02 giugno, 2008

Festa della repubblica

Il discorso tenuto dal presidente, giorgio napolitano, per commemorare la festa della repubblica è pericoloso e machiavellico. Ormai gli esponenti delle élites, quando non usano le parole a vanvera, ne stravolgono satanicamente, secondo l'esempio orwelliano, il significato. Così, nella concione dell'ex pseudo-comunista, termini come "democrazia" e "repubblica", si caricano di valenze negative, invertite: la democrazia è la demoncrazia, il governo dei demoni, mentre la parola "repubblica" è un flatus vocis, non certo, letteralmente, "la cosa che appartiene a tutti", ma strumento di oppressione dei cittadini, sotto le false sembianze delle libertà costituzionali.

Sintomatico che napolitano sia ricorso ad alcune espressioni, per mandare un chiaro messaggio: "stato democratico" che è un ossimoro, poiché lo stato-Leviatano non può essere in alcun modo democratico, e "volontà generale", funesto sintagma desunto da Rousseau e, non a caso, designante una mostruosa, tirannica volontà impersonale che soffoca i diiritti del singolo.

La condanna del "ribellismo" (sic) con cui l'egregio capo dello stato avalla e giustifica de facto qualsiasi azione repressiva e liberticida a danno dei Campani che protestano contro la creazione di discariche, fortemente volute dal governo non per stoccare l'immondizia, ma per devastare gli ecosistemi e per trovare il pretesto per nuovi giri di vite (problema, reazione, risoluzione), è quanto mai rivelatrice.

A questo piano di affossamento delle residue, agonizzanti libertà, partecipa il presidente con la sua orazione, irta di banalità, di stomachevoli luoghi comuni, ma anche tramata di obliqui avvertimenti degni dei bravi di manzoniana memoria.

Il senso è trasparente: "Cittadini, sottomettevi alle coercizioni del potere, se non volete assaggiare sulle terga i manganelli, se non volete che si ricorra a misure draconiane". D'altronde le forze dell'ordine sono pronte, armate fino ai denti, non per combattere la criminalità organizzata, ma per dare una lezione ad inermi manifestanti, mentre qualche infiltrato potrà sempre accendere la miccia della violenza affinché gli agenti in assetto anti-sommossa scatenino la repressione, come avvenne a Genova nel 2001. Si cerca solo l'occasione propizia, per ridurre ancora di più gli spazi costituzionali dei cittadini ormai trasformati in sudditi, anzi in iloti.

Insomma, oggi più che celebrare la festa della repubblica, si è deciso di fare la festa alla repubblica.



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11 commenti:

  1. Sì,Zret,possiamo dire che codesti personaggi abbiano fatto la festa alla Res-pubblica che come è noto è diventata il contrario,cioè un'affare privato per lor signori che si prostano davanti alla Bestia,non certo al Popolo che dicono di rappresentare.
    Napolitano ne è un degno simbolo e icona,della demon-crazia,voglio dire.
    Ciao,claus

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  2. Ciao clausneghe, nell'antica Roma, le donne pubbliche erano le prostitute.

    Ahi serva Italia, di dolor ostello (...) non donna di provincia, ma bordello.

    Ciao e grazie.

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  3. Sono gratissimo all'ex-presidente Ciampi per avere reintrodotto la festa della Repubblica poichè in questo periodo il mio giardino piuttosto esteso per le mie povere forze ha bisogno di potature e di falciatura del prato verde.

    Come farei se non avessi questa festa-cuscinetto che mi permette di tirarmi avanti con simili scadenze?

    La cosa vergognosa che mi schifa più di tutte in simile festività è però la parata militare ai Fori Imeriali. Vergogna!! Ancora l'orgoglio di indossare una divisa, di avere le mostrine sulle spalle! Ma da chi dobbiamo difenderci, si può sapere?
    Come se ignorassimo chi ha scatenato tutte le guerre moderne e non e con quali scopi e quale pozzo senza fondo rappresentano le spese per la 'difesa' della Patria. Un vero cancro sociale.
    Basta con il militarismo e con tutti quegli ufficiali in alta uniforme!

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  4. Carissimo Paolo, sfondi una porta aperta. Da antimilitarista quale sono, aborro e detesto ex imo pectore queste grottesche, infernali, kitch parate di militari e di miliziani, questi "costruttori di pace" che seminano morte, distruzione e carneficine in nome della "democrazia".

    Genia infernale, che l'inferno li inghiotta.

    Ciao e grazie.

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  5. Già, Alberto. Sono in realtà degli idioti.

    Ciao

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  6. Intanto qualcuno invoca la sospensione delle libertà costituzionale ed inneggia a chi farà rispettare la Legge...

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  7. di fronte a questa squallida retorica, per sentire qualcosa controcorrente dobbiamo attendere le sparate di calderoli, pazzesco...però adesso ci sono gli europei di calcio e questo è quello che conta! (chissà fino a quando, però...).....ciao a tutti.

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  8. Mentre riecheggiavano per tutti i telegiornali, parole come costituzione, democrazia, valori, gli aerei della morte proseguivano con la loro opera infame, ricordandoci quanto sia da interpretare il vero significato dei pomposi discorsi alla nazione. Le operazioni clandestine di aerosol degli aerei della morte, stanno lì, tutti i giorni, a ricordarci di essere un paese senza orgoglio e senza dignità.

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  9. Faraday, sono sepolcri imbiancati. Lo sappiamo bene, almeno noi.

    Ciao

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