"Uno" ed "unità" sono diventate parole d'ordine: che cos'è più auspicabile di un mondo in cui siano bandite la guerra, la discordia, la divisione? Eppure la parola "unità", come "ordine" occulta un lato oscuro, plumbeo. Ricordiamolo: le insidie provengono più dai "benefattori" e dagli "amici" che dai nemici, così il sistema si radica più nella falsa opposizione che nel consenso.
Lo scrittore tedesco Karl Schmitt, indagando la figura dell'Anticristo, ne disegnò un profilo eccentrico, basandosi sull'Efrem latino, dove è descritto nei seguenti termini.
"Erit omnibus subdole placidus, munera non suscipiens, personam non praeponens, amabilis omnibus, quietus universis, xenia non appetens, affabilis apparens in proximos, ita ut beatificent eum omnes homines dicentes: Iustus homo hic est!", ossia: "Sarà per tutti piacevole, ma in modo subdolo, non accetterà cariche, non farà preferenze di persone, sarà amabile con tutti, calmo in ogni circostanza, non desideroso di donativi, apparirà affabile con il prossimo, così che tutti lo loderanno esclamando: "Ecco un uomo giusto!".
Di solito l'Anticristo è immaginato come una figura sanguinaria ed empia, ma è possibile che le élites abbiano deciso di scegliere per questo ruolo un personaggio pacifico e compassionevole. Se l'Anticristo non è un uomo, ma un'ideologia, la sua incarnazione è nella filosofia di questi tempi declinanti, trasudante di una retorica infarcita di appelli alla pace, all'armonia, all'amore, alla protezione della natura. L'attuale pontefice, Benedetto XVI, modella il suo mellifluo linguaggio e la sua farisaica condotta su questo archetipo di Anticristo dal "volto umano". Egli esprime lo Zeitgeist, lo spirito del tempo, sebbene in modo dilettantesco, episodico. Il papa non è l'Anticristo, ma un suo caudatario, proprio come Barack Obama, il guerrafondaio insignito del Nobel per la pace.
Si sottolinei l'aspetto gradevole, allettante, persino generoso dell'Anticristo: egli è il portatore di doni. La tecnologia è la sua taumaturgia, la capacità di operare miracoli. Secondo Marc Prensky, l'uso continuo delle tecnologie multimediali e di Internet non genera soltanto un nuovo linguaggio ed un nuovo mondo di organizzare il pensiero, ma modifica la stessa natura cerebrale e quindi i processi mentali. Ecco: la Rete (www. 666) è il cavallo di Troia.
Il martellamento sull'Uno, proveniente spesso da ambiti scientifici e filosofici tangenti con la New age, ha per lo meno qualcosa di ambiguo. E' un modo per assuefare ad un'unità che non è comprensione e rispetto, ma omologazione, accentramento, definitiva perdita dell'individualità. La diversità culturale, linguistica, economica... non sarà più tollerata, in nome dell'accordo tra tutte le nazioni. La pace sarà imposta, manu militari. Tolta questa patina irenica e misticheggiante, si intravede la vera natura tecnocratica e transumanista del mondo futuro: è una ragnatela (web) che si mimetizza nell'ambiente fisico, diventando quasi impalpabile e che intreccia informazioni, apparecchiature elettroniche, persone. A causa di questo mega-computer ubiquo, uomini ed apparati sono connessi in un grande sistema interattivo: dal frigorifero ai semafori, dal telefono cellulare all'abitazione, dalla lavatrice all’automobile, tutto è controllabile, connesso. La connessione è dunque Nexus, il centauro la cui tunica intrisa del suo sangue venefico fu indossata da Eracle: gli causò un bruciore intollerabile sulla pelle. Nel tentativo di toglierla, l'eroe si lacerò le carni.
Alla fine, bisogna guardarsi più che dai malfattori da chi elargisce regalie, da chi dona free-energy, da chi guarisce le affezioni: in cambio di che cosa? Si licet parva cum magnis comparare, dopo aver citato l'Anticristo in Efrem, potremo accennare a Visitors, nuova serie, dove, con maniere gesuitiche ed accattivanti, Anna, la carismatica leader degli extraterrestri, annuncia che il suo popolo ha deciso graziosamente di sanare i terrestri colpiti anche da malattie mortali. In cambio di che cosa? E' sempre un do ut des.
"Temo i Greci, anche se portano doni". I Greci possono assumere le sembianze più diverse.
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Lo scrittore tedesco Karl Schmitt, indagando la figura dell'Anticristo, ne disegnò un profilo eccentrico, basandosi sull'Efrem latino, dove è descritto nei seguenti termini.
"Erit omnibus subdole placidus, munera non suscipiens, personam non praeponens, amabilis omnibus, quietus universis, xenia non appetens, affabilis apparens in proximos, ita ut beatificent eum omnes homines dicentes: Iustus homo hic est!", ossia: "Sarà per tutti piacevole, ma in modo subdolo, non accetterà cariche, non farà preferenze di persone, sarà amabile con tutti, calmo in ogni circostanza, non desideroso di donativi, apparirà affabile con il prossimo, così che tutti lo loderanno esclamando: "Ecco un uomo giusto!".
Di solito l'Anticristo è immaginato come una figura sanguinaria ed empia, ma è possibile che le élites abbiano deciso di scegliere per questo ruolo un personaggio pacifico e compassionevole. Se l'Anticristo non è un uomo, ma un'ideologia, la sua incarnazione è nella filosofia di questi tempi declinanti, trasudante di una retorica infarcita di appelli alla pace, all'armonia, all'amore, alla protezione della natura. L'attuale pontefice, Benedetto XVI, modella il suo mellifluo linguaggio e la sua farisaica condotta su questo archetipo di Anticristo dal "volto umano". Egli esprime lo Zeitgeist, lo spirito del tempo, sebbene in modo dilettantesco, episodico. Il papa non è l'Anticristo, ma un suo caudatario, proprio come Barack Obama, il guerrafondaio insignito del Nobel per la pace.
Si sottolinei l'aspetto gradevole, allettante, persino generoso dell'Anticristo: egli è il portatore di doni. La tecnologia è la sua taumaturgia, la capacità di operare miracoli. Secondo Marc Prensky, l'uso continuo delle tecnologie multimediali e di Internet non genera soltanto un nuovo linguaggio ed un nuovo mondo di organizzare il pensiero, ma modifica la stessa natura cerebrale e quindi i processi mentali. Ecco: la Rete (www. 666) è il cavallo di Troia.
Il martellamento sull'Uno, proveniente spesso da ambiti scientifici e filosofici tangenti con la New age, ha per lo meno qualcosa di ambiguo. E' un modo per assuefare ad un'unità che non è comprensione e rispetto, ma omologazione, accentramento, definitiva perdita dell'individualità. La diversità culturale, linguistica, economica... non sarà più tollerata, in nome dell'accordo tra tutte le nazioni. La pace sarà imposta, manu militari. Tolta questa patina irenica e misticheggiante, si intravede la vera natura tecnocratica e transumanista del mondo futuro: è una ragnatela (web) che si mimetizza nell'ambiente fisico, diventando quasi impalpabile e che intreccia informazioni, apparecchiature elettroniche, persone. A causa di questo mega-computer ubiquo, uomini ed apparati sono connessi in un grande sistema interattivo: dal frigorifero ai semafori, dal telefono cellulare all'abitazione, dalla lavatrice all’automobile, tutto è controllabile, connesso. La connessione è dunque Nexus, il centauro la cui tunica intrisa del suo sangue venefico fu indossata da Eracle: gli causò un bruciore intollerabile sulla pelle. Nel tentativo di toglierla, l'eroe si lacerò le carni.
Alla fine, bisogna guardarsi più che dai malfattori da chi elargisce regalie, da chi dona free-energy, da chi guarisce le affezioni: in cambio di che cosa? Si licet parva cum magnis comparare, dopo aver citato l'Anticristo in Efrem, potremo accennare a Visitors, nuova serie, dove, con maniere gesuitiche ed accattivanti, Anna, la carismatica leader degli extraterrestri, annuncia che il suo popolo ha deciso graziosamente di sanare i terrestri colpiti anche da malattie mortali. In cambio di che cosa? E' sempre un do ut des.
"Temo i Greci, anche se portano doni". I Greci possono assumere le sembianze più diverse.
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Nexus è anche un modello di replicante, concepito dalla fantasia di Philip K. Dick.
RispondiEliminaDiventeremo tutti dei nexus o già lo siamo?
Forse siamo sempre stati dei nexus?
Come per i replicanti di Dick, la nostra è un'esistenza limitata nel tempo, essi tuttavia erano consapevoli della loro natura manipolata artificialmente.
I nexus desideravano superare i limiti imposti da chi li aveva creati, aspiravano ad una nuova vita, più lunga, più ricca di emozioni, più elevata: il loro destino non potè essere mutato.
La fantasia visionaria di Dick ha plasmato una realtà inverosimilmente realistica. E' possibile che alcuni di noi siano dei nexus, ma inconsapevoli di esserlo.
RispondiEliminaSarebbe interessante una disamina del tema del Centauro dall'antichità ad oggi, ma è compito superiore alle mie forze.
Ciao e grazie.
La società di tipo anticristico ormai in fase di consolidamento proprio in questi ultimi mesi ed anni detesta in modo assoluto tutti i documenti più o meno ufficiali espressi su carta.
RispondiEliminaA breve non più certificati di malattia di tipo cartaceo ed assai presto nemmeno ricette fisiche per recarsi in farmacia. Tutto telematico, tutto on-line, tutto realizzato alla tastiera del maledetto PC. E naturalmente tutto spedito sul momento e verificato istantaneanmente da un cervellone centrale.
Ma che vita è questa? Psicosi telematica, furia digitalizzante, controllo attimo dopo attimo della persona senza la minima possibilità che questa possa sfuggire alla micidiale rete. La camicia di Nesso in chiave moderna.
Le anticipazioni fatte anni addietro da alcuni autori cospirazionisti circa una società informatizzata ed una popolazione microchippata si stanno realizzando a passi da gigante davanti ai nostri occhi. Anche se il microchip addosso rappresenterà ovviamente l'ultima tappa.
Sappiamo poi che il regno anticristico si potrà instaurare unicamente grazie ad azioni di una violenza estrema e tramite enormi sacrifici umani.
Purtroppo anche questi accadimenti ormai non dovrebbero tardare. Tutto come da copione.
Ci può forse consolare il fatto che quanto abbiamo davanti sia l'epilogo dell'attuale fase storico-cosmica. Per giunta il nostro disagio di vivere viene alleviato dal fatto che siamo consapevoli di quanto sta accadendo.
RispondiEliminaIn proposito non ho mai invidiato nè gli ignoranti nè gli incoscienti ed ora men che mai.
Riguardo alla figura storica dell'Anticristo si è ragionato e scritto molto a partire dai tempi della stesura del Nuovo Testamento e nella fattispecie della Prima Lettera detta di Giovanni, unico riferimento scritturale al personaggio.
Ovviamente non ci troviamo di fronte ad una ideologia ma ad un individuo in carne ed ossa.
Lo scrittore ebreo - ma poi passato al Cristianesimo - Tim Cohen nel suo libro intitolato 'The Antichrist' lo identifica o con il Principe Carlo d'Inghilterra o con un membro della famiglia reale inglese. E così si tratterebbe del primogenito di quest'ultimo, nato - o meglio fatto nascere dai medici - sotto un eclisse di sole verso il solstizio d'estate del 1981 (per inciso ricordo che pure Karol Wojtyla era nato sotto una eclisse di sole!!).
Per arrivare a simile conclusione Tim Cohen analizza e compulsa un sacco di materiale fra cui 'in primis' lo stemma degli Windsor e la risposta secondo lui è univoca: si tratterebbe proprio di Carlo o al massimo di un suo erede.
Ovviamente non so se abbia ragione. Ma se per caso gli avvenimenti confermassero quanto asserito nel suo libro, beh...mi scapperebbe un pò da ridere. Come, la classica montagna - anzi, la catena dell'Hymalaya tutta intera nel nostro caso!!- che partorisce un topolino di tal fatta?
Alcuni 'channelers' cattolici ammoniscono che durante il tempo dell'Anticristo gli 'intelletti sani' dovranno astenersi dall'ascoltare i suoi sermoni diffusi in maniera martellante dappertutto: su Internet, nelle televisioni, nei teatri, negli stadi, ecc.
Ci si dovrà curare anche di non guardarlo in volto per non esserne ipnotizzati, tanto grande risulterà il suo potere magnetico volto alla persuasione generalizzata.
Insomma da simile sommario ritratto anche l'Anticristo sembra possedere una sua tragica grandezza, una grandezza però effimera in quanto tutto il suo potere risiederà nella suggestione. Maestro di tutti i magnetismi, di tutti i miraggi e di tutte le incantazioni, somma degli 'charmes' più raffinati riuniti in una unica persona. Personaggio dunque astrologicamente segnato al massimo grado dal pianeta Nettuno.
Come sempre accade con le truffe - ed nel suo caso si tratterà della più bruciante truffa mai escogitata - egli affascinerà solo i gonzi. Tutti gli altri non faranno molta fatica a smascherarlo.
Paolo, la digitalizzazione è ormai imperante. Non siamo neppure più numeri, ma bit. Pensa che molti deficienti invocano la carta d'identità di nuova generazione, presupposto del microchip. Così il sistema non ha neppure bisogno di costringere, perché sono gli schiavi che chiedono ceppi sempre più stretti.
RispondiEliminaSarà sufficiente sfiorare un tasto per essere eliminati.
Mala tempora currunt, sed peiora parantur.
Ciao e grazie.
Tempo fa, un tale osannato da una masnada di stolti, affermò che il principe William è il Cristo. Sic! Circolano voci sull'Anticristo coincidente con Maitreya, il Buddha del futuro, ma mi pare una baggianata.
RispondiEliminaCredo che, se l'Anticristo è un essere in carne ed ossa, la tecnologia sarà la sua arma precipua. Se fosse anzi un Messia artificiale, una specie di Golem? In tal caso, la tecnologia non sarebbe solo la sua arma, ma anche la sua essenza, la sua "anima" senza cuore.
Una sana sfiducia nel potere, nelle istituzioni e nel sistema potrà preservarci dagli incantamenti e dall'ipnosi dell'Anticristo.
RispondiEliminaHo trovato in "ALTRO GIORNALE" questo articolo che parla della stella del cane (SIRIO), stella binaria e forse anche ternaria, lo trovo molto accattivante, a Voi il piacere di leggere:
RispondiEliminahttp://www.altrogiornale.org/news.php?extend.5974
wlady
Ciao Wlady, tempo fa lessi l'interessante articolo di Carlo Barbera su Sirio. Scrisse anche alcuni articoli sui primi numeri di Area 51, poi Barbera si eclissò. Peccato: erano testi suggestivi i suoi.
RispondiEliminaGrazie della segnalazione.
Rettifico il titolo del libro di Tim Cohen che, per la precisione, corrisponde a: 'The Antichrist and a Cup of Tea'.
RispondiEliminaCaro Zret, concordo appieno sulla figura di Barack Obama. Già in tempi non sospetti vidi in lui un cavallo di Troia. Per quanto riguarda il ritorno all'Unità, invece, posso dirti che il concetto è stato assolutamente travisato. Travisato dai New Ager e dai poco informati.
RispondiEliminaInfatti il concetto è di orgine ebraico-cabalistico. E non rappresenta l'omologazione o la de-personalizzazione, al contrario.
Il ritorno all'Uno rappresenta il ritorno all'origine, al momento primevo antecedente la Creazione.
Quello in cui le Emanazioni di D-o, e quindi dello stesso uomo per vederla in maniera più semplicistica, non erano UNA, ma in armonia.
Tante "qualità" ben mescolate, ben dosate e calibrate.
Una sorta di omeostasi, di equilibrio.
A questo risultato verterebbe la venuta del Messiah, la REDENZIONE, cioè il Tikkun.
L'Uno va visto in senso cardinale e non numerale.
Che poi la pochezza di spirito e l'avvento di miriadi di santoni esoteristi e falsi iniziati abbia travisato e corrotto il pensiero ebraico, è altra cosa. Detto questo, non voglio dire che pure questo concetto cabalistico non abbia le sue lacune.
Un saluto
Beth
Concordo in toto, Betty.
RispondiEliminaCiao e grazie.