obiettivi citati sopra, il fine di instaurare un nefando culto mondiale di tipo luciferino, attraverso lo stratagemma della diffusione capillare della religione cattolica, letteralmente universale, e di altre fedi equipollenti.
Apriamo la terza scatola: al suo interno potremo intravedere una congiura forte, mostruosa. Entità abominevoli, da tempo immemorabile, di cui Gesuiti, Massoni e Sionisti sono esecutori, per quanto non privi del tutto di potere, tessono le fila della storia, a somiglianza di pazienti e mortiferi ragni. A queste entità non importa più di tanto il dominio economico e politico che, tra l'altro, hanno già conseguito in toto, ma qualcos'altro, ossia impadronirsi di un quid che essi non possiedono, strappandolo ad alcuni uomini. Per loro è una questione di vita o di morte: se la plurimillenaria cospirazione, per qualche cambiamento non facilmente immaginabile, venisse scoperta, essi potrebbero vedere seriamente compromessa o distrutta la loro egemonia. Forse devono portare a termine un compito diabolico, ossia distruggere la Terra ed asservire sin l'ultimo uomo, prima che sia troppo tardi. Potrebbe essere che, per un motivo arduo da capire, il tempo di questi esseri malefici, sia ormai agli sgoccioli e che essi tentino il tutto per tutto pur di non soccombere, un po' come i Proci che, fino all'ultimo, provano ad occupare il trono vacante di Itaca e, incuranti di oscuri presagi, vanno incontro alla sanguinaria vendetta di Odisseo che massacra i pretendenti ed i loro complici.
La complessità del disegno qui solo abbozzato ci porta a capire perché sia difficilissimo districarsi in un dedalo, in cui, ad ogni angolo, cambia l'intera prospettiva. Gli stessi agenti dell'inganno ignorano chi veramente comandi e quale sia lo scopo ultimo: costoro pensano che si tratti "solo" di una dominazione politico-economico-militare su scala planetaria. L'estrema articolazione e contraddittorietà (almeno apparente) del quadro impedisce di discernere i ricercatori ed i giornalisti sinceri, dalla turba di disinformatori, doppiogiochisti, di persone impegnate in tripli giochi, cui si mischiano veri e propri stupidi affetti da sindrome di Stoccolma. Gestori e creatori di siti di informazione indipendente sono, non di rado, infiltrati e mistificatori. Ricordiamoci che a questa schiera appartengono anche personaggi del tutto insospettabili. Si assiste anche a situazioni paradossali: alcune persone che si ostinano a propugnare la tesi del 911 come inside job, proclamando la verità della prima scatola, in realtà sono collaboratori di particolari agenzie. Essi fingono, in verità in modo non molto credibile, di essere contrari alla versione ufficiale dei fatti, ma solo per generare confusione e per subornare inconsapevoli lettori. Infine si concentrano, con incredibile acribia, su temi minuti alla fine inadatti a gettare una luce chiarificatrice su avvenimenti ignominiosi e semiocculti.
Il risultato è il seguente: alla fine non ci si fida quasi più di nessuno, poiché "coloro che appaiono sovente operosi ricercatori della verità, possono benissimo essere infiltrati a vari livelli" (Straker). Questo vale anche per alcune case editrici "alternative".
Solo un sesto senso ci può guidare in queste tenebre dense, un senso affine al sonar dei pipistrelli che, grazie ad esso, sono capaci di orientarsi nel buio.
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La ricerca della verità è passata di moda, è obsoleta, considerata un'anticaglia. Quanti filosofi e scienziati hanno indagato, col loro ingegno e con disinteressato amore per la conoscenza, il mondo alla ricerca della verità, di qualcosa degno di essere creduto! Quanti profeti l'hanno proclamata, sapendo che gli uomini sarebbero accorsi ad ascoltare quel grido! Oggi quanti perseguono la verità? Gli scienziati sono impegnati con alacrità nella diffusione di volgari menzogne; i filosofi si pavoneggiano con virtuosismi verbali. La gente comune anela alle bugie.
Ancora oggi non siamo riusciti a comprendere quale legame colleghi la cosiddetta causa al cosiddetto effetto e quindi, in ambito empirico, siamo fermi al concetto del post hoc elaborato da David Hume. L'indagine delle verità ontologiche, quelle essenziali, da cui dipende il principio e la fine, è del tutto ignorata.
E', però, nel campo delle verità storiche che l'uomo medio-basso manifesta un totale rifiuto per qualsiasi indicazione che potrebbe mettere in discussione una consolidata sebbene falsa visione dei "fatti". Siamo sinceri: alla massa non interessa alcunché delle verità vere. Essa si pasce delle bugie dei media ufficiali. Che tali bugie siano contraddittorie, inverosimili, assurde poco o nulla importa, purché le menzogne siano rassicuranti e gradevoli. D'altronde è comprensibile che molte persone preferiscano crogiolarsi tra illusioni consolatorie piuttosto che intraprendere un percorso difficile verso verità sconvolgenti. Sì, la verità ci farà liberi, ma a quale prezzo? La verità ha il volto conturbante dell'ignoto: chi oserà fissarlo? Saremo finalmente liberi da pregiudizi, vieti schemi interpretativi, banali convincimenti, ma dopo aver guardato in quale oscuro abisso!
E' per questo che molti distolgono lo sguardo persino dall'ombra delle verità. Non vogliono vedere, non vogliono guardare: sono dominati da una paura incontrollabile, la paura di perdere dei punti di riferimento per quanto fittizi. Ecco perché, ad esempio, le scie chimiche non esistono: non perché costoro non siano in grado di comprendere che qualcosa non quadra nei nostri cieli sfregiati, ma poiché ammettere anche solo per un istante che i governi sono i nemici giurati dei cittadini significa rinunciare ad una vita nel proprio guscio protettivo.
Il motto di Capitano Nemo è noto: La strada per la libertà passa attraverso la conoscenza. Ecco il nodo di Gordio: l'uomo medio-basso non conosce i retroscena di politica, economia, finanza, religione... né vuole conoscerli. Per lui l'ignoranza è forza, la forza di un’abitudine all’autoinganno. In lui non alberga quell’inclinazione innata di chi vorrebbe conoscere il perché del perché. Egli, simile ad un esploratore ardimentoso, affronta mille pericoli, rischia la vita, si perde in tortuose avventure: alla fine trova l’arca che tanto ha cercato. La apre, ma non è escluso si accorga che contiene solo i pochi lacerti illeggibili di un rotolo polveroso.
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Singolare un avvistamento U.F.O. avvenuto a Los Angeles, dove il 13 aprile scorso una signora ha scattato alcune fotografie di una bizzarra formazione simile, per alcuni versi, a quelle definite E.B.A.N.I. e ritenute dagli studiosi esseri viventi. Se le istantanee, che mostano una sorta di ghirlanda scintillante formata da tante perle ovoidali, sono autentiche, assistiamo ad una spettacolare evoluzione del fenomeno ufologico, almeno sotto il profilo delle sembianze. Abbiamo tradotto le breve testimonianza relativa all'avvistamento.
Mi sono sentita come Richard Dreyfus nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo. Non vedevo l'ora di mostrare, attraverso le mia abilità con Photoshop, quanto da me immortalato. Qui trovate una rappresentazione di quanto vidi la notte di domenica 13 aprile a Los Angeles. Stavo ascoltando lo spettacolo radiofonico Coast to coast, nel quale ci si riferiva alla possibilità di usare costosi occhiali protettivi per osservare gli U.F.O. che combattono(?) nel cielo, quando, verso le 11.30, tutto cominciò. Ero seduta nel patio posteriore della mia casa, allorché mi accorsi che da Nord Est, al di sopra degli alberi che costeggiano il lato est del mio giardino, di quello che mi parve uno stormo, ma che sembrava anche una collana di perle molto brillanti.
Tamar
Leggi qui il resoconto in inglese, rilanciato dal sito HWH22.TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Librarsi in volo per osservare dell'alto solo la pelle delle cose: da lassù, da quell'azzurra altezza, il mondo appare una superficie omogenea, una campitura uniforme, un marmo polito. Tanto è tutto un'illusione, non è vero? Siamo dèi, gli dèi degli intermundia, indifferenti al destino umano e degli altri esseri, sereni: da qui la pelle delle cose è solo un velo serico, sottilissimo. Non è forse magnifico lo spettacolo che si gode da quassù? Perché avvicinarsi alla realtà? Vedremmo le superfici apparentemente lisce percorse da venature, scabre, ruvide; i volti solcati da rughe e cosparsi di pori.
E' questa la percezione sensoriale, tattile, cromatica peculiare dei più insigni artisti che dipingono oggetti, uomini, animali e paesaggi per rendere le qualità della materia, quelle qualità che la fotografia non può neppure sfiorare. "Volete cessare di vedere qualcosa? Fotografatela. Desiderate penetrarla? Disegnatela." Ci esorta Elémire Zolla.
Il disegno è segno che incide, scava: se incide, che cosa accadrà alla superficie? Non sarà più levigata: penetrare gli oggetti con uno stilo è fendere delle vene da cui stilla il sangue. La conoscenza è questa: condanna alla visione ravvicinata. Non è un caso se l'albero da cui Eva spiccò il frutto per morderlo era quello della conoscenza. Fatti fummo per viver come bruti... ma preferimmo sapere. Così, scrostando lo strato del colore, scopriamo qualcosa del vero: può essere il nulla, può essere l'abisso o forse uno spiraglio di Paradiso.
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Aumenta il numero delle persone che decidono di diventare vegetariane o vegane. Le ragioni sono principalmente di tre tipi: etiche, attinenti alla salute ed economico-politiche. In primo luogo, i vegetariani ed i vegani ritengono che l'uccisione degli animali per il nutrimento sia un atto abominevole, come abominevoli sono le condizioni in cui sono spesso allevati bovini, suini, polli, tacchini, oche... Atroce è la morte riservata agli animali allevati, una fine preceduta ed accompagnata da indescrivibili sevizie. Molti sono convinti che un'alimentazione, in cui sono esclusi i grassi e le proteine di origine animale, è più salutare per l'organismo. Infine molti riflettono sulle perniciose conseguenze per l'ambiente che la zootecnia determina: per l'allevamento degli animali destinati alla macellazione si consumano quantità enormi d'acqua, si distruggono foreste da destinare al pascolo, si impiegano cereali che potrebbero, invece, sfamare intere popolazioni e favorire una diminuzione dei prezzi dei prodotti cerealicoli sul mercato internazionale.
Circa quest'ultima motivazione, bisogna osservare che essa dipende da un'infinita ingenuità: la devastazione degli ecosistemi non è tanto l'effetto di un modello di sviluppo aberrante e carnivoro, ma il tragico risultato di un'azione deliberata volta a coventrizzare il pianeta. Se anche non si disboscassero le foreste per ricavare spazi adatti al pascolo, i biomi non si salverebbero (e non si salveranno) ugualmente: infatti con le chemtrails, le potentissime emissioni elettromagnetiche, le scorie nucleari, le sostanze inquinanti emesse dagli inceneritori... gli ambienti naturali sono aggrediti, depauperati di animali e di essenze vegetali, desertificati ed avvelenati in modo lento, ma inesorabile, nell'ambito di un'attività sistematica che ha come scopo finale la definitiva distruzione della natura del pianeta, escluse forse alcune oasi. Parole ed espressioni come "decrescita", "sviluppo sostenibile" sono o patetiche illusioni di cittadini che non hanno minimamente capito come purtroppo funziona il mondo o vuoti slogans dei soliti globalizzatori travestiti (male) da ambientalisti.
Un'alimentazione vegetariana può presentare benefici sul piano della salute, non tanto perché ortaggi e frutta siano più genuini e naturali (oggi giorno di naturale non esiste più niente o quasi), ma poiché si evitano alimenti in cui le concentrazioni di metalli ed altri veleni sono inferiori rispetto a quelli contenuti in carne e pesce.
Restano tuttavia le motivazioni etiche che reputo non solo condivisibili, ma radicate in una tradizione religiosa tanto netta a tale proposito, quanto ignorata, distorta e stuprata da chiese e confessioni che hanno tradito, più o meno volontariamente, l'insegnamento dei fondatori o presunti tali.
Recentemente la ricercatrice Daniela Bortoluzzi ha pubblicato un libro intitolato Impronte di Gesù: la scrittrice, oltre a proporre, come altre migliaia di studiosi prima di lei, la sua opinabilissima interpretazione della figura di Gesù, prova a dimostrare (a mio modesto parere, in modo persuasivo) che il Messia era vegetariano. Ad esempio, il celebre miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, contiene, secondo l'autrice, un errore di traduzione: infatti il testo originale presentava "pane di pianta pesce", un pane insaporito con alghe, e non pesce.
Per chi scrive è solo una conferma: d'altronde molti esegeti, esaminando la Chiesa di Gerusalemme, enuclearono tre probabili caratteri della comunità sorta attorno a Giacomo, fratello del Signore: il vegetarianismo, il comunismo (Vedi, ad esempio, Brandon, Gesù e gli Zeloti), la concezione apocalittica. Tutti i passi che nei Vangeli paiono contraddire il vegeterianesimo del Cristo e della comunità giudeo-cristiana o sono interpolazioni posteriori (vedi il cap. XXI del Quarto vangelo) o devono essere letti simbolicamente o sono mal tradotti. Lo stesso miracolo delle nozze di Cana, in cui Cristo avrebbe trasformato l'acqua in vino, stando a studi recenti, in realtà si riferirebbe ad un portento inverso, il vino tramutato in acqua, con buona pace, di Lista e di altri simili dilettanti. Un Messia, quindi non solo vegetariano, ma, in quanto Nazireo, che non beveva vino.
Come è noto, i precetti di vegeterianesimo della chiesa primitiva furono elusi o stravolti dagli interpreti del messaggio: oggi, a distanza di duemila anni, i sedicenti Cristiani non sanno che, se veramente volessero professarsi tali, non potrebbero cibarsi di carne né bere bevande alcooliche. Il mondo sarebbe diverso forse, considerando che il consumo di carne è legato anche a manifestazioni di aggressività.
Sembra che l'ammaestramento dei "grandi iniziati" sia destinato ad essere snaturato, quanto più essi sono esaltati e divinizzati.
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Monte Ceppo è una vetta di 1600 metri sul livello del mare. Il monte, che si aderge con la sua cima quasi glabra, poiché sferzata tutto l'anno da gelidi venti, si staglia con la sua bellezza selvaggia ed aspra su uno sfondo di dolci declivi ammantati di conifere e di faggete. I versanti della vetta sono coperti da erbe e solo punteggiati da qualche tenace pino mugo, in grado di resistere alle raffiche ed ai rigori di un lunghissimo inverno. Più in basso la vegetazione è un po' più fitta, ma i rami contorti dei pini rivelano una lotta strenua contro lo scudiscio delle bufere.
Un senso di maestosa solitudine permea la vetta, dove si ode, simile allo sciabordio dei flutti di un mare invisibile, il vento che sospinge nuvole di grandiosa bellezza: sono cumuli in cui un bianco niveo è traversato da vene argentee. A guisa di gigantesche bolle, le nubi rampollano dall'aria: ora si espandono ora evaporano, fino a sciogliersi nell'azzurro. Corrono velocissime, addensando cupe ombre sui crinali ed i poggi sottostanti, sparsi qua è là di mucchi di case. In lontananza, le Alpi Liguri, nella stagione invernale, sono piramidi innevate dove la luce si scheggia in frammenti adamantini: grandiose e severe frastagliano il sereno, dominando valli profonde solcate da ruscelli e torrenti che serpeggiano tra nude rocce.
Qui in questo spazio sublime, lontano dal mondo, il viandante è al cospetto di una natura quasi terribile nella sua imponenza: è un luogo adatto solo a qualche falco pellegrino che, compiendo lenti giri concentrici, perlustra una plaga da cui gli altri animali sembrano rifuggire come intimoriti da una presenza arcana.
Qui la natura è veramente un tempio: sembra, infatti, di entrare in una cattedrale gotica, dove la luce, soffusa di mistici silenzi, piove dalle vetrate. Tra i pilastri polistili e le navate si diramano grigi intrecci, mentre il chiarore delle candele trema come un brivido.
E' un luogo di estasi, di abissale contemplazione, di profonda, ineffabile malinconia: qui per un istante, si può inspirare il soffio del cosmo e lasciarsi compenetrare da un'energia soprannaturale.
A tratti pare di udire la voce dell'Infinito modulata sulle crome del rovaio.
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In altri testi, tra cui Se l'anonimo seicentesco avesse ragione ?, ho ipotizzato che il Male denoti un'origine, in buona misura, esogena. E' naturale che impiego l'aggettivo esogeno solo per comodità comunicative, essendo la differenza tra interno ed esterno, una convenzione linguistica e concettuale, una dicotomia fenomenica, estranea all'essenza del reale che è unitario.
Distinguerei tra il male ordinario, (dolore, malattia, vecchiaia, morte) ed il Male straordinario, superfetazione dell'universo, oscuro abisso che, a guisa di un buco nero, assorbe la luce. Questo Male assurdo, gratuito, satanico non trova una giustificazione umana né è spiegato da una rassicurante teodicea.
"E' possibile che la Creazione fosse esente dal Male? Come e quando, da dove sarebbe poi giunto a contaminare un risultato originariamente perfetto? Se la forza del Bene è creatrice, perché il potere distruttivo del Male sembra prevalere sulla potenza generatrice? Certo, se il mondo ancora esiste malgrado tutto e tutti, potrebbe voler dire che la Creazione ancora prevale sulla Distruzione: rimane da chiedersi se è una legge immutabile a reggere le sorti dell'universo o la contrapposizione di forze in continua lotta tra loro". (T.B.)
E' qui il caso di spezzare una lancia a favore dell'umanità che, pur essendo aduggiata da mille tare, ignora la ferocia implacabile ed il sadismo, se non in qualche caso patologico.
Non dimenticherei poi che esistono delle etnie in cui le inclinazioni perverse non si manifestano oppure sono espressioni temporanee, non in grado di intaccare gli equilibri tra i componenti della tribù o con l'ambiente. E' significativo che tali popoli siano corrotti da un intervento esterno, di solito dai missionari che, con il fanatico obiettivo di convertirli al Cristianesimo, gettano i semi della discordia, del senso di colpa, della vergogna.
Che cosa ha preservato queste etnie dal Male? Forse il loro codice genetico è differente da quello della specie Homo "sapiens": sono mescolati anch'essi, ma con esseri evoluti sul piano etico, invece che con creature infide e superbe? Si potrebbe pensare che questi gruppi umani, non avendo conosciuto il "progresso" scientifico e tecnologico, si sono salvati dalla caduta nella voragine della techne. In realtà, tale caduta è insita in un pensiero raziocinante che ha origini profonde, etniche, ontologiche, legate allo spirito di una stirpe. Insomma la "civiltà" occidentale ha inscritto nel suo D.N.A., lato sensu, e nel suo destino l'anelito verso il "folle volo".
Come presumibilmente non tutti gli uomini sono uguali, da un punto di vista ontologico, allo stesso modo, è probabile che alcuni popoli siano superiori: è il caso delle tribù americana "Hopi, (Nuovo Messico) dei Nuer (Africa), degli Hunza (altipiani del Pakistan), popoli per i quali non hanno senso la logica del dominio e della sopraffazione. Il modo di intendere la vita ed i rapporti sociali degli Indiani Hopi è semplicemente fantastico: basti pensare che i giochi dei bambini non sono improntati alla simulazione della lotta e della guerra, come avviene invece regolarmente da noi". (C. P., La storia è indecente)
Non solo, alcune genti antiche, quali i Cretesi, ignoravano generalmente la guerra e pare fossero dediti ad una vita piacevole e serenamente alacre. E' forse un'immagine edulcorata dalla civiltà minoica, ma sappiamo che i Cretesi erano molto diversi dagli invasori indoeuropei da cui noi discendiamo, bellicosi e rapaci, pur con molte eccezioni e, sebbene col passare del tempo, gli Indogermanici mitigassero il loro ardore guerriero.
Forse il dissidio tra la cultura matriarcale e quella patriarcale, conflitto studiato da antropologi come Bachofen e di cui Robert Graves reperisce indizi nei miti antichi, è un segno di una differenza etnica. E' dunque il Male una sorta di traccia genetica o di memoria transpersonale con cui si nasce? E' quindi un marchio indelebile al quale pare alludere il racconto biblico di Caino su cui era visibile uno stigma? E' plausibile che il Male sia una forza esogena che attacca gli uomini in cui più facilmente si apre un accesso ad influssi negativi? E' possibile che esistano uomini vulnerabili ed altri immuni o quasi, come avviene che in alcuni gruppi umani certe malattie non allignano?
Se così fosse, si comprende perché gli Europei, sia cattolici, sia evangelici, sia anglicani si siano adoperati con tanta scientifica malvagità per sterminare i nativi americani o per snaturarne la cultura, con l'alcool, il gioco d'azzardo e l'aberrante American way of life. Dunque il Male va prevalentemente inteso come un’energia potentissima che si sprigiona da creature il cui essere domina i deboli (geneticamente ed ontologicamente) e gli ibridi.
Siamo tutti “figli delle stelle”, ma i progenitori di alcuni vengono dalla costellazione del Draco, gli antenati di altri sono originari delle Pleiadi.
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Gli antichi Ebrei, appartenenti alle classi privilegiate, coltivavano l'usanza di affiancare allo studio della Torah un'attività manuale qualsiasi. Era una consuetudine che consentiva di mantenere il contatto con il "reale" e di sviluppare la manualità. In questo modo il pensiero si concretava in una prassi, nella manipolazione della materia, nella costruzione di utensili.
Siamo ormai essere cerebrali, mentali: abbiamo perso la vicinanza ai quattro elementi. Già Leopardi, autore che dovrebbe essere rivalutato come filosofo originale, acuto e lungimirante, aveva intuito che gli uomini "moderni" erano diventati teste senza corpo, creature scisse dalla natura, dimentiche delle sensazioni, incapaci di immergersi nella vita.
Non siamo più esseri terrestri, ma ex terrestri: menti perse in astruse astrazioni o, peggio, ipnotizzate dal vuoto, molti sono del tutto disinteressati al mondo che ci attornia. Pensiamo agli adolescenti di oggi: tranne qualche eccezione, l'unica capacità manuale che essi rivelano consiste in una sbalorditiva velocità e destrezza, quando digitano la tastiera del cellulare. Per il resto sono goffi, per nulla versati nel disegno, nelle attività manuali, insensibili alle sensazioni più vere, alle vibrazioni provenienti dal creato, alla temperatura dei colori, alle voci del vento, ai profumi delle stagioni. I loro sensi sono ottusi, i loro pensieri controllati, condizionati, inscritti in un dualismo schematico: sono ridotti ad automi come quelli descritti icasticamente nell'agghiacciante pubblicità della O2.
Ciò è stato ottenuto dai globalizzatori soprattutto con la distruzione sistematica sia dei biomi sia della cultura, recidendo ogni legame con l'essere e con la memoria. E' stato creato un mondo artificiale, fittizio, preludio ad una realtà virtuale in cui i processi mentali saranno ridotti ad una serie di bits determinati dall'esterno.
E' un mondo inoltre in cui, a causa della pressoché totale perdita delle abilità manuali, della dimistichezza con i mestieri di un tempo, siamo diventati del tutto dipendenti dal denaro e dal sistema. Senza il supermercato, la banca, la farmacia, il distributore di benzina ed i negozi, potre(m)mo sopravvivere al massimo tre giorni. Solo quei pochi che vivono in campagna godono di una certa autosufficienza, mentre i cittadini (negli stati industrializzati la popolazione urbana supera il 70 per cento!) dipendono in toto dal sistema. Questo è un aspetto di enorme vulnerabilità della popolazione cittadina, completamente alla mercé dei sinarchisti e delle loro bizze. Le persone sono state defraudate del loro diritto ad un lavoro che coincida con un'attività gratificante, del valore d'uso degli utensili, del contatto con le cose trasferite nel regno astratto della merce.
L’annullamento dell’esperienza sensoria (quindi, coincidendo gli opposti, anche di quella spirituale) è stato perseguito con scientifica, programmata lentezza, anche se non tutti si trovano a loro agio in questo lugubre scenario bidimensionale: è l'aurora di un risveglio?
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